Stamattina io e il mio compagno decidiamo di fare un giro in moto. Nessun tragitto programmato nè alcuna destinazione. Arriviamo da Vibo a Serra San Bruno. Ci fermiamo in un bar per avere un consiglio su dove pranzare. La cameriera e dei ragazzi che si trovavano nel bar ci indicano "Il Tagliere". Giunti sul posto, erano le 13.30 passate, ad accoglierci il sorriso simpatico e buono di Giusy C. Entriamo e ancora un volto genuino e solare ad accoglierci; quello di Maria Teresa. L'impressione è ottima. Come inizio niente male! Ci sediamo ed è fatta. Le ragazze ci hanno conquistato. Ci sentiamo subito a casa. Il posto è carino, accogliente, molto pulito e ordinato. Abbiamo ordinato tagliatelle ai funghi, scaloppine ai funghi e funghi arrosto e fritti. Per concludere il pranzo la Millefoglie scomposta. Ottimi piatti, semplici dal sapore autentico. Piatti curati, puliti, veramente invitanti. Il gusto ci rimanda alla cucina tradizionale calabrese, quella delle nostre mamme, delle nostre nonne. Chiediamo del personale in cucina e scopriamo che lo staff è tutto al femminile. Nuovi sorrisi ad allietare il nostro pranzo fanno capolino dalla porta della cucina. Riconosciamo in questo la riuscita del ristorante. Il gioco di squadra dello staff. La sintonia del personale e' evidente e percepibile. Il pranzo è stato veramente piacevole. Le ragazze ci hanno coccolato e, non solo con le deliziose ciambelle di patate fatte al momento e generosamente offerte, ma soprattutto con la loro piacevolissima presenza e compagnia. Una vera piacevolissima sosta. Due consigli, se possiamo; quello di migliorare la segnaletica perché poco visibile. Ne aggiungeremmo qualcuna lungo il percorso che abbiamo fatto noi dal centro di Serra San Bruno. E infine quello di valorizzare l'ingresso perché anonimo e poco riconoscibile per un locale che merita invece più visibilità. Torneremo sicuramente a "Il Tagliere" perché siamo stati veramente bene. Come se fossimo a casa, a condividere il pasto in famiglia. E porteremo sicuramente le nostre due bimbe. Chissà che non sono fortunate a trovare le deliziose ciambelle di patate come le faceva la loro meravigliosa nonna. Grazie ragazze, grazie a tutto il personale ... oggi ho fatto un dolce tuffo nel mio passato di bambina felice. Ci rivedremo sicuramente....
Read moreAl tagliere comanda il tagliere. Sia chiaro, inciso nelle pietre della memoria, accettato prima ancora di sedersi: egli è il sovrano che nessuno osa mettere in discussione.
I salumi, suoi vessilli, sono lampi di gusto che si sciolgono sul palato, carezze e fendenti insieme, che sfidano le papille a trovare di meglio. I formaggi, cavalieri di diversa stagionatura, raccolgono il guanto e rilanciano la sfida con fermezza.
E poi Sua Maestà il Fungo, non spodestato ma relegato, sovrano in esilio che lotta per il suo spazio presentandosi in triplice veste: al forno, in padella, fritto. Un pretendente degno, che pare pronto a riprendersi il trono.
Ma quando ancora meditavo sul verdetto, un nuovo sfidante irruppe nella sala: le frittelle, armi leggere e irresistibili, che con agilità conquistarono il cuore prima che potessi difenderlo. Qui capitolai: la guerra di sapori si fece assalto corale, orchestrato con maestria e precisione.
Eppure, come in ogni corte, non manca il tradimento: le pappardelle ai funghi, alleate infedeli del sovrano in esilio, si presentarono con pasta plebea, troppo modesta per reggere il blasone del fungo. Non cattive, no, ma chiaramente tese a minarne l’onore per restituire gloria al tagliere e alle frittelle.
Scoprimmo così l’intrigo ordito ai danni dell’esiliato Reggente, e non cademmo nella trappola.
Qui il regno è ambito da tre pretendenti, e in tavola infuria la battaglia campale!
Tutto ciò avviene in una corte semplice, modesta, dai modi antichi, che si riflette in un prezzo giusto e ben misurato. Gli uomini di corte non saranno rapidi come felini, ma servono con dignità il...
Read moreMi guarderei bene di osannare la qualità e ľeccellenza che in questo ambito non trovano spazio. In special modo quando ti viene somministrato, per non perderne ľinfimo costo, quanto dovrebbe trovare collocazione nel bidone della spazzatura: il resto di agnello o altro che viene ricollacato sulla piastra il mercoledì sera e che fa riferimento al sabato o domenica precedente. Deplorevole la qualità e il costo che non si coniuga affatto con ľeccellenza che si autodecanta. La ristorazione seria e onesta deve essere frutto di lodevole esperienza e amore e non di raggiri !!!
Dato che la memoria ha le gambe corte e il dire mal si coniuga con le abitudini...(lunedi chiuso, martedì chiuso, mi riferisco a mercoledi sera dopo i lavori presso il locale) si ribadisce come qualcuna abbia inteso telefonare a un componente del gruppo costituito da tre, persona stimata e di conoscenza del ristoratore, piangente e mortificata per scusarsi di quanto avvenuto e tra ľaltro per ribadire che avevano dimenticato di completare il tagliere (caldo pagato) servito a metà, per ľerrore in cucina e alla cassa allorché si è pagato ľintero importo per un servizio mal reso e per aver fatto pagare profumatamente una bottiglia di Iazzolino, di costo commerciale. Nessuno ha lamentato il prezzo anche se è costume far prendere visione del totale senza che esso venga analizzato. Ovviamente, dati gli atteggiamenti scorretti e di sapore intollerante, non finisce qui. Io per mia natura non mi canto e non mi elevo, ma sappia.....non tollero...
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