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S. Maria della Croce — Attraction in Crema

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S. Maria della Croce
Description
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Le Villette
Via Podgora, 2, 26013 Crema CR, Italy
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Viale Santa Maria della Croce, 16, 26013 Crema CR, Italy
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S. Maria della Croce things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
S. Maria della Croce
ItalyLombardyCremaS. Maria della Croce

Basic Info

S. Maria della Croce

Piazza Giovanni Paolo II, 26013 Crema CR, Italy
4.7(799)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

"cultural"
"scenic"
Accessibility
Family friendly
attractions: , restaurants: Le Villette
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Mon, Dec 8 • 12:00 AM
Via Vittorio Veneto 52, Capriate San Gervasio BG, 24042
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Stage al Galilei / Informatica
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Tue, Dec 9 • 2:30 PM
21 Via Matilde di Canossa, 26013 Crema
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M.ZAMBRANO PERSONA E DEMOCRAZIA - GRUPPI DI LETTURA
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Tue, Dec 9 • 8:45 PM
4 Via Camillo Cavour, 24047 Treviglio
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Le Villette

Le Villette

Le Villette

4.5

(398)

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CristianCristian
Il Santuario di Santa Maria della Croce è un buon esempio di architettura rinascimentale lombarda, progettato da Giovanni Battaglio nel 1490 sul luogo di un’apparizione mariana. Monumento d’arte e centro spirituale fra i più importanti della città. Il progetto fu affidato appunto a Giovanni Battaglio che s’ispirò al Bramante e concepì l’edificio in cotto, a pianta centrale, traforato da tre gallerie sovrapposte, con cappelle ai quattro punti cardinali. La costruzione venne portata a termine nel 1500 da Giovanni Antonio Montanaro, che vi aggiunse l’ultima galleria, purtroppo in stile gotico. All’interno, ottagonale con alternanza di altari e cappelle, l’insieme della basilica è mirabilmente affrescato e presenta un intreccio di due stili: il rinascimentale nella parte inferiore, il barocco in quella superiore. La grandiosa cupola centrale, divisa in otto spicchi, è affrescata dai fratelli Grandi e da Giacomo Parravicino (1702): vi è raffigurato il trionfo della Croce. Sotto si snoda una splendida fascia di profeti e sibille. Affreschi con scene bibliche nelle due cappelle: in quella sud Storie di Davide di Giacomo Parravicino, in quella nord Storie di Mosè dei fratelli Giuseppe e Giacomo Torricelli (1762). Nelle due cupolette, affreschi più tardi: un Riposo della fuga in Egitto di Eugenio Giuseppe Conti (1898) e un’Assunzione di Angelo Bacchetta (1870), ambedue pittori cremaschi. Notevoli gli altari laterali ed il maggiore che presentano tele con firme di rilievo: Assunzione del veneziano Benedetto Diana (1502), Adorazione dei pastori di Antonio Campi (1575), Adorazione dei Magi di Bernardino Campi (1575), Andata al Calvario del cremasco Carlo Urbino (1580 circa), Pietà di Bernardino Campi (1575). Il venerato gruppo della Vergine e Caterina degli Uberti è nello scurolo, affrescato nella volta (Glorificazione di Caterina) dal Parravicino, nelle lunette (quattro Apostoli), da collaboratori di Diana. Al centro del gruppo dell’apparizione, la quattrocentesca Madonna con Bambino, bassorilievo in cotto donato da un nobile milanese a seguito dei fatti miracolosi del Novelletta. Originariamente dipinto a fogliami con tutti i dodici apostoli, l’ambiente è stato radicalmente modificato nell’Ottocento con la posa delle quinte di fondo e delle statue. Di fianco al santuario si stende imponente l’antico Monastero dei Carmelitani, che ne presero la cura nel 1964 lasciandolo nel 1810 per le soppressioni napoleoniche. Assieme al convento i frati costruirono anche il campanile. La basilica è titolare di una fiera – il 25 marzo – istituita nel 1665 e tuttora la principale del Cremasco. La preghiera ufficiale «O Maria, che conforti l'afflitto e ne fortifichi lo spirito, a Te salga la mia preghiera! Domando la tua protezione nelle crescenti necessità del'anima, nelle vicende fortunose della vita. Alla sventurata Caterina degli Uberti, che Ti invocò fidente, sei apparsa pietosamente, consolandola con dolci parole conducendola in un asilo di conforto; a me, che Ti prego, con filiale confidenza, concedi il Tuo aiuto e la Tua materna benedizione. Esaudisci Madre di Dio e Madre degli uomini, la preghiera dei figli Tuoi.» Bellissima Basilica a cui sono legati diversi eventi miracolosi😇🙏⛪💒Grazie a Dio😇🙏👼
Arcangelo GalanteArcangelo Galante
