Sono tornato dopo 10 anni: mi dispiace ma non è minimamente lo stesso posto.
Location: agreste, in un aia di una casa tradizionale, tavoli in pendenza, neanche uno zampirone per lottare contro le zanzare.su richiesta qualcuno ha ricevuto spray adeguato, dopo essersi fatto divorare dagli insetti. Tutto molto anni ‘70.
Menù: fisso senza possibilità di cambiare, una soluzione ardita che non concede possibilità di errore. Purtroppo non tutto era impeccabile: antipasti solo i sardoncini erano all’altezza e le cozze subito dietro: il resto dimenticabile. Il risotto alle vongole che dovrebbe essere “il primo piatto”era veramente piatto: non si avvertiva il sapore del pesce. Cottura buona amido giusto, un filino untuoso e vongole rare. Grigliata saporita ma 6 sogliole e sottomisura e 3 rane pescatrici per 5 persone, questo è tutto, sono e continuano ad essere porzioni risicate. Pane molto buono. Ciambella finale potenzialmente molto buona, ma senza accompagnamento si pianta in gola. Pignoletto della casa onesto e fresco.
Servizio: gentilezza a profusione, ma il servizio per una Cena non può durare 3h e mezzo. Inoltre aspettare tutti i prenotati prima di servire è semplicemente assurdo, punendo là puntualità o peggio permettendo orari diversi. La prima portata è arrivata dopo oltre 45 minuti che eravamo seduti. Difformità anche nelle porzioni: un tavolo da 14 persone riceve 4 griglie di sardoncini contro 1 sola griglia per 5 persone. Non ci siamo. Inoltre anche facendolo notare non ci è mai stato chiesto un ripasso o bis, obbligatorio se fai il menù fisso
Conto: 47€ a testa bevande incluse. Per la qualità e la quantità dei prodotti serviti, il conto è salato.
Consigli in amicizia per i giovani eredi della gestione: munitevi di zampironi o di Autan sui tavoli. date un orario tassativo e il servizio deve iniziare entro 15-30 minuti dall’arrivo. -il menù è scarno e non vi sono segnalati gli allergeni, chiedete sempre ai clienti se ci sono intolleranze. -quando il pescato non abbonda per varietà e pregio, almeno puntate sulla quantità delle porzioni, che devono essere più omogenee tra i tavoli. So che non è facile ma ai tavoli più “scarsi “ chiedete se vogliono un ripasso.
Siete giovani e pieni di energia, ma utilizzate gli errori per migliorare. Solo un approccio umile e impegnato al servizio del cliente porta risultati. Altrimenti rischiate che in poco tempo la clientela scontenta non torni più. Buon lavoro!
Tra qualche tempo vorrei tornare e rimanere...
Read moreFENOMENALE 100% SPETTACOLARE Se siete a Rimini e volete mangiare pesce al top dovete andare a mangiare qui.
Costo fisso 40€ a testa. Menù lo decidono loro in base al pescato del giorno.
Alle 20.30 partono le danze sulle griglie, se arrivate prima aspettate.
Gino il matto è mancato tanti anni fa. Non chiedete di lui. Purtroppo è recentemente mancato anche il figlio Mirco; per questo lo troverete sul menù.
E’ rimasta la moglie di Gino che ha più di 80 anni.
L’entrata del locale è chiusa; si entra dalla cucina dove vi aspetta una brace che scalda la griglia e lo staff sta preparando le griglie con sopra il pesce già pulito e impanato.
Lo staff è super simpatico. Fermatevi in cucina per una foto senza problemi.
Ci si siede a tavola; l’unica domanda che vi fanno è se l’acqua la volete naturale o frizzante. Poi si inizia con la zuppetta; un po’ piccante ma ottima con il pane non salato che troverete già sul tavolo.
Poi arrivano le griglie: incredibile, S T U P E N D O!!! Buonissimo! Alla griglia. LEGGERISSIMO!!!
Continuano le portate tutte alla griglia.
Alla fine la ciambella.
Non provare a chiedere della carne o altro. Non lo troverete. Solo il pesce fresco preso al mercato la mattina.
La domenica è...
Read moreGino il Matto ha una storia di alcuni decenni e una tradizione che si mantiene nella coscienza dei riminesi (e non solo). Siamo negli anni ’60, in un casolare di campagna a San Lorenzo Monte nell’entroterra riminese. L’oste Gino Mangianti, detto “Il Matto”, accoglieva in un modo un po' "focoso" gli ospiti nella sua trattoria. Per ore Gino serviva tranquillamente i clienti, bastava poco però per farlo agitare e iniziare a tirare piatti per terra o fare altri scherzi agli ospiti senza però mai scatenare le loro ire; anzi, si divertivano tutti! La prima volta i clienti rimanevano a bocca aperta ma poi ritornavano volentieri. La sua pazzia (vera o presunta), i suoi scherzi e la sua eccentricità sono rimasti impressi nella memoria collettiva locale. La trattoria, aperta nel 1966, serviva solo pesce fresco di giornata cucinato secondo la tradizione riminese; tra le specialità ancora oggi molto apprezzate ci sono i sardoncini alla griglia, i cannelli, i lumachini. Gino non c’è più, ma il locale è ancora aperto 3-4 sere a settimana, viene gestito dalla figlia e propone un menu fisso, ovviamente di pesce. Qualità e genuinità sono...
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