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Ruins of Cirella — Attraction in Diamante

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Ruins of Cirella
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Palazzo Ducale
Via Vittorio Veneto, ., 87023 Diamante CS, Italy
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A Cantinella
Via Armando Diaz, 14, 87023 Cirella CS, Italy
Ristorante L'altro Lato Beach
Via Riviera Azzurra, 87023 Cirella CS, Italy
Tartana Club
Via Cesare Consiglio, 20, 87023 Cirella CS, Italy
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Riviera Azzurra Bed and Breakfast
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Contrada Vaccuta - Località Piantine, 87023 Cirella CS, Italy
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Hotel Villa Cerelis
Loc, Via Tredoliche, 87023 Cirella CS, Italy
Hotel Parthenius
Via Vittorio Veneto, 56, 87023 Cirella CS, Italy
B&B Da Zio Peppe
Viale Giulio Cesare 49 87023, Via Giulio Cesare, 49, 87023 Cirella CS, Italy
Garden Gafè
Via Vittorio Veneto, 96, 87023 Diamante CS, Italy
Thalasso Rooms Bed & Breakfast
Via Cesare Consiglio, 20, 87023 Cirella CS, Italy
Villa Fabrizia
Contrada Riviera snc, 87023 Diamante CS, Italy
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Ruins of Cirella things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Ruins of Cirella
ItalyCalabriaDiamanteRuins of Cirella

Basic Info

Ruins of Cirella

PR89+RX, 87023 Cirella CS, Italy
4.3(343)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Outdoor
Scenic
Off the beaten path
attractions: Palazzo Ducale, restaurants: A Cantinella, Ristorante L'altro Lato Beach, Tartana Club, Pizza King
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Palazzo Ducale

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4.2

(26)

Open 24 hours
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Ristorante L'altro Lato Beach

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4.1

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Reviews of Ruins of Cirella

4.3
(343)
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5.0
6y

Cirella è una frazione di Diamante, in provincia di Cosenza. Il promotorio del monte Carpinoso che la sovrasta e che propende verso il mare, naturalmente difeso, ospita sulla sua sommità i resti dell’antica “Cerillae”. È un antico borgo medievale, con struttura arroccata tipica dei centri bizantino-normanni dell’alto Tirreno calabrese. Il luogo risulta abitato da tempi antichissimi infatti ci sono evidenze della presenza di tribù primitive e gli stessi luoghi erano fiorenti in età Romana a partire dall’età repubblicana sino alla prima età imperiale. Silio Italico ne ricorda la momentanea conquista punica nell’ambito della guerra romano-annibalica mentre gli itinerari romani tardi menzionano il centro come statio mutatio (stazione di posta) lungo il tracciato costiero della via Popilia. Nel 649 al Sinodo di Papa Martino I prese parte un Romanus Episcopus Cerellitanus, e ciò consente di affermare che Cirella costituiva un importante punto di riferimento nell’organizzazione della Calabria in quanto sede diocesana. L’abitato sul monte ebbe origini in epoca successiva, intorno al IX secolo, quando le incursioni saracene sulla costa spinsero gli abitanti a stabilirsi in una posizione più sicura e facilmente difendibile. Un’incursione saracena del 950 d.C., guidata dall’emiro Al Hasan avrebbe addirittura raso al suolo l’abitato costiero. Nel 1556 la famiglia Stocchi di Scigliano cedette la proprietà del territorio alla famiglia Scaglione. Nel 1576 venne saccheggiata da sette galee barbaresche, capitanate da Kair ‘el Din, detto Barbarossa. Secondo la leggenda, i pirati sarebbero arrivati a saccheggiare il paese su indicazione di un mercante che aveva ricevuto dei torti dai cirellesi. La memoria di un’incursione turca avvenuta nel 1576 comunque è confermata dalle fonti sopravvissute all’abbandono del paese antico. Fu oggetto di altre scorribande da parte dei pirati ottomani Sinam Cicala Pascià, Dragut Rays e Uccialì. Successivamente con la pestilenza del 1656 e i terremoti del 1638 e 1738 che colpirono la Calabria, il feudo cadde in rovina e la sua proprietà passò dalla famiglia Sanseverino ai Catalano Gonzaga. Nel 1806-1807 un contingente di truppe napoleoniche assediò e occupò il borgo medievale, stabilendosi nella residenza dei duchi Catalano-Gonzaga. Dall’evento nacque la leggenda che il borgo venisse assalito da formiche giganti, le quali divorarono gli abitanti del paese. Nel 1808, la marina britannica, dal mare, effettuò un pesante bombardamento dell’avamposto francese, compresa la torre presente sull’isola di Cirella. L’ultimo uomo a lasciare l’abitato fu il parroco Francesco de Patto che decise di lasciare il borgo alla sua sorte portando con sé gli arredi sacri della chiesa. L’abitato sul monte venne cancellato definitivamente e gli abitanti superstiti quindi decisero di ricostruire il centro sulla costa. Le strutture rimanenti vennero poi usate come cava di pietre e vandalicamente spogliate dei manufatti presenti. Attualmente la vegetazione spontanea ha invaso i vicoli e le costruzioni, rendendo, in alcuni punti, difficile il passaggio. Da visitare tra i ruderi ci sono, oltre alle tantissime case diroccate e alle stradine sparse per tutta la città fantasma, sicuramente il castello che fu costruito e ampliato nei secoli con vari stili dalle famiglie che lo hanno abitato, la chiesa di San Nicola Magno che conteneva affreschi bellissimi di cui oggi rimangono poche tracce e la chiesa dell’Annunziata dove oggi sono presenti solamente un altare, i muri perimetrali e dei banchi...

