Museo Archeologico della Badia di Licata
Il Museo archeologico ha sede all’interno del cinquecentesco convento cistercense di S. Maria del Soccorso, noto come la “Badia”. La storia lunga di Licata viene raccontata in un percorso cronologico articolato in sei sale, dove sono esposti reperti provenienti dai siti più significativi del territorio che testimoniano la presenza di insediamenti stabili a partire dal Neolitico antico fino alla tarda antichità. E’ esposta una selezione di reperti provenienti dalle contrade Caduta, Casalicchio e Colonne, da cui proviene una grande quantità di ceramica a decoro impresso, inciso e dipinto che caratterizza il Neolitico (VI-V millennio a.C.), ceramiche impresse e incise dello stile San Cono-Piano Notaro, dipinte negli stili di Serraferlicchio, Sant’Ippolito e Malpasso che caratterizzano l’Eneolitico (IV-III millennio a.C.). L’età del Bronzo antico (fine III prima metà II millennio a.C.), con la ceramica maggiormente rappresentativa, detta di Castelluccio, caratterizzata da motivi geometrici dipinti in nero su fondo rosso, è testimoniata in numerosi siti del territorio, Monte Petrulla, Sottafari, Calì, Landro, Monte Sole, Monte Giannotta, Canticaglione, la Muculufa, dal cui sito è esposta una selezione di pregevoli reperti provenienti dall’area del villaggio e dal santuario. Il Bronzo medio (XV-XIII sec. a.C.) è documentato nel villaggio di Madre Chiesa, di cui di cui sono esposti ceramiche di uso comune e vasi monumentali attribuibili alla facies di Thapsos. Il periodo arcaico e classico è documentato nelle contrade Mollarella e Casalicchio: qui, dopo una fase di età preistorica, si impianta nel VI sec. a.C. un santuario dedicato a Demetra e Kore, che perdura almeno fino al IV sec. a.C. Dal santuario provengono numerose deposizioni votive costituite da bronzi, lucerne, statuette, vasi, alcuni dei quali con iscrizione dedicatoria. Tra i siti archeologici di Licata, grande rilievo assume la città ellenistica sulla Montagna (in cui è stata identificata la città di Finziade, fondazione del tiranno di Agrigento Finzia, nel 282 a. C.) per la consistenza dei resti che consentono la lettura dell’articolazione urbanistica, con le strade, gli isolati, le singole case, da una delle quali proviene il prezioso tesoretto di gioielli aurei e...
Read moreStaying a week in Licata, we only visited on one of the last days, why!!? This has to be one of the most low expectations-high experience museums I have been to! When we arrived, one of the museum employees followed us around We thought it was too make sure we didn't break anything l, but it turned out that he had a lot to say about the 13 rooms. Had he been able to speak English or we Italian, it would perhaps have been even more informative😅But we got the message, and Licata and surroundings have an astounding rich history, which is very much worth reading about. It's definitely something to do...
Read moreSiamo rimasti veramente delusi per diversi aspetti. All'ingresso, ci hanno fatto pagare ben 6 euro a persona, seppur 2 su 4 fossero residenti. Sulla base del costo (non proprio a buon mercato) ci aspettavamo di trovare chissà cosa, ma alla fine ci siamo dovuti ricredere, in quanto, oltre agli escrementi di piccione e piume sparse ovunque, i locali non erano per niente climatizzati (agosto). Di reperti belli da vedere pochi, buona parte cocci di anfore sparsi nelle varie vetrine. Quel museo andrebbe visitato si, ma i 6 euro di biglietto sono veramente eccessivi. P.S. Ingresso al museo storia naturale a Milano...
Read more