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Castello di Fumone — Attraction in Fumone

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Castello di Fumone
Description
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La Taverna Del Barone
Via del Ponte, 5, 03010 Fumone FR, Italy
Pizzeria Centro storico da Valter (Fumone), Frosinone, Lazio
Corso Umberto, 1/numero 57, 03010 Fumone FR, Italy
Ristorante Il Cavaliere Nero,Pizzeria La Mola FUMONE
Via Vicinale Pie' di Monte, 11, 03010 Fumone FR, Italy
BAR DAGIO'
Via Provinciale Per Alatri Snc, 03010 Fumone FR, Italy
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Il Cerchio di Lullo
Via Torricelle, 14, 03010 Fumone FR, Italy
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Via Umberto I', 64, 03010 Fumone FR, Italy
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Castello di Fumone tourism.Castello di Fumone hotels.Castello di Fumone bed and breakfast. flights to Castello di Fumone.Castello di Fumone attractions.Castello di Fumone restaurants.Castello di Fumone travel.Castello di Fumone travel guide.Castello di Fumone travel blog.Castello di Fumone pictures.Castello di Fumone photos.Castello di Fumone travel tips.Castello di Fumone maps.Castello di Fumone things to do.
Castello di Fumone things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Castello di Fumone
ItalyLazioFumoneCastello di Fumone

Basic Info

Castello di Fumone

Via Umberto I°, 27, 03010 Fumone FR, Italy
4.4(1.4K)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Outdoor
Family friendly
attractions: , restaurants: La Taverna Del Barone, Pizzeria Centro storico da Valter (Fumone), Frosinone, Lazio, Ristorante Il Cavaliere Nero,Pizzeria La Mola FUMONE, BAR DAGIO'
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Phone
+39 0775 49023
Website
castellodifumone.it

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Roma MagicLand: Biglietto dingresso Magic Christmas
Roma MagicLand: Biglietto dingresso Magic Christmas
Sat, Dec 13 • 10:30 AM
Via della Pace, Valmontone, 00038
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La Taverna Del Barone

Pizzeria Centro storico da Valter (Fumone), Frosinone, Lazio

Ristorante Il Cavaliere Nero,Pizzeria La Mola FUMONE

BAR DAGIO'

La Taverna Del Barone

La Taverna Del Barone

4.7

(1.0K)

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Pizzeria Centro storico da Valter (Fumone), Frosinone, Lazio

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4.5

(122)

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Ristorante Il Cavaliere Nero,Pizzeria La Mola FUMONE

Ristorante Il Cavaliere Nero,Pizzeria La Mola FUMONE

4.4

(257)

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BAR DAGIO'

BAR DAGIO'

4.6

(109)

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Reviews of Castello di Fumone

4.4
(1,427)
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3.0
2y

The castle has a fascinating past, having served as an impregnable smoke-signal tower used for hundreds of years to warn Rome and central Italy of impending invasions from the south. We had a tour guide who knew the details well (though a bit stiff in her delivery). The main ediface includes the damp, tiny and windy prison cell were Pope Celestine V was imprisoned after his resignation and possibly murdered by his successor (he was 81 but too hardy and resilient for his own good, it seems). There are valuable objects inside and an impressive pensile (hanging) garden on the roof of the building. The artefacts and edifice however are poorly preserved. The rooms are chock full of objects stacked and bundled together like curios with little care for proper conservation, historical progression, lighting, or aesthetic elegance and with no visitor-oriented narrative shaping the tour itinerary. Shabby rococo and more recent kitsch items are mixed with valuable antiquities. Most rooms seem like they haven't been properly re-plastered or whitewashed since the 1980s. The library is full of badly conserved manuscripts and contains a mummified body of a child (the accompanying story is as fascinating as it is morbid). The views from the garden/roof are spectacular and the surrounding medieval town which grew around the castle is decently maintained despite severe depopulation in recent decades. Several magnificent houses are available for purchase at ridiculous prices, but would require costly restoration for the town to return to its...