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4.0
3y

Cirella è un antico insediamento, già abitato in epoca romana come testimoniano i ritrovamenti sul promontorio a mare. Intorno all'anno Mille, per difendersi dalle incursioni dei pirati ottomani nasce il castello e il borgo fortificato sul terrazzamento della collina che affaccia sul mare. L'intero borgo verrà cannoneggiato dal mare, nel 1800, dalla flotta Inglese che stava attaccando il presidio francese. Da allora, la popolazione torna ad abitare sul promontorio e abbandona il vecchio centro che cade in rovina. Fino ad una ventina di anni fa non c'era nulla, tranne un sentiero scosceso per arrivare in cima. Da qualche anno è stata fatta opera di sistemazione. Alla base della rupe c'è un ampio parcheggio e poi un sentiero con corrimani in legno e gradoni in pietra e legno. Il sentiero sale in maniera ripida, quindi è consigliato solo a chi è in forma, soprattutto in estate, quando il sole è molto forte. Una seconda via è quella di arrivare con l'auto più in alto, nei pressi del teatro, lasciare la macchina dove capita e poi salire solo l'ultimo tratto del sentiero dalla piccola chiesa a cielo aperto (ma ancora attiva) della Annunziata. Il pezzo finale è anche quello più scosceso. Soprattutto all'interno del borgo i sentieri sono solo delle tracce e bisogna prestare massima attenzione. alcuni muri del castello sono stati rinforzati con impalcature. Purtroppo i totem informativi che erano stati installati sono già scoloriti. restano alcuni cartelli nei pressi della chiesa di San Nicola e del castello. L'impianto delle strutture rimaste è in stile bizantino-normanno. Caratteristica la torre campanaria, che presenta solaio con un foro (una palla di cannone?) e subito al di qua una apertura con vista mozzafiato verso l'isola. Salendo su quello che era il castello si arriva a delle piattaforme dal quale si può ammirare il panorama a 180 gradi sulla valle del Lao, da Diamante fino a Scalea e, nei giorni e nelle ore di maggiore limpidezza, si possono vedere il cristo di Maratea e capo Palinuro, a 50 km di distanza. Per L'ascesa consiglio di indossare scarpe sportive. In estate consiglio di evitare gli orari centrali della giornata, per via del troppo caldo. Al tramonto la luce è magica. Di certo si può fare di più per sistemare anche i sentieri interni, sostituire i totem e installare delle indicazioni su dove andare...