Celebre e iconica, per l’apparizione avvenuta il 3 aprile 1490, la vista esterna della chiesa di Santa Maria della Croce risulta architettonicamente di grande suggestione. Per chiunque volesse approfondire la conoscenza della sua storia, può facilmente documentarsi su libri o internet, seppure la meraviglia più grande viene offerta dal visitarla di persona, essendo accessibile durante larghi orari di apertura (07-19), offerti dai Missionari dello Spirito Santo, ai quali è stata affidata la gestione del rinascimentale Santuario. Il primo punto, non semplicemente da guardare, ma da contemplare e pregare, è lo scurolo, situato sotto al grande altare maggiore che lo sovrasta con una magnifica tela dell'Assunzione di Benedetto Rusconi detto il Diana. Altri affreschi, attribuiti ad Aurelio Gatti, Carlo Urbino e Antonio e Bernardino Campi, decorano il resto dell’interno, riempiendo di intensa cromaticità lo spazio circostante gli altari. La visita da parte di Papa San Giovanni Paolo II, avvenuta il 20 giugno 1992, impreziosì di ulteriore valore spirituale questo luogo, meritevole di elogio e di ammirazione, perfino nell’aspetto puramente artistico per gli amatori degli edifici sacri. Il 5 maggio di ogni anno cade la ricorrenza in onore della Madonna, a seguito dei miracoli avvenuti dopo il tragico episodio dell’uccisione di Caterina degli Uberti per mano del marito. Un tuffo nel passato certamente da perseguire, anche solo come sosta turistica.
Gianna BilieroGianna Biliero
Poco lontano da Crema, con Mario che si rivela essere una guida preparatissima,  visitiamo il Santuario di  Santa Maria della Croce. Nel corso dei secoli questi furono territori di combattimento e la costruzione della chiesa iniziata nel1400 fu spesso interrotta e fu anche trasformata in fortezza.  Il suo completamento ed i pregevoli affreschi avviati agli inizi del ‘500 ed i successivi, nella parte bassa della chiesa, risentono delle molteplici vicende storiche del territorio che vede Crema  legata a Milano contro il Barbarossa e successivamente, per tre secoli fino al 1700 sotto il controllo di Venezia. Con la Pace di Lodi (1450) è l' Adda la  linea di confine tra la Milano viscontea e la repubblica di Venezia. Gli affreschi sono prevalentemente in stile manierista, non molto apprezzato da san Carlo Borromeo che preferiva  il dipinto “ L’adorazione dei pastori” di stile caravaggesco, dal tono più meditativo e dai colori meno accesi. Si pranza alla “casa del pellegrino” sorta vicino al Santuario di  Santa Maria della Croce proprio per accogliere i pellegrini, la cui  gestione si fonda sulla solidarietà, la socializzazione e l’inclusione e si manifesta con la competenza nell’arte della cucina . Veniamo conquistati dall’accoglienza , dalla tavolata con i vassoi di arance e dai piatti proposti in particolare dalla “ salva con le tighe” .
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Il Santuario di Santa Maria della Croce è un buon esempio di architettura rinascimentale lombarda, progettato da Giovanni Battaglio nel 1490 sul luogo di un’apparizione mariana. Monumento d’arte e centro spirituale fra i più importanti della città. Il progetto fu affidato appunto a Giovanni Battaglio che s’ispirò al Bramante e concepì l’edificio in cotto, a pianta centrale, traforato da tre gallerie sovrapposte, con cappelle ai quattro punti cardinali. La costruzione venne portata a termine nel 1500 da Giovanni Antonio Montanaro, che vi aggiunse l’ultima galleria, purtroppo in stile gotico. All’interno, ottagonale con alternanza di altari e cappelle, l’insieme della basilica è mirabilmente affrescato e presenta un intreccio di due stili: il rinascimentale nella parte inferiore, il barocco in quella superiore. La grandiosa cupola centrale, divisa in otto spicchi, è affrescata dai fratelli Grandi e da Giacomo Parravicino (1702): vi è raffigurato il trionfo della Croce. Sotto si snoda una splendida fascia di profeti e sibille. Affreschi con scene bibliche nelle due cappelle: in quella sud Storie di Davide di Giacomo Parravicino, in quella nord Storie di Mosè dei fratelli Giuseppe e Giacomo Torricelli (1762). Nelle due cupolette, affreschi più tardi: un Riposo della fuga in Egitto di Eugenio Giuseppe Conti (1898) e un’Assunzione di Angelo Bacchetta (1870), ambedue pittori cremaschi. Notevoli gli altari laterali ed il maggiore che presentano tele con firme di rilievo: Assunzione del veneziano Benedetto Diana (1502), Adorazione dei pastori di Antonio Campi (1575), Adorazione dei Magi di Bernardino Campi (1575), Andata al Calvario del cremasco Carlo Urbino (1580 circa), Pietà di Bernardino Campi (1575). Il venerato gruppo della Vergine e Caterina degli Uberti è nello scurolo, affrescato nella volta (Glorificazione di Caterina) dal Parravicino, nelle lunette (quattro Apostoli), da collaboratori di Diana. Al centro del gruppo dell’apparizione, la quattrocentesca Madonna con Bambino, bassorilievo in cotto donato da un nobile milanese a seguito dei fatti miracolosi del Novelletta. Originariamente dipinto a fogliami con tutti i dodici apostoli, l’ambiente è stato radicalmente modificato nell’Ottocento con la posa delle quinte di fondo e delle statue. Di fianco al santuario si stende imponente l’antico Monastero dei Carmelitani, che ne presero la cura nel 1964 lasciandolo nel 1810 per le soppressioni napoleoniche. Assieme al convento i frati costruirono anche il campanile. La basilica è titolare di una fiera – il 25 marzo – istituita nel 1665 e tuttora la principale del Cremasco. La preghiera ufficiale «O Maria, che conforti l'afflitto e ne fortifichi lo spirito, a Te salga la mia preghiera! Domando la tua protezione nelle crescenti necessità del'anima, nelle vicende fortunose della vita. Alla sventurata Caterina degli Uberti, che Ti invocò fidente, sei apparsa pietosamente, consolandola con dolci parole conducendola in un asilo di conforto; a me, che Ti prego, con filiale confidenza, concedi il Tuo aiuto e la Tua materna benedizione. Esaudisci Madre di Dio e Madre degli uomini, la preghiera dei figli Tuoi.» Bellissima Basilica a cui sono legati diversi eventi miracolosi😇🙏⛪💒Grazie a Dio😇🙏👼
Cristian