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4.0
4y

Il Castello Longhi è parte integrante dell'itinerario storico del paese-fortezza di Fumone ed è certamente passato alla storia per la vicenda di Celestino V, il papa del "Gran Rifiuto", che qui venne imprigionato dopo la sua rinuncia al soglio pontificio (1295) e vi morì il 12 maggio 1296. Pare che in quel momento, in quegli angusti locali, apparve una croce luminosa sulla soglia della sua cella, che rimase sospesa finché scomparve quando il corpo venne portato fuori per essere sepolto. Questo evento prodigioso accelerò il processo di santificazione, che avvenne il 13 maggio 1313 ad opera di Papa Clemente V. Nel settembre del 1966 il santuario venne visitato dal santo padre Paolo VI, che volle rimanere alcuni minuti da solo in preghiera nella piccola prigione, e prima di andar via vi depose di propria mano una croce votiva (ancora li), opera del suo scultore personale Enrico Manfrini. La visita di Papa Montini è celebrata in una grande lastra epigrafica affissa sulla parete esterna del maniero.

La rocca di Fumone, situata in posizione strategica a oltre 700 m di altitudine, fu sempre considerata pressoché imprendibile, proprietà dei pontefici dal X secolo per oltre 500 anni, che la davano in gestione a un castellano (custode). Funse da antiguardo verso il Mezzogiorno e fu prigione pontificia per prigionieri politici. Caduta di prestigio militarmente nel XVI secolo, senza più manutenzione, la Rocca si avviò verso la decadenza e a quel punto, nel 1584, Papa Sisto V decise che, essendovi morto Celestino V, il castello andava conservato come memoria storica e lo vendette a una famiglia aristocratica romana, i marchesi Longhi De Paolis che ne sono tutt'oggi proprietari e vi risiedono. Un antenato di questa famiglia, il bergamasco Guglielmo Longhi, era stato creato cardinale da Celestino V e ne aveva fin da subito incentivato il culto e finanziato le istituzioni legate all'Ordine monastico fondato dal pontefice, i Celestini. La famiglia Longhi fece del castello di Fumone la propria residenza estiva e compì importanti lavori in esso: l'erezione di un santuario e del Giardino pensile, inoltre aggiunse al mastio la parte seicentesca del Piano Nobile, e quella settecentesca confinante con il giardino. I discendenti, marchesi Fabio e Stefano, lo hanno aperto alle visite nel 1990. L'apertura è giornaliera (mattino e pomeriggio) e la domenica con orario continuato. Si deve sapere che la visita dura 40', prezzo intero 12,00 euro e il percorso è ben definito nel sito ufficiale (non ci si aspetti di visitare tutto il maniero perché è abitato) ed è guidato (non si può entrare da soli). Il castello, oltre al suo patrimonio artistico, nasconde le consuete curiosità caratterizzanti ogni maniero, passaggi, pozzi infami, fantasmi, perfino la mummia di un nobile fanciullo tristemente morto in circostanze misteriose nel XIX secolo. Conserva anche testimonianze del periodo romano, oltre a trecento reliquie cristiane donate dai Papi alla famiglia Longhi de Paolis. Il giardino pensile è una sorpresa, con i suoi 3.500 h che non ti aspetti, ricavati con un'opera titanica trasformando le antiche torri, i camminamenti di ronda e i fossati in terrazze a balzo, unite da enormi volte ricoperte di terra di castagno. La vista spazia su di un territorio immenso: oltre quaranta paesi, valli, fiumi, montagne, castelli, strade, un osservatorio che domina metà del territorio della Ciociaria! È anche il giardino pensile più alto d'Europa.

Nella piazzetta (o slargo) che si incontra salendo da via Risorgimento verso l'ingresso alla Rocca, si trova un bar-ristoro. A chi interessa qui si faccia caso al muro di contenimento in cui una delle pietre, diversa dalle altre perché bianca, reca incisa una Triplice Cinta (filetto) ruotata di circa 30° (incassata verticalmente ad un'altezza considerevole). Anche sulle lastre del muretto che divide la piazzetta da via Risorgimento si possono notare almeno un paio di consunti schemi del gioco del filetto, molto in voga fino al secondo dopoguerra. Visitare il resto del borgo...

