L'Apparizione “voglio qui un Santuario a protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le grazie che io farò in questo luogo, che i miei figli esperimenteranno i tesori delle mie misericordie”
La protagonista del fatto miracoloso che portò alla costruzione del Santuario è Maria, una ragazza tredicenne di Garlasco, che aveva perso l’uso della parola durante l’eccidio di tutta la sua famiglia ad opera di bande di soldati che all’epoca si fronteggiavano sul territorio. Maria aveva portato gli animali al pascolo tra le querce ed i cespugli di biancospino della “Busslà”. Verso mezzogiorno vedendo il cielo rabbuiarsi e pensando a un temporale, si rannicchiò sotto l’edicola con l’immagine della Vergine. All’improvviso, un globo di luce andò a posarsi sopra un cespuglio di busslà (biancospino).
Apparve la figura della Madonna che disse alla ragazza: “Maria Benedetta, vai a dire alla gente di Garlasco, che voglio qui un Santuario a protezione di tutta la Lomellina. Saranno tante le grazie che io farò in questo luogo, che i miei figli esperimenteranno i tesori delle mie misericordie. Come segno che ti sono apparsa tu hai già udito il mio messaggio, ora lo porterai alla gente di Garlasco”.
Maria, ancora scossa, tornò in paese. Grande fu la sorpresa dei compaesani nell’udire la ragazza ripetere, con la sua voce, quelle parole udite alla “busslà”. Della giovane pastorella – che cominciarono a chiamare Maria Benedetta – non si ebbe più notizia. La tradizione vuole che si sia ritirata in un monastero di clausura, alla Cascina Veronica, vicino al torrente Terdoppio, dove pare sorgesse un convento di monache vallombrosane.
Il messaggio del quale si fece ambasciatrice non cadde nel vuoto. La comunità di Garlasco, attorno all’immagine murale di Maria Vergine, cominciò a costruire una “casa”, una grande casa, che i secoli via via trasformeranno nel Santuario che oggi si impone, in tutta la suggestione architettonica, nella piana Lomellina. Le cronache collocano l’evento prodigioso nell’anno 1465.
Il dipinto che campeggia sull’Altare Maggiore
Risale alla metà del ‘400 l’immagine mariana al centro del prodigio. La tradizione la vuole dipinta nel 1456 dal giovane Agostino da Pavia. Agostino affresca l’immagine come gesto di ringraziamento alla Vergine che egli aveva invocato mentre attraversava a cavallo le acque del Ticino, nelle quali stava per sprofondare. Superato il pericolo e portatosi lungo le rive del fiume, il giovane pittore scorse un’umile edicola votiva, che pensò di decorare e abbellire con una immagine dedicata a Maria
Il dipinto presenta la Vergine assisa in cattedra, rivestita di un ampio manto rosso scuro, dal risvolto color verde. Il copricapo è del medesimo tessuto, allacciato al collo e come “fermato” dall’indice della mano destra del Bambino Gesù, che la Vergine porta in piedi sulle ginocchia.
La mano destra della Madonna impugna un libro appoggiato sulle ginocchia; la mano sinistra sorregge il Bambino, dagli occhi dolcissimi, e vestito di una corta tunica bianca fasciata in vita.
La sacra immagine fu più volte ritoccata: colorarono di blu il manto di Maria, la parete venne cancellata, apportarono discutibili aggiunte. Ma pur con tutti questi “accanimenti” è riuscita ad attraversare più di cinquecento anni.
Nel 1983, la Sovrintendenza per i Beni artistici e storici della Regione Lombardia autorizzò il restauro, affidato ad Andrea Mandelli di Bergamo, che, rimosso lo strato delle ridipinture, portò all’antico splendore...
Read moreL'edificazione del santuario, attorno al quale si sviluppò l'insediamento suburbano che è oggi frazione del comune di Garlasco, si lega ad una miracolosa apparizione della Vergine avvenuta nel 1462. La Madonna apparve ad una fanciulla che stava venerando un' immagine mariana posta su di un piccolo tabernacolo. L'edificio fu eretto, nelle forme attuali, in quattro campagne costruttive che si snodarono attraverso i secoli. Il primo oratorio risale al ventennio compreso tra il 1462 ed il 1483 e lega la propria edificazione al prodigio sopra narrato. L'affluenza numerosa dei fedeli portò quindi, nel 1600, alla necessità di un ampliamento dell'edificio per accogliere la sempre maggiore folla di pellegrini. Un ulteriore ingrandimento della chiesa si ebbe ancora nel secolo successivo. Nuove modifiche vennero introdotte, infine, nel XIX secolo e riguardarono il prolungamento della navata centrale, portando alla definizione planimetrica attuale a croce greca. La facciata, innalzata e demolita con vicende alterne, vide la luce nelle forme attuali nel 1897 ed è oggi decorata da statue di terracotta dello scultore Pruvini di Milano. All'interno, sull'altare maggiore, campeggia l'icona miracolosa, legata alla prodigiosa apparizione e a cui è connessa l'edificazione quattrocentesca dell'oratorio. Tra le opere di rilievo si segnalano le statue lignee di figure piangenti (Caragnon) probabilmente del '700. Grazie alle ragazze del negozio di souvenir che mi hanno raccontato la storia del santuario e quella di Santa Costanza Cerioli di cui ho comprato il film in DVD girato dai ragazzi della parrocchia ...
Read moreIl santuario nasce in seguito ad un evento miracoloso avvenuto nel 1462. Il dipinto della Vergine oggi custodito nell'altar maggiore è quello quattrocentesco dell'apparizione mariana, a quel tempo collocato in una modesta cappella campestre. Fu così che tra 1462 e 1483 venne costruito un primo oratorio, ampliato nel corso del Seicento a causa dell'aumento dei fedeli. Gli ampliamenti proseguirono ancora nel secolo successivo: è del 1720 la costruzione della grande cupola ottagonale. Infine, l'attuale forma del santuario si deve all'ultima fase costruttiva, avvenuta nella seconda metà del XIX Secolo: è del 1890 una prima versione della facciata, realizzata su disegno del prete-architetto Ercole Marietti, modificata nel 1897 per mano dell'ingegner Nava, il quale però mantenne alcune inconfondibili caratteristiche dell'estrosa architettura di Don Ercole, tra cui l'eclettismo stilistico, le decorazioni in cotto e il contrasto cromatico tra rosso e bianco. Notevole anche l'interno, che presenta un soffitto con volte a botte dalle decorazioni...
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