A volte si trovano delle perle nascoste e quando le si trovano senza averle cercate, la soddisfazione è ancora maggiore. È quanto è accaduto a me e Watson nell'ultima indagine enogastronomica svolta in quel di Borgosesia. La trattoria Croce Bianca ci era stata suggerita da addetti del settore enogastronomico come un locale storico di questa cittadina della Valsesia in provincia di Vercelli. Si è quindi prenotato per tempo sapendo che gli ambienti o meglio l'ambiente unico del Croce Bianca era di capienza limitata (al massimo trovano posto 60 persone). Come nostro solito giungiamo attorno alle 19.30, ma la sala accoglie persone già da mezz'ora prima. Siamo ricevuto dal giovane personale (una ragazza ed un ragazzol, molto cortese ed efficiente. La sala, con volte a botte, è calda ed accogliente; i tavoli tradizionali sono coperti con tovaglie sintetiche, ma piacevoli al tatto e comunque di buon gusto a cui si abbinano tovaglioli in carta, ma con un'eleganza inaspettata. Ci vengono rapidamente consegnati menù e carta dei vini a cui è aggiunta una lista di piatti fuori menù. In quest'ultima sono quei piatti possibili con materie prime freschissime disponibili solo occasionalmente. Ecco che fra queste portate si trova la trippa che per sua natura deve essere di giornata. Una bella caratteristica del menù è che alcuni piatti sono presenti in 2 formati, piccolo e grande, in modo da poter assecondare al meglio il proprio appetito. Io e Watson ci orientiamo sul menù alla carta dove scegliamo entrambi come antipasto un piatto piccolo (che tanto piccolo non è!) di vitello tonnato, come primo del risotto mantecato con la toma per me e dei ravioli per Watson mentre di secondo entrambi ci orientiamo su una tagliata di controfiletto con riduzione accompagnata da patate al forno; concludiamo con un sorbatto (come sempre aimè non è sorbetto , ma è un gelato al cucchiaio) al limone e salvia oltre al caffè di chiusura. Accompagniamo la cena con una bottiglia di Mesolone (a base di Croatina) dell'azienda Barni ed una bottiglia di minerale. A fine cena spendiamo in 2 € 113. Tutto è squisito e freschissimo: il vitello tonnato e la tagliata si squagliano in bocca; il sorbetto è sublime e la cucina è rapida. Anche i bagni sono ordinatissimi. Solo il rumore a fine serata è un po' fastidioso, ma questo non è dipeso che dagli altri commensali. In conclusione un locale da non farsi scappare,...
Read moreLa Croce Bianca è sempre stata, negli anni, una trattoria apprezzata per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, la cucina genuina e la varietà delle proposte. Dopo circa un anno di assenza, ho deciso di tornarvi, certa di ritrovare la stessa piacevole esperienza di un tempo. Devo purtroppo constatare che la qualità complessiva si è ridotta, sia per quanto riguarda la cucina, sia per la gestione del servizio. Per chi, come me, soffre di gravi allergie e numerose intolleranze alimentari, il menù risulta oggi estremamente limitato. Ho scelto una crespella con toma e prosciutto: buona nel sapore, ma povera nella quantità. Due piccole crespelle, terminate in pochi bocconi, non possono considerarsi un piatto principale, soprattutto a fronte di un prezzo di 10 euro. Anche i tempi di attesa sono risultati eccessivi in ogni fase. Per le crespelle abbiamo atteso quasi venti minuti, e dopo aver terminato il piatto sono trascorsi altri quindici minuti prima che qualcuno venisse a chiederci se desiderassimo il caffè, nonostante avessimo già cercato di attirare l’attenzione. Una volta ordinato, abbiamo atteso ulteriori dieci minuti prima che venisse servito. Un ritmo di servizio lento, poco coordinato e tutt’altro che in linea con gli standard che ci si aspetterebbe in un locale di questo tipo. Il personale di sala, seppur gentile, ha mostrato scarsa professionalità. La cameriera, continuamente pronta a scusarsi, ha servito una tazzina di caffè sporca, giustificando l’accaduto con un problema al bocchettone della macchina, quando sarebbe bastato sostituirla con discrezione. Inoltre, mentre ai signori presenti in sala si rivolgeva con il “Lei”, a me e a mia figlia ha dato del “tu”. Un atteggiamento che, pur forse dettato da spontaneità, denota mancanza di attenzione: il rispetto, in un contesto professionale, passa anche dal linguaggio. Infine, al momento del conto, ho dovuto attendere circa dodici minuti e presentare più volte la carta, poiché la cameriera riscontrava difficoltà nell’utilizzo del POS. Nel complesso, un’esperienza deludente, resa faticosa da tempi lunghi e da un servizio poco curato, ben lontana da quella trattoria accogliente e genuina che un tempo rappresentava un punto di riferimento per qualità e...
Read moreÈ stata una sorpresa, nonostante non capissimo dove fosse l'entrata e il locale, stile ristorante di montagna degli anni 70, abbia bisogno di una rimodernata, ci siamo trovate più che bene. Accogliente senza pretese, ci siamo sentite a nostro agio. Il menù che offrono è tipico della tradizione, con ottime materie prime, e porzioni abbondanti. Gentilissimo il personale. Assolutamente consigliato, non mancherò...
Read more