This was an amazing surprise! We had little expectation when we looked up museums to visit on a rainy weekday in May. The boat cruise was pleasant and scenic. Upon arriving at the museum, we were greeted by a very friendly and enthusiastic lady who is actually an employee of Swiss customs/border control running the museum near the border of Italy. The museum is well kept, with lots of interesting stories and exhibits over several floors. And much to our surprise: free entry. Unfortunately, we only had an hour until the next boat back to Lugano. But we will be back, next time attempting the hike along the lake! A big thank you to the enthusiastic staff; you are doing a...
Read moreWe reached the Museum at 13h and waited 40min for the guard to open it.. (Internet indicate opening hours 13h) He finally arrived by boat, opened the doors, did not apologize or bother too much.. It took him aaaages to arrange the regular ticket vs. The 3D ones.. Then another 20min to get the 3d ones started.. Wow. Never again. The museum itself is not tooo special I must say. We believe that you gather more information through those online series.. 2-3 items were interesting.. and floor nr. 3 - def. The highlight. Not. Overall: the boat trip from Lugano over to the museum side was...
Read moreSiamo arrivati al museo doganale dopo un’escursione da Caprino: quasi 5 km con circa 150 metri di dislivello, tra saliscendi e un sentiero che richiede un po’ di attenzione. Anche raggiungere Caprino in auto non è da tutti: la strada è molto stretta. Ma lo sforzo è stato ripagato.
Il museo è una vera meraviglia, non solo per l’allestimento curato, ma soprattutto per la riflessione che propone sul tema del contrabbando. Si parte dai cosiddetti "spalloni", che un secolo fa trasportavano beni di prima necessità come sale, caffè, cioccolato e riso, per arrivare alle forme più recenti di contrabbando: zanne di elefante, pelli rare, persino uno sgabello ricavato da una zampa di elefante. Reperti autentici, sequestrati dai doganieri svizzeri, che mostrano l’evoluzione (o involuzione) del consumo e dell’illegalità.
Accoglienza impeccabile: una funzionaria della dogana introduce i visitatori con grande cortesia, spiegando e raccontando aneddoti davvero interessanti.
Il museo è più facilmente raggiungibile via lago, con il battello da Gandria (circa 9 franchi a tratta), soluzione comoda e panoramica. Se si trovasse sull’altra sponda del lago probabilmente avrebbe più visitatori, ma il fascino della location – l’antica dogana delle Cantine di Gandria – è proprio parte integrante dell’esperienza.
Tra i pezzi più toccanti, un registro d’epoca della Seconda guerra mondiale che annota gli ingressi da Santa Margherita (Italia): ebrei in fuga, civili, disertori… Tutto scritto con precisione, incluse le nazionalità e il numero degli ammessi e dei respinti.
Purtroppo avevamo poco tempo a disposizione, ma il museo merita sicuramente almeno un paio d’ore per una visita completa. Un piccolo gioiello da non perdere sul...
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