Un sogno ritrovare ancora nella Langa più nascosta e meno turistica una delle osterie più autentica e con i piatti che ti regalano gioia e emozioni. Conoscevo da tempo l esistenza di questa storica osteria ma per motivi più svariati, principalmente per la mancanza della compagnia giusta per condividere l' esperienza non ci ero ancora arrivato. L occasione, come sempre arriva inaspettata, stavamo cercando un tavolo con un amico, pensando magari al Roero o al Monferrato, quando una telefonata di simpatici compagni ci dice della rimpatriata da Cesare a Torresina. Con allegria e prudenza percorriamo i tanti tornanti che da Dogliani ci portano nella Langa segreta di Torresina. Il piccolo borgo è rimasto intatto, come è rimasta miracolosamente intatta la ultracentenaria Trattoria. Per chi ha avuto la fortuna di aver vissuto da giovanissimo studente negli anni 60 l 'alta Langa e di essere passato attraverso tutti i cambiamenti continui e sempre più veloci,vissuti con fiducia grazie alle solide radici educative e alla serenità di conoscere a grandi linee il percorso, ho provato una gioia immensa constatare che una parte importante delle cose che ci hanno insegnato ad amare, abbiamo amato e continuiamo ad amare erano rimaste e potranno ancora rimanere. Le tradizioni, il passaggio dei saperi, la pazienza e la tenacia, la bella collaborazione famigliare tra generazioni diverse, i valori del rispetto, dell ottimismo erano evidenti. La pasta fatta in casa in bella mostra, le tume per il finale del pasto, le tante fotografia esposte dei grandi campioni del pallone elastico,la grande passione di Cesare,credo condivisa, almeno in parte dalle nuove generazioni erano i segni e i simboli di questa fantastica realtà. Poi naturalmente all'osteria si va per mangiare, o meglio per vivere con intensità la bella emozione di ritrovare intatti i gusti veri, genuini.Il tavolo è preparato con schietta semplicità, ma la nitidezza e il profumo di pulito e di cibo sono le cose che più si apprezzano, naturalmente alla accoglienza vera e sentita di tutta la bella famiglia Mollo Si parte con i salumi della tradizione, poi la carne all albese sublime, i peperoni con la salsa giusta, l insalata russa,l introvabile tartra e le frittelle, poi i ravioli, che unitamente ai plin di Gemma di Roddino e a quelli di Vilma di Castellino rappresentano il massimo della gioia, ancora le tagliatelle con i funghi e poi un coniglio alla cacciatora straordinario , oltre ad un arrosto pieno di poesia. Non potevamo tralasciare un assaggio delle ormai introvabili tume, con i profumi dei pascoli fioriti e un tris di dolci per portarci nella memoria ricordi indelebili, il tutto con la bella abitudine dell' eventuale ripasso Bevendo il semplice e grande dolcetto della casa e condividendo un magnum di Mont Russ di Magliano unico e pieno di storia. Conto super onesto Rileggendo il tutto mi rendo conto che non ho rispettato i normali canoni di una recensione, ma di aver scritto una poesia che mi è stata dettata dal cuore e mi diventa impossibile tagliare anche una singola parola. Direi che è super consigliato mi sembra superfluo, per noi lo charme, il calore del locale d' antandi vissutoè un pregio, che difficilmente i nuovi arredatori riusciranno mai a riproporre.Un particolare, lo storico juebox ci ha riportato di colpo alla nostra genuina voglia di musica e allegria.Un grazie dal cuore a Cesare e a tutta la sua bellissima famiglia. Non vedo l ora di portare i miei famigliare e gli amici in questo...
Read morePranzo domenicale in due, 35 euro a testa. Dopo un piatto di carne cruda, passabile, ci hanno portato degli assaggi di antipasti ( porzioni piccole ) serviti contemporaneamente in un unico piatto; dato che è usanza mangiare prima quelli freddi, quando abbiamo mangiato quelli caldi sono risultati freddi. Il primo, tajarin ai funghi, erano un po’ annacquati, i ravioli erano discreti. Dei secondi abbiamo avuto un assaggio ( porzioni piccole ), serviti nuovamente in un unico piatto di portata: la faraona non sapeva di faraona, il cinghiale non sapeva di cinghiale e la fettina di arrosto era completamente senza salsa di cottura per cui è risultata asciutta e stopposa, discreto il contorno. I dolci ( tre assaggi ) : buona la pera cotta, il bunet discreto la torta gelato discreta. Il vino ( un loro dolcetto ) ha lasciato un deposito nel bicchiere quando nella bottiglia ce n’erano ancora circa 4 cm. Siamo ritornati in questo locale dopo molti anni e dopo aver letto delle recensioni positive ma davvero non capisco come si possa fare una recensione positiva rapportando la qualità del cibo al prezzo pagato. Dopo essere usciti dal locale mi è venuta in mente una frase di Oscar Wilde “ la gente conosce il prezzo di tutto e non conosce il valore di niente “. La cifra pagata è a mio parere troppo alta per la...
Read moreAutenticità è la parola che più si addice a questa trattoria dell'Alta Langa, dove sono già stato più volte e dove tornerò finchè questa autenticità sarà garantita da Bruno e la sua accogliente famiglia. Non sono solito fare recensioni ma mi sembra davvero di tornare a casa dei nonni di Monforte per il pranzo della domenica quando la nonna preparava le "raviole" la mattina, il ragù era sul "putagè" a sobbollire ed inebriava la sala da pranzo del suo profumo. Il Dolcetto novello era sul tavolo nel suo "pintun", rigorosamente senza etichetta, accompagnato da la "mica d'pan" cotto alla "furnasa dla burgà" e dal "salam cru" a grana grossa preso dalla "crota" dov'era ad asciugare. Il solo pensiero mi fa scendere una lacrimuccia nostalgica. Ebbene da Mollo quello che mi è rimasto nel cuore più di tutto sono proprio queste cose semplici, il salame fatto in casa, le "grise", le "raviole", con una fattura ed un gusto autentici, appunto. Gelosamente una trattoria cosi la vorrei tenere per me, magari condividerla solo con amici speciali che sappiano...
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