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Govone Castle — Attraction in Govone

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Govone Castle
Description
Nearby attractions
Nearby restaurants
Le Scuderie del Castello di Govone
Piazza Vittorio Emanuele II, 17, 12040 Govone CN, Italy
Il Posto Giusto Bistrot - Vineria nel Roero
Via Boetti, 2, 12040 Govone CN, Italy
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Keywords
Govone Castle tourism.Govone Castle hotels.Govone Castle bed and breakfast. flights to Govone Castle.Govone Castle attractions.Govone Castle restaurants.Govone Castle travel.Govone Castle travel guide.Govone Castle travel blog.Govone Castle pictures.Govone Castle photos.Govone Castle travel tips.Govone Castle maps.Govone Castle things to do.
Govone Castle things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Govone Castle
ItalyPiedmontGovoneGovone Castle

Basic Info

Govone Castle

Piazza Roma, 1, 12040 Govone CN, Italy
4.3(1.8K)
Open 24 hours
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Ratings & Description

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Cultural
Family friendly
attractions: , restaurants: Le Scuderie del Castello di Govone, Il Posto Giusto Bistrot - Vineria nel Roero
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+39 371 491 8587
Website
castellorealedigovone.it

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Reviews

Things to do nearby

Explore vineyards, cellar tasting
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Fri, Dec 5 • 4:00 PM
12051, Alba, Piemonte, Italy
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Truffle Hunting with family of Tartufai
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Thu, Dec 4 • 8:00 AM
12050, Barbaresco, Piedmont, Italy
View details
Langhe & Monferrato:Vineyard and Wine Tasting
Langhe & Monferrato:Vineyard and Wine Tasting
Thu, Dec 4 • 11:00 AM
14052, Calosso, Piemonte, Italy
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Nearby restaurants of Govone Castle

Le Scuderie del Castello di Govone

Il Posto Giusto Bistrot - Vineria nel Roero

Le Scuderie del Castello di Govone

Le Scuderie del Castello di Govone

4.8

(138)

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Il Posto Giusto Bistrot - Vineria nel Roero

Il Posto Giusto Bistrot - Vineria nel Roero

4.5

(193)

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Reviews of Govone Castle

4.3
(1,837)
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5.0
8y

Immancabile la visita di questo fiabesco castello che dalla collina troneggia sul paese di Govone. Le audioguide di recente introduzione - gratuite così come l'ingresso se si possiede l'abbonamento musei - permettono di conoscere l’interessante storia di quello che è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità: la costruzione risulta già esistente nel Medioevo come fortezza che venne poi ricostruita nelle attuali forme barocche dai Conti Solaro, presenti nel feudo di Govone dal Duecento fino alla morte dell’ultimo conte nel Settecento. In particolare, furono il Conte Roberto Solaro e il nipote Ottavio Francesco Solaro (che intorno al 1730 ospitò a Govone il giovane Rousseau, assunto a corte come semplice lacchè) a commissionare al grande architetto Guarino Guarini la ristrutturazione dell’edificio. I lavori continuarono nel Settecento sotto la direzione dell’architetto e discepolo di Filippo Juvarra Benedetto Alfieri, che si basò sul progetto del Guarini e introdusse i suoi tratti soprattutto nella facciata nord. Dopo essere passato alla Corona Sabauda alla morte del Conte Amedeo Lodovico Solaro, Vittorio Amedeo III, nel 1795, lo donò ai figli Carlo Felice, Duca del Genevese, e Giuseppe Benedetto Placido, conte di Moriana. Nel periodo napoleonico, con i Savoia rifugiati in Sardegna, il castello, spogliato di ogni arredo, conobbe un periodo di abbandono, ma venne salvato dalla demolizione grazie all’acquisto all’asta da parte del Conte Teobaldo Alfieri di Sostegno (1810). Nel 1816 il Conte cedette nuovamente il castello a Carlo Felice, rimasto unico proprietario dopo la morte del fratello, e alla moglie Maria Cristina di Borbone. Carlo Felice, intenzionato a stabilire a Govone la sua residenza estiva preferita, tra il 1819 e il 1825, fece restaurare il parco e gli interni castello che già godeva, in facciata, di importanti elementi scultorei (cani, telamoni, statue dei mori) provenienti dallo smantellamento del parco seicentesco della Reggia di Venaria e, all’interno, delle preziose tappezzerie cinesi settecentesche (anch’esse risalenti al periodo in cui i Solaro erano ancora i proprietari del complesso). Ai lavori parteciparono gli architetti Borda e Cordone, i pittori Vacca, Sevesi, Pagani e Piazza e gli intagliatori e scultori capeggiati da Bonzanigo. In seguito alla morte senza discendenti di Carlo Felice nel 1831, i Savoia mantennero la proprietà fino al 1870, quando il castello fu acquistato dalla casa bancaria torinese Tedeschi. Successivamente, nel 1897, il Comune entrò in possesso della residenza mettendone all’asta i beni contenuti all’interno (per questo ora il castello si presenta spoglio). Prima di entrare ad ammirare gli affreschi a tema mitologico del salone centrale e delle altre stanze reali e le pregiatissime carte delle sale cinesi, consiglio di sfruttare le ore precedenti all’apertura per passeggiare nel settecentesco giardino all’italiana, caratterizzato dalle regolari geometrie delle siepi di bosso e da una fontana centrale, e tra le querce, i platani e gli ippocastani del parco all’inglese a cui lavorò, nell’Ottocento, il celebre Xavier Kurten, allora direttore del parco...