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5.0
25w

Esperienza davvero unica, ho visitato molti castelli in Italia e all'estero ma sui generis come quello del piccolo comune ciociaro non ne ho mai trovati, il castello consta di 85 stanze, ma visitabili sono solo una decina, perché le altre sono abitate dagli eredi dei Marchesi Longhi De Paolis, tra l'altro erano presenti nel giardino prensile e ci hanno augurato una buona visita, non mi dilungo sulla storia e sulle stanze dato che sull'omonimo sito c'è dovizia di particolari, dico solo che è un'esperienza che va fatta, per mille motivi, con i 40 gradi di oggi sopra a quasi 800 metri si stava benissimo, sia fuori molto ventilato che dentro le spesse mura del maniero che è stato per molti anni prigione dello stato vaticano, ed è il luogo dov'è colui che per viltà fece il gra rifiuto, si proprio quel Celestino V nominato nell'inferno di Dante, poi la spiegazione dettagliata Ve la darà la guida, si il castello anche se non è completamente visitabile per 13 euro ha la guida, un affabile signore indiano che parla un buon italiano ma anche molte altre lingue e che è prodigo di dettagli e aneddoti, appunto su Celestino è stato categorico il rifiuto lo fece perché vero cristiano eremita che sapeva e conosceva molto della chiesa dell'epoca e quindi fi rinchiuso per evitare che parlasse all'esterno.... Il giardino pensile che consta di due livelli è fiore all'occhiello del complesso, il più alto d'Europa a 802 metri al centro, poco distante ha una pregevole colonna romana del II secoli in marmo di Luni con l'albero della vita. Da questo luogo si possono osservare più di 40 paesi circostanti, c'è un ottimo binocolo panoramico da cui osservare l'immensa vallata ciociara dal punto più alto. Per quanto riguarda i tesori abbiamo dei pregevoli dipinti, uno addirittura della bottega del Tiziano, e altri della scuola di Rubens (sala degli antenati) per non parlare della sala degli imperatori romani con i busti di dieci imperatori romani e un urna funeraria di pregevolissima fattura del II secolo dc (come la colonna). Altre statue le ritroviamo nella sala degli stemmi dove ci sono i blasoni delle famiglie di origine dei marchesi longhi de Paolis, ovvero le famiglie caetani sforza cesarini e odescalchi. Una cosa molto particolare apparte la cella del papà che rifiuto lo avranno che fu di Pietro, è la mummia del bambino (con maschera di cera) ma non vi racconto la storia perché va ascoltata dalla guida! La mascotte del paese e del castello è un fantasmino, appunto si pensa al piccolo imbalsamato ma anche al papa .... Va effettivamente visitato.... Quando Fumone fuma la...

