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Museo Retico — Attraction in Comunità della Val di Non

Name
Museo Retico
Description
Nearby attractions
Nearby restaurants
Ristorante Fior di Melo
Via San Giovanni Nepomuceno, 3, 38010 Casez TN, Italy
Osteria Casa De Gentili
Piazza della Fontana, 3, 38010 Sanzeno TN, Italy
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Agritur Colors
Via San Giovanni Nepomuceno, 23, 38010 Casez TN, Italy
Casez Apparthotel
Via San Giovanni Nepomuceno, 3, 38010 Casez TN, Italy
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Via Alle Casette, 17, 38010 Malgolo TN, Italy
Tra i meleti della Val di Non
Via Rezia, 1, 38010 Sanzeno TN, Italy
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Museo Retico tourism.Museo Retico hotels.Museo Retico bed and breakfast. flights to Museo Retico.Museo Retico attractions.Museo Retico restaurants.Museo Retico travel.Museo Retico travel guide.Museo Retico travel blog.Museo Retico pictures.Museo Retico photos.Museo Retico travel tips.Museo Retico maps.Museo Retico things to do.
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Museo Retico
ItalyTrentino-Alto Adige/SüdtirolComunità della Val di NonMuseo Retico

Basic Info

Museo Retico

Via Rezia, 87, 38010 Sanzeno TN, Italy
4.3(313)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Family friendly
Accessibility
attractions: , restaurants: Ristorante Fior di Melo, Osteria Casa De Gentili
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Phone
+39 0463 434125
Website
cultura.trentino.it

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Bozen Food Tour with a Local - Full Meal
Bozen Food Tour with a Local - Full Meal
Wed, Dec 10 • 11:00 AM
39100, Bolzano, Trentino-South Tyrol, Italy
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Good wine. Good vibes.
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Thu, Dec 11 • 7:00 PM
18 Via Alcide Degasperi, 38012 Tres
View details
LA FAMA UCCIDE - Pizzata con Delitto @ DrinBz
LA FAMA UCCIDE - Pizzata con Delitto @ DrinBz
Thu, Dec 11 • 7:00 PM
34 Corso Italia, 39100 Bolzano
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Nearby restaurants of Museo Retico

Ristorante Fior di Melo

Osteria Casa De Gentili

Ristorante Fior di Melo

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4.0

(99)

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Osteria Casa De Gentili

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4.4

(345)

