You certainly have your 131k instagram followers fooled I know I was. I brought my family and in-laws here for dinner this evening and it was a disgrace. I’ve been waiting a few years to go here and never again will I return. My father in law ordered the hamburger and it was literally a meat patty on a plate with a side of lettuce no bun nothing. My pasta with my cacio e pepe was undercooked and very disappointing. The only positive of this meal was watching the server with the cheese wheel and the pasta. Also the food does not at all look like it does on instagram, I think they make pretty presentable plates just for pictures. As much as I wanted to love this restaurant I did not the food was subpar. I will however say the workers were all very nice. This place overall is way overpriced for small portions of subpar food. Definitely not worth it. I ended up apologizing to my in laws for bringing them here for them to leave hungry and disappointed. I have never left a bad review in my life on a restaurant but this place took the cake and earned that reward from me.
pictured (pieromisu) which is absolutely no different than any other tiramisu. It was not special as they claimed at all and again very tiny portion compared to every other restaurant...
Read moreIntitolerei questa recensione: "l'apparenza ai tempi dei social" Siamo stati ieri sera in questo locale dopo essere stati attirati da foto, video e presentazioni ben fatte sui social. Eravamo un gruppo di 15 persone provenienti da diverse zone della Campania, addirittura qualcuno da Sessa Aurunca, proprio perché curiosi di assaggiare i famosi primi piatti nelle forme di formaggio. Essendo in 15 chiediamo al ragazzo delle ordinazioni, di fare lui per l'antipasto Pieró. Ognuno ordina il proprio primo piatto e da bere del Negroamaro del Salento. All'arrivo dell'antipasto ci accorgiamo subito che le porzioni sono per 10 persone e non per 15 (10 mozzarelle, 10 fior di zucca ripieni... È così via) oltretutto, antipasto al quale mancavano dell posate per potersi servire. Il buon costume e l'igiene prevedono che, per prendere della ricotta dalla ciotola in un antipasto, vi sia un cucchiaio apposito, in modo tale che ognuno non debba utilizzare le posate con cui mangia. Di fronte a questi "piccoli" dettagli ho chiesto quindi ad una cameriera di poter parlare con il ragazzo delle ordinazioni, il quale però non è mai venuto. Sull'arrivo dei primi piatti nulla da dire, cacio e pepe deliziosa, così come la pasta con la zucca e funghi e la pasta e patate( forse da quest'ultima ci aspettavamo un pochino di sapore in piu.) Adesso arriva il pezzo forte. La cameriera porta due nuove bottiglie di vino esordendo:" ragazzi questo è lo stesso vino, cambia solo l'etichetta, il precedente ordinato è finito". Adesso, ammettendo il fatto che fosse stato anche lo stesso vino, quanto meno lo sappiamo al tavolo, che dite? No... All'assaggio il vino era palesemente un altro e di qualità pessima. Chiediamo quindi alle ragazze di cambiarlo. Ebbene, miracolosamente ci viene riportato il "vino finito" e ci viene strappato anche al tavolo. (che onore!) Passo direttamente al conto, che, ammetterei giusto se con l'antipasto avessero mangiato tutte e 15 le persone e se non ci fosse stata quella pessima e miserabile figura col vino. Ma, pagare quasi 500€ una cena in cui manca decisamente la cura ai dettagli e al cliente, e dopo essersi persi vergognosamente sul vino beh che dire, oggi tutti sono bravi ad apparire perfetti di fronte a quattro follower sui social, ma non tutti sono in grado di mantenere la stessa qualità in quello...
Read moreQuando il food marketing diventa una strategia per acquisire nuovi clienti, ma non crea fidelizzazione. Stasera a cena ero accompagnata da due commensali. Ordiniamo come prima portata una cacio e pepe, segnati sul menù come tonnarelli e proposti con le mezze maniche (abbiamo potuto constatare che da tempo non sono presenti i tonnarelli ma la voce non è stata aggiornata sul menù). Magari il deficit culinario fosse da attribuire alla forma della pasta; questa, sicuramente scotta, non aveva subito il classico processo che prevedere di risottare la pasta nel 'brodo' di pepe per il corretto rilascio degli amidi. Ne consegue che il piatto era slegato e il pecorino aveva una consistenza filante (non la classica crema vellutata che avvolge la pasta). I miei amici tentano la sorte con una carbonara. Lo zabaglione salato aveva una consistenza liquida, tipica di una brodaglia. L'uovo era crudo e non pastorizzato (come la ricetta prevede), tanto che la pasta poteva navigarci dentro, senza raccogliere la crema d'uovo. Ordino un hamburger e una porzione di patate fritte. Il primo era ben cotto, nonostante la richiesta della media cottura; la carne era povera di idratazione e il trito era scadente. Le patate erano deliziose, ma eccedenti in sapidità. Le porzioni sono misere, non adatte ai buongustai e più conformi ad un format 'gourmet'. La strategia di risparmiare sulle quantità non è produttiva se incontra una moltitudine di proteste della clientela. Il servizio è stato quasi impeccabile. Il 'quasi' è destinato ad un operatore della sala che nel servirmi ha toccato più volte un pezzo di pane che avevo conservato sul tovagliolo (antigienico se non addirittura 'pericoloso' in tempi di emergenza epidemiologica). L'uomo, del 'bello' , non è mai sazio. Al food marketing deve corrispondere una proposta culinaria adeguata, pena il fallimento aziendale. Gli strumenti attrattivi li avete, adesso provate ad offrire...
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