La chiesa di Santa Maria in Platea, nota anche come cattedrale e duomo di Campli è una chiesa parrocchiale della città di Campli, in provincia di Teramo,1] già cattedrale della diocesi di Campli, soppressa nel 1818 ed aggregata alla diocesi di Teramo.
È stata classificata come Monumento nazionale d'Italia dal 1902[2] e rappresenta una delle realtà di maggiore identificazione e suggestione del territorio camplese, custodendo memoria d'arte e di spiritualità. I fedeli locali la considerano come il luogo deputato per la venerazione dell'Immacolata Concezione che chiamano confidenzialmente «Madonna delle dodici stelle».[3]
Prende la denominazione di Santa Maria dalla statua trecentesca in pietra,[4] attribuita all'artista Gianfrancesco Gagliardelli, alloggiata nella nicchia al di sopra del portale principale. La scultura ritrae la Madonna col Bambino che rivolge benevola il suo sguardo alla piazza (platèa) principale della città.[5] Di particolare interesse iconografico è la postura del Bambino in piedi,[6] ritenuta di grande pregio dall’archeologo castellano Felice Barnabei.[7]
Le fonti non indicano la data esatta della primitiva costruzione del sito di culto. La chiesa attuale è stata edificata alla fine del XIV secolo, anteriormente al 1395,[24] sui resti di un edificio più antico, risalente a prima dell'anno 1.000[5] che oggi è la cripta. Nel corso del tempo la fabbrica medioevale,[26] ad una sola navata,[6 ha subito varie trasformazioni, tra le quali gli ampliamenti delle navate laterali, nel 1470 è stata aggiunta quella rivolta ad ovest per volontà di Cipriano Quintavalle, pievano dal 1470 al 1513,[24] nel 1561 quella rivolta ad est.[6] Al 1513 risale la realizzazione della tribuna dell'abside con il coro e al 1663 la cantoria con l'organo a canne.[27] In seguito, a causa dei danni provocati dal terremoto dell'Aquila del 1703, si sono resi necessari lavori di restauro con la riconfigurazione della facciata.
Tra le Carte farnesiane del fascio 1150 è stata ritrovata una lettera del «Capitolo e dei Canonici di Santa Maria della Piazza di Campli», datata febbraio 1562, indirizzata a Margherita d'Austria, scritta per trovare soluzione a dissapori interni alla chiesa. L'epistola contiene la richiesta: «si possa eleggere in questo loco un pastor qual sia persona literata e di vita exemplar».[28]
La Cripta
Al di sotto della zona presbiteriale si trova la cripta di impianto benedettino.[30] Il suo spazio è scandito dalla presenza di cinque navatelle coperte da quindici campate.[35] Gli storici locali ricordano che nella notte tra il 6 ed il 7 giugno 1904, un incendio ha distrutto completamente quanto vi era custodito, compreso il pavimento di «reggiole di Napoli», ossia di «mattoni verniciati a fuoco».[33] Al suo interno vi è un ciclo di affreschi eseguiti nei primi decenni del XIV secolo attribuibili a Niccolò di Valle Castellana.[26] Originariamente l'opera pittorica doveva estendersi lungo tutte le pareti, mentre oggi ne rimangono porzioni ancora parzialmente leggibili. Si distinguono le figure dei Quattro Evangelisti, ritratti in una volta a crociera della navatella centrale, sant'Elena imperatrice che prova la vera Croce, sant'Orsola con le Vergini compagne, la Resurrezione della Madonna tra gli Apostoli,[4] e la Pentecoste che si trovano sulle pareti delle campate di fondo.[35] Il ciclo pittorico, ha caratteristiche di un complesso unitario, dipinto dalla stessa mano, con riquadrature delimitate da fasce di finto mosaico ed altri decori con continuità, circostanza che esclude possa trattarsi di opere commissionate come «ex voto».[36]
Bellissima chiesa con restauro in corso, anche se devo ammettere passare sotto tutte queste impalcature mette un po' in apprensione; la cripta affrescata e la statua della Madonna delle 12 stelle veramente sorprendenti.... Peccato l' inclemeza delle sciagurate situazioni, quali incendi e terremoti ,che nei tempo hanno infierito sull' originale bellezza di questo...
Read more"Nota anche come Cattedrale e Duomo di Campli classificata come Monumento nazionale d'Italia dal 1902. Chiesa costruita su una chiesa preesistente (ora cripta) a pianta rettangolare è formata da cinque piccole navate con volte a crociera sorrette da pilastri ottagonali. Tre arcate congiungono la cripta ad una piccola cappella quadrata, costruita nel 1513 che andò a sostituire probabilmente l'originaria abside. La chiesa attuale si presenta oggi a tre navate: quella di sinistra fu costruita dal 1470 al 1513, quella di destra fu aggiunta nel 1561: fanno fede di ciò gli atti di visita nel 1575. Sotto il vescovado Falconi, anno 1713, fu elevata la navata centrale; ai lavori di restauro, a cui la chiesa fu sottoposta, tra il 1713 e il 1730 è associato anche il ciclo di dipinti che decora il soffitto di 300 mq. L'esterno della chiesa è caratterizzato da due aspetti architettonici: lo stile romanico del campanile e quello neoclassico del fronte dell'edificio. A metà della navata a parti opposte si guardano i dipinti del pittore sardo Scasellati. L'interno della chiesa è scandito da tre navate. L'altare ospita, nella nicchia centrale, una Madonna di Giacomo da Campli e due tavole con i santi di Cola dell'Amatrice, oggi conservate nel museo civico. Vi sono, inoltre, la Cappella di Sant'Andrea Apostolo, dove si conserva la tela di Giovan Battista Ragazzini, realizzata nel 1557,raffigurante una Madonna col Bambino ed i Santi. Di seguito, Visitazione della Madonna a sant'Elisabetta ed un gruppo ligneo di Gagliardelli, una Madonna col Bambino di Silvestro dell'Aquila ed un altare in pietra di Sebastiano da Como.
Tra le pregevoli opere custodite da questa chiesa si ricordano anche due reliquiari, quali: il braccio ed il busto di san Pancrazio, protettore di Campli. Il braccio è realizzato in argento sbalzato e cesellato, impiantato su un supporto circolare, termina con una mano che stringe un ramo di palma simbolo del martirio.
la cripta di impianto benedettino.Il suo spazio è scandito dalla presenza di cinque navatelle coperte da quindici campate. Gli storici locali ricordano che nella notte tra il 6 ed il 7 giugno 1904, un incendio ha distrutto completamente quanto vi era custodito, compreso il pavimento di «reggiole di Napoli», ossia di «mattoni verniciati a fuoco». Al suo interno vi è un ciclo di affreschi eseguiti nei primi decenni del XIV secolo attribuibili a Niccolò di Valle Castellana. Originariamente l'opera pittorica doveva estendersi lungo tutte le pareti, mentre oggi ne rimangono porzioni ancora parzialmente leggibili. Si distinguono le figure dei Quattro Evangelisti, ritratti in una volta a crociera della navatella centrale, sant'Elena imperatrice che prova la vera Croce, sant'Orsola con le Vergini compagne, la Resurrezione della Madonna tra gli Apostoli,e la Pentecoste che si trovano sulle pareti delle...
Read moreFor me, it was the first monumental victim of the 2009 earthquake I visited. It was a shocking experience. The earthquake took the lives of about 308 citizens. The epicenter was near L'Aquila. This is one of the very beautiful churches in Italy. Much is done to preserve what has not been destroyed. The crypt is in good shape and impressive with its frescoes dating from the 14th century. Campli is a beautiful town and...
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