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5.0
24w

Посетили руины Castello di Cirella в июне — и, несмотря на жару, это место оставило одно из самых сильных впечатлений за время путешествия. С исторической точки зрения — это бывшая оборонительная крепость, восходящая к средневековью. Замок неоднократно перестраивался, а в конце XVIII века был разрушен французскими войсками во время Наполеоновских кампаний. Сегодня от него остались живописные руины, которые будто сливаются с ландшафтом. Подъезд удобный: у подножия холма есть хорошая бесплатная парковка. Подъём к руинам хоть и несложный, но в жаркую погоду стоит взять с собой воду и головной убор. Некоторые тропинки заросли и пройти по ним непросто, особенно в обуви без фиксации. Однако до ключевых смотровых площадок добраться вполне реально — и оно того стоит. С вершины открывается, пожалуй, самый красивый вид на Скалею и окрестности. Море, горы, плоская равнина с городом — всё словно на ладони. Место атмосферное, с лёгким налётом таинственности. Рекомендую тем, кто любит неспешные прогулки и красивые панорамы с историей. Лучше приходить утром или ближе к закату — не только из-за жары, но и ради по-настоящему завораживающего света. Мы запомним этот...

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Alfonso MorelliAlfonso Morelli
Cirella è una frazione di Diamante, in provincia di Cosenza. Il promotorio del monte Carpinoso che la sovrasta e che propende verso il mare, naturalmente difeso, ospita sulla sua sommità i resti dell’antica “Cerillae”. È un antico borgo medievale, con struttura arroccata tipica dei centri bizantino-normanni dell’alto Tirreno calabrese. Il luogo risulta abitato da tempi antichissimi infatti ci sono evidenze della presenza di tribù primitive e gli stessi luoghi erano fiorenti in età Romana a partire dall’età repubblicana sino alla prima età imperiale. Silio Italico ne ricorda la momentanea conquista punica nell’ambito della guerra romano-annibalica mentre gli itinerari romani tardi menzionano il centro come statio mutatio (stazione di posta) lungo il tracciato costiero della via Popilia. Nel 649 al Sinodo di Papa Martino I prese parte un Romanus Episcopus Cerellitanus, e ciò consente di affermare che Cirella costituiva un importante punto di riferimento nell’organizzazione della Calabria in quanto sede diocesana. L’abitato sul monte ebbe origini in epoca successiva, intorno al IX secolo, quando le incursioni saracene sulla costa spinsero gli abitanti a stabilirsi in una posizione più sicura e facilmente difendibile. Un’incursione saracena del 950 d.C., guidata dall’emiro Al Hasan avrebbe addirittura raso al suolo l’abitato costiero. Nel 1556 la famiglia Stocchi di Scigliano cedette la proprietà del territorio alla famiglia Scaglione. Nel 1576 venne saccheggiata da sette galee barbaresche, capitanate da Kair ‘el Din, detto Barbarossa. Secondo la leggenda, i pirati sarebbero arrivati a saccheggiare il paese su indicazione di un mercante che aveva ricevuto dei torti dai cirellesi. La memoria di un’incursione turca avvenuta nel 1576 comunque è confermata dalle fonti sopravvissute all’abbandono del paese antico. Fu oggetto di altre scorribande da parte dei pirati ottomani Sinam Cicala Pascià, Dragut Rays e Uccialì. Successivamente con la pestilenza del 1656 e i terremoti del 1638 e 1738 che colpirono la Calabria, il feudo cadde in rovina e la sua proprietà passò dalla famiglia Sanseverino ai Catalano Gonzaga. Nel 1806-1807 un contingente di truppe napoleoniche assediò e occupò il borgo medievale, stabilendosi nella residenza dei duchi Catalano-Gonzaga. Dall’evento nacque la leggenda che il borgo venisse assalito da formiche giganti, le quali divorarono gli abitanti del paese. Nel 1808, la marina britannica, dal mare, effettuò un pesante bombardamento dell’avamposto francese, compresa la torre presente sull’isola di Cirella. L’ultimo uomo a lasciare l’abitato fu il parroco Francesco de Patto che decise di lasciare il borgo alla sua sorte portando con sé gli arredi sacri della chiesa. L’abitato sul monte venne cancellato definitivamente e gli abitanti superstiti quindi decisero di ricostruire