Il Museo archeologico di Fara in Sabina è ospitato nell’elegante palazzo rinascimentale della famiglia Brancaleoni eretto sulle preesistenti strutture tardo medievali appartenute alla famiglia Castellani.
Si tratta di un piccolo gioiello che raccoglie i ritrovamenti sepolcrali del circondario di Fara e li coordina egregiamente in un percorso che testimonia la cultura e la civiltà sabina nei secoli in cui i Sabini, all’apice della loro potenza, hanno visto sorgere all’orizzonte la città rivale- Roma- e ne hanno contrastato l’espansionismo.
I reperti sono presentati con una sequenza cronologica che ne rende agevole la lettura.
Il Cippo di Cures con i suoi caratteri mutuati dalle culture spartana ed etrusca e adattati alla fonetica delle valli sabine, chiude la visita alla prima sezione del Museo.
Una seconda, ma preziosa sezione si trova nella Sala del Monte Frumentario, al primo piano del palazzetto rinascimentale che sorge di fronte a Palazzo Brancaleoni, proprio sopra al forno.
All’interno un coinvolgente allestimento multimediale che contestualizza il trono di Eretum ritrovato nella tomba di un re sabino nella necropoli di Colle del Forno.
Il Museo archeologico è un’opportunità da non perdere sia per i contenuti che per l’allestimento.
Complimenti allo staff, consapevole di custodire un vero gioiello di storia e di cultura.
Il Museo di Fara in Sabina merita una visita non frettolosa inserita anche nel contesto più ampio del borgo antico e dei suoi vicoli silenziosi.
Tornerò a visitare il Museo con più tempo a disposizione. Lo merita davvero.