Un gran cantinone (come si direbbe a Roma) in mezzo alla campagna, con una terrazza coperta e una scoperta. Aspetto, sulle prime, promettente. Accoglienza carina (siamo, in quel momento, in pochi), ordinazione rapida di un'entrata per due e di due piatti. All'inizio il servizio sembra pronto: tre camerieri, due donne e un uomo, senza che nessuno abbia l'aria di essere il maître. Via via che la clientela aumenta, comincia il caos. Ho visto più di uno di loro vagare col piatto in mano alla ricerca di chi lo aveva ordinato, o poggiare un piatto sul tavolo sbagliato, con aria visibilmente sperduta. La signora più adulta, dall'aria molto sveglia, ha corretto più volte la più giovane così come il suo collega. Diverse battute di protesta da parte della clientela, ormai numerosa oltre le capacità di servirla. A un certo momento, dalla sala interna è spuntata una signora, che era con tutta evidenza la titolare, che si è messa a servire lei stessa, senza divisa né mani sicuramente pulite. Accoglienza in crisi: ho visto la patronne accogliere qualcuno tenendo dei piatti in mano. Menù ampio, ma con pesce quasi tutto surgelato, sebbene siamo a pochi chilometri dal mare. Assente il polpo in pignata, classico di queste parti. Noi abbiamo mangiato: una porzione di cozze (buone e abbondanti), un piatto di "tagliolini alla salentina" (piatto di cui, da salentino, ignoravo e ignoro l'esistenza), con funghi, salsiccia e rucola (pessimo, una sorta di intruglio brodoso che non sono riuscito a finire) e un pescespada alla griglia (ottimo). Dopo che abbiamo finito di mangiare, i piatti sporchi sono rimasti sul tavolo per mezz'ora esatta. Ho richiamato la cameriera più anziana per chiedere di sparecchiare. "Non siete i soli", ha risposto lei sgarbatamente. Quando ci siamo lamentati con la patronne pagando il conto, questa ci ha chiesto scusa. A giudicare dalle segnalazioni di servizio catastrofico che ho letto ovunque per questo locale, si tratta di un difetto intrinseco: non si ospitano quaranta clienti con tre camerieri, di cui una visibilmente impreparata. Conclusione: luogo carino, cucina mediocre, servizio...
Read moreA fantastic place away from the crowded city center - as somebody previously mentioned - its like an oasis in middle of the wine and olve trees. Service and ambieyis excellent- frsh air and no noise. Food was great too - though meat platter could have been better- but pizza and aperizers were delicious, so was the house wine. Prices on the higher end when compared to the prices in the city centre- but ofcourse you ned to pay a premium for such a fantastic place.
Overall very...
Read moreCercavo un ristorante con piatti e ingredienti locali ma che non sia una trappola per turisti, un ristorante frequentato dalla gente del posto. Alla locanda Calieri abbiamo incontrato tutto ciò e anche di più. Le Sagne ncannulate con il sugo di frutti di mare e granchi è uno di quei piatti all’incrocio fra passato e presente. Il frittino misto ha le polpette migliori che ho assaggiato finora in Salento, per non parlare di quel tocco di sorpresa che è lo zafferano nelle polpette di riso. Le porzioni sono giuste tendente all’abbondante come da tradizione in Salento. Abbiamo preso due antipasti, un contorno di verdure grigliate, 4 primi, un rosato, due bottiglie d’acqua, 4 dessert e 4 digestivi e abbiamo speso 40 euro a testa. Davvero onesto. Consiglio le crocchette di baccala’ e le sagne. Chiedete del dessert del giorno, sono fatti in casa dallo chef, e lo strudel di pesche era buonissimo. E’ un ambiente molto rilassante, soprattutto d’estate quando si cena fuori. La musica di sottofondo è un po’ anni 90. La nostra esperienza con il servizio è stata davvero ottima. Paola e il resto dello staff attentissimi e rapidi....
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