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Mari UbeMari Ube
Il Castello Longhi è parte integrante dell'itinerario storico del paese-fortezza di Fumone ed è certamente passato alla storia per la vicenda di Celestino V, il papa del "Gran Rifiuto", che qui venne imprigionato dopo la sua rinuncia al soglio pontificio (1295) e vi morì il 12 maggio 1296. Pare che in quel momento, in quegli angusti locali, apparve una croce luminosa sulla soglia della sua cella, che rimase sospesa finché scomparve quando il corpo venne portato fuori per essere sepolto. Questo evento prodigioso accelerò il processo di santificazione, che avvenne il 13 maggio 1313 ad opera di Papa Clemente V. Nel settembre del 1966 il santuario venne visitato dal santo padre Paolo VI, che volle rimanere alcuni minuti da solo in preghiera nella piccola prigione, e prima di andar via vi depose di propria mano una croce votiva (ancora li), opera del suo scultore personale Enrico Manfrini. La visita di Papa Montini è celebrata in una grande lastra epigrafica affissa sulla parete esterna del maniero. La rocca di Fumone, situata in posizione strategica a oltre 700 m di altitudine, fu sempre considerata pressoché imprendibile, proprietà dei pontefici dal X secolo per oltre 500 anni, che la davano in gestione a un castellano (custode). Funse da antiguardo verso il Mezzogiorno e fu prigione pontificia per prigionieri politici. Caduta di prestigio militarmente nel XVI secolo, senza più manutenzione, la Rocca si avviò verso la decadenza e a quel punto, nel 1584, Papa Sisto V decise che, essendovi morto Celestino V, il castello andava conservato come memoria storica e lo vendette a una famiglia aristocratica romana, i marchesi Longhi De Paolis che ne sono tutt'oggi proprietari e vi risiedono. Un antenato di questa famiglia, il bergamasco Guglielmo Longhi, era stato creato cardinale da Celestino V e ne aveva fin da subito incentivato il culto e finanziato le istituzioni legate all'Ordine monastico fondato dal pontefice, i Celestini. La famiglia Longhi fece del castello di Fumone la propria residenza estiva e compì importanti lavori in esso: l'erezione di un santuario e del Giardino pensile, inoltre aggiunse al mastio la parte seicentesca del Piano Nobile, e quella settecentesca confinante con il giardino. I discendenti, marchesi Fabio e Stefano, lo hanno aperto alle visite nel 1990. L'apertura è giornaliera (mattino e pomeriggio) e la domenica con orario continuato. Si deve sapere che la visita dura 40', prezzo intero 12,00 euro e il percorso è ben definito nel sito ufficiale (non ci si aspetti di visitare tutto il maniero perché è abitato) ed è guidato (non si può entrare da soli). Il castello, oltre al suo patrimonio artistico, nasconde le consuete curiosità caratterizzanti ogni maniero, passaggi, pozzi infami, fantasmi, perfino la mummia di un nobile fanciullo tristemente morto in circostanze misteriose nel XIX secolo. Conserva anche testimonianze del periodo romano, oltre a trecento reliquie cristiane donate dai Papi alla famiglia Longhi de Paolis. Il giardino pensile è una sorpresa, con i suoi 3.500 h che non ti aspetti, ricavati con un'opera titanica trasformando le antiche torri, i camminamenti di ronda e i fossati in terrazze a balzo, unite da enormi volte ricoperte di terra di castagno. La vista spazia su di un territorio immenso: oltre quaranta paesi, valli, fiumi, montagne, castelli, strade, un osservatorio che domina metà del territorio della Ciociaria! È anche il giardino pensile più alto d'Europa. Nella piazzetta (o slargo) che si incontra salendo da via Risorgimento verso l'ingresso alla Rocca, si trova un bar-ristoro. A chi interessa qui si faccia caso al muro di contenimento in cui una delle pietre, diversa dalle altre perché bianca, reca incisa una Triplice Cinta (filetto) ruotata di circa 30° (incassata verticalmente ad un'altezza considerevole). Anche sulle lastre del muretto che divide la piazzetta da via Risorgimento si possono notare almeno un paio di consunti schemi del gioco del filetto, molto in voga fino al secondo dopoguerra. Visitare il resto del borgo è d'obbligo!
Fernando Ⓥ BocciaFernando Ⓥ Boccia
