La mia recente esperienza con il montaggio dei mobili acquistati presso Mondo Convenienza si è rivelata un autentico paradosso dell'efficienza. Il servizio, per cui ho pagato sia la spedizione che il montaggio, prevedeva la consegna e l’installazione di un armadio standard e una sottile libreria. Gli operai sono arrivati puntuali al mattino per eseguire il lavoro. Tuttavia, con mia grande sorpresa, il montaggio non è stato completato per una motivazione che ha dell’incredibile: erano sprovvisti degli agganci necessari per montare le mensole sui fori già predisposti. In altre parole, mancavano gli elementi basilari per l’assemblaggio dei loro stessi mobili.
A rendere ancor più grottesca la vicenda, gli operai, all'arrivo, mi hanno chiesto il disegno dei mobili montati per capire come procedere. Un dettaglio che lascia perplessi, considerando che tali mobili sono articoli standard, esattamente come quelli esposti in negozio. Inoltre, il disegno non è previsto nella ricevuta di acquisto. Verrebbe spontaneo chiedersi: perché non dotarsi autonomamente di un disegno tecnico, se necessario, anziché affidarsi al cliente?
I montatori hanno garantito che sarebbero tornati in giornata per ultimare l’opera—un'affermazione che, considerata la situazione, sembrava il minimo indispensabile per rimediare al disguido. E proprio nel bel mezzo di questo caos, gli operai si sono improvvisamente mostrati scrupolosi e solerti nel momento in cui mi hanno fatto firmare la ricevuta che attestava la conclusione dei lavori. Qui, non c'è stata alcuna esitazione, nessun disguido, nessuna mancanza di comunicazione: firma ottenuta con la massima efficienza. Un gesto che, col senno di poi, non avrei dovuto compiere. Tale promessa, infatti, si è dissolta nel nulla, lasciandomi con un mobile inutilizzabile e un senso di frustrazione crescente.
Nel tentativo di ottenere chiarimenti, alle tre del pomeriggio ho contattato la direzione per spiegare la situazione. L'operatrice, con un tono che trasmetteva un’inutile ovvietà, mi ha risposto che la giornata non si era ancora conclusa e che quindi avrei dovuto semplicemente attendere, come promesso dagli operai. Il tutto lasciando intendere che il mio intervento fosse dettato da un’eccessiva ansia, anziché da una legittima richiesta di aggiornamenti.
Due ore dopo, preoccupato dall'assenza dei montatori, ho richiamato. Stavolta, un altro operatore mi ha risposto giustamente che ormai era troppo tardi per comunicare con la squadra di montaggio e che avrebbero dovuto farlo prima, anziché dirmi di attendere inutilmente nella prima chiamata; una gestione che ha reso del tutto inutile il mio primo contatto.
E per concludere degnamente questa odissea, nella concitazione degli eventi, mi sono accorto che una delle maniglie dell’armadio risultava scheggiata. Un ulteriore inconveniente che mi ha costretto ad aprire una nuova segnalazione per la sostituzione del componente difettoso.
In attesa di aggiornare questa recensione con gli sviluppi futuri, posso solo constatare come la professionalità e la precisione, almeno in questo caso, siano rimaste concetti astratti. Desidero aggiornare il mio giudizio su Mondo Convenienza, lodando innanzitutto la cortesia e la rapidità del servizio clienti, che mi ha contattato personalmente dopo la mia precedente recensione negativa.
I nuovi montatori hanno operato con perizia; tuttavia, gravi inadempienze che ho scoperto successivamente, derivanti dal primo montaggio, testimoniano delle lacune ancora inespresse. In particolare, non avevano fissato la cassettiera alla parete dell'armadio, problema destinato a perdurare, poiché la sua sistemazione richiederebbe, ora, lo spostamento dell'imponente mobile, rischiando di rovinare il parquet; Inoltre, alcuni ammortizzatori delle ante non erano stati montati, bensì lasciati in situ, dettaglio di non minore importanza.
