Restaurant "A mi Manera" - Formentera — Restaurant in Formentera

One star for the food, which was good if basic. One star for the lovely garden decor, which is the reason to come.

The service was abominable - no other way to put it.

My main course arrived alone; after 5 minutes I sent it back to wait for my wife’s; then hers came & she ate alone for 5 minutes until I softly demanded mine.

Lost our reservation, and the bouncer/hostess at the front door was about to shrug & rudely send us away for my wife’s birthday meal before she grudgingly came to her senses and sat us at the worst table behind the service stand in her empty garden.

Waiter was timid, had little to recommend, and rushed us.

“Sommelier” was a trainee waiter of 2 days’ tenure who un-confidently gave us a sweet white when we asked for a very dry one.

Rushed the whole way through despite empty tables everywhere.

I practically had to beg the attention of the cashier to pay the overpriced bill.

And the looped soundtrack must have played that “My Way” cover 4 times.

They’ll continue to be busy due to the lack of perceived upscale quality restaurants on the island, but frankly, they’re taking the piss, because no quality restaurant can be this blind to their own faults.

“A mi...

AVOID. A total scam from start to finish. From the moment you walk through the door this restaurant’s only intention is to squeeze you for as much cash as possible. We came seven years ago and returned because we had good memories but sad to report it has completely changed.

First being asked to “have a cocktail while we get your table ready”, only to find the restaurant is half empty when you eventually get taken through (after parting with €44 for two average cocktails).

The menu purposely discourages sharing to make you order more food than you want. For example ALL of the pasta dishes are only available for a minimum of two people, meaning your only choice if you want to eat pasta is to order two portions (at €34 each)

Being charged €10 for a dry bread basket which you didn’t even order

Finding out the two reasonably priced wines are “unavailable tonight” but they can offer a similar tasting wine (which ends up being €21 per glass)

AND the final insult, being given a disposable branded Pacha branded vape pen with our €300 cheque.

So naff, so expensive, so lacking in class. Avoid at all costs. Much better places to eat on the island at...

Un’operazione di marketing riuscita. Faccio fatica a recensire questo ristorante perché da un lato ne sono uscito con la sensazione di essere stato “preso in giro”, dall’altra con l’ammirazione per i proprietari di aver realizzato una formula perfetta per fatturato e marketing. Spiego meglio. La location è molto bella, un giardino curato in ogni dettaglio per dare una esperienza informale e da figli dei fiori con tocchi “shabby chic”, insegne luminose e immancabili Buddha milanesi disseminati un po’ dovunque. All’ingresso dei severi ma cortesi bodyguard ti indirizzano a parcheggiare correttamente il tuo mezzo. Alla porta sei accolto da cortesi ragazze che ti invitano all’aperitivo (se non sei in ritardo rispetto al turno) in un’area molto carina con bar; poi sei accompagnato nell’area ristorante che è praticamente tutto all’aperto con lucine, verde e ferro battuto. Personale attento, cortese e simpatico. Tutto fa ben sperare. Arriviamo alla cena. La scelta non è elevata ma ci sono portate per tutti i gusti (pesce e carne) a prezzi molto sostenuti: antipasti non meno di 30 euro a portata tutto il resto oltre i 50 euro a portata. Ci dicono che tutto sia biologico, le verdure prese dall’orto visibile dietro l’area ristorante, il pescato fresco del giorno e la carne tra T-Bone e Kobe. La carta dei vini abbastanza fornita con etichette di buona qualità e qualche sconosciuto (almeno a me) in mezzo. Sponsor delle bollicine Veuve Clicquot presentato in tutte le declinazioni. Buone aspettative. Arrivano le portate e cominciano le prime delusioni. Prendiamo tre antipasti (eravamo in 4) ma tutti sotto la sufficienza. La “tartare” di zucchine del famoso orto abbastanza insipida, fiori di zucca eccessivamente riempiti di ricotta e con un acciuga all’interno che dava la sensazione di essere stati fritti nell’olio sbagliato e carpaccio di barbabietola buono ma non all’altezza del prezzo richiesto. Pesce e carne buone ma non indimenticabili, non abbiamo preso dolci. Faccio fatica a pensare che l’orticello mostrato a supporto del bio offerto possa soddisfare la domanda di tutta l’utenza del ristorante aldilà della mossa di marketing. Dulcis in fundo, omaggio finale ai signori di prosecco etichettato “A mi manera” alle signore crema per capelli (!!). Quasi a voler strafare per giustificare un conto arrivato per circa 145 euro a persona non giustificato dalla qualità del cibo, giustificato dall’ensamble di atmosfera meticolosamente creata e dal target di clientela mirato che non ha mancato di riempire il ristorante. Quindi il mio giudizio su un costo davvero eccessivo rispetto alla qualità di quanto mangiato è sepolto dalla presenza copiosa di utenza disposta a pagarlo pur di farsi ammaliare da una sapiente organizzazione di marketing che mira a clientela che certamente non ha il prezzo pagato come punto di attenzione ma desidera solo cenare a Formentera in una piccola oasi rural-chic. Visti i numerosi attendenti del locale, ritengo abbiano avuto...