Sono tornata dopo poco più di un anno e anche questa volta sono andata via con il ricordo di aver vissuto una bella serata. Il locale si affaccia in un cortile dove le mura delle vecchie case sono completamente ricoperte di scene pittoriche raffiguranti da un lato un genere disneyano e dall'altro un genere astratto, il tutto ben illuminato, creando quell'atmosfera in grado di attribuire al posto una particolare unicità, e che ben ricorda quei cortili tipici delle vecchie e grandi case contadine del bresciano e del mantovano ( chi ha visto un cult del cinema italiano L'Albero degli Zoccoli del grande regista Olmi e La Casa di Antonia sa bene di cosa parlo), cortili come luoghi di appartenenza sociale e scambio collettivo in una pianura sperduta e solitaria. Ho avuto modo di assaggiare lo Sformatino al parmigiano stagionato, delicato al palato e di bella presentazione, le tagliatelle al ragù fatte in casa, saporite e di giusta cottura, gli gnocchini fritti al prosciutto crudo stagionato, buoni perchè la frittura era chiara e il prosciutto magro, saporito e non salato la compensava bene, tutto accompagnato da una buona bottiglia di Albana servito ben freddo e per finire un mascarpone casereccio con scaglie di cioccolato fondente affogato, personalmente da me, con il caffè, forse con un pò troppo uovo ma come si fa, è il buono di questo dolce tipicamente emiliano. Sono una persona curiosa, ho letto diverse recensioni per capire il diverso punto di vista della medesima esperienza vissuta dall'altro. A mio umile parere questo luogo merita di essere vissuto da persone capaci di saper valorizzare un insieme di elementi in un insieme di combinazioni in grado di rendere qualcosa particolarmente "unico e imparagonabile ad altro". Una bella cena la si vive per l'atmosfera che si sprigiona da quel luogo, dalla calma, la quiete capaci di rendere piacevole una conversazione nel durante di piatti più che decorosi, anche senza dover eccellere, perchè la bellezza bisogna saperla assaporare senza pretese. Auguro a chiunque questa unica e...
Read moreNon avendo prenotato io, sono rimasto piacevolmente sorpreso nello scoprire che ora la gestione è di Vito Bicocchi che ho sempre apprezzato come comico e attore... discorso ben diverso per ciò che riguarda l'esperienza a tavola. Innanzitutto la domenica la scelta è limitata a soli tre piatti di primi, secondi e dolci... "E' scritto sul sito" ci informa il maitre per placare la nostra evidente sorpresa di avere una scelta così limitata. Sul sito ci sono in effetti due menù ma non è specificato che quello domenicale sostituisca e non, piuttosto, integri, come si potrebbe pensare, quello del resto della settimana, più ampio e interessante. Ci chiede inoltre se desideriamo del vino elencando alcune etichette a voce, senza minimamente proporre di presentarci una carta dei vini che dovrebbe essere normale in un ristorante di questo livello... Ci adattiamo e ordiniamo: i passatelli sono ben lontani da quelli visti (successivamente) nella foto del sito: spezzettati, molti raggrumati tra loro (errore mio non averli fotografati), per non parlare del sapore, quasi inconsistente come pure per il decantato brodo di cappone . Gramigna senza infamia e senza lode. L'arrosto di maialino al latte consiste in tre fettine sottili - pure fredde! - e una cucchiaiata di puré; meglio il coniglio. Dolci buoni, ma il tutto decisamente a prezzi totalmente inconciliabili con quantità, qualità e soprattutto difficoltà ed elaborazione dei piatti. Servizio molto 'presente' con continui passaggi al tavolo ma un po' goffo: pur essendo soli 7 commensali, il cameriere è riuscito a dimenticare un dolce nonostante ce li avesse chiesti per due volte, la seconda con tanto di taccuino; anche un caffè si è successivamente perso per strada. Quasi impossibile capire i piatti che annunciava il cameriere più giovane, forse ancora inesperto. Ultima parte del pranzo 'al fresco' nel senso che a un certo punto avevano evidentemente spento il riscaldamento della sala. Caro Vito, sarà un piacere tornarla a vedere e ad applaudire in teatro ma, almeno per i miei...
Read moreOggi in questo posto mi hanno dato fastidio diverse cose. Mi sono fermata perché la “trattoria” si trova nel posto più caratteristico di San Giovanni in Persiceto, faceva già caldo prima di mezzogiorno e non mi andava di girare e cercare ancora, abbiamo chiesto di pranzare all’interno e non ce lo hanno permesso, abbiamo occupato un tavolo da 4 (abbiamo un cane di 60 kg e non volevamo dare fastidio ad altri avventori) ma il cameriere con tono arrogante ci ha fatti spostare ad un tavolo da 2, preciso che in quel momento non c’era ancora nessuno. La cameriera (lei gentilissima come il proprietario!) ha portato una ciotola di acqua per Ciro, ci ha elencato le proposte, abbiamo ordinato. Non abbiamo preso il vino per via del caldo, ma la Coca cola, servita a temperatura ambiente (e vabbè gli astemi non garbano nemmeno a me!). Quando ho visto la quantità di pasta nel piatto, ho pensato a quella che assaggio per vedere il punto di cottura,degli asparagi non c’era nemmeno una punta, solo pezzettini del gambo, in più era piuttosto salata. Ho quindi chiesto se potessero cucinare un po’ di carne per il cane: il cameriere di cui sopra mi dice che hanno solo carne di qualità al che gli rispondo che gliela avrei pagata; mi manda il proprietario che gentilmente mi chiede quanti etti di carne deve preparare e poi arriva con la tagliata di manzo cotta al sangue e già tagliata a pezzi per il cane, devo dire i 20€ meglio spesi della giornata. Quando ho pagato il conto e mi hanno chiesto se fosse andato tutto bene, ho detto che le porzioni di pasta in confronto a quelle servite agli altri tavoli, mi sembravano decisamente ridotte, al che il cameriere “simpatico “ mi ha risposto “Impossibile! le porzioni pesate sono tutte uguali!” Che dire, mi sono sentita a disagio, se lavori al pubblico devi avere un minimo di empatia, per quanto riguarda i prezzi lascio...
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