Esperienza davvero unica, ho visitato molti castelli in Italia e all'estero ma sui generis come quello del piccolo comune ciociaro non ne ho mai trovati, il castello consta di 85 stanze, ma visitabili sono solo una decina, perché le altre sono abitate dagli eredi dei Marchesi Longhi De Paolis, tra l'altro erano presenti nel giardino prensile e ci hanno augurato una buona visita, non mi dilungo sulla storia e sulle stanze dato che sull'omonimo sito c'è dovizia di particolari, dico solo che è un'esperienza che va fatta, per mille motivi, con i 40 gradi di oggi sopra a quasi 800 metri si stava benissimo, sia fuori molto ventilato che dentro le spesse mura del maniero che è stato per molti anni prigione dello stato vaticano, ed è il luogo dov'è colui che per viltà fece il gra rifiuto, si proprio quel Celestino V nominato nell'inferno di Dante, poi la spiegazione dettagliata Ve la darà la guida, si il castello anche se non è completamente visitabile per 13 euro ha la guida, un affabile signore indiano che parla un buon italiano ma anche molte altre lingue e che è prodigo di dettagli e aneddoti, appunto su Celestino è stato categorico il rifiuto lo fece perché vero cristiano eremita che sapeva e conosceva molto della chiesa dell'epoca e quindi fi rinchiuso per evitare che parlasse all'esterno.... Il giardino pensile che consta di due livelli è fiore all'occhiello del complesso, il più alto d'Europa a 802 metri al centro, poco distante ha una pregevole colonna romana del II secoli in marmo di Luni con l'albero della vita. Da questo luogo si possono osservare più di 40 paesi circostanti, c'è un ottimo binocolo panoramico da cui osservare l'immensa vallata ciociara dal punto più alto. Per quanto riguarda i tesori abbiamo dei pregevoli dipinti, uno addirittura della bottega del Tiziano, e altri della scuola di Rubens (sala degli antenati) per non parlare della sala degli imperatori romani con i busti di dieci imperatori romani e un urna funeraria di pregevolissima fattura del II secolo dc (come la colonna). Altre statue le ritroviamo nella sala degli stemmi dove ci sono i blasoni delle famiglie di origine dei marchesi longhi de Paolis, ovvero le famiglie caetani sforza cesarini e odescalchi. Una cosa molto particolare apparte la cella del papà che rifiuto lo avranno che fu di Pietro, è la mummia del bambino (con maschera di cera) ma non vi racconto la storia perché va ascoltata dalla guida! La mascotte del paese e del castello è un fantasmino, appunto si pensa al piccolo imbalsamato ma anche al papa .... Va effettivamente visitato.... Quando Fumone fuma la campagna trema....
LauraLaura
A partire dal X secolo d. C. la storia di Fumone è strettamente legata a quella della Chiesa. Inespugnabile, la Rocca di Fumone fu usata dai Papi per oltre 500 anni come antiguardo verso il mezzogiorno e prigione pontificia per prigionieri politici. L’episodio più importante avvenuto nel castello di Fumone avvenne nel 1295 quando vi fu rinchiuso il santo Papa Celestino V, che vi morì dopo dieci mesi di dura prigionia. Il pontificato di Celestino durò pochi mesi, il suo animo puro entrò presto in contrasto di coscienza con le decisioni politiche che spesso dovevano essere fatte nell’interesse della Chiesa, e dopo un tormentoso travaglio Celestino V rinunciò alla tiara abdicando. Al suo posto venne eletto papa Bonifacio VIII. Il nuovo pontefice resosi presto conto della illegittimità della sua elezione decise di recluderlo in una prigione pontificia di massima sicurezza. Fu così che il sant’uomo venne rinchiuso nel Castello di Fumone e vi morì il 19 maggio del 1296 compiendo nel luogo dove visse 10 mesi, il suo primo miracolo da morto. Da allora il castello, che aveva sempre avuto caratteristiche di natura militare, divenne anche un luogo spiritualmente importante. Nel corso del 1500 il castello di Fumone perse la sua importanza militare e senza più lavori di manutenzione andò decadendo. Fu così che nel 1584 papa Sisto V decise che, essendovi morto Celestino V, il castello andava conservato come memoria storica, e lo affidò ad una famiglia aristocratica romana : i marchesi Longhi. Il castello di Fumone nei secoli fu trasformato dalla famiglia Longhi in propria residenza di campagna, costruirono il gigantesco giardino pensile, ampliarono il palazzo aggiungendo al mastio la parte seicentesca del Piano Nobile, e settecentesca confinante con il giardino. Nel 1990 i marchesi Fabio e Stefano, attuali proprietari del Castello di Fumone, lo hanno aperto al pubblico e secondo lo spirito di sempre e la secolare tradizione aderiscono a tutte le iniziative che vanno nel nome e a favore di S.Pietro Celestino Se esistono i fantasmi, il Castello Fumone, con i suoi 1000 anni di storia di cui 500 come prigione dello stato pontificio, ne è certamente un covo.
