La parrocchiale di S. Maria è ubicata nella parte alta dell’abitato di Bonarcado e prospetta con l’abside sul sagrato dell’omonimo santuario, di fabbrica altomedioevale. La più antica carta del “Condaghe di S. Maria di Bonarcado” informa della fondazione, attorno al 1110 e per volontà del giudice arborense Costantino I de Lacon-Gunale, di un monastero camaldolese affiliato all’abbazia pisana di S. Zeno e riccamente dotato in chiese, terre, uomini e bestiame. Un’altra carta commemora la consacrazione della “clesia nuova” di S. Maria, avvenuta nel 1146 sotto il regno di Barisone I de Lacon-Serra, alla presenza delle maggiori autorità arborensi e degli altri giudici sardi. Un’iscrizione nella parasta all’angolo sinistro del prospetto absidale data al 1242 l’inizio dei lavori di ampliamento, ultimati alla consacrazione del 1268, documentata da un’epigrafe non rintracciabile. La fabbrica è in scuri cantoni basaltici di media pezzatura, con interpolazione di conci trachitici rossastri nelle strutture assegnabili alla fase d’impianto (prima metà del XII sec.). L’impianto è da restituire a croce “commissa”. Nel braccio sud del transetto si impostò in seguito il campanile a canna quadrata, mentre dell’abside (perfettamente orientata) e del braccio nord si è avuta evidenza archeologica nel corso dei restauri. Tra il 1242 e il 1268 l’aula mononavata venne ampliata mediante l’innesto di tre navate, divise da arcate su pilastri e come quella coperte in legname. Le strutture in vista permettono di rilevare la diversità di scelte, operate dalle due maestranze nella definizione dei paramenti murari. Facciata e fianco sud, fino all’innesto del campanile, risalgono all’impianto e presentano muri lisci, rispettivamente con tre alte arcate parietali e con terminale archeggiato. Fianco sud (per il tratto dal campanile alla parasta d’angolo) e prospetto absidale hanno alto zoccolo a scarpa, larghe paraste d’angolo, lesene a conci lisci o sagomati a “soffietto”. Nei muri della navata mediana, nel frontone e nell’abside gli archetti si aprono al colmo con un minuscolo lobo; nel fianco e nelle testate delle navatelle sono più ampi, ma s’impostano su identici peducci allungati e fittamente gradonati o decorati con motivi fito-zoo-antropomorfi. La facciata riceve slancio dal partito verticale delle arcate e dall’abbassamento del piano antistante, che mette in vista tratti del muro di fondazione. Il portale ha basi e capitelli sagomati, architrave e arco di scarico a sesto rialzato, descritto da conci in bicromia. Nel tratto di fianco verso ovest si apre una monofora di taglio rettangolare, identica a quella nel primo ordine del campanile (originario braccio sud del transetto). Il tratto di fianco verso est è partito in specchi da lesene, come nel prospetto absidale, frontonato con bifora. Nelle testate delle navatelle, la lesena muore alla base della monofora centinata a doppio strombo. Una larga monofora della stessa forma è nello specchio mediano dell’abside tripartita; «sotto l’altar maggiore vi è un sotterraneo, coperto colla...
Read moreLa Basilica Minore di Santa Maria di Bonarcado e' una struttura costruita dai Frati camaldolesi, provenienti da Pisa, attorno all'anno Mille. E' stata Sede di Concilio nei secoli successivi ed era la Chiesa più importante del circondario, talche' veniva retta, quasi sempre, da Priori un tantino superiori agli altri dei paesi vicini. Cosi' come si presenta oggi, restaurata negli anni '80 e '90 dalle Amministrazioni comunali dell'epoca, e' stata riportata alle origini. In seguito a cio' viene considerata uno dei monumenti più importanti e prestigiosi...
Read moreIl Santuario di Nostra Signora di Bonacatu, in Bonarcado, è opera tardo romana o primo bizantina e risale al secolo VI o agli inizi del VII. Forse è il Santuario Mariano più antico della Sardegna e la chiesa alto-medioevale più insigne dell’oristanese.
La struttura muraria ed architettonica induce a credere che sia stato costruito dal principe della zona. Alla fine dell’anno 1000, a pochi passi dal Santuario, sorge un nuovo edificio sacro di bella...
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