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Celebre e iconica, per l’apparizione avvenuta il 3 aprile 1490, la vista esterna della chiesa di Santa Maria della Croce risulta architettonicamente di grande suggestione. Per chiunque volesse approfondire la conoscenza della sua storia, può facilmente documentarsi su libri o internet, seppure la meraviglia più grande viene offerta dal visitarla di persona, essendo accessibile durante larghi orari di apertura (07-19), offerti dai Missionari dello Spirito Santo, ai quali è stata affidata la gestione del rinascimentale Santuario. Il primo punto, non semplicemente da guardare, ma da contemplare e pregare, è lo scurolo, situato sotto al grande altare maggiore che lo sovrasta con una magnifica tela dell'Assunzione di Benedetto Rusconi detto il Diana. Altri affreschi, attribuiti ad Aurelio Gatti, Carlo Urbino e Antonio e Bernardino Campi, decorano il resto dell’interno, riempiendo di intensa cromaticità lo spazio circostante gli altari. La visita da parte di Papa San Giovanni Paolo II, avvenuta il 20 giugno 1992, impreziosì di ulteriore valore spirituale questo luogo, meritevole di elogio e di ammirazione, perfino nell’aspetto puramente artistico per gli amatori degli edifici sacri. Il 5 maggio di ogni anno cade la ricorrenza in onore della Madonna, a seguito dei miracoli avvenuti dopo il tragico episodio dell’uccisione di Caterina degli Uberti per mano del marito. Un tuffo nel passato certamente da perseguire, anche solo come sosta turistica.
Arcangelo Galante