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1.0
2y

Castello in pessime condizioni, in un territorio che offre per la maggior parte degli splendidi esempi di come andrebbero tenuti i castelli, un esempio di ciò che non va fatto....castello acquistato dal comune che però credo non abbia i soldi per mantenerlo in buono stato, risultato...spoglio...mal tenuto....con due vestiti in croce e audioguide di 1 minuto risicato che non spiegano nulla...peccato lo stato o la regione dovrebbero prendersene cura.... P.S. Per chi gestisce la pagina...le recensioni andrebbero lette e magari poi però anche capite...di demagogico in questa non c'è nulla...ma un elenco di cose che ha mio parere non vanno, spunti di miglioramento sempre che si voglia migliorare: Castello spoglio maggior parte delle stanze vuote con pochi vestiti audio guide troppo brevi e generiche (mancano aneddoti e curiosità che rendono interessante la visita) Castello che ha bisogno di manutenzione Se vi servono esempi per migliorare fatevi un giro al castello di Monticello, alla torre di Barbaresco, al castello di Grinzane Cavour realtà come la vostra se non più piccole che offrono però ben altre esperienze molto più curate e approfondite....di demagogico non vi è nulla, anche perché quello che dico io è presente anche in molti commenti di altri utenti...la verità a volte fa male ma è necessaria per migliorare..... Il problema a mio modo di vedere e proprio che a occuparsi del castello sia un comune di 2200 persone che sono sicuro farà il massimo, ma le capacità economico-organizzative non sono paragonabili a quelle di un ente museale. Credo di essere stato molto chiaro e poco demagogico...sempre se si...

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5.0
5y

Il contesto è molto bello, posizione elevata e ampia vista sulla valle Tanaro. Il tutto reso caratteristico da decorazioni ed illuminazioni natalizie. Nel periodo pre natalizio, l'evento dei mercatini e il villaggio "magico" di Babbo Natale attira una quantità di visitatori enorme! Servizio navetta e posteggi in valle. Purtroppo, questa organizzazione collaudata (sono ormai anni che esiste questo evento) risulta rallentata e in alcuni giorni della settimana inadeguata: prenotazioni per le navette (altrimenti ne posteggi ne sali al paese), code per il ritorno a valle interminabili, persone che a tutte le ore e anche quindi col buio, con passeggini e borsette percorrono pericolosamente il ciglio di strade extraurbane, a valle rallentamenti sulla statale che, per chi non è interessato a questo luogo, rappresentano solo fonte di nervosismo e pericolo, infine, nutrita presenza di personale che regola il traffico e limita i percorsi ma così facendo certo non gli preme che la viabilità sia o rimanga scorrevole per transita soltanto. Di per sé quello che si trova nel parco del castello è Esn poi un buon numero di casette che propongono un po di tutto ma nello stesso tempo niente di nuovo. Non ho idea se la navetta si paga ma tutto il resto si, come visitare la casa di Babbo Natale e a prezzi direi elevati. Se non fosse per tutti questi limiti od appesantimenti sulla percorribilità, meriterebbe una visita di un'oretta. Purtroppo, non mettete in conto meno di...

