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Abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa — Hotel in Fara in Sabina

Name
Abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa
Description
Historic Benedictine abbey built in 913, with guided tours & an adjacent medieval village.
Nearby attractions
Suore Brigidine di Farfa
Via del Monastero, 02032 Fara in Sabina RI, Italy
Nearby restaurants
Trattoria Da Lupi
Via di Porta Montopoli, 8, 02032 Fara in Sabina RI, Italy
Bar Ristorante 'La Taverna del Monaco'
Via del Monastero, 1, 02032 Farfa RI, Italy
Agriturismo Zucchegni
Unnamed Rd, 02031 Castelnuovo di Farfa RI, Italy
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Keywords
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Abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa
ItalyLazioFara in SabinaAbbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa

Basic Info

Abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa

Via di Porta Montopoli, 02032 Fara in Sabina RI, Italy
4.0(1.6K)

Ratings & Description

Info

Historic Benedictine abbey built in 913, with guided tours & an adjacent medieval village.

attractions: Suore Brigidine di Farfa, restaurants: Trattoria Da Lupi, Bar Ristorante 'La Taverna del Monaco', Agriturismo Zucchegni
logoLearn more insights from Wanderboat AI.
Phone
+39 0765 277065
Website
abbaziadifarfa.it

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Reviews

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Suore Brigidine di Farfa

Suore Brigidine di Farfa

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4.4

(30)

Closed
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Thu, Dec 11 • 10:00 AM
00019, Tivoli, Lazio, Italy
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Discover the Truffle Experience, the truffle hunt
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Thu, Dec 11 • 10:00 AM
02049, Torri in Sabina, Lazio, Italy
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Nearby restaurants of Abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa

Trattoria Da Lupi

Bar Ristorante 'La Taverna del Monaco'

Agriturismo Zucchegni

Trattoria Da Lupi

Trattoria Da Lupi

3.8

(142)

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Bar Ristorante 'La Taverna del Monaco'

Bar Ristorante 'La Taverna del Monaco'

4.2

(82)

Click for details
Agriturismo Zucchegni

Agriturismo Zucchegni

4.7

(385)

$$

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Reviews of Abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa

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(1,649)
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5.0
4y

"Iste est quem tibi promiseram locus" "Questo è il luogo che ti avevo promesso" Parole rivolte dalla Madonna a S. Tommaso di Moriana, restauratore di Farfa, per indicargli il luogo dove erano le rovine dell'Abbazia distrutta, ricostruita poi dal santo: è il luogo dell'attuale monastero. L'Abbazia di Farfa è uno dei monumenti più insigni del Medio Evo europeo; ebbe il patrocinio di Carlo Magno e possedette, nel periodo di massimo splendore, una vastissima porzione dell'Italia Centrale. L'origine dell'Abbazia è ancora incerta, anche se i più recenti scavi archeologici guidati dal prof. David Whitehouse, direttore della British school di Roma, hanno appurato l'esistenza di un complesso del periodo romano sotto l'attuale Badia. La quasi certa identificazione di Lorenzo Siro con il vescovo di Forum Novum (Vescovio) del 554 accerterebbe la creazione, nel Vl secolo, di un centro fervente di fede e di ricchezza. Al tempo dell'invasione longobarda esisteva una basilica ed alcuni edifici monastici. Secondo una leggenda, nell'ultimo ventennio dei VII secolo, Tommaso di Moriana (o Morienna), che viveva a Gerusalemme, a seguito di una visione della Madonna, esortato a cercare in Sabina, in un detto Acuziano, i resti di una basilica a lei dedicata, riedificò l'opera costruita dal vescovo Siro e diede luogo ad una rifondazione della comunità. Nei primi anni dell'VIII secolo il monastero godette della protezione del Duca di Spoleto Faroaldo II.