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Il Castello Longhi è parte integrante dell'itinerario storico del paese-fortezza di Fumone ed è certamente passato alla storia per la vicenda di Celestino V, il papa del "Gran Rifiuto", che qui venne imprigionato dopo la sua rinuncia al soglio pontificio (1295) e vi morì il 12 maggio 1296. Pare che in quel momento, in quegli angusti locali, apparve una croce luminosa sulla soglia della sua cella, che rimase sospesa finché scomparve quando il corpo venne portato fuori per essere sepolto. Questo evento prodigioso accelerò il processo di santificazione, che avvenne il 13 maggio 1313 ad opera di Papa Clemente V. Nel settembre del 1966 il santuario venne visitato dal santo padre Paolo VI, che volle rimanere alcuni minuti da solo in preghiera nella piccola prigione, e prima di andar via vi depose di propria mano una croce votiva (ancora li), opera del suo scultore personale Enrico Manfrini. La visita di Papa Montini è celebrata in una grande lastra epigrafica affissa sulla parete esterna del maniero. La rocca di Fumone, situata in posizione strategica a oltre 700 m di altitudine, fu sempre considerata pressoché imprendibile, proprietà dei pontefici dal X secolo per oltre 500 anni, che la davano in gestione a un castellano (custode). Funse da antiguardo verso il Mezzogiorno e fu prigione pontificia per prigionieri politici. Caduta di prestigio militarmente nel XVI secolo, senza più manutenzione, la Rocca si avviò verso la decadenza e a quel punto, nel 1584, Papa Sisto V decise che, essendovi morto Celestino V, il castello andava conservato come memoria storica e lo vendette a una famiglia aristocratica romana, i marchesi Longhi De Paolis che ne sono tutt'oggi proprietari e vi risiedono. Un antenato di questa famiglia, il bergamasco Guglielmo Longhi, era stato creato cardinale da Celestino V e ne aveva fin da subito incentivato il culto e finanziato le istituzioni legate all'Ordine monastico fondato dal pontefice, i Celestini. La famiglia Longhi fece del castello di Fumone la propria residenza estiva e compì importanti lavori in esso: l'erezione di un santuario e del Giardino pensile, inoltre aggiunse al mastio la parte seicentesca del Piano Nobile, e quella settecentesca confinante con il giardino. I discendenti, marchesi Fabio e Stefano, lo hanno aperto alle visite nel 1990. L'apertura è giornaliera (mattino e pomeriggio) e la domenica con orario continuato. Si deve sapere che la visita dura 40', prezzo intero 12,00 euro e il percorso è ben definito nel sito ufficiale (non ci si aspetti di visitare tutto il maniero perché è abitato) ed è guidato (non si può entrare da soli). Il castello, oltre al suo patrimonio artistico, nasconde le consuete curiosità caratterizzanti ogni maniero, passaggi, pozzi infami, fantasmi, perfino la mummia di un nobile fanciullo tristemente morto in circostanze misteriose nel XIX secolo. Conserva anche testimonianze del periodo romano, oltre a trecento reliquie cristiane donate dai Papi alla famiglia Longhi de Paolis. Il giardino pensile è una sorpresa, con i suoi 3.500 h che non ti aspetti, ricavati con un'opera titanica trasformando le antiche torri, i camminamenti di ronda e i fossati in terrazze a balzo, unite da enormi volte ricoperte di terra di castagno. La vista spazia su di un territorio immenso: oltre quaranta paesi, valli, fiumi, montagne, castelli, strade, un osservatorio che domina metà del territorio della Ciociaria! È anche il giardino pensile più alto d'Europa. Nella piazzetta (o slargo) che si incontra salendo da via Risorgimento verso l'ingresso alla Rocca, si trova un bar-ristoro. A chi interessa qui si faccia caso al muro di contenimento in cui una delle pietre, diversa dalle altre perché bianca, reca incisa una Triplice Cinta (filetto) ruotata di circa 30° (incassata verticalmente ad un'altezza considerevole). Anche sulle lastre del muretto che divide la piazzetta da via Risorgimento si possono notare almeno un paio di consunti schemi del gioco del filetto, molto in voga fino al secondo dopoguerra. Visitare il resto del borgo è d'obbligo!
Mari Ube