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Ilaria P.Ilaria P.
Immancabile la visita di questo fiabesco castello che dalla collina troneggia sul paese di Govone. Le audioguide di recente introduzione - gratuite così come l'ingresso se si possiede l'abbonamento musei - permettono di conoscere l’interessante storia di quello che è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità: la costruzione risulta già esistente nel Medioevo come fortezza che venne poi ricostruita nelle attuali forme barocche dai Conti Solaro, presenti nel feudo di Govone dal Duecento fino alla morte dell’ultimo conte nel Settecento. In particolare, furono il Conte Roberto Solaro e il nipote Ottavio Francesco Solaro (che intorno al 1730 ospitò a Govone il giovane Rousseau, assunto a corte come semplice lacchè) a commissionare al grande architetto Guarino Guarini la ristrutturazione dell’edificio. I lavori continuarono nel Settecento sotto la direzione dell’architetto e discepolo di Filippo Juvarra Benedetto Alfieri, che si basò sul progetto del Guarini e introdusse i suoi tratti soprattutto nella facciata nord. Dopo essere passato alla Corona Sabauda alla morte del Conte Amedeo Lodovico Solaro, Vittorio Amedeo III, nel 1795, lo donò ai figli Carlo Felice, Duca del Genevese, e Giuseppe Benedetto Placido, conte di Moriana. Nel periodo napoleonico, con i Savoia rifugiati in Sardegna, il castello, spogliato di ogni arredo, conobbe un periodo di abbandono, ma venne salvato dalla demolizione grazie all’acquisto all’asta da parte del Conte Teobaldo Alfieri di Sostegno (1810). Nel 1816 il Conte cedette nuovamente il castello a Carlo Felice, rimasto unico proprietario dopo la morte del fratello, e alla moglie Maria Cristina di Borbone. Carlo Felice, intenzionato a stabilire a Govone la sua residenza estiva preferita, tra il 1819 e il 1825, fece restaurare il parco e gli interni castello che già godeva, in facciata, di importanti elementi scultorei (cani, telamoni, statue dei mori) provenienti dallo smantellamento del parco seicentesco della Reggia di Venaria e, all’interno, delle preziose tappezzerie cinesi settecentesche (anch’esse risalenti al periodo in cui i Solaro erano ancora i proprietari del complesso). Ai lavori parteciparono gli architetti Borda e Cordone, i pittori Vacca, Sevesi, Pagani e Piazza e gli intagliatori e scultori capeggiati da Bonzanigo. In seguito alla morte senza discendenti di Carlo Felice nel 1831, i Savoia mantennero la proprietà fino al 1870, quando il castello fu acquistato dalla casa bancaria torinese Tedeschi. Successivamente, nel 1897, il Comune entrò in possesso della residenza mettendone all’asta i beni contenuti all’interno (per questo ora il castello si presenta spoglio). Prima di entrare ad ammirare gli affreschi a tema mitologico del salone centrale e delle altre stanze reali e le pregiatissime carte delle sale cinesi, consiglio di sfruttare le ore precedenti all’apertura per passeggiare nel settecentesco giardino all’italiana, caratterizzato dalle regolari geometrie delle siepi di bosso e da una fontana centrale, e tra le querce, i platani e gli ippocastani del parco all’inglese a cui lavorò, nell’Ottocento, il celebre Xavier Kurten, allora direttore del parco di Racconigi.
Marcello SanteroMarcello Santero
Il contesto è molto bello, posizione elevata e ampia vista sulla valle Tanaro. Il tutto reso caratteristico da decorazioni ed illuminazioni natalizie. Nel periodo pre natalizio, l'evento dei mercatini e il villaggio "magico" di Babbo Natale attira una quantità di visitatori enorme! Servizio navetta e posteggi in valle. Purtroppo, questa organizzazione collaudata (sono ormai anni che esiste questo evento) risulta rallentata e in alcuni giorni della settimana inadeguata: prenotazioni per le navette (altrimenti ne posteggi ne sali al paese), code per il ritorno a valle interminabili, persone che a tutte le ore e anche quindi col buio, con passeggini e borsette percorrono pericolosamente il ciglio di strade extraurbane, a valle rallentamenti sulla statale che, per chi non è interessato a questo luogo, rappresentano solo fonte di nervosismo e pericolo, infine, nutrita presenza di personale che regola il traffico e limita i percorsi ma così facendo certo non gli preme che la viabilità sia o rimanga scorrevole per transita soltanto. Di per sé quello che si trova nel parco del castello è Esn poi un buon numero di casette che propongono un po di tutto ma nello stesso tempo niente di nuovo. Non ho idea se la navetta si paga ma tutto il resto si, come visitare la casa di Babbo Natale e a prezzi direi elevati. Se non fosse per tutti questi limiti od appesantimenti sulla percorribilità, meriterebbe una visita di un'oretta. Purtroppo, non mettete in conto meno di quattro ore!!
omaromar
Da visitare Nella posizione in cui sorge il castello, in cima alla collina, già in epoca medioevale si ergeva una fortezza. Alla fine del XVII secolo i conti Solaro/Solari affidarono all'architetto Guarino Guarini i lavori di ampliamento e di abbellimento del castello. L'architetto preparò dei disegni ma non portò a termine il progetto. I lavori ripresero un secolo dopo da parte dell'architetto Benedetto Alfieri che li ultimò partendo proprio dai disegni del Guarini. Il castello divenne proprietà di casa Savoia nel 1792 e dopo il periodo napoleonico fu scelto come residenza estiva insieme al castello ducale di Agliè. Re Carlo Felice, assieme alla moglie Maria Cristina, fece completamente restaurare il castello agli inizi dell'Ottocento, sulla base di propri disegni. Analogamente si operò sull'adiacente parco dotato di giardino all'italiana. Dalla fine dell'Ottocento il castello - che ha avuto una particolare notorietà per il soggiorno, avvenuto nel 1730, di Jean-Jacques Rousseau, al tempo appena entrato al servizio del conte Ottavio Solaro - è di proprietà del comune di Govone.
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Ilaria P.

