Mi sento di avvisare le persone che cercano una situazione gentile e accogliente, per propria natura, per un’occasione a cui tengono o perché vivono una situazione delicata (non si sa mai la storia delle persone): in questa Trattoria trovate sicuramente del buon cibo, non c’è dubbio. Ma se aveste qualsiasi esigenza o osservazione, anche se fatta gentilmente, che preveda qualcosa diverso da ciò che loro hanno fatto, sarete nella migliore delle ipotesi ignorati (letteralmente come se non esisteste più tra i commensali) o colpiti da un atteggiamento estremamente aggressivo. Perché questa non rimanga la mia sola opinione, consiglio di leggere le loro risposte alle altre recensioni negative, così avrete la prova, senza alcuna filtro personale, di come reagiscano alle critiche le persone che gestiscono questo posto. Ci saranno certamente delle critiche ingiustificate, ma guardate le risposte dei gestori, anche quelle parlano. Il nostro episodio non è importante, e descriverlo in dettaglio sarebbe talmente lungo per la quantità di cose assurde che abbiamo sentito che non finirei più di scrivere. Ma rimane il principio: prima di tutto serve rispetto e gentilezza, poi tutto il resto, anche il cibo viene dopo. Attendiamo quindi una bella risposta maleducata e aggressiva anche sotto questa recensione, oppure sapranno stupirci con un minimo di apertura, di autocritica e di gentilezza? Lo leggeremo qui sotto. Promemoria per i gestori: siamo quelli che a pranzo hanno osato chiedere dell’olio di oliva perché ci sembrava che quello in tavola fosse di semi. * Vista la risposta dei gestori a questa e all'altra recensione faccio un'integrazione: noi abbiamo espresso il nostro disappunto a voi di persona all'interno del vostro locale, quindi nessuno si sta nascondendo dietro la tastiera, semplicemente ci sentiamo di avvisare le altre persone di cosa troveranno da voi, dal nostro punto di vista. Come è evidente dalle vostre risposte alle recensioni negative ripetete sempre la stessa cosa, che gli utenti si nascondono, che sono "leoni da tastiera" ma, almeno nel nostro caso, non è vero, quindi immagino in quanti altri casi non lo sia.. Inoltre vi permettete di dire delle cose che non potete sapere, come il fatto che "noi non abbiamo la minima idea di cosa vuol dire fare il ristoratore", e infatti vi sbagliate di grosso. Le vostre risposte qui e il vostro comportamento all'interno del locale stanno dimostrando a tutti di che pasta siete fatti....
Read moreUn pranzo da dimenticare – e la maleducazione era l’unica portata abbondante. Siamo entrati in questo ristorante – o meglio, locale d’improvvisazione alimentare – attirati da un menù fisso a 14 euro. Una cifra modesta, è vero, ma a quanto pare sufficiente solo per acquistare scortesia, pressappochismo e un campionario di piatti scadenti.
Abbiamo ordinato una amatriciana, che avrebbe dovuto essere il primo. Diciamo “dovuto” perché definirla tale è già un atto di generosità. La pasta era lì, il sugo sembrava un ricordo lontano, e la pancetta – o quel che doveva essere – era un miraggio: forse un cubetto disperso nel piatto, giusto per rispettare la convenzione grammaticale del plurale.
Come secondo, ho scelto il cordon bleu. L’alternativa era tra würstel, affettati e petto di pollo (che non abbiamo avuto il coraggio di testare). Abbiamo chiesto, con innocente curiosità, se il cordon bleu fosse preparato in cucina o semplicemente tirato fuori da un cartone surgelato. La risposta, mai detta chiaramente, ci è piombata addosso con il tatto di una padella in ghisa: “Per 14 euro, cosa vi aspettavate?” – non letteralmente, ma il tono era quello, e forse anche peggio.
Il cordon bleu, per inciso, era servito alla cottura ultima disponibile prima del carbonio: secco, stopposo, e con una panatura che avrebbe fatto piangere anche un surgelatore.
Abbiamo chiesto la carta dei dolci: il proprietario, che già ci aveva trattati con un misto di fastidio e sufficienza, si è dileguato con una prontezza degna di Houdini. Nessuna risposta. Nessun dolce. Nessuna voglia, evidentemente, di avere clienti da menu a prezzo fisso.
Il caffè finale? Amaro. E non per il gusto.
Un’esperienza da dimenticare, ma che purtroppo ricorderemo ogni volta che sentiremo la parola “menù fisso”. Se cercate un pranzo economico e deprimente, condita da maleducazione gratuita, avete trovato il posto giusto. Noi, di certo, non ci...
Read moreComincio con l'aspetto positivo.
🖼️ Location. Posto molto carino, rustico, caratteristico, immerso nel verde dei Colli. Ho cenato con vista su una gallina padovana che si stava appisolando fuori dalla finestra. C'è la possibilità di mangiare all'esterno. Organizzano spesso delle serate con musica. C'è anche un ampio parcheggio a disposizione.
Detto questo, non ci tornerei per i seguenti motivi...
💁♂️💁♀️Servizio. Troppo, troppo lento. Capisco che di sabato sera ci sia tanta gente e che il servizio ne può risentire ma aspettare 1 ora per ricevere i primi antipasti mi sembra davvero eccessivo. Poi, alcune ordinazioni, nel frattempo, si erano pure perse per strada. 🤦♀️
🍝 Cibo. La parte pizzeria era chiusa, pare che lo sarà per tutto il 2020, sta di fatto che per gli amici vegetariani è davvero arduo trovare un'alternativa: quella sera si poteva contare solo sulla pasta al pomodoro e 2 contorni (patate e fagioli). I piatti non erano entusiasmanti. Personalmente, non mi sono piaciuti. De gustibus.
💵 Prezzi. Sono una persona che non si fa problemi a spendere un po' di più per la qualità, ma quando questa non c'è, pagare di più mi scoccia e parecchio. €3.50 per un piattino di fagioli che faceva un po' tristezza, €7/8 per un primo dal sugo troppo salato, gnocchi industriali , mi sembra spropositato. Non ho nemmeno fatto foto ai piatti perché erano davvero ... Tristi.
Questo posto piacerà di sicuro a molte persone: il locale era affollatissimo, ma a me...
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