il centro sulla costa. Le strutture rimanenti vennero poi usate come cava di pietre e vandalicamente spogliate dei manufatti presenti. Attualmente la vegetazione spontanea ha invaso i vicoli e le costruzioni, rendendo, in alcuni punti, difficile il passaggio. Da visitare tra i ruderi ci sono, oltre alle tantissime case diroccate e alle stradine sparse per tutta la città fantasma, sicuramente il castello che fu costruito e ampliato nei secoli con vari stili dalle famiglie che lo hanno abitato, la chiesa di San Nicola Magno che conteneva affreschi bellissimi di cui oggi rimangono poche tracce e la chiesa dell’Annunziata dove oggi sono presenti solamente un altare, i muri perimetrali e dei banchi per i fedeli.
Alessandro CruscoAlessandro Crusco
Cirella è un antico insediamento, già abitato in epoca romana come testimoniano i ritrovamenti sul promontorio a mare. Intorno all'anno Mille, per difendersi dalle incursioni dei pirati ottomani nasce il castello e il borgo fortificato sul terrazzamento della collina che affaccia sul mare. L'intero borgo verrà cannoneggiato dal mare, nel 1800, dalla flotta Inglese che stava attaccando il presidio francese. Da allora, la popolazione torna ad abitare sul promontorio e abbandona il vecchio centro che cade in rovina. Fino ad una ventina di anni fa non c'era nulla, tranne un sentiero scosceso per arrivare in cima. Da qualche anno è stata fatta opera di sistemazione. Alla base della rupe c'è un ampio parcheggio e poi un sentiero con corrimani in legno e gradoni in pietra e legno. Il sentiero sale in maniera ripida, quindi è consigliato solo a chi è in forma, soprattutto in estate, quando il sole è molto forte. Una seconda via è quella di arrivare con l'auto più in alto, nei pressi del teatro, lasciare la macchina dove capita e poi salire solo l'ultimo tratto del sentiero dalla piccola chiesa a cielo aperto (ma ancora attiva) della Annunziata. Il pezzo finale è anche quello più scosceso. Soprattutto all'interno del borgo i sentieri sono solo delle tracce e bisogna prestare massima attenzione. alcuni muri del castello sono stati rinforzati con impalcature. Purtroppo i totem informativi che erano stati installati sono già scoloriti. restano alcuni cartelli nei pressi della chiesa di San Nicola e del castello. L'impianto delle strutture rimaste è in stile bizantino-normanno. Caratteristica la torre campanaria, che presenta solaio con un foro (una palla di cannone?) e subito al di qua una apertura con vista mozzafiato verso l'isola. Salendo su quello che era il castello si arriva a delle piattaforme dal quale si può ammirare il panorama a 180 gradi sulla valle del Lao, da Diamante fino a Scalea e, nei giorni e nelle ore di maggiore limpidezza, si possono vedere il cristo di Maratea e capo Palinuro, a 50 km di distanza. Per L'ascesa consiglio di indossare scarpe sportive. In estate consiglio di evitare gli orari centrali della giornata, per via del troppo caldo. Al tramonto la luce è magica. Di certo si può fare di più per sistemare anche i sentieri interni, sostituire i totem e installare delle indicazioni su dove andare all'interno del borgo.
RafdriverRafdriver
Consiglio vivamente di visitare questa zona, anche perché ci sono altre attrazioni nell'immediate vicinanze, tant'è vero che parcheggiate l'auto e vi guardate la chiesa Annunziata, l'abbazia, il teatro e quest'ultimi ruderi che sono posizionati sulla cima della collina a 172 metri sul livello del mare, antica Cirella distrutta e abbandonata nel 1808. Nel territorio della Cirella di oggi sorgeva la Cerillae romana città fiorente fra l’850 e il 1000 d.c.Oggi, all’interno di questo sito archeologico, potrete ammirare ciò che rimane degli antichi vicoli e delle vecchie costruzioni, molti dei quali invasi dalla fitta vegetazione, come le rovine dei vari quartieri, del castello che sorgeva nel punto più alto ed era circondato da possenti mura, e di una chiesa col suo campanile romanico e i resti di antichi affreschi. Inoltre, ai piedi della collina potrete vedere, oltre al più famoso Mausoleo di Cirella, i residui di antiche necropoli.
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