Sono stato da Cesarino a festeggiare il capodanno. È un luogo informale dove il personale è molto cordiale e gentile ed il servizio molto familiare. Ci hanno fatto accomodare in una saletta tutta per noi, piena di coppe vinte in gare di maratona. Era presente anche una TV che non abbiamo acceso. È presente un'altra sala più grande e il salone d'ingresso con qualche tavola. Il menù era fisso, semplice ma più che decente. Mi ha colpito la presenza di giocattoli per i piccoli, di cui i miei figli hanno usufruito. Una sensibilità per i bambini degna dell'Ikea! Alla fine della serata abbiamo anche partecipato all'estrazione di premi della lotteria (asciugamano, bottiglia di vino) compresa nel prezzo del menù di capodanno. Non ho provato piatti alla carte. Tutto sommato, un locale alla mano, perfetto per un posto di montagna, facile da raggiungere da Lecco, con una certa attenzione...
Read moreUna serata da incubo condita al pomodoro. Avevo sentito parlare “bene” di questa pizzeria, ma forse si riferivano a un’altra con lo stesso nome in un universo parallelo. L’attesa per due pizze è stata talmente lunga che ho avuto il tempo di rivalutare tutte le mie scelte di vita. Quando finalmente sono arrivate, erano fredde come il mio entusiasmo.
La pizza “Margherita” sembrava un esperimento scientifico fallito: il formaggio aveva un colore sospetto e il bordo era così duro che poteva essere usato come arma contundente. La “Diavola”, invece, era più dolce di un dessert — forse avevano confuso il salame piccante con il salame Milano… o con la marmellata, non lo sapremo mai.
Servizio svogliato, locale rumoroso, tovaglioli che sembravano carta vetrata e prezzi da ristorante stellato. Se volete provare emozioni forti, andate pure… ma portatevi un panino di...
Read moreEsperienza da dimenticare. Siamo andati in questa pizzeria con grandi aspettative, ma avremmo fatto meglio a restare a casa con una pizza surgelata. L’impasto sembrava cartone bagnato, il pomodoro era più acido di un limone e la mozzarella… beh, se c’era, dev’essersi sciolta per la vergogna.
Il cameriere ci ha portato le pizze dopo 45 minuti e sembrava più stanco di noi. Quando abbiamo chiesto dell’acqua frizzante, ci è arrivata naturale e calda. L’ambiente, poi, sembrava una mensa scolastica in fase di ristrutturazione: luci al neon, tavoli traballanti e un sottofondo musicale degno di un ascensore degli anni ’90.
Il conto? Caro, ovviamente. Pagare tanto per soffrire così dovrebbe almeno garantire un ricordo indelebile — e in effetti, lo sarà… ma per i...
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