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Il Santuario di Santa Maria della Croce è un buon esempio di architettura rinascimentale lombarda, progettato da Giovanni Battaglio nel 1490 sul luogo di un’apparizione mariana. Monumento d’arte e centro spirituale fra i più importanti della città. Il progetto fu affidato appunto a Giovanni Battaglio che s’ispirò al Bramante e concepì l’edificio in cotto, a pianta centrale, traforato da tre gallerie sovrapposte, con cappelle ai quattro punti cardinali. La costruzione venne portata a termine nel 1500 da Giovanni Antonio Montanaro, che vi aggiunse l’ultima galleria, purtroppo in stile gotico.

All’interno, ottagonale con alternanza di altari e cappelle, l’insieme della basilica è mirabilmente affrescato e presenta un intreccio di due stili: il rinascimentale nella parte inferiore, il barocco in quella superiore.

La grandiosa cupola centrale, divisa in otto spicchi, è affrescata dai fratelli Grandi e da Giacomo Parravicino (1702): vi è raffigurato il trionfo della Croce. Sotto si snoda una splendida fascia di profeti e sibille. Affreschi con scene bibliche nelle due cappelle: in quella sud Storie di Davide di Giacomo Parravicino, in quella nord Storie di Mosè dei fratelli Giuseppe e Giacomo Torricelli (1762). Nelle due cupolette, affreschi più tardi: un Riposo della fuga in Egitto di Eugenio Giuseppe Conti (1898) e un’Assunzione di Angelo Bacchetta (1870), ambedue pittori cremaschi. Notevoli gli altari laterali ed il maggiore che presentano tele con firme di rilievo: Assunzione del veneziano Benedetto Diana (1502), Adorazione dei pastori di Antonio Campi (1575), Adorazione dei Magi di Bernardino Campi (1575), Andata al Calvario del cremasco Carlo Urbino (1580 circa), Pietà di Bernardino Campi (1575).

Il venerato gruppo della Vergine e Caterina degli Uberti è nello scurolo, affrescato nella volta (Glorificazione di Caterina) dal Parravicino, nelle lunette (quattro Apostoli), da collaboratori di Diana. Al centro del gruppo dell’apparizione, la quattrocentesca Madonna con Bambino, bassorilievo in cotto donato da un nobile milanese a seguito dei fatti miracolosi del Novelletta. Originariamente dipinto a fogliami con tutti i dodici apostoli, l’ambiente è stato radicalmente modificato nell’Ottocento con la posa delle quinte di fondo e delle statue.

Di fianco al santuario si stende imponente l’antico Monastero dei Carmelitani, che ne presero la cura nel 1964 lasciandolo nel 1810 per le soppressioni napoleoniche. Assieme al convento i frati costruirono anche il campanile. La basilica è titolare di una fiera – il 25 marzo – istituita nel 1665 e tuttora la principale del Cremasco.

La preghiera ufficiale

«O Maria, che conforti l'afflitto e ne fortifichi lo spirito, a Te salga la mia preghiera!

Domando la tua protezione nelle crescenti necessità del'anima, nelle vicende fortunose della vita.

Alla sventurata Caterina degli Uberti, che Ti invocò fidente, sei apparsa pietosamente, consolandola con dolci parole conducendola in un asilo di conforto;

a me, che Ti prego, con filiale confidenza, concedi il Tuo aiuto e la Tua materna benedizione.