Ilaria P.

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Il contesto è molto bello, posizione elevata e ampia vista sulla valle Tanaro. Il tutto reso caratteristico da decorazioni ed illuminazioni natalizie. Nel periodo pre natalizio, l'evento dei mercatini e il villaggio "magico" di Babbo Natale attira una quantità di visitatori enorme! Servizio navetta e posteggi in valle. Purtroppo, questa organizzazione collaudata (sono ormai anni che esiste questo evento) risulta rallentata e in alcuni giorni della settimana inadeguata: prenotazioni per le navette (altrimenti ne posteggi ne sali al paese), code per il ritorno a valle interminabili, persone che a tutte le ore e anche quindi col buio, con passeggini e borsette percorrono pericolosamente il ciglio di strade extraurbane, a valle rallentamenti sulla statale che, per chi non è interessato a questo luogo, rappresentano solo fonte di nervosismo e pericolo, infine, nutrita presenza di personale che regola il traffico e limita i percorsi ma così facendo certo non gli preme che la viabilità sia o rimanga scorrevole per transita soltanto. Di per sé quello che si trova nel parco del castello è Esn poi un buon numero di casette che propongono un po di tutto ma nello stesso tempo niente di nuovo. Non ho idea se la navetta si paga ma tutto il resto si, come visitare la casa di Babbo Natale e a prezzi direi elevati. Se non fosse per tutti questi limiti od appesantimenti sulla percorribilità, meriterebbe una visita di un'oretta. Purtroppo, non mettete in conto meno di quattro ore!!
Marcello Santero

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Da visitare Nella posizione in cui sorge il castello, in cima alla collina, già in epoca medioevale si ergeva una fortezza. Alla fine del XVII secolo i conti Solaro/Solari affidarono all'architetto Guarino Guarini i lavori di ampliamento e di abbellimento del castello. L'architetto preparò dei disegni ma non portò a termine il progetto. I lavori ripresero un secolo dopo da parte dell'architetto Benedetto Alfieri che li ultimò partendo proprio dai disegni del Guarini. Il castello divenne proprietà di casa Savoia nel 1792 e dopo il periodo napoleonico fu scelto come residenza estiva insieme al castello ducale di Agliè. Re Carlo Felice, assieme alla moglie Maria Cristina, fece completamente restaurare il castello agli inizi dell'Ottocento, sulla base di propri disegni. Analogamente si operò sull'adiacente parco dotato di giardino all'italiana. Dalla fine dell'Ottocento il castello - che ha avuto una particolare notorietà per il soggiorno, avvenuto nel 1730, di Jean-Jacques Rousseau, al tempo appena entrato al servizio del conte Ottavio Solaro - è di proprietà del comune di Govone.
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