Castello affascinante. Merita assolutamente una visita. Il costo del biglietto è 5 € ed 8€ con la visita guidata. Con la visita guidata è possibile visitare anche il bagno del barone e l'ultimo piano della torre mastio completamente affrescata. Il castello ha subito una ristrutturazione molto lunga negli anni e ahimè un po' bruttina, soprattutto all'interno, sui muri, ma ben venga che sia stata fatta perché ha dato lustro a tale meraviglia. All interno sono bellissime le cucine ottocentesche con il pentolame in rame dell' ottocento,i forni, i fuochi. Molto suggestiva la torre mastio affrescata. Appena si entra si rimane affascinati dalle volte e dalle pareti completamente dipinte ed in ottimo stato. Nella sala cinese , sotto il tavolo è presente ancora una parte dell originale moquette . Belli anche i forni che nel 1800 servivano , con un sistema avanzato di riscaldamento, di riscaldare il castello emanando aria calda nelle stanze. La sala degli specchi è veramente bella, con lampadari in cristallo di Boemia ed il soffitto dipinto con effetti trompe- l' oeil. La guida raccontava che la sala degli specchi è stat di ispirazione alla sala del Quirinale. Nella seconda torre, che funge da cappella del castello, sulla volta è dipinto il trionfo della fede e nella parete frontale l'ingresso una meraviglioso trittico con la Madonna delle rose . Esternamente al castello inutile dire che la vista sulla piana di Sibari, su Corigliano e sulle cime della catena del Pollino è mozzafiato. Molto bello anche il ponte levatoio e d il fossato che circonda l'intero perimetro del castello. Visita d'obbligo. L 8 di agosto si terrà la festa , non ricordo il nome, ci saranno le dame che sfileranno con i costumi dell'ottocento tra le vie del paese, e ci saranno anche i balli e le musiche del tempo. Il 20 di agosto invece ci sarà la notte delle candele. Il castello sarà completamente al buio e sarà illuminato solo da migliaia di candele , sia internamente che...
Read moreTra i castelli più belli e meglio conservati esistenti in Calabria merita un posto in primo piano il Castello di Corigliano. Costruito da Roberto il Guiscardo nel 1073 sulla collina del Serratore, venne affidato poi a Framundo, vassallo del Guiscardo. Sul finire del XII secolo il castello venne affidato alla famiglia Sanseverino, tra le più potenti del Regno di Napoli, che mantenne il potere sino al 1616. Sotto il loro dominio, il castello venne ampliato e passó sempre più dall'essere una fortezza militare a un vera e propria dimora abitabile. Memorabile è il soggiorno di Carlo V in Corigliano nel 1535, grazie all'ospitalità di Pietro Antonio Sanseverino e sua moglie, Elena Castriota, pronipote dell'eroe albanese George Castriota Scandeberg. Nel 1538 il terribile pirata Barbarossa, nel corso di una delle sue incursioni in Calabria alla ricerca di schiavi e ricchezze, rivolse il suo attacco al territorio di Corigliano. I coriglianesi, dopo una vana resistenza erano sul punto di cedere quando Pietro Antonio Sanseverino, sedicesimo conte di Corigliano, fece diffondere la notizia che un suo servo avevo sognato san Francesco da Paola che gli aveva predetto una sicura vittoria contro i barbari incursori. Rassicurati da questa profezia, i cittadini si raccolsero nel castello e attorno alle porte delle mura cittadine, dopo una strenua resistenza riuscirono ad avere la meglio sui corsari guidati dal Barbarossa. Nel 1616 i Sanseverino perderono il controllo del Castello a causa di debiti accumulati. La famiglia Saluzzo, proveniente da Genova, acquistò il castello sotto il prestanome Vincenzo Capece, onde evitare di pagare la tassa per gli stranieri che acquistavano feudi nel Regno di Napoli. Agostino Saluzzo migliorò ulteriormente il poderoso castello e con esso l'economia del paese crebbe ancora di più. Nel 1822 il Castello passó ai Compagna, che ne ebbero possesso...
Read morePosto in posizione dominante, sebbene immerso nel paese, é possibile parcheggiare nelle vicinanze senza pagare la sosta. Si sale per alcune stradine {non ci sono cartelli, ma gli abitanti del posto vi indicheranno dove andare senza che chiediate niente) e si arriva al cancello dietro al quale vi é la biglietteria. Niente fila. Si paga e si entra: strano perché il posto merita veramente e mi sarei aspettato una leggera attesa. La visita comincia dal piano inferiore, dove ci sono le prigioni, la cucina e altri ambienti frequentati dalla servitù. É tutto molto pulito e ordinato, tanto che ti lascia pensare sia tutto una ricostruzione, quasi una scena di un film, insomma finto, ma forse l'unica cosa che stride sono i pavimenti e gli intonaci: sono troppo poco consunti e da qui l'idea di posticcio. La cucina é molto bella e il sistema di riscaldamento geniale. Al piano superiore vi é una cappella la cui cupola sarebbe da ammirare palmo a palmo per ore. Si intitola il Trionfo della fede di Girolamo Varni e non esiste titolo più azzeccato. Vi sono poi le stanze signorili, con una successione mozzafiato di camere, sale e ambienti che culminano nella sala degli specchi: un vero gioiello, la cui magnificenza si esprime tanto nella piccolezza quanto nella miriade di particolati. Non a caso é stata poi replicata nella ben più grande sala degli specchi al Quirinale. Andate a vedere questo gioiello d'arte sconosciuto, perché merita. Complimenti anche per l'ottimo stato di conservazione, anche se a volte sembra aver ecceduto in un manierismo...
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