Castello di Fumone
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Il Castello Longhi è parte integrante dell'itinerario storico del paese-fortezza di Fumone ed è certamente passato alla storia per la vicenda di Celestino V, il papa del "Gran Rifiuto", che qui venne imprigionato dopo la sua rinuncia al soglio pontificio (1295) e vi morì il 12 maggio 1296. Pare che in quel momento, in quegli angusti locali, apparve una croce luminosa sulla soglia della sua cella, che rimase sospesa finché scomparve quando il corpo venne portato fuori per essere sepolto. Questo evento prodigioso accelerò il processo di santificazione, che avvenne il 13 maggio 1313 ad opera di Papa Clemente V. Nel settembre del 1966 il santuario venne visitato dal santo padre Paolo VI, che volle rimanere alcuni minuti da solo in preghiera nella piccola prigione, e prima di andar via vi depose di propria mano una croce votiva (ancora li), opera del suo scultore personale Enrico Manfrini. La visita di Papa Montini è celebrata in una grande lastra epigrafica affissa sulla parete esterna del maniero. La rocca di Fumone, situata in posizione strategica a oltre 700 m di altitudine, fu sempre considerata pressoché imprendibile, proprietà dei pontefici dal X secolo per oltre 500 anni, che la davano in gestione a un castellano (custode). Funse da antiguardo verso il Mezzogiorno e fu prigione pontificia per prigionieri politici. Caduta di prestigio militarmente nel XVI secolo, senza più manutenzione, la Rocca si avviò verso la decadenza e a quel punto, nel 1584, Papa Sisto V decise che, essendovi morto Celestino V, il castello andava conservato come memoria storica e lo vendette a una famiglia aristocratica romana, i marchesi Longhi De Paolis che ne sono tutt'oggi proprietari e vi risiedono. Un antenato di questa famiglia, il bergamasco Guglielmo Longhi, era stato creato cardinale da Celestino V e ne aveva fin da subito incentivato il culto e finanziato le istituzioni legate all'Ordine monastico fondato dal pontefice, i Celestini. La famiglia Longhi fece del castello di Fumone la propria residenza estiva e compì importanti lavori in esso: l'erezione di un santuario e del Giardino pensile, inoltre aggiunse al mastio la parte seicentesca del Piano Nobile, e quella settecentesca confinante con il giardino. I discendenti, marchesi Fabio e Stefano, lo hanno aperto alle visite nel 1990. L'apertura è giornaliera (mattino e pomeriggio) e la domenica con orario continuato. Si deve sapere che la visita dura 40', prezzo intero 12,00 euro e il percorso è ben definito nel sito ufficiale (non ci si aspetti di visitare tutto il maniero perché è abitato) ed è guidato (non si può entrare da soli). Il castello, oltre al suo patrimonio artistico, nasconde le consuete curiosità caratterizzanti ogni maniero, passaggi, pozzi infami, fantasmi, perfino la mummia di un nobile fanciullo tristemente morto in circostanze misteriose nel XIX secolo. Conserva anche testimonianze del periodo romano, oltre a trecento reliquie cristiane donate dai Papi alla famiglia Longhi de Paolis. Il giardino pensile è una sorpresa, con i suoi 3.500 h che non ti aspetti, ricavati con un'opera titanica trasformando le antiche torri, i camminamenti di ronda e i fossati in terrazze a balzo, unite da enormi volte ricoperte di terra di castagno. La vista spazia su di un territorio immenso: oltre quaranta paesi, valli, fiumi, montagne, castelli, strade, un osservatorio che domina metà del territorio della Ciociaria! È anche il giardino pensile più alto d'Europa. Nella piazzetta (o slargo) che si incontra salendo da via Risorgimento verso l'ingresso alla Rocca, si trova un bar-ristoro. A chi interessa qui si faccia caso al muro di contenimento in cui una delle pietre, diversa dalle altre perché bianca, reca incisa una Triplice Cinta (filetto) ruotata di circa 30° (incassata verticalmente ad un'altezza considerevole). Anche sulle lastre del muretto che divide la piazzetta da via Risorgimento si possono notare almeno un paio di consunti schemi del gioco del filetto, molto in voga fino al secondo dopoguerra. Visitare il resto del borgo è d'obbligo!