Farfa era così un'Abbazia Imperiale, svincolata dal controllo pontificio ma vicinissima alla S. Sede. In pochi decenni diveniva uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell'Europa medievale; Carlo Magno stesso, poche settimane prima di essere incoronato in Campidoglio, visitò l'Abbazia e vi sostò. Per comprendere l'importanza economica di Farfa basti pensare che nel terzo decennio del IX secolo, sotto l'Abbate Ingoaldo, essa possedeva una nave commerciale esentata dai dazi dei porti dell'impero carolingio. Sempre a questo periodo risale l'ampliamento massimo del monastero. La chiesa principale, dedicata alla Vergine, si arricchì di una seconda abside dedicata al Salvatore, con un ciborio tutto d'onice, affiancata da due torri. Nel tesoro abbaziale figuravano, in questi anni, tra l'altro, un cofanetto d'oro purissimo adorno di gemme (dono di Carlo Magno), una croce d'oro con pietre preziose lunga oltre un metro, due croci d'oro con reliquie della Croce, quattordici calici d'argento, due corone d'oro e d'argento e quattro sigilli d'oro. La decadenza dell'Impero carolingio e la penetrazione dei Saraceni furono fatali all'Abbazia. Sette anni resistette l'Abbate Pietro I con le sue milizie e, alla fine, divisi monaci e tesoro in tre parti, abbandonò Farfa. L'Abbazia fu presa e incendiata. Dei tre gruppi il primo fondò Santa Vittoria di Matenano nelle Marche, il secondo fu trucidato a Rieti dai Saraceni e il terzo, che si era salvato a Roma, passato il pericolo tornò a Farfa sotto la guida di Ratfredo che, divenuto Abbate, nel 913 completò la chiesa. Fu però un fuoco di paglia, perduta la protezione imperiale si allentò l'unità territoriale. Alcune famiglie romane (Crescenzi-Ottaviani e Stefaniani) si insediarono in molti territori dell'Abbazia divenendone di fatto padroni, la decadenza fu tale che si ebbero all'interno dell'Abbazia contemporaneamente tre abbati in...

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3y

Attenzione... In coda ci sono i consigli per come raggiungere correttamente L'ABBAZIA.

Nel cuore dell'antica terra Sabina, ai piedi del monte Acuziano, in un'atmosfera di mistico silenzio, che avvolge anche il caratteristico Borgo che la circonda, sorge la storica abbazia di Farfa, immersa nel fascino di una natura verdeggiante e sorridente, nella fresca aria mattutina che si respira intorno, riscaldata da un dolce sole i cui raggi oltrepassano i rami degli alberi, prima di giungervi.

L'abbazia di Farfa è un luogo particolarmente attraente, ricolmo di pace, di serenità, di semplicità, come sono semplici i monaci benedettini che vivono, in un clima di profonda spiritualità, la loro vita quotidiana tutta dedita al Signore e alla Madonna, alla quale essa è dedicata.

Fu dichiarata monumento nazionale nel 1928, per la bellezza architettonica ed artistica del monastero e della basilica, testimonianza di una storia più che millenaria tra periodi di grande splendore e periodi di decadenza o addirittura di distruzioni e dispersioni, seguiti sempre da rinascite e ricostruzioni, sì che ancor oggi l'abbazia è un centro di cultura e di spiritualità. Straordinaria anche la fioritura della santità, dal primo al secondo fondatore, rispettivamente S. Lorenzo Siro e S. Tommaso da Moriana, fino ai Beati Placido Riccardi e Ildefonso Schuster.

Tante le visite di re, imperatori e papi fino a quella di Giovanni Paolo II il 19 marzo 1993. Migliaia i visitatori che oggi la frequentano per ammirare il patrimonio di cultura e di arte che essa custodisce e rende accessibile e per il desiderio di trascorrere qualche ora o qualche giorno di riposo fisico e spirituale, usufruendo anche delle strutture di accoglienza e di ristoro, nonché del parco e delle passeggiate nella proprietà della Fondazione "Filippo Cremonesi", che comprende pure le caratteristiche abitazioni del Borgo di Farfa

ATTENZIONE A NON RICHIEDERE A MAP L'ABBAZIA MA INSERIRE MANUALMENTE IL PARCHEGGIO DELLA ABBAZIA ALTRIMENTI FINIRETE NELLE CAMPAGNE. Nelle foto vi allego l'errore di maps. Pensate solo che arrivato al parcheggio mi fa fare un enorme giro di strade ipercorribili perché ci sono 50 mt da fare a piedi.

Se ritenete utile la mia recensione, cliccate Utile 👍 e...

