Non mi piace fare recensioni ma qui è troppo!
La bottiglia è l'emblema della cena... Prenotiamo un ora prima dell'arrivo e il posto era disponibile. Al nostro arrivo troviamo due signori all'ingresso, la signora ci racconta che ha 83 anni e ancora lavora, bella arzilla e ci fa piacere scambiare due parole con lei, ci racconta del marito della festa che gli hanno fatto per i suoi 88 anni e arriva anche lui, una battuta e una risata ci dice che arriveranno i camerieri per indicarci il tavolo, e così è successo. Ci sediamo arriva il cameriere chiede che tipo di acqua vogliamo e la porta. Arriva un altro signore, credo il titolare e, con fare veloce e con cadenza cingolana elenca il menù, ci è capitato in altri ristoranti e ci guardiamo perplessi, però..., parte l'ordine: una porzione di tagliatelle al ragù di capriolo da dividere in due e una degustazione di carne alla griglia, ci elenca, cuberol di angus americano, angus irlandese, tagliata, picanha e canguro (scelta perché curiosi del canguro) e ci dice che minimo ne dobbiamo ordinare due, accettiamo e via; chiediamo un'altra bottiglia d'acqua e sempre il titolare (?) ci risponde che già è stata portata, vabbé... Arrivano i piatti, le tagliatelle erano buone, buona porzione anche se divisa in due, la pasta non fatta a mano ma va bene così. Arriva il momento della degustazione delle carni e... arrivano, due mezze fettine per tipo, (vabbé è una degustazione di vari tipi) poi arriva la tagliata, una fettina spessa coperta da tutta rucola... (la rucola non dovrebbe essere messa sotto? Vabbé!) Il pezzo forte è stata la Picanha, con salsa chimichurri (poi spiego perché qui mi arrabbio), la salsa rende acida la carne, la sputo nel piatto e la rimando indietro, il cameriere, sempre lui, mi dice che nel caso me la rifà fare dalla cucina, a questo punto gli chiedo senza condimenti, in quanto, se si vuole utilizzare un olio a crudo sulle carni bisognerebbe utilizzare un olio di un certo tipo, non il primo che capita, ma vabbé; arrivano al tavolo il mulinello del sale e pepe e la bottiglietta dell'olio, vuota, senza etichetta e senza tappo anti rabbocco..., ma vabbé... Morale della favola, arriva la picanha che galleggiava in olio con sale e pepe, e vabbé... Poi arriva un altro cameriere e inizia a sparecchiare, facciamo notare che mancherebbe un'altra portata, lascia i piatti, chiede scusa e se ne va. Dopo poco, arriva la cameriera, l'unica che si salva nel locale, insieme agli anziani proprietari, ci chiede se volevamo altro o poteva sparecchiare, stupiti facciamo notare che mancava un altra portata, quella del canguro, la risposta è stata:" non abbiamo più disponibilità di canguro!" (Nel tavolo vicino, per 12 persone, anche loro con degustazione di carne, hanno portato il coccodrillo!), però ci dice:"visto che avete richiesto un ripassino ne possiamo fare un altro?" Io :"quale ripassino?! La picanha? L'ho rimandata indietro perché immangiabile!" Ci chiede se volevamo dolce o caffè e chiedo il conto, non arriva nessuno e vado a chiederlo al bar, il cameriere stava tranquillamente chiacchierando e bevendo limoncello con due clienti e non ha avuto neanche la delicatezza di chiedere se avevo bisogno, ma vabbé... Arriva alla fine il titolare, fa dei scarabocchi su un pezzo di carta e presenta il conto... Finale della favola? 57,50 € !!!
Solo alcuni piccoli consigli per il titolare, Si ha l'obbligo di esporre o mettere a disposizione dei clienti il menù con eventuali allergeni, sanzionabile! Si ha l'obbligo di utilizzo di bottiglie per olio con tracciabilitá e sistemi anti contraffazione, sanzionabile Si ha l'obbligo, se si vuole lavorare al pubblico, anche nei periodi di forte stress o grandi carichi di lavoro, di rispettare i clienti, chiunque essi siano e qualsiasi cifra spendano, non è sanzionabile, ma...