Esaudisci Madre di Dio e Madre degli uomini, la preghiera dei figli Tuoi.»

Bellissima Basilica a cui sono legati diversi eventi...

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Santuario di Santa Maria della croce ..il santuario di Santa Maria della croce e una basilica minore cattolica , posta ad 1 km dal centro storico della città di Crema ,lungo la strada per Bergamo .Le origini del culto alla madonna di Santa Maria della croce sono note e ben documentate il 13 febbraio 1489 Caterina degli Uberti esponente di una famiglia benestante di Crema , sposava Bartolomeo Pederbelli detto il Contaglio .Pregiudicato bergamasco bandito della sua provincia e giunto da tempo a Crema , ovviamente tacendo la sua condizione di fuggiasco .Nel 1490 il Contaglio convinse con la forza Caterina a seguirlo dai suoi familiari a Bergamo ..una volta giunti un miglio fuori da Crema devio dalla strada per Bergamo l'odierna via Mulini ..giungendo nel bosco del Novelletto .Qui il Contaglio infieri sulla donna colpendola con la spada che ancora e conservata nel santuario e poi le porto' via ..il fardello 4 anelli , e altre cose , dopo di che di lui non si seppe più nulla , la donna agonizzante chiese aiuto alla Madonna dopo di che le apparve una donna vestita poveramente che pare avrebbe detto sono colei che hai chiamato ..e le emorragie di colpo si fermarono e Maria trasporto Caterina presso una vicina di casa che gli prestò le prime cure .La mattina dopo Caterina venne portata a Crema , dove morì. Sempre secondo i documenti storici presso il luogo del delitto fu posta una piccola croce ..il 3 maggio giorno dell'esaltazione della Santa Croce un ragazzino di 11 anni afflitto da gravi problemi ad un piede che non gli permetteva di reggersi in piedi fu condotto al Novelletto e dopo le preghiere il ragazzo riprese a camminare , fu il primo miracolo che richiamò una folla ..lo stesso giorno avvennero altre 40 guarigioni miracolose , il 4 maggio dopo la processione venne costruito un altare dove venne collocata la Madonna con il bambino , il 5 maggio la Madonna fu vista piangere e il giorno 6 avvennero altre 80 guarigioni .IL 18 Giugno tutti videro un cerchio luminoso attorno al sole apparve un cerchio iridato che parve cadere verso la terra per ben 3 volte .E il Podesta' decise di costruire...

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Celebre e iconica, per l’apparizione avvenuta il 3 aprile 1490, la vista esterna della chiesa di Santa Maria della Croce risulta architettonicamente di grande suggestione. Per chiunque volesse approfondire la conoscenza della sua storia, può facilmente documentarsi su libri o internet, seppure la meraviglia più grande viene offerta dal visitarla di persona, essendo accessibile durante larghi orari di apertura (07-19), offerti dai Missionari dello Spirito Santo, ai quali è stata affidata la gestione del rinascimentale Santuario. Il primo punto, non semplicemente da guardare, ma da contemplare e pregare, è lo scurolo, situato sotto al grande altare maggiore che lo sovrasta con una magnifica tela dell'Assunzione di Benedetto Rusconi detto il Diana. Altri affreschi, attribuiti ad Aurelio Gatti, Carlo Urbino e Antonio e Bernardino Campi, decorano il resto dell’interno, riempiendo di intensa cromaticità lo spazio circostante gli altari. La visita da parte di Papa San Giovanni Paolo II, avvenuta il 20 giugno 1992, impreziosì di ulteriore valore spirituale questo luogo, meritevole di elogio e di ammirazione, perfino nell’aspetto puramente artistico per gli amatori degli edifici sacri. Il 5 maggio di ogni anno cade la ricorrenza in onore della Madonna, a seguito dei miracoli avvenuti dopo il tragico episodio dell’uccisione di Caterina degli Uberti per mano del marito. Un tuffo nel passato certamente da perseguire, anche solo come...

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