Mari UbeMari Ube
30
A partire dal X secolo d. C. la storia di Fumone è strettamente legata a quella della Chiesa. Inespugnabile, la Rocca di Fumone fu usata dai Papi per oltre 500 anni come antiguardo verso il mezzogiorno e prigione pontificia per prigionieri politici. L’episodio più importante avvenuto nel castello di Fumone avvenne nel 1295 quando vi fu rinchiuso il santo Papa Celestino V, che vi morì dopo dieci mesi di dura prigionia. Il pontificato di Celestino durò pochi mesi, il suo animo puro entrò presto in contrasto di coscienza con le decisioni politiche che spesso dovevano essere fatte nell’interesse della Chiesa, e dopo un tormentoso travaglio Celestino V rinunciò alla tiara abdicando. Al suo posto venne eletto papa Bonifacio VIII. Il nuovo pontefice resosi presto conto della illegittimità della sua elezione decise di recluderlo in una prigione pontificia di massima sicurezza. Fu così che il sant’uomo venne rinchiuso nel Castello di Fumone e vi morì il 19 maggio del 1296 compiendo nel luogo dove visse 10 mesi, il suo primo miracolo da morto. Da allora il castello, che aveva sempre avuto caratteristiche di natura militare, divenne anche un luogo spiritualmente importante. Nel corso del 1500 il castello di Fumone perse la sua importanza militare e senza più lavori di manutenzione andò decadendo. Fu così che nel 1584 papa Sisto V decise che, essendovi morto Celestino V, il castello andava conservato come memoria storica, e lo affidò ad una famiglia aristocratica romana : i marchesi Longhi. Il castello di Fumone nei secoli fu trasformato dalla famiglia Longhi in propria residenza di campagna, costruirono il gigantesco giardino pensile, ampliarono il palazzo aggiungendo al mastio la parte seicentesca del Piano Nobile, e settecentesca confinante con il giardino. Nel 1990 i marchesi Fabio e Stefano, attuali proprietari del Castello di Fumone, lo hanno aperto al pubblico e secondo lo spirito di sempre e la secolare tradizione aderiscono a tutte le iniziative che vanno nel nome e a favore di S.Pietro Celestino Se esistono i fantasmi, il Castello Fumone, con i suoi 1000 anni di storia di cui 500 come prigione dello stato pontificio, ne è certamente un covo.
LauraLaura
20
Bellissimo castello , tappa obbligatoria per chi è in giro in Ciociaria! Il costo di 10 euro per l'ingresso può sembrare un po' eccessivo ma la visita ( solo con guida) è ben organizzata , e offre al visitatore tante cose da ammirare e tante storie interessanti! Le origini di questo luogo sono lontane nel tempo! Fin dall'epoca romana questo posto fu di estrema utilità come vedetta per eventuali invasioni, che venivano segnalate a Roma tramite segnali di fumo, e da ciò deriva il nome Fumone! La Rocca è stata in possesso della Chiesa per oltre 500 anni, per poi essere ceduta alla famiglia aristocratica romana dei marchesi Longhi, i cui eredi tuttora ne sono in possesso. Il Castello ha ospitato vari personaggi importanti, ma tra tutti si ricordano: Papa Celestino V e il Marchesino Francesco Longhi . Il Papa rinunciò' alla sua carica e venne rinchiuso qui dal suo successore Papa Bonifacio VIII , dove poi morì nel 1296. La triste storia del Marchesino invece è più recente, a metà del 1800 , quando fu avvelenato alla sola età di 3 anni ! Il suo fantasma 👻 insieme a tanti altri si aggira ancora oggi per il castello, e il suo corpo è imbalsamato in una teca ed è visibile ai visitatori ... l'ho visto e fa davvero impressione! Tutti gli ambienti da visitare sono ben conservati : il santuario e la prigione di Celestino V, l'Archivio con la teca del Marchesino, le Sale dei Cesari, degli antenati e degli stemmi e .... il giardino pensile più alto e tra i più grandi d'Europa! La visita si può abbinare ad altri luoghi vicini molto belli, come la Certosa di Trisulti, le grotte di Collepardo, Alatri, il Lago di Canterno, Fiuggi o Anagni !
