Abbeys of Saint Claude
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"Non posso vedere Bisanzio a causa di quello stagno..." Nella valle del Chienti, nei pressi dei resti di Pausolae, si trova, isolata, antica, imponente, San Claudio al Chienti. Una chiesa che sembra una fortezza e che nasconde un segreto legato alla vita, e forse anche alla morte, di Carlo Magno Imperatore. Esiste almeno dal V secolo, documentata dall’XI secolo, è la chiesa delle origini, la più antica testimonianza dell’architettura romanica nelle Marche, integra nella sua conformazione originaria e inserita in un paesaggio intatto. La chiesa vanta parecchie peculiarità. È a croce greca iscritta: ha una pianta articolata da quattro pilastri, che formano una croce greca iscritta in un quadrato. Sono presenti absidi semicircolari lungo il perimetro: sui fianchi e sul lato orientale. Le superfici murarie esterne sono trattate con archetti ciechi e lesene. È stato detto che la pianta fosse di influenza bizantina e le torri circolari del ravennate. Ma poi è stato rintracciato un modello occidentale di origine nordica nelle cappelle palatine a due livelli, nelle terminazioni absidali triconche di area tedesca, nelle facciate affiancate da torri presenti in Normandia e Germania. Molte delle caratteristiche della chiesa sono condivise da un piccolo gruppo di chiese marchigiane, tra cui San Vittore alle Chiuse di Genga e Santa Maria delle Moje, di cui San Claudio è ritenuto il capostipite. La dedicazione a San Claudio, martire di origine Pannonica (odierna Ungheria) dell’epoca di Diocleziano (regno 284-305 dC), è documentata per la chiesa inferiore, mentre non è nota per quella superiore che in origine era completata da una cupola centrale. Presupposti logici fondati e fonti provate vogliono San Claudio la cappella palatina della reggia imperiale di Aquisgrana ai tempi di Carlo Magno. Acha Grannus o Acque di Granno? San Claudio sede della corte carolingia ed epicentro del rinato impero Romano. Struttura - Due torri rotonde donano uno slancio verticale a tutta la struttura, che senza queste e le absidi apparirebbe come un cubo. Due aule sovrapposte perfettamente coincidenti in planimetria e volumetria. Quattro sostegni centrali che determinano lo schema a nove campate quadrate uguali. Sul retro tre absidi e altre due ai lati, una per fiancata. Una scalinata conduce al piano superiore cui si accede per un portale in pietra d’Istria a fasci di colonnine. Dentro è un susseguirsi di colonne ed archi che determinano un rigore spaziale. Due porticine conducono alle torri percorse al loro interno da una scalinata a chiocciola, lungo la salita da alcune aperture si può ammirare il paesaggio circostante. Nella parte finale delle torri c’è una ripida scala in legno a pioli. Le due torri con aperture monofore e bifore, sono state in parte ricostruite nel XIII secolo dopo l’incursione maceratese del 1212. La chiesa inferiore identica a quella superiore, è tutta fuori terra per cui non è equiparabile ad una cripta, ed è più raccolta grazie all’andamento delle volte. Nell’abside centrale ci sono due affreschi di autore ignoto, risalenti alla seconda metà del 1400 con su raffigurati San Rocco e San Claudio. Questo, essendo il protettore dei muratori, è stato dipinto con martello, squadra e cazzuola.
Raissa RogerRaissa Roger
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San Claudio al Chienti, una chiesa che sembra una fortezza e che nasconde un segreto legato alla vita, e forse anche alla morte, di Carlo Magno Imperatore. Sorge isolato e possente come una fortezza, eppure è un edificio sacro. Uno di quelli che raccontano storie centenarie e anche di mistero. San Claudio al Chienti non è una chiesa qualsiasi, è un monumento nazionale – dichiarato tale nel 1902 – e un narratore di antiche gesta. Al suo nome infatti si lega quello prestigioso di Carlo Magno e alcune recenti ricerche, condotte sia dal professor Giovanni Carnevale che dallo studioso Domenico Antognozzi, legano la chiesa alla sacra sepoltura del grande sovrano. Non solo: le nuove tesi – pare ormai confermate da più parti – indicano questa chiesa come il centro della corte carolingia, e non Aquisgrana, rivoluzionando i libri di storia. Di fatto queste tesi vengono riportate nei nuovi testi per le scuole e anche dalla stessa Germania provengono interessanti conferme. Carlo Magno dunque era marchigiano? La risposta a questa domanda è nascosta tra queste enormi mura. La chiesa-fortezza di San Claudio sorge isolata poco fuori il comune di Corridonia (Macerata), a cui appartiene. Il territorio è quello della valle del fiume Chienti, che attraversa le Marche lungo 1300 km quadrati di superficie fino al mare. Le origini di questo edificio sono quasi sconosciute, ma si sa che veniva citato in documenti importanti fin dal secolo XI.
