The villa itself, built from 1715 by the architect Tommaso Napoli with the help of Agatino Daidone, is one of the earliest examples of Sicilian Baroque. However, its popularity comes mainly from the statues of monsters with human faces that decorate its garden and its wall, and earned it the nickname of "The Villa of Monsters" (Villa dei Mostri). I did not see the inside of it because like many other places in Sicily it opens at 9 am closes at 1 pm then it opens again at 3.30 till 9pm.When I went there it was 2.30 pm and closed. But garden was beautifully designed and free to see. Beside the monster statues there are lemon, orange, fig, palm and many more different type of trees...
Read moreA mysterious and grotesque villa, built and refined in the first half of the 18th century, fused today to the urban structure of Bagheria, however the ancient triumphal entrance arch is still visible. A variety of monsters, figures and beasts decorate the exterior walls and roofs while the interior invites you to a another dream-like dimension and more introspective journey, to the apogee of the mirror room, where inevitably vanity and impermanence are questioned. An interesting experience overall, from where you will not come out undisturbed. The place is privately owned - sad that they do not invest more to preserve this...
Read morePartite dal presupposto che chi non aveva una villa a Bagheria, anche se nobile, era uno sfigato, quasi relegato al rango inferiore. Quetsa era Bagheria, centro di ritrovo della nobiltà e dell'alta borghesia. L'influenza dei regnanti spagnoli e il barocco la rendono, ancora oggi, una delle mete più viisitate dai turisti in Sicilia. La sua costruzione risale al 1715 per volere della nobile famiglia spagnola dei Gravina Grujllas. Per capirne la magnificenza bisogna inquadrare il territorio all'epoca della costruzione: una foresta fittissima che degradava verso il mare. Oggi la villa è soffocata dalle costruzioni che deliberatamente sono state autorizzate nell'ultimo secolo, periodo passato alla storia recente come "sacco di Palermo" e non solo. L'ingresso odierno è dal retro della villa prospiciente una piazzetta, in realtà la bella scala di accesso, a doppia rampa, progettata da un frate domenicano architetto Tommaso Maria Napoli si trova dal lato opposto all'interno del "parco dei mostri", un enorme parco con oltre 600 statue poste non solo sui muri perimetrali della villa ancora esistenti ma anche su altri quattro muri che formavano il lunghissimo (200 m) viale di accesso alla villa partendo da una delle porte della città. Oggi del viale di accesso è visibile, in lontananza, soltanto la porta ad arco. All'interno della villa, al piano terra, finemete decorati il "Salone degli Specchi" e la Sala del Bigliardo. Nel salone degli specchi le pareti ed il soffitto erano decorati da una fittissima rete di specchi, alcuni colorati, che riflettevano la nobiltà durante i balli. Anche il famoso regista Tornatore si è accorto della bellezza dei luoghi e prendendo spunto dal libro di Dacia Maraini, gira "Baaria" film le cui scene della vecchia Bagheria sono girate in una Bagheria ricostruita in un deserto algerino, mentre la seconda parte...
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