Buongiorno , sto proprio seguendo ora il video , ho conosciuto la vostra bella città con la gente calda e accogliente e il vostro stupendo museo proprio nella visita fatta con la mascherata di Benedello al epoca come componete di tale, guardando il video , con tantissimo piacere ho sempre più conferma di come essendo le nostre tradizioni distanti geograficamente, in realtà siano cosi unite e legate in modo molto stretto da tradizioni e usanze che vanno a tutto spiano dalle lavorazioni al folklore, la forza che riesce trovare un filo per legare e unire tradizioni e usi di realtà distanti centinaia di km tra di loro, è possibile grazie a persone come Giovanni ,Antonella, Daniela , per citare i primi in capofila, che trasmettendo la loro grandissima passione anche ai collaboratori, e hanno fatto nascere, crescere, e far brillare una realtà bellissima il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina , io sin dalla prima vista ho visto nella gestione , nella cura e nella ricerca minuziosa e maniacale( e passatemi il termine), una passione senza eguali, il museo oltre ad essere inserito in un contesto stupendo, è semplicemente unico, per la tutto ciò che offre, a livello architettonico rappresenta un recupero molto bello e funzionale, poi il vero valore aggiunto è il suo Core con allestimenti , recuperi e ambientazioni senza eguali, dove il vero effetto scenico sono le origini, la tradizione e soprattutto la grandissima passione di chi in questo museo oltre le mani ha messo il Cuore, e queste sono le vere cose da conservare e mostrare, forse è bene ricordare che se noi sia presente e saremo futuro lo dobbiamo soprattutto al nostro passato, di chi lo ha fatto , di chi ce lo ha' trasmesso, e lo spiega alle nuove generazioni attraverso raccolte di ricordi , usi e strumenti come al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, mi scuso per essermi dilungato diventando fin prolisso, ma essendo io di origini contadine , ed essendo molto appassionato di tutto ciò che è origine delle popolazioni e strumenti, che con ingegno , forza e sacrifici hanno permesso di scrivere il progresso , per finire voglio tornare a rinnovare a Giovanni, Antonella e Daniela e tutto lo staff del museo i miei complimenti per la grandissima passione e cuore nel far nascere ,crescere e mantenere una realtà a mio avviso unica per tipologia e soprattutto per la cura nella gestione, che sa tramandare e unire realta' lontane ,Grazie Mille per il vostro grande lavoro . un grandissimo saluto e spero a molto presto. ...
Read moreIl percorso di visita del Museo è su più livelli, 43 sono le sale espositive suddivise in 25 sezioni. Al piano terra gli spazi sono dedicati a: agricoltura, il mulino, la fucina, la chioderia, la stalla, la fonderia del rame e il ferro battuto. Al primo piano l’esposizione prosegue con le fibre e i tessili, la malga, l’apicoltura, il bosco e la lavorazione del legno, il calzolaio, la stua e gli usi nuziali. Al secondo piano si possono ammirare le stufe a olle e le ceramiche, mentre al terzo ci si immerge nei riti dell’anno, la banda, la devozione popolare e la caccia. Nelle sale sotto il pian terreno si entra nel regno della viticoltura e dell’enologia, tradizioni contadine di antica memoria. Nella corte dell’ex convento è ospitato un travaglio per la ferratura dei bovini e, in giardino, una grande ruota idraulica per l’irrigazione. Una sala, nel punto nodale per percorso espositivo, è dedicata al fondatore del Museo Giuseppe Šebesta. METS -Museo etnografico trentino San Michele Aperto tutti i giorni, anche durante i ponti festivi, il METS con orario 10-18. I visitatori potranno scegliere fra circa 8.000 oggetti e strumenti che permettono di esplorare e scoprire la cultura e l'etnografia della regione alpina. Al Museo fino al 7 maggio è visitabile la mostra “Cercatori d’erba. Malghe da formaggio in Trentino”, una proposta particolarmente significativa realizzata da un fotografo, Marco Simonini, uno scrittore e agronomo Francesco Gubert, e da un’artista, Amina Pedrinolla. Sono tre sguardi, tre prospettive sull’oggi di un mondo che si ripete da secoli, quello dei “Cercatori d’erba”, appunto: coloro che salgono nelle terre alte delle Alpi, in cerca d’erba buona per nutrire mucche, capre e pecore fornitrici del latte e quindi dei suoi derivati. Quindici storie di donne e di uomini in quindici malghe diverse - Cercen, Clesera, Tuena, Tovre, Movlina, Stabio dei Saoni, Misone, Cadria, Lavanech, Stabolone, Sega, Zochi, Colo, Cenon di Sopra, Mezzaselva -. Quindici storie seguendo il miracolo dell'erba che si fa formaggio, episodi di un viaggio al ritmo della stagione...
Read moreUno di quei posti che visiti perché ce l'hai gratuito con la Trentino Guest Card, ma che ti fa uscire con un sorriso grande così perché rischia di essere una delle cose più interessanti che hai visto in Trentino. Quattro piani più una cantina di manufatti che raccontano la vita di tutti i giorni, dalla cucina ai campi, al carnevale, al corredo nuziale, la grappa, il vino, il mulino, il rame e il legno. Incredibile. Ci si può stare una giornata intera senza annoiarsi. Oltre ai manufatti sono presenti anche diversi modellini che riproducono il funzionamento di alcune macchine e in più video che mostrano fatti e avvenimenti o usi di un tempo. Quando l'abbiamo visitato eravamo in quattro persone nell'intero museo. Un vero peccato per la mole di conoscenza che offre. Se siete nei paraggi vale la pena anche a costo pieno (che si aggira...
Read more