Nella parte alta di Buje sulle antiche rovine di un tempio dedicato a Giove e di una successiva chiesetta, sorge la chiesa di S. Servolo. Costruita nel XVIII secolo, mostra una facciata a capanna non intonacata che lascia a vista i materiali usati per la sua costruzione perlopiù pietre e altro di recupero, il portale in marmo con una lunetta riccamente lavorata è tra i più belli dell'Istria. Accanto, ma distaccato dalla chiesa, si erge il campanile ed il complesso è affacciato su una bella pizza ampia circondata da antichi edifici. All'interno la chiesa si presenta in stile barocco, ad unica navata con un elaborato e prezioso altare centrale con statue in marmo di Carrara, cappelle laterali, un pulpito in legno, una bella cantoria che ospita l'organo del '700. Sui banchi di preghiera sono ancora visibili i nomi delle famiglie italiane presenti a Buje prima dell'esodo. Diverse opere d'arte arricchiscono la chiesa, tele di epoche diverse, una "Pietà" lignea molto particolare ed un bellissimo lavoro artigianale del '700 in legno che rappresenta la "Strage degli innocenti" di fattura tirolese, un vero capolavoro di intaglio. La visita è libera e si è accolti dal custode che parla solo la lingua del posto ma fa di tutto per illustrare le bellezze della chiesa di cui i bujesi sono molto orgogliosi, è invece a pagamento l'accesso al campanile da cui si gode la vista del bel panorama tra il verde delle colline circostanti. Purtroppo non è disponibile una descrizione della chiesa, l'unica guida è in croato. Molto caratteristico il borgo di Buje, con le stradine lastricate, edifici storici, palazzine del '700 che purtroppo hanno sofferto l'incuria ma che ancora rivelano, qua è là, l'antica eleganza. Vivace il centro con alcuni locali, un museo etnografico, alcuni negozi. Al momento della nostra visita vi si svolgeva una festa paesana con cucina, musica e mercatino. Da non perdere anche per i prodotti tipici, olio, vino, miele....
Read moreMi ricordo che tramite una carrareccia attraverso pascoli verdi e freschi venni a visitare questo villaggio ai tempi del Maresciallo Tito, quando era ancora Presidente dei Comunisti della Jugoslavia, nel 77 e il paese era ridente, pieno di insegne policrome e i paesani erano sorridenti e si percepivano profumi e aromi per le strade ben tenute e il risuonare di danze e balli via radio dalle finestre aperte con le tendine di chinz. Ci sono tornato recentemente, a fine estate, e c'erano pochissimi turisti e viaggiatori: sfido io: una tristezza invereconda: tutto sbarrato e chiuso, le due uniche chiese che negli anni 70 erano aperte sempre, tutte chiuse: un'atmosfera di degrado e miseria e sono convinto che c'è un teppismo e una malvivenza inveterate! Per non parlare di quella poca spesa che ho fatto al Konzuma:per l'amore del cielo: alimenti scadenti e irranciditi e con prezzi il doppio o il triplo di quelli di qualsiasi supermercato "buono" italiano...e allora: perché fare tante curve per arrampicarsi in questo paese sperduto con due o tre pub dove ti guardano come una preda o un alieno? Un paese da post guerra...
Read moreI went to dozens of churches in Croatia. This is one of the most beautiful inside and most striking outside, both from a distance and standing in front of its unfinished facade. A sign tells us it was constructed in the 13th century on the foundations of a...
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