Read moreVale ogni singolo euro per un ristorante haute cuisine, nonostante lo chef faccia trasparire un'aria di supponenza, resta uno chef titolato e modè da programma televisivo. La mia è stata un'esperienza stupenda, un vero e proprio viaggio nel gusto, un contituo stupirsi di formalità da sogno che inizia con una location curata nei dettagli, un posto sontuoso e molto ampolloso, con delle viste e vedute da pelle d'oca che assecondano l'essenza del ristorante in sè, un'atmosfera formale e solenne e al contempo fashion (anche se non si dice ma si dice di tendenza); un servizio impeccabile da parte di uno staff giovane, anche se sfruttato, ma molto preparato e puntuale, al pari di un hotel a 5 stelle, prima del dolce sono venuti anche a toglierci le briciole di pane dalla tovaglia e dal pavimento!; assaggi di cibi deliziosi e indimenticabili, degustazioni di vini di ottima qualità: ho bevuto indubbiamente il miglior champagne della mia vita, ho assaggiato il miglior foie gras, il miglior risotto con prezzemolo, zucchero, gruè e burro di cacao, veramente buono. Le pietanze sono di porzioni minute ma particolari, raffiante, presentate in maniera spettacolare e scenografica, impiattate in maniera allettante e pedantemente molto bene, oserei dire "particuliere". Concordo sulla freddezza e distaccamento del personale di sala e accoglienza, avremmo preferito un pò più di "calore", forse ci aspettavamo qualcosa in più, ma nel complesso era tutto positivo, il personale si è sempre mostrato attento e molto professionale, mai visto se non qui servire i piatti con guanti in velluto, complimenti davvero! Inoltre lo staff si è rivelato preparato e attento anche alla questione gluten free/celiachia. Mi hanno spiegato che ben 8 piatti su 12 della carta sono senza glutine e il pane lo preparano loro. Anche per l’entrèe la cucina si è preoccupata di preparare uno stuzzichino gradevole per la persona celiaca, servito in un piatto differente realizzato in carta igienica reciclata. È stata in conclusione un'esperienza culinaria sublime, se state cercando una cucina elegante di "haute niveau" dove la sostanza viene trascesa dall'apparenza, dove i piatti hanno porzioni che lasciano "il tempo del panino" una volta tornati a casa per potersi sentire saziati, se cercate tutto quanto avete letto finora andate in un ristorante di uno chef titolato da TV show, in un ristorante di una località turistica come Porto Azzurro, in un ristorante francese o in uno di quei ristoranti gestiti dall'Ndrangheta, insomma in uno di quei ristoranti dove si spende tanto e si mangia bene, se invece volete un ristorante dove si mangia Buono, all'italiana, dove il cuoco non è chef ma cuoco (moralmente di un livello superiore), dove le porzioni sono sazianti, dove i piatti sono tipici e gli ingredienti sono scelti non per l'originalità ma per la qualità, dove la formalità lascia spazio alla sostanza, dove la convivialità viene scelta all'impassabilità allora avete trovato il posto giusto! Peccato non poter dare 6 stelle perchè 5 non...
Read moreRistorante già entrato nella storia della zona, cucina di carne con grande scelta di varietà provenienti da tutto il mondo, sta vivendo un momento difficile: la principale via di accesso alla struttura che scavalca il lago di Castreccioni è inagibile per via della chiusura del secondo ponte. Per arrivare al ristorante quindi si è costetti ad un vero tuor de force tra le campagne cingolane. Detto questo il locale ha bisogno di una nuova ripartenza! Magari tra un anno circa quando saranno (teoricamente) finiti i lavori di ristrutturazione del cavalcavia. Il menù è solido e le carni sono sempre un piacere, la struttura invece ha bisogno di una rinfrescata è decisamente ferma da una ventina d’anni. Serata in famiglia con mezzelune per la piccola il cui ripieno particolare ha avuto necessità di un pò di adattamento. Cappellacci alla fonduta e funghi ottimi, un forse pelo troppo saporiti ma è una mia tendenza sentire tutto molto saporito e assaggi di carne misti provenienti da tutto il mondo, a suo tempo me li ricordavo più abbondanti e numerosi ma mi posso sbagliare. Arrosticini ok e verdure di accompagno che, sinceramente sembravano scaldate nel microonde viste le temperature da nana gialla. Vino sfuso rosso a temperatura ambiente, ma, se sono 30 gradi di un giugno torrido, la temperatura ambiente non è più adatta: normalmente per temperatura ambiente del rosso si intendono 18-20 gradi e non 30, francamente imbevibile. Comunque tutte cose piccole migliorabili nell’attesa della ripartenza. Per quanto riguarda il conto quello che non sta in cielo ne in terra sono i 2,50 euro di coperto, quelli non esistono proprio!! Già il coperto di per se è una assurdità in termini ma 2,50 euro (pagati anche per una bimba di 7 anni) mi sembrano troppi, anche se, devo dire, compensati da un parziale sconto alla cassa. Comunque, ribadisco, struttura dalle grosse potenzialità sperando di cuore in un nuovo slancio (ma senza...
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