Salvatore RignaneseSalvatore Rignanese
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La chiesa è uno splendido esempio di architettura romanica marchigiana, in posizione isolata nella valle del Chienti. L’edificio presenta una struttura molto particolare, caratterizzata da una pianta quadrata con croce greca inscritta e circondata su tutto il perimetro da absidi semicircolari. Quattro pilastri dividono lo spazio in nove campate; gli archi sono a tutto sesto e le volte a crociera. Due scale a chiocciola, interne alle torri imperiali, e una terza scala esterna collegano i due piani. La data di costruzione è ipotizzata tra il VI sec. e l’XI sec. Una delle curiosità di questo luogo è riferita dal prof. G. Carnevale, che la pone nell’VIII secolo e afferma, dal 1992, che sia la basilica di Santa Maria Mater Domini di Aquisgrana. Tra le sue prove, una lettera a Carlo Magno dell’allora Vescovo di Orleans che affermava di aver costruito a Germigny-des-Près una chiesa sul modello di quella della capitale carolingia: la pianta di quella francese è uguale a S. Claudio, quadrata composta da nove quadrati, quattro pilastri centrali e cinque absidi. Bella ,affascinante ed intrigante l'ipotesi che la vuole la vera basilica di Carlo Magno... Il velo di mistero che l' accompagna mi rende la visita densa di emozioni ed anche il mio viaggio prende i connotati avventurosi di nuove scoperte... Grazie a Dio👍🚗😀🙏⛪
CristianCristian
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Very interesting Romanesque church of XI century among the fields. Historians discuss possible Byzantine, Lombard and Apulian traces in this church architecture. There are two temples, one above the other, the lower one is real church (I took part in holy Mass here on the Pentecost day), the upper one is a sort of free museum
sibeastersibeaster
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Chiesa davvero imponente, sia nella facciata con le due torri sia nella parte posteriore. La chiesa è formata da due piani collegati tra loro da una scalinata esterna oppure da una scala a chiocciola interna, la parte superiore era riservata alle dame mentre quella inferiore agli uomini. Nonostante la sua imponenza l'ho trovata un po spoglia all'interno e anche molto buia, ci sono pochissime finestre e molto piccole che lasciano l'ambiente in una perenne penombra. Abbiamo incontrato il prete che è stato gentilissimo e ci ha spiegato i lavori di restauro che la chiesa ha avuto nel corso degli anni e la sua storia in generale.
Marta CappannariMarta Cappannari
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L'abbazia di San Claudio è situata nella pianura antistante il paese di Corridonia (MC), è uno dei monumenti romanici più antichi e interessanti per la sua storia delle Marche per raggiungerla si percorre un viale di oltre 500 maestosi cipressi. L'abbazia è a pianta a croce greca, con tre abside semicircolari posteriori e due laterali, la facciata è stretta da due torri cilindriche che oltre a collegare le due chiese sovrapposte anche la funzione di veduta e difesa. Secondo alcune tesi questa sarebbe stata la sede di sepoltura di Carlo Magno.
santolosantolo
50
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Ristorante Abbazia San Claudio

Ristorante Abbazia San Claudio
4.6
(281)$$
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Contrada S. Claudio, 20, 62014 Corridonia MC, Italy
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+39 0733 292360
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4.6
(392 reviews)
Ratings & Description
cultural
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Description
Condat Abbey was founded in the 420s in the valley of Bienne, in the Jura mountains, in modern-day France. Condat became the capital of Haut Jura.
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