A volte resto stupito dai facili entusiasmi. A leggere le recensioni su questo ristorante c'era da attendersi un'esperienza quasi trascendentale. Che in realtà è stata molto più terrena e non certo entusiasmante. Sicuramente è un posto che si eleva rispetto alla media della zona, e trovo che vi siano cose molto positive e buone, come la cantina, rifornita e di livello, i dolci, squisiti, il menu, fatto di pochi e particolari piatti, e dei notevoli ravioloni al tartufo. Poi arrivano le note dolenti. Tra i piatti, insignificante la patata silana alla brace con fonduta di cacio, deprimente il Suino Nero di Calabria, che dovrebbe essere formato, tra gli altri, da un pezzo di capocollo che altro non è che una colata di grasso, presentato con un contorno di cavolfiore scondito e senza senso, che neanche alla mensa dell'ospedale. Ma sui gusti c'è poco da discutere, ciò che per me è deprimente per altri può essere gustoso ed eccellente. Ciò che trovo inaccettabile è il resto delle cose negative: il costo di un piatto non è dato solo dalla qualità degli ingredienti, dal servizio, dall'esperienza e preparazione e capacità dello chef, ma anche dalla cura di dettagli che fanno sentire il cliente al centro dell'attenzione, facendogli vivere un'esperienza di gusto senza alcun pensiero e nella massima facilità di accesso al servizio. E più il prezzo cresce, più l'attenzione al dettaglio del ristoratore deve essere alta. Invece: parcheggio difficoltoso (si potrebbe ripulire dalla neve), bagni in condizioni pessime e senza carta igienica, attesa lunga per il pane e un calice di vino (cose che dovrebbero essere servite quasi immediatamente), per chiedere due caffè ho dovuto cercare un cameriere in giro per la sala (visto che nessuno si è premunito di chiederci cosa volessimo dopo il dolce e nessuno si è visto per 15 minuti abbondanti), lunga attesa alla cassa per poter pagare, lo scontrino ho dovuto espressamente richiederlo altrimenti mai mi sarebbe stato rilasciato e alla fine mi è stato fornito solo con la spesa totale. Dal menu sono riuscito a ricostruire parte del conto pagato, ma quanto mi sia costato il dessert, o il calice di vino, o il piatto di pasta al sugo della bimba o i caffè non è stato possibile saperlo. Insomma, per me il ristorante ha delle potenzialità, ma c'è molto da crescere se si vuole essere al livello cui si aspira e che mi pare...
Read moreHo avuto il piacere di trovarmi per lavoro in questo meraviglioso luogo nel cuore del Parco Nazionale della Sila, a due passi dalla suggestiva chiesetta di San Lorenzo e vicino al Lago Cecita. Fin dal nostro arrivo, siamo stati accolti con una cortesia e simpatia d'altri tempi dal proprietario, Pietro, dalla sua moglie e dai loro figli, ragazzi davvero in gamba che mandano egregiamente avanti l'azienda di famiglia. La loro ospitalità calorosa e genuina ci ha fatto sentire come se fossimo ospiti di vecchi amici, regalandoci una piacevole sensazione di casa. Non volevo andare più via.
La cucina è senza dubbio il fiore all'occhiello di questa esperienza. Ogni piatto racconta la storia del territorio: sapori autentici che, in un solo assaggio, ti fanno vivere l'essenza del Parco della Sila e della Calabria. La tradizione è rispettata in ogni ricetta, ma sempre con un tocco innovativo che non stravolge, anzi, esalta i piatti tipici della zona. È evidente l’attenzione del ristorante per l’avanguardia, il comfort, sia dal punto di vista gastronomico che nell’accoglienza turistica, con un occhio di riguardo alla comunicazione e all’experience del cliente.
È un luogo perfetto per chi desidera vivere il territorio in maniera autentica, assaporando piatti che rappresentano una vera e propria immersione nei sapori e nelle atmosfere della Sila. Consigliatissimo a chi cerca un’esperienza unica, all’insegna della tradizione, ma anche del calore umano e dell’innovazione.
Vi avviso, non potrete più farne a...
Read moreAssolutamente da evitare! Sono all interno di un hotel 3 stelle lungo la strada con niente intorno ne vista, e si chiamano tavernetta, quindi fa pensare ad una cosa informale, soprattutto perché alloggiando all hotel la proprietaria invoglia a cenare li offrendo uno sconto per gli ospiti (è anche l unica scelta obbligata visto che il pub accanto è chiuso e i torno buio pesto). Diciamo ok, siamo una famiglia con 2 bambini, appena arrivati in hotel, non pensiamo di vedere il menu prima. Grave errore perché invece vogliono fare il gourmet ma senza esserlo. Servizio scadente il personale non sa nulla ne il prezzo del menu bimbi che ci propongono loro ne cosa sono le pietanze e chiamano il "direttore di sala" per ogni cosa. Scelta di soli 3 secondi da 22/25 euro ciascuno e primi da 18/20 euro. Quello che vedete in foto è il "pollo con albicocche e cirocia" da ben 22 euro che in pratica è mezzo pulcino di 2 etti da allevamento semplicemente arrosto (ma neanche perche ho dovuto farlo ri cuocere dentro era crudo) con accanto 1 albicocca secca appoggiata li e un ciuffo di cicoria lessa nemmeno mondata. A casa mia avrei fatto 3 volte meglio. Per i bambini un piattino di cotoletta con patate ripeto piattino 20 euro ciascuno. Folle... cambiate mestiere o...
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