INDINIÒ ristorante — Restaurant in Raveo

We took the vegetarian tasting menu - food was mostly excellent except for a couple of disappointments. Cauliflower secondo was just cooked cauliflower with a sauce and the vegetarian dessert (normal menu had another dessert) was beautiful but basically just ice cream - These didn't seem up to par with the normal (meat) tasting menu, but the vegetarian one has the same price... The service was very awkward and there were some major faux pas. The first thing they brought us after we asked for the vegetarian tasting menu had fish on it. When we asked they barely apologized, and took it and brought it back the same thing without the fish on it. They didn't offer any compensation or discount for that. After we finished dinner we were completely ignored and at some point had to go to the bar and ask for the bill multiple times, and we sat there for more than an hour waiting to pay and leave. I think it was because the Chef goes and has conversations with every table and we were last in the queue - and the waiters had to keep us there for that....

Un ayuntamiento, el de Raveo, provincia de Údine, tiene la estupenda idea de recuperar un viejo granero y utilizar estas instalaciones para que Gloria Clama, segunda en el Master Chef 8, italiano, ponga en marcha su restaurante: INDINIÒ En el primer piso del hermoso edificio se encuentra la sala principal, ocupando el segundo otro comedir para grupos. Dos menús degustación y una pequeña carta ofrecen las propuesta culinarias de la chef. Cocina de territorio con acercamiento a técnicas de cocina de última hora. Tres entrantes más un grissini casero y una mantequilla de aceite. Quizá, lo menos sabroso de la cena, aunque técnicamente correctos. Desde un falso tomate, en este caso relleno de queso, hasta uno pequeño ravioli crujiente de tinta de calamar. Pasando por un Macarrón de queso, con una mordida muy gomosa. Hemos pedido platos sueltos para poder probar, y así van llegando a la mesa un tartar de Lavarello, alcaparras y manzana verde (€22), un pescado de lago, la battuta de asno, con emulsión de vinagre y velo de hinojo y aaceite al puerro quemado (18€) , el huevo de gallina araucana, con aceite de Levistico y crujiente de carbone vegetal (16€). Todos ricos, sabrosos, con una integración muy correcta del producto central y sus juegos de aledaño. Pero el gran plato, en esta primera parte de la cena fue la pasta, hervida dos minutos, pero anteriormente dejada un largo periodo en agua, con una crema de setas y una colmenilla de gran tamaño. En esta primera parte de la ceba comenzamos bebiendo un Pîttaro 2017, un espumoso rico, complejo y fresco. Pasamos a dos blancos de gran calidad. Mientras que la Cricca, de Busart se presentaba con una enorme personalidad el Pinot bianco de Ognicost se mostraba sutil, y que iba abriendo su personalidad a lo largo de habitar la copa. Quizá se hubieran agradecido copas más importantes, y amplias, para dejar respirar con mayor serenidad al vino, pero el servicio, que estuvo muy atento y de gran profesionalidad, es lo que nos ofreció. Para la segunda parte de la cena la carne, una extraordinaria pieza apenas pasada por plancha, que viene de las cercana Forni de Sopra, hizo las delicias de los comensales. Tierna y sabrosísima, que dejaba un fascinante gusto de frescura y pastos verdes en el paladar. Dorigo 2019, Montselapade, un tinto friulano de clara intención borgoñona, hizo que las copas se llenaran de aroma de ciruela y madera contenida. Un sabroso vino de tintes clásicos que perdura y nos recuerda que hace unos años habían otras tendencias en el mercado. El plato de quesos mostró algunos buenos productos. Lo acompañamos de Canus, Mezzo secolo 2015, poderoso y que maridó muy bien los sabores frescos y ácidos de algunos quesos del territorio. Para finalizar la cena disfrutamos del champagne Eric Taillet, Blanc de Meunier, Eclusiv ´ T. Enhorabuena al equipo de sala y a la cocinara por posicionar un restaurante de este nivel en una zona de gran producto y que merece que se evidencia más la gastronomía y el trabajo que están haciendo tan honrado cocineros. Visita muy recomendable y merecedora de futuros reconocimientos en las guías más...

Ho avuto il piacere di visitare il ristorante "Indiniò" a Raveo, nel cuore della Carnia, e sono rimasto estremamente colpito dall'esperienza culinaria offerta da chef Gloria Clama e dal suo compagno, il maître del locale. La chef, finalista dell'ottava edizione di Masterchef, insieme al suo team è riuscita a stupirci in un modo davvero straordinario.

Il locale è un perfetto mix tra modernità e tradizione. L'arredamento è funzionale e contemporaneo, ma allo stesso tempo si possono notare alcuni dettagli che richiamano la storia antica dei luoghi. Ad esempio, il bancone da falegnameria antico utilizzato come credenza per i bicchieri di sala e le travi antiche abbinate alla nuova struttura del tetto creano un'atmosfera unica. Questo connubio tra radici tradizionali e innovazione conferisce al posto un'identità speciale, con le tradizioni tramandate nel tempo che si evolvono e migliorano.

Fin dal momento in cui si varca la soglia, si viene accolti dallo staff con professionalità, ma senza distacco. Al contrario, l'accoglienza è calda e ti fa sentire subito a tuo agio, trasmettendo lo spirito genuino della montagna.

Insieme a mio figlio, dopo aver attentamente valutato diverse opzioni, abbiamo scelto di provare il ristorante di Gloria. Finalmente il momento tanto atteso era arrivato.

Già dal primo piattino d'entrée, le nostre alte aspettative sono state ampiamente superate. Ogni piatto proposto è stato un'esperienza culinaria che ha superato il precedente in termini di gusto, profumi e colori. Ogni portata è stata una sorpresa per i sensi, con combinazioni di sapori uniche e presentazioni artistiche. Inoltre, è impossibile non notare la presenza del bosco in ogni piatto. Gli ingredienti come fiori, erbette, frutta, linfe o resine sono abilmente utilizzati per creare un legame tra la cucina e l'ambiente circostante. Questa attenzione alla natura e all'utilizzo di ingredienti locali testimonia ancora una volta la creatività, l'audacia culinaria, la maestria e il talento di Gloria Clama. Voglio sottolineare in particolare un dolce che, incredibilmente, era fatto per il 90% da aglio.

Abbiamo scelto di abbinare il nostro percorso di degustazione con il menu di assaggio di vini proposti dal ristorante, anche in questo caso siamo rimasti sbalorditi dalla selezione incredibile di etichette disponibili che ha contribuito a valorizzare ancora di più l'esperienza gastronomica complessiva.

In conclusione, il ristorante "Indiniò" è un luogo eccezionale dove l'alta cucina si fonde con la tradizione e l'innovazione. La chef Gloria Clama e il suo team sono riusciti a creare un'esperienza culinaria indimenticabile, offrendo piatti straordinari che sorprendono e deliziano i sensi. Consiglio vivamente di visitare questo ristorante se siete alla ricerca di un'esperienza gastronomica di alto livello nella splendida cornice della Carnia, di cui ne coglie...