La bassa bresciana, in termini gastronomici, gode di una comfort zone, nei ristoranti di paese, composta dalle relazioni personali tra ristoratore e cliente. Questo fa sì che la proposizione di una formula popolare sovente si antepone ad una formula più ambiziosa. Qui non è così. Dal primo giorno, ormai una decade fa, si è puntato in alto. Carni e pesce di primissima qualità, champagne alla carta, caviale, e qualsiasi altra leccornia che strizza l’occhio al gastronauta. La bottega 125, in zona, è il riferimento per chi osa ricercare, sperimentare, travasare esperienze culinarie. La bravura del titolare e della sua famiglia è stata nel trovare la quadratura del cerchio, di una proposizione ambiziosa ma non presuntuosa, una offerta ricercata e qualitativa, e di averlo fatto nel tempo, per permettere agli amici del paese di poter capire la qualità ed il suo rapporto con il prezzo di alcune leccornie. Il conto è perciò correlato al valore della qualità servita, ma ci sta. L’ambiente è molto curato, le informazioni sui menu molto chiare, la carta dei vini molto assortita. Grande attenzione all’illuminazione degli ambienti, alla disposizione e la distanza tra i tavoli e, per quanto grande, l’ambiente non è rumoroso. Un plus non da poco, a fine pasto, per i dolci, da provare il lingotto di tiramisù, glitterato all’oro. Le persone dedicate al servizio, molto preparate, disponibili ed educate. Ideale per cena per due, o piccoli gruppi, ma l’ambiente si adatta anche per grandi comitive. Lo consiglio? Si