Oggi volevamo pranzare in un locale nell'altipiano, e poiché quattro dei locali che abitualmente frequentiamo erano al completo, abbiamo deciso di chiamare il Campomezzavia che tra l'altro non avevamo mai provato e a detta delle recensioni che abbiamo consultato prima di telefonare era un ottimo posto. Tavolo per quattro disponibile...andiamo. Poiché avevamo il cane al seguito, chiedo all'entrata se si poteva entrare con il cucciolo, gentilissimo il signore al banco ci invita ad entrare. Aspetto della sala un po' anni '70, ma alle volte nei posti meno "curati" la cucina è la priorità. Ordinati 4 primi: Pasticcio ai bruscandoli, che quando mi hanno appoggiato il piatto al tavolo sono rimasto impressionato per la devastazione della fetta: sembrava tolta dal vassoio, spezzata e ricomposta alla meno peggio. Ho guardato mia moglie e ci scappava da ridere per l'aspetto, ma il rispetto per il lavoro del prossimo ci ha trattenuto. Cappelletti ai bruscandoli in un'altra presentazione che definire "povera" è cortesia ed in numero esatto di 3 elementi (questo lo capisco in un locale chic, ma in una location così sembra inappropriato). Tagliatelle al ragù fredde ma tipo da frigo praticamente un monoblocco...dal sapore di tonno e pomodoro. Bigoli all'anatra di sapore discreto ma con temperatura della pasta non omogenea. Secondi piatti: il mio era un piatto di porchetta cotta, preventivamente avevo chiesto al buon cameriere se li consigliava e su suo consiglio li ho presi. Carne secca, dura, fredda, interamente mangiata da Ronny ,il mio cane.... Bistecca con polenta, una vera suola di scarpe, dura, ma proprio dura e secca, non posso pensare fatta in giornata, secondo piatto mangiato da Ronny (il cane)che ha gradito. Baccalà alla vicentina con polenta: Lasciato per completo sul piatto perché il cane non mangia pesce. Per descrivere il baccalà diciamo una crema di farina e prezzemolo, che ahimè ipotizzavo già inadeguata sentendo il commento del mio vicino di tavolo, che già l'aveva assaggiata. Questi commentava al cameriere la qualità del piatto infima e la mancanza di materia prima, ossia il baccalà. Desolato il cameriere si scusava umilmente, ma non proponeva una soluzione o un cambio di piatto. Il capriolo con polenta....mangiabile ma diciamo un goulash passabile. Abbiamo rinunciato a dolce e caffe perché le premesse erano già devastanti. Siamo usciti e siamo andati a mangiare in un bar vicino per almeno arrivare a sera senza essere affamati. Costo dell'operazione 88,20 euro che possono sembrare pochi, ma di fronte a tale mancanza di cura nella preparazione e nella presentazione sono una grossa richiesta. Per primo mi sento rammaricato di dovere scrivere tali parole, ma quando in una cucina c 'è un cuoco che fa uscire tali pietanze con simile valentia e spregiudicatezza ,o non ama più la sua professione o non la sa svolgere; comunque il risultato è lo stesso: disgustare i clienti e rovinare un pranzo ad una famigliola che voleva solo degustare dei piatti tipici in una località stupenda quale...
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