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5.0
4y

На высоте 600 м в окружении прекрасных холмов, покрытых оливковыми деревьями расположен монастырь Фарфа ин Сабина. Основание монастыря относится к6 веку, хотя возможно , что построен он на руинах древнеримского храма. Колонны в церкви , по крайней мере, оттуда. В 6 век пришли лангобарды , монастырь оказался на границе папского государства и империи лангобардов в византийском коридоре. Близость Рима и Лангобардского государства превратили монастырь преуспевающий монастырь с богатейшими земельными владениями по всей Италии. Здесь же два раза в год проводилась торговая ярмарка, куда стекались товары из севера и юга Европы. После завоевания франками королевства Лангобардов в 9 веке монастырь становится королевским аббатством. От это времени сохранился частично план церкви, мощные башни по периметру, башня для проживания короля. Монастырь по-прежнему наслаждался льготами и особым статусом настоятеля , который хоть и назначался папой , фактически был независим от Рима . Многие столетия аблативом наслаждалось спокойствием и процветало - большая библиотека, расширение монастыря, вокруг разрастается борго с местными жителями, которые занимались различными ремёслами, борго , кстати, тоже отлично сохранился. Сейчас там творческие мастерские и ресторанчики. Настоятели монастыря всегда назначались из важных влиятельных римских семей Орсини, Фарнези , Барберини др. Последняя реконструкция монастыря как раз относится к 16 веку и его настоятелю Алессандро Фарнезе , от этого времени прекрасно сохранилась декорация в стиле римских гротесков, огромная роспись маслом со сценой Страшного суда, редкая по своему стилю . Вообщем , это чудное место всего в 30 мин от Рима, несомненно...

