Quanto sto per scrivere non è una recensione, ma più una riflessione.
Avevo già visto questo locale in televisione alcuni anni fa, nel programma di Cannavacciuolo. Ammetto che la loro cucina milanese con origini e influenze sarde sembra interessante. A livello umano e professionale, non potrei essere più felice per loro. Il loro ristorante è infatti migliorato e i loro affari vanno bene. Strano che aprano solo a pranzo, ma l'importante è che le cose vadano bene.
Personalmente, non mi fanno però impazzire le iniziative di genere. Intendo dire: ambienti di lavoro con persone appartenenti ad un solo genere, uscite con persone appartenenti ad un solo genere, gruppi di amicizie con persone appartenenti ad un solo genere, palestre con persone appartenenti ad un solo genere, eccetera. Tuttavia, non credo che il ristorante di queste ragazze sia stato creato con l'intento di escludere il genere maschile. Se ben ricordo, la loro idea è nata dalla nonna della proprietaria Natasha e di sua sorella Katiusha. L'idea principale era proporre ai clienti la cucina della nonna, il che è un'ottima cosa. Molto semplicemente, credo che abbiano scelto uno staff di conoscenti ed erano casualmente tutte donne e da lì è nato il concept. Credo inoltre che loro non siano persone ottuse e che quindi un domani potrebbero decidere di aggiungere allo staff persone di genere maschile. Non so se siano ancora loro le proprietarie, ma il discorso è comunque valido.
Io personalmente sono del parere che, come ho già detto in altre recensioni, ci devono essere ambienti misti in ogni contesto, senza "ghettizarsi" con le persone del proprio genere. Per saperne di più in maniera completa su come vedo io la parità di genere, basta andare a leggere le recensioni dei luoghi che ho elencato nella recensione-riflessione su "Winning Women Institute".
Detto ciò, faccio una riflessione sul servizio al tavolo nei ristoranti in generale. Personalmente, non sono d'accordo con le ormai anacronistiche regole del "fine dining", che prevedono di servire i clienti seduti allo stesso tavolo per primi o per ultimi sulla base del genere di appartenenza. Pesonalmente, lo trovo errato. Ci vogliono dei criteri più equi, come ad esempio il "position number", quindi seguire l'ordine numerico. Sarebbe ora che lo capissero anche i locali che fanno "fine dining". Devono capire che uomo e donna sono pari e non c'è bisogno di precedenze o di riservare trattamenti "speciali" basandosi sul genere, come ad esempio nascondere i prezzi del vino alle clienti donne, eccetera. Questo è solo uno spunto di riflessione sui ristoranti in generale, ovviamente. Come dico sempre: "People First, and no matter what gender you belong to!". Non essendo stato infatti nel locale, non posso giudicare il loro operato nello specifico.
Una cosa che so per certo è che accolgono sia donne che uomini come clienti nel loro ristorante e questa è già un'ottima cosa. Per fare quello step in più, secondo me, dovrebbero fare la stessa cosa anche nello staff, così da promuovere maggiore inclusività e parità di genere. Il nome "Pink" andrebbe comunque bene, perché il rosa non è un colore esclusivamente femminile.
Voglio precisare che questo non è assolutamente un attacco, ma vuole solo essere uno spunto di riflessione. Credo infatti che loro siano persone intelligenti e capaci e che questa mia riflessione possa, in qualche modo, fornire degli spunti di riflessione sulla società in generale. Non voglio essere in alcun modo maleducato o irrispettoso, ci mancherebbe altro. Poi ho assoluto rispetto del loro mestiere e della loro fatica, indipendentemente dal genere a cui appartengono. E spero veramente che lo Stato Italiano si decida ad abbassare le tasse, perché altrimenti i ristoratori si vedono costretti ad alzare i prezzi. Inoltre, spero che un domani si raggiunga la parità di stipendio per tutti e tutte.
Viva la parità di...
Read moreBar ristorante tutto al femminile in pausa pranzo. Buon cibo e varietà di scelta . Alcuni piatti molto interessanti come il vegan burger . In generale gli hamburger sono molto buoni. Di buon livello anche le insalate e i gli altri piatti da pausa pranzo. Pro d'estate la possibilità (limitata dagli spazi) di mangiare all'aperto. Contro l'ambiente interno al piano strada molto ma molto piccolo. L'ambiente più grande al piano sotterraneo ma purtroppo in 3 stagioni su 4 si sente moltissimo l'odore di muffa quindi non è molto piacevole inoltre per qualche ragione è rumorosissimo quando ci sono molte persone sia per mancanza assoluta di qualsiasi mezzo di assorbimento del rumore o chicchericcio sia perché credo ci sia anche del " rimbombo" che amplifica le voci in qualche modo . Da migliorare l'organizzazione per pagare il conto, si forma sempre una fila lunga e scomoda di impiccio sia alle cameriere che ai clienti stessi, forse 2 casse anziché 1 almeno a pranzo...
Read moreLa cura Cannavacciuolo ha fatto bene a questo ristorante. Prima erano da 1 stella, ora ne meritano 3 (3 e 1/2 sarebbero state più giuste).
Edit (14/03/2024): Dopo la cura Cannavacciuolo sembrava rinato, da allora ci sono andato in pausa pranzo con una frequenza di due/tre di volte al mese. Purtroppo dopo il lockdown ha iniziato un lento declino, la qualità del cibo e calata ed i prezzi sono aumentati, ma tutto sommato era ancora accettabile. Oggi per me è stata l'ultima volta perché, oltre a scoprire che adesso si paga anche un euro per il servizio sul quale si può anche sorvolare, sono stato testimone di una scena che non dovrebbe mai vedersi in un locale pubblico. Una signora che si era lamentata per il servizio di asporto (giustamente o no poco importa) è stata allontanata malamente dal locale . Non ci siamo più. Occhio che Cannavacciuolo non...
Read more