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Francesco RosatiFrancesco Rosati
Piccolo ma significativo museo dedicato alle testimonianze archeologiche della Valle di Non dalla preistoria all’alto medioevo. "Il percorso espositivo, che si sviluppa in quattro sezioni comunicanti, propone un ideale viaggio che conduce il visitatore a scendere nel cuore della struttura come nelle viscere della storia per poi risalire fino alla contemporaneità. Il percorso espositivo inizia dall’atrio, luogo di sosta, per poi scendere immergendosi nel passato della Val di Non, questa discesa rappresenta la metafora sequenza stratigrafica, in sui sono collocati i materiali rinvenuti attraverso il “pozzo del tempo”. La scelta di utilizzare pareti inclinate in combinazione con una luce soffusa e artificiale, data l’assenza programmata di finestre, ha la funzione di destabilizzare il visitatore, cercando di colpire visivamente anche il turista che arriva di fretta. Dalla profondità del tempo inizia la salita, in cui le sale si susseguono in una salita continua con la luce proveniente soltanto dall’alto, senza una visuale sull’esterno. La luce poi compare nuovamente dopo il ricordo del sacrificio dei martiri anauniensi. Infine si apre una grande vetrata che riporta il visitatore all’oggi, alla visione della valle ed in particolare del Monte Ozol, sul quale le indagini svolte hanno rilevato la presenza di un’area sacrale risalente alla fine dell’età del Bronzo, caratterizzata da grandi roghi votivi e testimonianze di libagioni rituali. La luce è un elemento molto significativo durante il percorso museale, come una specie di “metafora” perché nelle prime sale la luce è più radente, come se le epoche più remote fossero avvolte dall’ombra, mentre avvicinandosi ai tempi meno lontani, ritorna la luce solare".
Tiziana BotteriTiziana Botteri
…ho attraversato il sentiero nella roccia tornando dal Santuario di San Romedio in Val di Non!!…e dopo pochi metri arrivata a Sanzeno!!…ho visto questo Museo Retico!!…si dice che il Museo al suo interno espone antichi reperti!!…anche di epoca romana!!…e del popolo dei Reti!!…persone che vivevano nel Trentino e nel Tirolo!!…questi reperti sono stati trovati con degli scavi archeologici…proprio nel paese di Sanzeno!!…e praticamente in questo Museo si ripercorre tutta la storia di vita delle popolazioni preistoriche!!…che vivevano in queste zone!!…interessante questo Museo Retico a Sanzeno!!…ma purtroppo al momento del mio passaggio era chiuso!!…ci tornerò sicuramente una prossima volta!!…
Elena CasaElena Casa
Bella struttura con reperti interessanti trovati in Valle. Tra tutti il cavaliere retico a cavallo, simbolo del Museo (e su cui la guida non spende incredibilmente parola...pur riportandolo in foto o come simbolo ovunque) e la copia della tavola clesiana. Difficile separare gli anauni mescolati ai trentini...se non con grave danno dello Splendido municipio di Trento...per cui l'imperatore romano Claudio preferí sanare la situazione, concedendo agli anauni la cittadinanza. Belle le lastre funebri dei veterani romani (tra cui un pretoriano) tornati in valle. Non applicano la prima domenica del mese. In due adulti abbiamo speso 7,50 euro.
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Piccolo ma significativo museo dedicato alle testimonianze archeologiche della Valle di Non dalla preistoria all’alto medioevo. "Il percorso espositivo, che si sviluppa in quattro sezioni comunicanti, propone un ideale viaggio che conduce il visitatore a scendere nel cuore della struttura come nelle viscere della storia per poi risalire fino alla contemporaneità. Il percorso espositivo inizia dall’atrio, luogo di sosta, per poi scendere immergendosi nel passato della Val di Non, questa discesa rappresenta la metafora sequenza stratigrafica, in sui sono collocati i materiali rinvenuti attraverso il “pozzo del tempo”. La scelta di utilizzare pareti inclinate in combinazione con una luce soffusa e artificiale, data l’assenza programmata di finestre, ha la funzione di destabilizzare il visitatore, cercando di colpire visivamente anche il turista che arriva di fretta. Dalla profondità del tempo inizia la salita, in cui le sale si susseguono in una salita continua con la luce proveniente soltanto dall’alto, senza una visuale sull’esterno. La luce poi compare nuovamente dopo il ricordo del sacrificio dei martiri anauniensi. Infine si apre una grande vetrata che riporta il visitatore all’oggi, alla visione della valle ed in particolare del Monte Ozol, sul quale le indagini svolte hanno rilevato la presenza di un’area sacrale risalente alla fine dell’età del Bronzo, caratterizzata da grandi roghi votivi e testimonianze di libagioni rituali. La luce è un elemento molto significativo durante il percorso museale, come una specie di “metafora” perché nelle prime sale la luce è più radente, come se le epoche più remote fossero avvolte dall’ombra, mentre avvicinandosi ai tempi meno lontani, ritorna la luce solare".
Francesco Rosati

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…ho attraversato il sentiero nella roccia tornando dal Santuario di San Romedio in Val di Non!!…e dopo pochi metri arrivata a Sanzeno!!…ho visto questo Museo Retico!!…si dice che il Museo al suo interno espone antichi reperti!!…anche di epoca romana!!…e del popolo dei Reti!!…persone che vivevano nel Trentino e nel Tirolo!!…questi reperti sono stati trovati con degli scavi archeologici…proprio nel paese di Sanzeno!!…e praticamente in questo Museo si ripercorre tutta la storia di vita delle popolazioni preistoriche!!…che vivevano in queste zone!!…interessante questo Museo Retico a Sanzeno!!…ma purtroppo al momento del mio passaggio era chiuso!!…ci tornerò sicuramente una prossima volta!!…
Tiziana Botteri