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Christian LungariniChristian Lungarini
"Iste est quem tibi promiseram locus" "Questo è il luogo che ti avevo promesso" Parole rivolte dalla Madonna a S. Tommaso di Moriana, restauratore di Farfa, per indicargli il luogo dove erano le rovine dell'Abbazia distrutta, ricostruita poi dal santo: è il luogo dell'attuale monastero. L'Abbazia di Farfa è uno dei monumenti più insigni del Medio Evo europeo; ebbe il patrocinio di Carlo Magno e possedette, nel periodo di massimo splendore, una vastissima porzione dell'Italia Centrale. L'origine dell'Abbazia è ancora incerta, anche se i più recenti scavi archeologici guidati dal prof. David Whitehouse, direttore della British school di Roma, hanno appurato l'esistenza di un complesso del periodo romano sotto l'attuale Badia. La quasi certa identificazione di Lorenzo Siro con il vescovo di Forum Novum (Vescovio) del 554 accerterebbe la creazione, nel Vl secolo, di un centro fervente di fede e di ricchezza. Al tempo dell'invasione longobarda esisteva una basilica ed alcuni edifici monastici. Secondo una leggenda, nell'ultimo ventennio dei VII secolo, Tommaso di Moriana (o Morienna), che viveva a Gerusalemme, a seguito di una visione della Madonna, esortato a cercare in Sabina, in un detto Acuziano, i resti di una basilica a lei dedicata, riedificò l'opera costruita dal vescovo Siro e diede luogo ad una rifondazione della comunità. Nei primi anni dell'VIII secolo il monastero godette della protezione del Duca di Spoleto Faroaldo II. Farfa era così un'Abbazia Imperiale, svincolata dal controllo pontificio ma vicinissima alla S. Sede. In pochi decenni diveniva uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell'Europa medievale; Carlo Magno stesso, poche settimane prima di essere incoronato in Campidoglio, visitò l'Abbazia e vi sostò. Per comprendere l'importanza economica di Farfa basti pensare che nel terzo decennio del IX secolo, sotto l'Abbate Ingoaldo, essa possedeva una nave commerciale esentata dai dazi dei porti dell'impero carolingio. Sempre a questo periodo risale l'ampliamento massimo del monastero. La chiesa principale, dedicata alla Vergine, si arricchì di una seconda abside dedicata al Salvatore, con un ciborio tutto d'onice, affiancata da due torri. Nel tesoro abbaziale figuravano, in questi anni, tra l'altro, un cofanetto d'oro purissimo adorno di gemme (dono di Carlo Magno), una croce d'oro con pietre preziose lunga oltre un metro, due croci d'oro con reliquie della Croce, quattordici calici d'argento, due corone d'oro e d'argento e quattro sigilli d'oro. La decadenza dell'Impero carolingio e la penetrazione dei Saraceni furono fatali all'Abbazia. Sette anni resistette l'Abbate Pietro I con le sue milizie e, alla fine, divisi monaci e tesoro in tre parti, abbandonò Farfa. L'Abbazia fu presa e incendiata. Dei tre gruppi il primo fondò Santa Vittoria di Matenano nelle Marche, il secondo fu trucidato a Rieti dai Saraceni e il terzo, che si era salvato a Roma, passato il pericolo tornò a Farfa sotto la guida di Ratfredo che, divenuto Abbate, nel 913 completò la chiesa. Fu però un fuoco di paglia, perduta la protezione imperiale si allentò l'unità territoriale. Alcune famiglie romane (Crescenzi-Ottaviani e Stefaniani) si insediarono in molti territori dell'Abbazia divenendone di fatto padroni, la decadenza fu tale che si ebbero all'interno dell'Abbazia contemporaneamente tre abbati in lotta tra loro.
Rino Salvatore MottolaRino Salvatore Mottola
Attenzione... In coda ci sono i consigli per come raggiungere correttamente L'ABBAZIA. Nel cuore dell'antica terra Sabina, ai piedi del monte Acuziano, in un'atmosfera di mistico silenzio, che avvolge anche il caratteristico Borgo che la circonda, sorge la storica abbazia di Farfa, immersa nel fascino di una natura verdeggiante e sorridente, nella fresca aria mattutina che si respira intorno, riscaldata da un dolce sole i cui raggi oltrepassano i rami degli alberi, prima di giungervi. L'abbazia di Farfa è un luogo particolarmente attraente, ricolmo di pace, di serenità, di semplicità, come sono semplici i monaci benedettini che vivono, in un clima di profonda spiritualità, la loro vita quotidiana tutta dedita al Signore e alla Madonna, alla quale essa è dedicata. Fu dichiarata monumento nazionale nel 1928, per la bellezza architettonica ed artistica del monastero e della basilica, testimonianza di una storia più che millenaria tra periodi di grande splendore e periodi di decadenza o addirittura di distruzioni e dispersioni, seguiti sempre da rinascite e ricostruzioni, sì che ancor oggi l'abbazia è un centro di cultura e di spiritualità. Straordinaria anche la fioritura della santità, dal primo al secondo fondatore, rispettivamente S. Lorenzo Siro e S. Tommaso da Moriana, fino ai Beati Placido Riccardi e Ildefonso Schuster. Tante le visite di re, imperatori e papi fino a quella di Giovanni Paolo II il 19 marzo 1993. Migliaia i visitatori che oggi la frequentano per ammirare il patrimonio di cultura e di arte che essa custodisce e rende accessibile e per il desiderio di trascorrere qualche ora o qualche giorno di riposo fisico e spirituale, usufruendo anche delle strutture di accoglienza e di ristoro, nonché del parco e delle passeggiate nella proprietà della Fondazione "Filippo Cremonesi", che comprende pure le caratteristiche abitazioni del Borgo di Farfa ATTENZIONE A NON RICHIEDERE A MAP L'ABBAZIA MA INSERIRE MANUALMENTE IL PARCHEGGIO DELLA ABBAZIA ALTRIMENTI FINIRETE NELLE CAMPAGNE. Nelle foto vi allego l'errore di maps. Pensate solo che arrivato al parcheggio mi fa fare un enorme giro di strade ipercorribili perché ci sono 50 mt da fare a piedi. Se ritenete utile la mia recensione, cliccate Utile 👍 e seguitemi. 😀
Federico De AngelisFederico De Angelis
L’Abbazia di Farfa è un luogo con un fascino particolare, si respira un’aria di serenità e di semplicità, come spesso questi luoghi sono caratterizzati. In questa atmosfera di mistico silenzio camminare per le vie di questo luogo ti catapulta direttamente in un’altra epoca. Situata nel cuore dell’antica Terra Sabina, nel comune di Fara Sabina, è un monastero della congregazione benedettina cassinese, è stato uno dei più famosi e potenti centri monastici del Medioevo che, in passato, grazie alla forte influenza politica e religiosa, si allargò toccando vaste zone dell’Italia Centrale. La data della sua fondazione non è certa ma si pensa che possa risalire al 560/570 d.C., in seguito verrà ricostruito dopo le invasioni barbariche nel 680 e con l’avvento di Carlo Magno divenne un’abbazia imperiale comandata proprio dagli imperatori. Dopo la caduta dell’impero venne occupata dai saraceni e dopo 7 lunghi anni di combattimenti lo razziarono totalmente, in seguito grazie alla venuta di due abati Farfa riconquistò il suo antico splendore che è arrivato fino a noi oggi. Il fulcro della visita a Farfa resta la splendida chiesa di Santa Maria, ma non perdetevi la meravigliosa biblioteca, i negozi tipici e pittoreschi del borgo, i chiostri e tutte le opere d’arte che ci sono che rendono questo luogo di una bellezza senza tempo.
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"Iste est quem tibi promiseram locus" "Questo è il luogo che ti avevo promesso" Parole rivolte dalla Madonna a S. Tommaso di Moriana, restauratore di Farfa, per indicargli il luogo dove erano le rovine dell'Abbazia distrutta, ricostruita poi dal santo: è il luogo dell'attuale monastero. L'Abbazia di Farfa è uno dei monumenti più insigni del Medio Evo europeo; ebbe il patrocinio di Carlo Magno e possedette, nel periodo di massimo splendore, una vastissima porzione dell'Italia Centrale. L'origine dell'Abbazia è ancora incerta, anche se i più recenti scavi archeologici guidati dal prof. David Whitehouse, direttore della British school di Roma, hanno appurato l'esistenza di un complesso del periodo romano sotto l'attuale Badia. La quasi certa identificazione di Lorenzo Siro con il vescovo di Forum Novum (Vescovio) del 554 accerterebbe la creazione, nel Vl secolo, di un centro fervente di fede e di ricchezza. Al tempo dell'invasione longobarda esisteva una basilica ed alcuni edifici monastici. Secondo una leggenda, nell'ultimo ventennio dei VII secolo, Tommaso di Moriana (o Morienna), che viveva a Gerusalemme, a seguito di una visione della Madonna, esortato a cercare in Sabina, in un detto Acuziano, i resti di una basilica a lei dedicata, riedificò l'opera costruita dal vescovo Siro e diede luogo ad una rifondazione della comunità. Nei primi anni dell'VIII secolo il monastero godette della protezione del Duca di Spoleto Faroaldo II. Farfa era così un'Abbazia Imperiale, svincolata dal controllo pontificio ma vicinissima alla S. Sede. In pochi decenni diveniva uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell'Europa medievale; Carlo Magno stesso, poche settimane prima di essere incoronato in Campidoglio, visitò l'Abbazia e vi sostò. Per comprendere l'importanza economica di Farfa basti pensare che nel terzo decennio del IX secolo, sotto l'Abbate Ingoaldo, essa possedeva una nave commerciale esentata dai dazi dei porti dell'impero carolingio. Sempre a questo periodo risale l'ampliamento massimo del monastero. La chiesa principale, dedicata alla Vergine, si arricchì di una seconda abside dedicata al Salvatore, con un ciborio tutto d'onice, affiancata da due torri. Nel tesoro abbaziale figuravano, in questi anni, tra l'altro, un cofanetto d'oro purissimo adorno di gemme (dono di Carlo Magno), una croce d'oro con pietre preziose lunga oltre un metro, due croci d'oro con reliquie della Croce, quattordici calici d'argento, due corone d'oro e d'argento e quattro sigilli d'oro. La decadenza dell'Impero carolingio e la penetrazione dei Saraceni furono fatali all'Abbazia. Sette anni resistette l'Abbate Pietro I con le sue milizie e, alla fine, divisi monaci e tesoro in tre parti, abbandonò Farfa. L'Abbazia fu presa e incendiata. Dei tre gruppi il primo fondò Santa Vittoria di Matenano nelle Marche, il secondo fu trucidato a Rieti dai Saraceni e il terzo, che si era salvato a Roma, passato il pericolo tornò a Farfa sotto la guida di Ratfredo che, divenuto Abbate, nel 913 completò la chiesa. Fu però un fuoco di paglia, perduta la protezione imperiale si allentò l'unità territoriale. Alcune famiglie romane (Crescenzi-Ottaviani e Stefaniani) si insediarono in molti territori dell'Abbazia divenendone di fatto padroni, la decadenza fu tale che si ebbero all'interno dell'Abbazia contemporaneamente tre abbati in lotta tra loro.
Christian Lungarini

