Sono stato qui molte volte e dopo un anno di "esilio" grazie alla follia del passaporto verde sono tornato. Sarà stata una serata sfortunata ma la delusione è tanta... Dopo gli antipasti, scesi in qualità e quantità ci portano gli agnolotti, buoni come sempre ma in quelli della mia compagna che li mangia nel vino rosso c'è un capello, lo trova dopo averne mangiati nemmeno metà porzione. Chiamiamo la cameriera ed evitando di farci sentire da altri commensali facciamo presente il problema, portano via il piatto e dopo cinque minuti ritorna lo stesso piatto, con lo stesso vino con la semplice aggiunta di altri agnolotti... Facciamo presente la cosa al titolare, sempre evitando di farci sentire da altri e lui ci dice che verrà servita una nuova porzione di agnolotti. Passano almeno venti minuti e non arriva nulla, passa la cameriera per chiedere cosa volevamo per secondo e nemmeno si ricorda del problema precedente... I secondi arrivano dopo altri venti minuti e sinceramente a quel punto l'appetito non c'è più, ci alziamo, paghiamo e ce ne andiamo. Il problema non è il capello negli agnolotti, non siamo fighetti con la puzza sotto il naso, il problema è la pessima e inesistente gestione del problema... Probabilmente la maggior parte dei ristoratori, così attenti e meticolosi nel controllare i passaporti verdi fino a qualche mese fà, dovrebbero applicare la stessa meticolosità anche nel rimediare a spiacevoli inconvenienti che possono capitare... Mi spiace ma non ci...
Read moreFamily runned. Started from the grandma to the third generation now. Every single pasta dish is hand made. The veggies and wines are mostly from their land or their neighbours. Opens only on wekends. Tradition cousins. Every course was perfect. Starters: From local mixed cold cuts to Russian salad and fried veggies. First course: three pastas with pesto or mushroom or brasato. Second: ribs, piedmont cima, tuna veil etc... Dessert: mamy little...
Read moreSe cerchi un angolo di pace tra vigne e boschi, il belvedere di Avolasca è quel posto “di casa” dove arrivi per la vista e resti per l’atmosfera. La terrazza, sospesa sui Colli Tortonesi, apre la visuale sulla Val Curone fino all’Appennino: al tramonto il cielo si accende e ogni tavolo sembra in prima fila. Dentro è semplice e curato, senza fronzoli: legno, luce naturale e profumo di cucina genuina.
Il menu parla piemontese con semplicità: taglieri di salumi e formaggi locali, agnolotti o tajarin fatti come una volta, torte salate della casa, verdure di stagione e dolci “da nonna” (crostate, torta di nocciole). Niente effetti speciali—solo ingredienti giusti e porzioni che coccolano. Il personale è cordiale e disponibile, ti accompagna con un sorriso e quel ritmo lento che fa bene dopo una giornata in collina.
Consiglio da locale: prenota un tavolo in terrazza e arriva un po’ prima per un calice di Timorasso o Barbera all’ora d’oro; nelle serate limpide basta una leggera felpa—qui la brezza rinfresca...
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