Prenotiamo per sei persone per la sera di mercoledì 25 agosto chiamando il cellulare scritto su una lavagnetta alla porta d’ingresso del locale.
Al nostro arrivo della prenotazione non c’è traccia. Il personale rimedia alla bell’e meglio due miseri tavolini e ci fa accomodare all’aperto (come previsto) in un angolo della piazza, in discesa ed in una zona particolarmente sconnessa tale da creare più di un problema a bottiglie, piatti e commensali!
Dei piatti a menù mancano alcune cose (in particolare io chiedo l’insalata di mare ed il “polpo in pignatta” ed entrambi non sono disponibili).
Finalmente, dopo i vari “è finito”, “oggi non c’è”, “chiedi a mamma se c’è”, ordiniamo degli antipasti (crudi e cotti) e secondi piatti (fritti misti e di paranza) precisando di servire prima di ogni altra pietanza, a “mo’ di aperitivo”, un piatto di pittule e di verdure pastellate da condividere.
Prontamente apparecchiano dei piattini per questi frittini, ma assieme alle verdure e in seguito alle pittule escono anche i secondi, il fritto misto e di paranza palesemente già pronti e riscaldati al momento visto quanto erano intrisi di olio (i crudi di pesce e gli altri antipasti non si sa quando verranno serviti).
In nessun ristorante degno di questo nome vengono serviti i secondi piatti prima degli antipasti e il motivo è : “Perché i piatti crudi li dobbiamo preparare”
Cerchiamo di non rovinarci la serata e iniziamo a mangiare quando dalla piazza arriva un uomo (che identifichiamo essere il proprietario) il quale ci dice che non abbiamo precisato, al momento della prenotazione, in quale ristorante desideravamo cenare e per questo motivo al “Tempura” non v’è traccia dalla nostra prenotazione.
A quanto pare da un solo cellulare il signore gestisce due locali!! (e che ne sappiamo noi??)
Visto il servizio disordinato dei piatti e quanto ci dice, gli faccio notare che chi ha preso la prenotazione (lui???) avrebbe dovuto chiedere per quale ristorante fosse così come dovrebbe esserci un certo ordine da rispettare nel servire i piatti!”
La risposta è: “Perché alza la voce?”, “Siete venuti per divertivi o per creare problemi, perché mi state creando problemi e potete anche andarvene”.
Visto il degenerare della situazione decidiamo di andarcene, accompagnati da un sonoro “vaffan*ulo” del proprietario in mezzo alla piazza.
Non possiamo giudicare il cibo di questo ristorante ma solo professionalità, cortesia ed educazione di personale e proprietario:...
Read morePesce Fritto e Baccalà - Where the fish is golden, the views are stunning, and the welcome… well, let’s just say the fish were friendlier. 🐟
The setting? Absolutely dreamy - like dining in a Mediterranean postcard. The food? Crispy, fresh, and full of flavor. Whoever’s in the kitchen deserves a raise and a hug.
But the vibe? Hmm. I’ve felt warmer welcomes at IKEA returns. Maybe I came on a bad day, or maybe my face reminded them of someone who left a one-star review. 😅
And the bathroom? Let’s just say it’s where the glamour of the sea goes to die. It's like walking from a fancy beach club into a janitors closet, with a broken faucet, from 1993.
Come for the food and the view, bring your own smile, and maybe...
Read moreCon questa recensione mi rivolgo direttamente a quella che immagino sia la proprietaria. Ieri sera mentre aspettavo di ritirare due porzioni da asporto di polpette fritte di carne, ho avuto una cordiale conversazione con Lei e mai mi sarei aspettato la sua arroganza e maleducazione. Le polpette non erano solo bruciate, ma salatissime e della carne avevano sentito il profumo. Lei come proprietaria di un ristorante ha sbagliato su tutta la linea. In primo luogo se in un ristorante si contesta una portata non si spara a zero sul cliente ma è consuetudine prendere il piatto e sostituirlo. Sarebbe stato inoltre suo dovere e della persona presente in sala che mi ha servito, controllare la qualità del prodotto finito prima di incartarlo. In ultima analisi trovo assolutamente incredibile e senza giustificazione alcuna che il vostro cuoco non si sia reso conto che le polpette erano bruciate. Nella vita e nel lavoro si può sbagliare, bisogna però avere l'umiltà di riconoscere i propri sbagli e farne tesoro. Sicuramente non è il vostro caso, altrimenti quelle polpette le avreste cestinate e mi avreste detto di avere un po`di pazienza per l'attesa, magari offrendo un bicchiere di vino come, anche questa consuetudine, viene fatto dai ristoratori che amano il proprio lavoro e...
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