Non possiamo che inorridire di fronte alla uccisione di tanti esseri viventi ed inorridiamo ancora di più quando tali uccisioni si vogliono far passare per tradizioni, per lo più sacre. Uccidere (o far uccidere per portarselo a tavola) un cucciolo indifeso di pochi giorni per “festeggiare” la resurrezione di colui che si è sacrificato in nome dell’amore è senza dubbio un gesto violento e crudele, un comportamento schizofrenico quanto terribile, nonchè irrispettoso di quel grande essere che è stato ed è Gesù Cristo.
Cristo non uccideva esseri viventi, Cristo sarebbe inorridito e si sarebbe opposto di fronte all’uccisione di un cucciolo in suo nome.
I cristiani delle origini lo erano, lo era San Francesco che fece della parola di Cristo la sua via. San Francesco proteggeva gli animali, non li uccideva. le stesse regole monastiche prevedono l’astensione dal cibarsi dalla carne, sia per empatia verso gli animali, sia per ricerca spirituale (non ci si può certo nutrire di violenza quando si ricerca energie così sottili e pure).
Ma anche senza dover citare fonti storiche e vangeli, qualcuno avrebbe davvero il coraggio di pensare che un uomo di luce di amore come fu Cristo sarebbe stato capace di uccidere un essere cucciolo ed indifeso ? Di strapparlo alla propria Madre per farlo a pezzi ?
Celebriamo l’amore ed il rispetto per ogni essere vivente a Pasqua ed ogni altro giorno e facciamo che la forchetta sia uno strumento di gioia e pace e non di morte. E chi ancora non è vegetariano o vegano, guardi un video di una macellazione e poi rifletta in cuor suo se vuole essere complice di tanta sofferenza o violenza o se invece vuole spezzare tale catena di sofferenza decidendo di...
Read morePranzo con il mio migliore Amico, di passaggio in zona. Mi spiace essere inclemente ma il rapporto qualità prezzo non è assolutamente bilanciato. Le recensioni lette ci hanno portato nel posto sbagliato, almeno c'era il sole. Il servizio veloce ma molto asettico (evito nella valutazione 'spazio fratto tempo' di considerare il fatto di aver dovuto chiedere una bottiglia di acqua gasata due volte e non nel giro di tre minuti). Carpaccio e piatto di affettati misti rimasti fermi nel tempo, orologio o cronometro stoppato agli anni '80. La mortadella piuttosto vintage, era già' sudata' arrivata al tavolo. Se non di rango, se non una mortadella da Favola come quella di San Prospero (io vengo da Milano), meglio lasciar perdere. Davvero deludenti (per usare un eufemismo) funghi e fiori di zucca fritti. I primi hanno dato evidenti segni di prodotto ampiamente congelato, i secondi erano filigranati. Stesso risultato per entrambi: solo panatura in bocca ed a deliziare papille gustative in cerca di ben altro. Tartufo bianco ottimo, peccato per come venga affettato. Arnese un po' datato, impreciso, a tratti imbarazzante. Un plauso invece al Signor Pasticcino. Bello vederlo girare tra i tavoli, suoneria del suo cellulare inconfondibile (un motore F1 rombante, spero e credo Ferrari, in piena accelerazione). Sguardo e voce di altri tempi. Filetto e tagliata...se non sei un fan del burro...alza i tacchi. Carne comunque ottima. Il primo taglio ha letteralmente ucciso il tartufo, il secondo lo ha esaltato, con discrezione. Questa recensione, ci tengo a precisarlo, è stata scritta da chi non ha pagato il conto. Pranzo indimenticabile ma solo grazie...
Read moreDifficile che da Pasticcino qualcosa vada storto, passano gli anni ma la bravura regge allo scorrere del tempo e gli permette di rimanere sempre protagonista tra i ristoranti del modenese: un buon nome, una garanzia. Personale efficiente, portate e tempistiche ci siamo, il locale e l'atmosfera ben si prestano anche ad eventi come cene aziendali oppure pranzi in famiglia, compleanni o anniversari. Le portate si sono dimostrate allineate con le aspettative, in particolare so che è sempre un asso sulle carni, difatti il Tomahawk è stato semplicemente esplosivo, applausi mani e piedi. Antipasti e primi centrati, attenzione non super ma fatti bene, in particolare se vi capita sparatevi i tortellini in brodo. Essendo a una cena aziendale ci siamo visti un tris di primi emiliani tipici e gnocco, scelta dettata dalla praticità ribadisco comunque buoni, così come il vino un chianti classico che ha fatto il suo mestiere di accompagnamento con il Toma. Il conto? Come accennato poc'anzi vista l'occasione non sono stato in grado di saperlo ma avendo conoscenti abituali un corso con antipasto primi secondi dolce e vino siamo intorno ai 40/50 a cranio. Forse lievissimamente sovrapprezzo ma come avrete potuto intuire ben compensato...
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