Tonengo è l'ultimo lembo di Monferrato, situato sul confine della provincia di Torino. Cocconato, uno dei borghi più belli d Italia è a pochi km. Si arriva in questa oasi cercando il Monferrato più autentico, quello della memoria, delle gite fuori porta ,delle gite domenicali con le prime.utilitarie dalla vicina Torino. Miracolosamente tutto è rimasto intatto al ristorante Moia, con annesso alimentari e soprattutto salumeria.una gestione famigliare di più generazioni che trasmette saperi e sapori ai clienti di sempre ed ai turisti più attenti ed alla ricerca della l'autenticità, genuinità e freschezza della cucina. Laura la titolare con la sua famiglia e la sua splendida ed affiatata squadra dopo la consigliabile prenotazione per i sabati e festivi ti accoglie con semplicità, simpatia e naturalezza, subito ti senti a casa, come dagli zii di campagna. Ti accompagna al tuo tavolo, tra semplici tovaglie che profumano di bucato, ti chiedono per il vino, bianco, rosso, fermo o frizzante mettendoti a disposizione la semplice produzione enologica locale, si informano se vuoi iniziare dagli antipasti...e si parte. Ritrovi immediatamente i sapori dell infanzia, nei salumi di produzione propria, la carne cruda a fettine, il vitello tonnato, i voul vent con fonduta e poi gli immancabili agnolotti, le lasagne al forno, oppure tagliatelle della tradizione. Si continua con l' inarrivabile fritto misto leggero e caldissimo, poi bollito e la coscia di maiale al forno. Le immancabili pesche ripiene ed il bunet, oltre ad altri dolci sempre rigorosamente casalinghi chiudono in bellezza un ricchissimo menu, con porzioni generose e con il ripasso, una bella usanza,ormai quasi scomparsa. Un conto veramente onesto e di altri tempi, un pasto abbondante che ti fa sentire bene fisicamente e mentalmente. Hai condiviso con tanti commensali l 'allegria di un pranzo, non ti disturbano le voci del salone. È un rito di altri tempi, che da Laura a Tonengo puoi ancora rivivere in autenticita', grazie a Laura ed alla sua splendida famiglia ed al suo staff.Ci siamo stati tante volte e contiamo di ritornarci ancora presto, girovagando per questo magico...
Read morePranzo domenicale con tutta la famiglia allargata. Per quanto attiene al cibo il punteggio non può essere altro che 5 stelle. Abbiamo mangiato benissimo con piatti tipici piemontesi cucinati come si faceva una volta. Era tanto che non mangiavo piatti tradizionali così buoni. Carne sia cruda che cotta molto buona, salumi eccellenti, risotto e ravioli saporitissimi. Ho dato due stelle perché verso la fine del pranzo e fino a quando non siamo stati costretti ad andare via un'ora e mezza dopo a causa di un commensale cafone di un tavolo vicino, in chiaro stato di alterazione etilica, che ha cominciato ad urlare a voce altissima in maniera maleducata ed alquanto sguaiata, ritenendosi probabilmente la reincarnazione di Pavarotti. Ha bellamente ignorato gli evidenti segni di indignazione e nervosismo di tutti i commensali della sala. Questa tortura è andata avanti più di un ora fino a quando per sfinimento abbiamo dovuto andarcene con la digestione oramai compromessa. È chiaro che a tutti i locali possono capitare eventi spiacevoli come questo, ma ciò che è imperdonabile è stata la completa indifferenza dei titolari e del personale di sala che hanno permesso a questo individuo di proseguire impunemente la distruzione di un pasto che avrebbe potuto essere semplicemente eccellente. Ci siamo rivolti più volte ai camerieri per chiedere di intervenire ma senza successo. Anzi ad un certo momento uno di loro è sembrato addirittura aizzarlo ancora di più (non che l'ubriaco avesse bisogno di incoraggiamento). Con gran dispiacere, visto la bontà del cibo, non credo tornerò in questo ristorante perché il pensiero che un qualsiasi avvinazzato posta distruggermi il pranzo domenicale mi farà optare per altri locali...
Read moreIl cibo è buono, ma se siete vegetariani potreste sentirvi trattati da clienti di serie B.
Avevamo chiamato prima di prenotare per verificare che, nonostante si trattasse di cucina tradizionale piemontese, ci fosse la possibilità di avere un menu senza carne per un paio di noi e ci hanno risposto che la richiesta non rappresentava per loro un problema e che sono abituati a gestire esigenze alimentari di questo tipo fornendo pietanze alternative.
Al posto degli affettati e del carpaccio di manzo, tra gli antipasti, hanno portato due triangoli di pancarrè con sopra paté di funghi e formaggio fuso. Al posto del bis di primi, ossia ravioli al ragù e risotto ai porcini, hanno portato due porzioni di risotto ai porcini. Al posto del bollito, una fettina di toma, né piastrata, né condita o accompagnata in alcun modo, semplicemente adagiata su un piattino. Al posto dell’arrosto due tomini con appena un filo d’olio sopra. Al posto del cotechino, nulla.
Non ho motivo di ritenere che non abbiano fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità per venirci incontro, ma una fetta di formaggio non è un’alternativa al bollito o all’arrosto, se uno vuole accontentarsi di una fetta di formaggio, se la mangia probabilmente a casa, non va in trattoria.
Se mi è concesso dare un consiglio ai gestori del locale: o introducete delle reali alternative veg alle pietanze che contengono carne o, la prossima volta in cui ve lo chiederanno, non affermate di poter offrire un menù vegetariano, perché...
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