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L’Abbazia di Farfa è un luogo con un fascino particolare, si respira un’aria di serenità e di semplicità, come spesso questi luoghi sono caratterizzati. In questa atmosfera di mistico silenzio camminare per le vie di questo luogo ti catapulta direttamente in un’altra epoca. Situata nel cuore dell’antica Terra Sabina, nel comune di Fara Sabina, è un monastero della congregazione benedettina cassinese, è stato uno dei più famosi e potenti centri monastici del Medioevo che, in passato, grazie alla forte influenza politica e religiosa, si allargò toccando vaste zone dell’Italia Centrale. La data della sua fondazione non è certa ma si pensa che possa risalire al 560/570 d.C., in seguito verrà ricostruito dopo le invasioni barbariche nel 680 e con l’avvento di Carlo Magno divenne un’abbazia imperiale comandata proprio dagli imperatori. Dopo la caduta dell’impero venne occupata dai saraceni e dopo 7 lunghi anni di combattimenti lo razziarono totalmente, in seguito grazie alla venuta di due abati Farfa riconquistò il suo antico splendore che è arrivato fino a noi oggi. Il fulcro della visita a Farfa resta la splendida chiesa di Santa Maria, ma non perdetevi la meravigliosa biblioteca, i negozi tipici e pittoreschi del borgo, i chiostri e tutte le opere d’arte che ci sono che rendono questo luogo di una bellezza senza tempo.
Federico De Angelis

Federico De Angelis

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