Diego EspositoDiego Esposito
80
Aver prenotato qualche giorno prima non mette al sicuro per rimanere soddisfatti della visita di questo importante luogo storico. La guida è stata esaustiva, gentile e preparata ma ha dovuto mantenere la calma di fronte alla presenza di 3 o 4 famiglie con bambini piccoli al seguito (2/3 anni) che, con l'esuberanza e, sicuramente, la mancanza d'interesse riguardo la storia del Castello, hanno contaminato di grida e pianti il lavoro della guida. Alla fine le famiglie sono dovute uscire a seguito delle giuste lamentele degli altri partecipanti alla visita, non potendo, giustamente, tenere a freno i bambini. Hanno però ricordato alla guida che, al momento della prenotazione, avevano fatto presente la composizione della loro comitiva. Consiglio a chi raccoglie le prenotazioni di scoraggiare queste visite quando ci sono bambini piccoli così, altrimenti saranno costretti a ricevere lamentele, o da una parte o dall'altra, rendendo oltremodo difficile il compito ed il lavoro della guida che si troverà tra l'incudine ed il martello. Comunque la visita merita, soprattutto la cella di Celestino V, il giardino pensile, la triste storia di Francesco Longhi ed i quadri dei vari proprietari che si sono succeduti.
Marco LallettiMarco Lalletti
00
Un luogo incantato ...pieno di storia e mistero!!! In virtù della sua collocazione geografica, e per essere compreso fra i tre centri maggiori del popolo degli Ernici (Alatri, Anagni, Ferentino) assolve fin dall'antichità un'importante funzione di controllo del territorio. In particolare, nel corso del Medioevo, il colle di Fumone diventa fondamentale per la sicurezza di Roma in tempi segnati da incursioni saracene e normanne: in caso di invasioni raccoglie i segnali di fumo che segnalano un pericolo incombente inviati dalle località più direttamente minacciate, e li rinvia all'Urbe. Proprio a questa sua funzione si deve il nome Fumone, e il detto «Quando Fumone fuma, / tutta la Campagna trema». Nel 1186 il Castello di Fumone deve difendersi dall'assedio di Enrico VI ma riesce a tenergli testa. Nel 1295 nel Castello viene imprigionato il papa Celestino V, che aveva rinunciato al pontificato, in quanto egli desiderava una vita semplice, e non sfarzosa e ricca come quella del papa. Celestino V muore il 19 maggio 1296, secondo alcuni assassinato per volere di Bonifacio VIII, il suo successore.
Enrico ManciniEnrico Mancini
00
I visited the old place 10 years ago and i loved it at the time, sorry this time i didnt get the name of the greek lady guide, she was very well versed on the history of the old place, superb and maintained italian stile garden, if you think what they had to go through to grt it done. Well worth going back to visit it and see the old town how it has developed
lidia barrowlidia barrow
40
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Basic Info
Address
Via Umberto I°, 27, 03010 Fumone FR, Italy
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Phone
+39 0775 49023
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castellodifumone.it
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Overview
4.4
(1.4K reviews)
Ratings & Description
cultural
outdoor
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attractions: Locanda Il Falco Nero, restaurants: La Taverna Del Barone, Ristorante Il Cavaliere Nero,Pizzeria La Mola FUMONE, Pizzeria Centro storico da Valter (Fumone), Frosinone, Lazio, BAR DAGIO', Hotel Nido D'Aquila, Bar Del Castello Fumone, San Bastiano Ristoro

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