Il divenire del tempo…
Varco la soglia, una volta ancóra, di questo locale storico: fece e fa tuttora la storia della ristorazione dei dintorni di San Daniele del Friuli ed, un pezzo, pure della mia. Entro in modo compunto, quasi religioso, in questa che è una cattedrale di ricordi indelebili. Mio padre amava festeggiare qui i propri onomastici assieme a familiari ed amici.
Subisco il fascino dell’ambiente assai curato ed in puro stile d’osteria rustica: legno e pietra sono i protagonisti assoluti. Mi fanno accomodare ad un tavolo e subito m’accorgo di quale attenzione spasmodica è riservata alla preparazione del coperto, sin nei minimi particolari. Il tovagliolo di tessuto, ormai in via d’estinzione, qui, fa bella mostra di sé: sembra banale ma mi riconduce a quelli che sono canoni tradizionali. Una minuta piantina di geranio in una tazza decorata “home sweet home” come ornamento sui generis: un tocco di classe che potrebbe rimandare ai balconi fioriti delle case friulane d’un tempo. Dopo l’intervista di rito della maître per acquisire le preferenze in tema di bevande viene lasciato il menù: molto minimalista, cartaceo senza alcuna plastica per proteggerlo che, tuttavia, strizza l’occhio alla tecnologia perché vi campeggia un QR Code con un link alla pagina web del locale ove si possono consultare sia la carta dei vini che il menù vero e proprio. Scelgo ben presto le pietanze, non ho alcun dubbio o remora…
Il primo piatto sono i maccheroncini di pasta fresca al ragù d’anatra. Porzione ricca e ben condita: il formato della pasta si prestava benissimo ad accogliere i pezzi di carne del condimento in una sorta d’abbraccio. Cottura della pasta perfetta, al dente. Ciò che sorprende più d’ogni altra cosa è l’estremo equilibrio dei sapori: la delicatezza del ragù non è coperta dalla sapidità: il livello di salatura è quasi impalpabile, e fa risaltare il sapore della carne senza essere troppo persistente. Quasi un peccato aggiungere il formaggio grattugiato. Infatti preferisco farne a meno ed assaggiare senza per far percepire meglio al palato l’armonia di sapori della portata. Un primo piatto molto, molto soddisfacente.
La seconda portata è un filetto di trota cotto ai ferri. L’apoteosi della delicatezza del gusto… Anche il colore del filetto è delicatissimo: un rosa antico con qualche riflesso d’arancione intenso. Uno spettacolo per gli occhi. Mi rendo conto ben presto che sono di fronte ad un capolavoro: la trota è cotta alla perfezione ed ha un sapore che avevo quasi dimenticato ma che esce alla ribalta ancor più deciso quando assaggio le scaglie e la pelle. La leggera nota d’affumicatura elargita dalla cottura alla brace impreziosisce ed accompagna in modo discreto la sinfonia del gusto. Il trancio di trota si sfalda facilmente alla pressione delle posate e ciò dimostra quanto sia ben cotto. Una volta in bocca non è necessaria la masticazione: da tanto è tenera la carne si dissolve rilasciando gradualmente tutti i succhi.
Il dolce che ho scelto è stata la crostata alle pere e amaretti home-made. Una porzione assai generosa ed, anche in questo caso, si evince con quanta cura ed amore sia stata preparata questa pietanza. Servita ben calda mi ha stupito per la consistenza morbidissima non solo degli strati interni di ripieno alle pere ed amaretti ma anche della frolla che ricorda quasi il pan di Spagna. Sapori delicati ed assemblati armoniosamente che ti fanno socchiudere gli occhi ed abbandonare a quanto di più soave e dolce possa esistere. Nella mente riecheggiano prepotentemente i versi di “E il naufragar m'è dolce in questo mare” di Leopardiana memoria.
Quasi dimenticavo: il vino Cabernet della casa, di buon livello e struttura, ha egregiamente accompagnato e valorizzato tutto il pasto.
Lo staff di sala si è prodigato per accogliermi e farmi sentire proprio a casa. Sempre con affabilità ed il sorriso sulle labbra: riescono a trasmettere ed infondere il buon umore ai clienti.
Ottimo servizio, veloce, efficace e discreto. Pochi fronzoli e molta sostanza: il miglior biglietto da visita per il...
Read moreWe’ve been here three times and every time has been amazing. It’s not in the center of San Daniele, it’s a little off the beaten path. But worth a quick drive (about 7-8 minutes) from downtown. The food is homemade and so fresh. The prosciutto (of course) is amazing. The menu changes so there is always something new to try. The service is incredible and the ambiance is so welcoming and inviting. As I have a gluten allergy, here I eat amazingly well and I’m so grateful. I’m greeted with gluten free bread and the waiter tells me exactly what I can have. I highly recommend coming here, you won’t be...
Read moreDavvero un localino storico delizioso scoperto praticamente per caso spulciando il sito del Comitato Osterie Storiche Friulane , Come si suol dire " Bisogna amare tanto il proprio lavoro per farlo bene " è qui questo amore lo percepisci già dall'accoglienza , dalla preparazione dei tavoli , dalla gentilezza dell'arzilla signora proprietaria e del personale che fà di tutto per metterti a tuo agio in un ambiente familiare , la cucina propone piatti tipici friulani davvero ben preparati , dagli antipasti .. il prosciutto di San Daniele, la trota regina con i crostini caldi, ai primi e secondi ...i gnocchi fatti in casa con la ricotta affumicata ,la pasta e fagioli , il frico con la cipolla ,il filetto di trota ai ferri ,tutto squisito e come non concludere con uno strudel o dei biscottini con il Ramandolo , anche il vino della casa mi è piaciuto . Bravi , professionali,gentili ed onesti e soprattutto tanto amore per...
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