Sabato sera siamo venuti da Milano, per accompagnare degli amici del luogo, ad una cena presso una Osteria immersa fra le risaie della pavese, situata a pochi chilometri dal noto Ponte delle Barche (ponte realizzato con delle chiatte) di Bereguardo, sul fiume Ticino.
Vi voglio descrivere la Vegia Ustaria Cason Pol, una cascina molto particolare, immersa nella natura del parco del Ticino, posizionata a pochi chilometri dal piccolo borgo di San Siro, un piccolissimo comune della Lomellina orientale, non lontano dal ciglio del terrazzo che delimita la valle alluvionale del Ticino.
La location è dotata di un ampio parcheggio, ricavato all'esterno del casale, tra gli spazi verdi a disposizione e gli alberi antistanti.
La Vegia Ustaria è arredata secondo la tradizione contadina con mobili antichi, quadri, suppellettili ed oggetti vari (tra cui un vecchio juke-box) che ricreano una classica location dai toni famigliari, stile metà novecento.
Ma veniamo alla cucina ed a ciò caratterizza le cene (ma anche i pranzi) della Vegia Ustaria.
Innanzitutto, pur essendo nel pavese, i piatti proposti rimandano alla tradizionale cucina piacentina.
Alla vecchia maniera non esiste un menù cartaceo, o meglio esiste un foglio con elencati i prezzi generici dei piatti, differenziati tra antipati, primi, secondi, dolci e bevande, ed i piatti del giorno vengono elencati a voce dai proprietari del locale.
Si passa dai classici antipasti piacentini a base di salumi e verdure in giardiniera, ad una scelta fra tre primi (pisarèi e fasò, i tortelli “turtei cun la cua” con ricotta e erbette di stagione, tagliatelle con ragù) opzionabili anche come bis e tris, per concludere con secondi di carne a seconda della stagione: sabato sera presenti, cinghiale in salmi, Stufato di asinella, rotoli di tacchino, faraona, coppa al forno.
Eravamo in 5 persone ed abbiano optato per un assaggio di Antipasti (2 porzioni), un Bis di Primi per 4 (in 5 si riesce ad assaggiare benissimo entrambi i primi) ed infine abbiamo ordinato 4 porzioni di Stufato di Asinella ed una di Cinghiale: i secondi sono stati accompagnati da una porzione di patate al forno.
La cena “innaffiata” da una bottiglia di Gutturnio fermo (Tesor) e da acqua a volontà (5 bottiglie).
Porzioni, come accennato, adeguate, qualità eccellente per il Cinghiale e per lo Stufato di Asina, primi considerato che trattasi di Pasta fatta in casa discreti (forse la concomitanza con un battesimo, nella frenesia non seguiti da vicino nella cottura), nella norma i tradizionali affettati piacentini misti, nulla di eclatante per quest’ultimi.
Infine 3 dolci della casa, 2 fette di torte con fichi e noci ed 1 fetta di salame di cioccolato.
Servizio cortese, professionale e rapido, considerando appunto la frenesia per i commensali presenti al battesimo.
Conto finale di complessivi 200 Euro, dunque 40 Euro a testa, comprensivo di un caffè doppio e di 2 Euro a coperto per persona.
Che dire … Atmosfera vintage che ammicca ai contemporanei radical-chic … qualità dei piatti discreta … ma Prezzi da Milano per una Osteria sperduta fra le...
Read moreTre bottiglie di ortrugo, una minerale, cinque antipasti (prosciutto crudo, coppa, salame, pancetta, lardo, salame sottograsso e tris di verdure sottaceto), due tris di primi (tortelli di magro, pisarei e fasò, tagliatelle al ragù di cinghiale), una tagliatella al ragù di cinghiale, due tortelli, una coppa arrosto con contorno, due stufati d'asino, tre caffè. Per complessivi euro 170,00 ric.1392 del 26/03/. Questo è l'elenco del pranzo per cinque persone (quattro adulti e una ragazzina) cioè la risposta al commento precedente. Veniamo ai fatti, anche per il diritto di replica da parte di chi si impegna a cercare di soddisfare i propri clienti (da 28 anni) e non sempre riusciamo quando troviamo palati così esigenti. Fuori dal locale, mentre stavo potando un melo, ascoltavo i signori in questione lamentarsi. Mi sono permesso di chiedere quale fosse il disservizio. La signora rispose che 40 euro a testa per due fette di salame era esagerato. Conoscendo la consistenza del pranzo, mi sono permesso di consigliare, in futuro, la frequentazione di cucine asiatiche che avrebbero, sicuramente, soddisfatto abbondantemente il loro palato, il loro stomaco e intaccato, per meno di 20 euro per persona, i loro portafogli; per questo motivo sono stato tacciato di maleducazione e, dopo un breve diverbio, consigliato di "andare a fare in c..." e considerato "uomo di m...." (il maleducato sarei io!.......ma, giustamente, finendo i pochi vocaboli conosciuti ci si esprime a epiteti volgari). Considerando che tutto questo descritto è successo in presenza di minori (la ragazzina che era con loro e mio nipote di dieci anni), ho espresso la volontà di non poterli annoverare, in futuro, tra i miei clienti, non essendo noi, degni di ospitare clienti così esigenti e fini nell'esprimersi. Mente andavano via sono stato informato di giudizi negativi nei nostri confronti. Tutto questo per nostro dovere. Noi di Cason Polo. (lo sconosciuto è il marito della proprietaria del locale.) Mettiamo cinque stelle perché siamo di parte e per premio alla nostra paziente costanza che dura da ventotto...
Read morePurtroppo, dopo due esperienze molto positive, questa terza visita alla Vegia Ustaria si è rivelata una grande delusione.
Il ristorante, noto per la sua cucina piacentina e in particolare per i Pisarei e fasò, questa volta ci ha lasciati davvero insoddisfatti. Le porzioni erano molto più piccole del solito, e i pisarei risultavano troppo salati. Ho fatto presente il problema alla cameriera, ma la sua risposta è stata poco cortese e assolutamente non risolutiva: ha giustificato la quantità servita sostenendo che una delle persone al tavolo avesse il piatto pieno, senza considerare che i pisarei vengono serviti in un unico piatto da dividere tra i commensali. Inoltre, la persona in questione aveva più cibo solo perché aveva preso anche la porzione della bambina, che ne ha mangiato solo un cucchiaio.
A peggiorare la situazione, non è stata fatta alcuna distinzione tra bambini e adulti nel conto, un dettaglio che ci ha lasciati ulteriormente insoddisfatti.
A malincuore, non mi sento di raccomandare più questo locale, perché con l’arrivo della nuova cameriera/titolare sembra aver perso quel calore e quel piacere della cucina casalinga che lo rendeva speciale.
Unica nota positiva: il signor Mario, il proprietario, rimane una persona squisita e gentile, e spero che possa ripristinare il livello di accoglienza e qualità che ci aveva colpiti nelle...
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