Durante un viaggio di lavoro nel comune di Artena, io e due colleghi ci siamo fermati per pranzo in questo ristorante, fidandoci dell’esperienza positiva avuta in tanti altri locali della zona. Errore gravissimo il nostro, in quanto ci siamo ritrovati catapultati nel periodo più buio e violento della storia italiana. Il ristorante, a primo, impatto appare come una sorta di museo della storia contemporanea italiana: statuette, fucili, baionette, cimeli di guerra e articoli di giornale dei primi decenni del '900 appesi alle pareti. Lì per lì non facciamo caso ad ogni singolo arredo, disattenti a causa della fame e del caldo dopo 4 ore di lavoro sotto al sole cocente. Ci sediamo e ci accoglie subito una signora, la proprietaria, insieme ad un ragazzo (il figlio?), ci danno il menu e cominciamo subito a ordinare: un antipasto, tre primi, vino e dolce (spoiler: tutto buonissimo e di qualità, per cui questa recensione non andrà a criticare in alcun modo il cibo). Mentre attendiamo l'arrivo dei primi, più rilassati, notiamo i particolari di quegli arredi: Il locale è interamente decorato con cimeli e oggetti legati a un preciso periodo storico del Novecento italiano. L’arredamento include fotografie d’epoca, busti, simboli e frasi che rimandano esplicitamente a ideologie e figure del Ventennio fascista, addirittura un manganello dell'epoca utilizzato per reprimere il dissenso, targhe commemorative, aquile, ecc. La reazione mia e dei miei due colleghi è puro disagio, a cui si aggiunge l'imbarazzo quando il cameriere ci chiede che vino desideriamo, ancora increduli rispondiamo semplicemente "rosso, grazie" e lui esordisce con "al massimo vino NERO, rosso mai" (ci abbiamo impiegato almeno una ventina di secondi per renderci conto del significato dell'esclamazione"). Ed infatti ecco che ci arriva una bottiglia di "vino nero" con la testa di Mussolini sull'etichetta. La voglia di andare via è tanta, ma i nostri ordini sono già abbondantemente in preparazione in cucina e ci sembra veramente scortese alzarci dal tavolo. Decidiamo di restare, contro tutti i nostri principi e valori. Nel frattempo torna la proprietaria per spiegarci che è tutto fatto in casa, pasta compresa, e chiede ad uno dei miei colleghi se sia sposato. Risponde di no e la signora "beh tanto ormai le donne non cucinano nemmeno più, che ti sposi a fare?". Cala il gelo, a voi i commenti. Il disagio, quindi, non si limita solo agli arredi: ci sono esternazioni e battute che suggeriscono un’aderenza a visioni culturali e sociali piuttosto cupe e per niente inclusive. Anche alcuni clienti abituali sembrano molto in sintonia con il contesto ideologico proposto dal locale (saluti romani e baci su targhe commemorative poste all'ingresso del ristorante), accentuando la sensazione di trovarci in un ambiente che celebra apertamente un’epoca storica divisiva e violenta.
Infine, alcune dichiarazioni della proprietaria riportate da RomaToday (screenshot in allegato), riguardo l’accoglienza verso le persone LGBTQ+, non fanno che confermare l’identità culturale precisa e profondamente nostalgica di questo posto. Peccato che non si siano minimamente accorti del braccialetto LGBTQ+ che porto vistosamente al polso e la foto sullo schermo del mio cellulare (poggiato sempre sul tavolo) insieme al mio ragazzo scattata al Pride di Roma. Quindi mi dispiace tanto per la proprietaria, ma ha avuto un malcapitato cliente apertamente e orgogliosamente bisessuale. SCANDALO! Riguardo al commento sul razzismo, è un concetto che condivido pienamente. Tuttavia, risulta difficile conciliarlo con l’ideologia di "purezza della razza italica" promossa dal regime a cui il locale sembra ispirarsi. Una riflessione più approfondita e coerente sulla storia sarebbe sicuramente utile a chi oggi ne esalta...
Read moreIl Federale è una istituzione riconosciuta non solo ad Artena e dintorni ma praticamente in tutta Italia. Il locale è un ristorante storico che comprende una collezione infinita di cimeli del ventennio raccolti negli anni dal fondatore Umberto. Attualmente la gestione è affidata ad Adelaide che è un monumento vivente della cucina romana e laziale classica avendo studiato cucina in gioventù niente poco di meno che presso il ristorante di Sora Lella a Roma. Le sale sono enormi e si prestano a ricevimenti e banchetti di ampio respiro e qualità. I pezzi forti della casa sono grandi classici come coratella, trippa alla romana, pasta fatta in casa (tra cui anche piatti spesso introvabili come Rigatoni con la Pajata e Fettuccine con frattaglie di pollo), abbacchio e specialità di funghi di vario genere. Le proposte variano in base alla stagione così come ci si aspetta da una cucina attenta non solo alla qualità degli ingredienti ma anche alla sostenibilità. Al Federale di Adelaide sarete trattati come in una grande famiglia e ci tornerete non solo per la qualità del cibo ma anche e soprattutto per la cordialità e passione con cui il personale tratta la clientela. Ampia selezione di vini e per i dolci non dimenticate la specialità della casa ovvero il Medaglione del Duce. Servizi puliti come l'oro. Ampio parcheggio sul davanti. Qualità prezzo buona considerata l'elevata qualità degli ingredienti e la partecipazione diretta in cucina di Adelaide che con passione ormai da anni valorizza ed esalta il meglio della cucina italiana per i...
Read moreIn oltre mezzo secolo di esistenza "il Federale" ha deliziato il palato di moltitudini di italiani, accorsi per assaporare il meglio della tradizione culinaria romana. C'è da sottolineare, tuttavia, che il ristorante diretto da donna Adelaide è il luogo geometrico che accoglie una tipologia particolare di avventori: gli ammiratori del Duce e del Ventennio. Vi affluiscono, infatti, per gustare le prelibatezze gastronomiche, ma anche per visitare la sala da pranzo/museo, che riunisce cimeli dell'epoca fascista. Anche le pietanze e l'ottimo vino sono intitolati a Mussolini e a componenti caratteristiche del Regime. Vi segnaliamo, infine, ciò che abbiamo preferito: antipasto di montagna, ravioli di vitello e tartufo nero, fettuccine asparagi e guanciale, stracotto di chianina, abbacchio allo scottadito, medaglioni del Duce e fagottino...
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