La Villa Medicea di Castello, una delle Ville Medicee bene UNESCO dal 2013, si trova nella zona collinare di Castello, a Firenze. La Villa, chiamata anche Reale, dell'Olmo o del Vivaio, è nota soprattutto per il giardino. Oggi è sede dell'Accademia della Crusca (si può visitare solo su appuntamento) mentre il Giardino, gestito dallo Stato, è aperto al pubblico con ingresso gratuito. Il toponimo della località, che da il nome alla Villa, ha origini che rimandano all'alba dell'Impero Romano ... al 217 d.C., con Marco Opellio Macrino, futuro Imperatore di Roma, che qui fece costruire un acquedotto lungo cui erano collocati dei serbatoi chiamati, appunto, castelli ... così la borgata prese il nome di Castello all'Olmo, proprio per la presenza di un Olmo lì vicino. Non parlerò della Villa, perché non ho avuto modo di visitarla, ma del Giardino perché dopo un lungo restauro alla Grotta degli Animali, iniziato nel 2012, che ha previsto anche il ripristino dell'impianto idraulico, fino a 30 giugno 2024, in determinati orari, sarà riattivato quel sistema di giuochi d'acqua "pensati" per stupire l'ospite. Ma ... facciamo un passo indietro. Giunti davanti alla Villa, sulla via Sestese, si dispiega un viale alberato che termina in uno spiazzo semicircolare. Da un cancello laterale, sul lato sinistro, si accede al Giardino all'italiana secondo i canoni di Leon Battisti Alberti. Il Parco è riconducibile alle sue origini 400centesche, con la forma compatta e geometrica, disposta su tre terrazze a quadranti, sul retro della Villa. Poi nel '500 furono inserite figure rustiche e giuochi d'acqua ma, soprattutto, la Grotta degli Animali ... tipico del manierismo. Nel 2013 il Giardino è stato insignito di un premio come "Parco Pubblico più bello" nella XI edizione del concorso riservato, appunto, ai Giardini italiani. La prima terrazza presenta 16 aiuole quadre o quadrangolari con al centro una grande fontana a vasca, opera del Tribolo e Pierino da Vinci, sulla quale è posta la statua di Bartolomeo Ammannati, raffigurante Ercole e Anteo. La fontana, con getti d'acqua alti sei braccia (3 metri) era una della meraviglie del Giardino. E' stata restaurata e le parti amovibili sostituite da copie ... gli originali, in questo momento, sono a Villa La Petraia, a poca distanza da qui. In precedenza al centro del Giardino era collocata la Venere Fiorenza, del Giambologna, anch'essa a Villa La Petraia. La seconda terrazza, conosciuta come "Giardino degli Agrumi", era ed è destinata, appunto, agli agrumi perché qui in primavera viene posta la collezione in vaso di rari agrumi ornamentali, una delle più complete al Mondo. Questi agrumi, chiamati anche "Bizzarrie", sono il frutto di sperimenti effettuati sin dai tempi dei Medici. La Grotta degli Animali è uno degli ambienti più rilevanti dell'architettura manierista realizzata prima dell'avvento dello stile (praticamente precorreva i tempi). Fu realizzata dal Tribolo che si occupò sia dell'architettura che di scolpire le vasche con, forse, un contributo di Giorgio Vasari, avvalendosi, inoltre, delle sculture del Giambologna (una parte, raffigurante vari volatili, oggi è al Museo del Bargello). L'interno è composto da una stanza principale e una seconda, più piccola che si apre come un'abside. Su ciascun lato una fontana (sono tre) composta da una vasca in marmo sormontata da gruppi di animali in pietra dai colori diversi. un complesso sistema idraulico alimenta una serie di zampilli d'acqua che si originano sia dagli animali che dal pavimento atti a sorprendere il pubblico. Al centro era collocata una statua di Orfeo, che nella mitologia incantava gli animali con la musica, poi nel tempo rimossa. Accanto alla grotta due nicchie con vasca e calchi di sculture di gladiatori, di Domenico Pieratti. Sono presenti anche due Giardini Segreti. Tramite due rampe di scale, ai lati, si accede al livello superiore dove si trova il "Selvatico", la zona boscosa all'inglese con querce e lecci dov'è collocata la fontana di Gennaio, o dell'Appennino, statua bronzea di...
Read moreCharming beautiful garden ! Totally worth a vist. Unfortunately, the main building ws closed due to August holidays for workers and academy, but there was one worker who let me in on Saturday.
The Villa di Castello, near the hills bordering Florence, Tuscany, central Italy, was the country residence of Cosimo I de' Medici, Grand Duke of Tuscany (1519-1574). The gardens, filled with fountains, statuary, and a grotto, became famous throughout Europe. The villa also housed some of the great art treasures of Florence, including Sandro Botticelli's Renaissance masterpieces The Birth of Venus and Primavera. The gardens of the Villa had a profound influence upon the design of the Italian Renaissance garden and the later French...
Read moreLa villa di Castello, posseduta da Lorenzo D' Medici detto Il Popolano fin dal 1477, fu la residenza prediletta da Cosimo I che vi si recava per riposare lontano dalle complesse vicende della vita fiorentina. In questo caso il giardino fu oggetto di particolari cure. Nel 1538, un anno dopo l'ascesa al potere del giovane duca, Cosimo I incarica Niccolò Pericoli detto il Tribolo dei lavori di sistemazione della collina alle spalle della villa. Venne dunque studiato un grandioso progetto di allestimento dello spazio aperto e il giardino fu completamente trasformato in quello che noi oggi riconosciamo come “il giardino all’italiana” e ornato mediante l’inserimento di sculture e fontane, tutte animate dai giochi d’acqua alimentati dall’acquedotto di Valcenni. Il giardino fu così trasformato in una grandiosa celebrazione del potere granducale attraverso la simbologia rappresentata delle sue statue, delle fontane, e delle grotte e dal dominio del granduca sulla natura un tempo selvaggia del luogo. Sucessivamente il giardino di Castello divenne, assieme a Boboli, il luogo prediletto dai Medici per dare spazio alle sperimentazioni naturalistiche e al collezionismo botanico, raccogliendovi piante rare, esotiche e costruendovi gli spazi adeguati a conservarle. Basti pensare alla famosa Stufa del Mogherino, la serra fatta realizzare da Cosimo III per proteggere il rarissimo Gelsomino di Goa, donatogli dal re del Portogallo. Attualmente la villa non è aperta al pubblico in quanto sede dell?accademia della Crusca, ma è visitabile lo splendido giardino ricco di agrumi e piante rare e decorato con sculture antiche e rinascimentali. Di straordinario fascino è la Grotta degli animali ( attualmente chiusa per restauri ), opera architettonica e scultorea del Tribolo, un tempo animata da giochi d'acqua. Assolutamente merita fare una passeggiata alla scoperta del giardino, tra le varie tipologie di piante che lo adornano e lo colorano, piante comuni e piante rare che qui trovano collocazione anche grazie alle cure e manutenzione continua. Ancor più merita se si trova qualcuno che ti guida alla scoperta del giardino e delle sue peculiarità, visita...
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