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Esperienza davvero unica, ho visitato molti castelli in Italia e all'estero ma sui generis come quello del piccolo comune ciociaro non ne ho mai trovati, il castello consta di 85 stanze, ma visitabili sono solo una decina, perché le altre sono abitate dagli eredi dei Marchesi Longhi De Paolis, tra l'altro erano presenti nel giardino prensile e ci hanno augurato una buona visita, non mi dilungo sulla storia e sulle stanze dato che sull'omonimo sito c'è dovizia di particolari, dico solo che è un'esperienza che va fatta, per mille motivi, con i 40 gradi di oggi sopra a quasi 800 metri si stava benissimo, sia fuori molto ventilato che dentro le spesse mura del maniero che è stato per molti anni prigione dello stato vaticano, ed è il luogo dov'è colui che per viltà fece il gra rifiuto, si proprio quel Celestino V nominato nell'inferno di Dante, poi la spiegazione dettagliata Ve la darà la guida, si il castello anche se non è completamente visitabile per 13 euro ha la guida, un affabile signore indiano che parla un buon italiano ma anche molte altre lingue e che è prodigo di dettagli e aneddoti, appunto su Celestino è stato categorico il rifiuto lo fece perché vero cristiano eremita che sapeva e conosceva molto della chiesa dell'epoca e quindi fi rinchiuso per evitare che parlasse all'esterno.... Il giardino pensile che consta di due livelli è fiore all'occhiello del complesso, il più alto d'Europa a 802 metri al centro, poco distante ha una pregevole colonna romana del II secoli in marmo di Luni con l'albero della vita. Da questo luogo si possono osservare più di 40 paesi circostanti, c'è un ottimo binocolo panoramico da cui osservare l'immensa vallata ciociara dal punto più alto. Per quanto riguarda i tesori abbiamo dei pregevoli dipinti, uno addirittura della bottega del Tiziano, e altri della scuola di Rubens (sala degli antenati) per non parlare della sala degli imperatori romani con i busti di dieci imperatori romani e un urna funeraria di pregevolissima fattura del II secolo dc (come la colonna). Altre statue le ritroviamo nella sala degli stemmi dove ci sono i blasoni delle famiglie di origine dei marchesi longhi de Paolis, ovvero le famiglie caetani sforza cesarini e odescalchi. Una cosa molto particolare apparte la cella del papà che rifiuto lo avranno che fu di Pietro, è la mummia del bambino (con maschera di cera) ma non vi racconto la storia perché va ascoltata dalla guida! La mascotte del paese e del castello è un fantasmino, appunto si pensa al piccolo imbalsamato ma anche al papa .... Va effettivamente visitato.... Quando Fumone fuma la campagna trema....
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A partire dal X secolo d. C. la storia di Fumone è strettamente legata a quella della Chiesa. Inespugnabile, la Rocca di Fumone fu usata dai Papi per oltre 500 anni come antiguardo verso il mezzogiorno e prigione pontificia per prigionieri politici. L’episodio più importante avvenuto nel castello di Fumone avvenne nel 1295 quando vi fu rinchiuso il santo Papa Celestino V, che vi morì dopo dieci mesi di dura prigionia. Il pontificato di Celestino durò pochi mesi, il suo animo puro entrò presto in contrasto di coscienza con le decisioni politiche che spesso dovevano essere fatte nell’interesse della Chiesa, e dopo un tormentoso travaglio Celestino V rinunciò alla tiara abdicando. Al suo posto venne eletto papa Bonifacio VIII. Il nuovo pontefice resosi presto conto della illegittimità della sua elezione decise di recluderlo in una prigione pontificia di massima sicurezza. Fu così che il sant’uomo venne rinchiuso nel Castello di Fumone e vi morì il 19 maggio del 1296 compiendo nel luogo dove visse 10 mesi, il suo primo miracolo da morto. Da allora il castello, che aveva sempre avuto caratteristiche di natura militare, divenne anche un luogo spiritualmente importante. Nel corso del 1500 il castello di Fumone perse la sua importanza militare e senza più lavori di manutenzione andò decadendo. Fu così che nel 1584 papa Sisto V decise che, essendovi morto Celestino V, il castello andava conservato come memoria storica, e lo affidò ad una famiglia aristocratica romana : i marchesi Longhi. Il castello di Fumone nei secoli fu trasformato dalla famiglia Longhi in propria residenza di campagna, costruirono il gigantesco giardino pensile, ampliarono il palazzo aggiungendo al mastio la parte seicentesca del Piano Nobile, e settecentesca confinante con il giardino. Nel 1990 i marchesi Fabio e Stefano, attuali proprietari del Castello di Fumone, lo hanno aperto al pubblico e secondo lo spirito di sempre e la secolare tradizione aderiscono a tutte le iniziative che vanno nel nome e a favore di S.Pietro Celestino Se esistono i fantasmi, il Castello Fumone, con i suoi 1000 anni di storia di cui 500 come prigione dello stato pontificio, ne è certamente un covo.
Laura

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