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Bella struttura con reperti interessanti trovati in Valle. Tra tutti il cavaliere retico a cavallo, simbolo del Museo (e su cui la guida non spende incredibilmente parola...pur riportandolo in foto o come simbolo ovunque) e la copia della tavola clesiana. Difficile separare gli anauni mescolati ai trentini...se non con grave danno dello Splendido municipio di Trento...per cui l'imperatore romano Claudio preferí sanare la situazione, concedendo agli anauni la cittadinanza. Belle le lastre funebri dei veterani romani (tra cui un pretoriano) tornati in valle. Non applicano la prima domenica del mese. In due adulti abbiamo speso 7,50 euro.
Elena Casa

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Reviews of Museo Retico

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Piccolo ma significativo museo dedicato alle testimonianze archeologiche della Valle di Non dalla preistoria all’alto medioevo.

"Il percorso espositivo, che si sviluppa in quattro sezioni comunicanti, propone un ideale viaggio che conduce il visitatore a scendere nel cuore della struttura come nelle viscere della storia per poi risalire fino alla contemporaneità. Il percorso espositivo inizia dall’atrio, luogo di sosta, per poi scendere immergendosi nel passato della Val di Non, questa discesa rappresenta la metafora sequenza stratigrafica, in sui sono collocati i materiali rinvenuti attraverso il “pozzo del tempo”. La scelta di utilizzare pareti inclinate in combinazione con una luce soffusa e artificiale, data l’assenza programmata di finestre, ha la funzione di destabilizzare il visitatore, cercando di colpire visivamente anche il turista che arriva di fretta. Dalla profondità del tempo inizia la salita, in cui le sale si susseguono in una salita continua con la luce proveniente soltanto dall’alto, senza una visuale sull’esterno. La luce poi compare nuovamente dopo il ricordo del sacrificio dei martiri anauniensi. Infine si apre una grande vetrata che riporta il visitatore all’oggi, alla visione della valle ed in particolare del Monte Ozol, sul quale le indagini svolte hanno rilevato la presenza di un’area sacrale risalente alla fine dell’età del Bronzo, caratterizzata da grandi roghi votivi e testimonianze di libagioni rituali. La luce è un elemento molto significativo durante il percorso museale, come una specie di “metafora” perché nelle prime sale la luce è più radente, come se le epoche più remote fossero avvolte dall’ombra, mentre avvicinandosi ai tempi meno lontani, ritorna la...

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6y

Probabilmente quando si fanno iniziative di animazione per i bimbi piccoli il musei si anima, ma le raccolte e l'appoggio multimediale sono piuttosto deludenti. Quest'ultimo infatti è largamente non funzionante: a domanda precisa sulla ragione del non funzionamento, mi è stato risposto che ciò che conta sono le raccolte. Bene, allora togliete del tutto il multimediale. Raccolte poco invitanti per una scuola, superiore, sembra di assistere all'elenco della spesa anziché alla ricostruzione della storia della Valle: percorso asettico, interessante per uno studente di archeologia, non per un adolescente medio o un adulto senza troppo interesse per l'antico. Consiglierei di esporre meno e di puntare di più sul multimediale a supporto. Molto meglio l'esposizione su Sanzeno antica nel piano inferiore. La stessa mancanza di cartoline, gadget e bevande fresche è la cartina al tornasole di questa istituzione culturale, che purtroppo risente, durante la settimana, di un'ingessatura...

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5.0
2y

Museo ammirevole, ricco di informazioni, bello anche esteticamente e ben inserito nel contesto paesaggistico. Organizzato nel percorso e nei servizi. Alcuni reperti sono riproduzioni, ma utili alla lettura complessiva della storia ricchissima di questo territorio. Si giunge alla fine incuriositi e stimolati all'esplorazione. Insomma un museo che assolve in pieno il proprio ruolo perché riesce a proiettare la propria azione all’esterno delle proprie mura, in rapporto con i “paesaggi culturali” e con le comunità che li abitano e li animano. Appena usciti attraversate la strada, di fronte trovate il sorprendente sentiero che conduce al Santuario di San Romedio, un luogo sacro che affonda le radici nella preistoria. È solo un primo assaggio di tutto quello che è possibile assaporare. Come le ottime mele. Ne ho comprato una cassetta...

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