Nonostante i tanti problemi riscontrati, riconosco il valore del supporto ricevuto, assegnando 3 stelle e auspicando una scelta più attenta degli operatori telefonici...
Read moreEsperienza infausta, peggio di un film horror. Entro in negozio deciso a comprare. All’appuntamento si presenta una ragazzina sui 18 anni, si siede, e con estrema superficialità ci configura lo studio. Delusi dal fatto che mentre gli altri venditori vanno e vengono dalle esposizioni e noi siamo gli unici a rimanere seduti e a “immaginare” la composizione, con mia moglie decidiamo di farci servire da un nuovo venditore. Va un po’ meglio, non molto, ma acquistiamo per sfinitezza. Il giorno dopo decidiamo di cambiare la disposizione di una cassettiera da scrivania, portandola da un alto all’altro e “convinco” il call center a non farmi fare 150 km per parlare con l’arredatore per spiegargli il complicatissimo cambio. Due giorni e il venditore al telefono mi “sistema” la cosa. Mi arriva il contratto via mail e mi accorgo che il colore della cassettiera è errato. Richiamo il CC. Due giorni e il venditore a telefono capisce l’errore e dice che rettifica. Mi riarriva un nuovo contratto aggiornato: peccato che tutte le ante hanno cambiato colore stavolta. Richiamo il CC. Due giorni e il venditore mi ritelefona. Tutto ok adesso. Ma mi avvisa che la cassettiera mi arriverà qualche giorno dopo rispetto al resto dei mobili. Pazienza. Giorno della consegna: i montatori hanno i vecchi disegni con la cassettiera dall’altro lato e col colore errato. La montano. Mia moglie glielo fa notare: replicano che quello è il disegno che hanno. Chiamo il CC: mi tranquillizzano dandomi ragione e dicendo che in pochi minuti chiameranno l’installatore a casa mia per sistemare. Non chiamerà nessuno. Nel frattempo gli installatori sollevano tutti i cartoni da terra e mia moglie si accorge che hanno sbucciato, graffiato e bucato il parquet in legno in più punti. Parquet levigato interamente un mese prima. Il montatore (straniero di cui si capisce una parola su dieci) si innervosisce e le inveisce contro dicendo che non è stato lui. Mia moglie fa notare che il parquet splende ovunque e stranamente solo nella zona in cui ha operato lui è rovinato. Niente. Lo chiamo a telefono (sono a lavoro): appena introduco l’argomento inizia ad urlare furiosamente minacciandomi. Sbraita che non è stato lui e stop, che mi arrangi, sennò va dai Carabinieri a denunciarmi. Siccome mia moglie è a casa sola con una bimba di 7 mesi le dico di lasciar stare e di firmare sul verbale la cosa. Il montatore si diniega e non glielo consente. Anche lei le dice di verificare che il parquet in altri 40 mq è lindo e perfetto. Si arrabbia ancora di più. Bene. Vanno via. Mia moglie dà uno sguardo ai mobili montati: la libreria ha 4 ante, nessuna parallela all’altra. Inoltre o battono sulla base o sul top, ma nessuna anta aderisce sia alla base che al top. Le maniglie sono montate con uno sfalso in altezza di 3 cm tra di loro. Un’anta è 2 cm più alta dell’altra. Il vasistas si apre a ¾, perché nell’ultima parte si blocca sbattendo lateralmente sulla parete del muro. Se avesse montato lo studio Ray Charles sarebbe venuto più lineare. Sembra di stare a “Scherzi a parte”. Ma non c’è nessuna telecamera. E non fa ridere. Non parliamo dei muri: sporchi come quelli di una casa di Aleppo. Mia moglie fa notare entrambe le cose al montatore. Sulla stortezza delle ante dice che è colpa del pavimento. Peccato che ho altri 3 armadi in casa, montati da ditte serie, e tutti in asse al millimetro. Per i muri risponde scocciato che se gli dà una pezzetta ci pensa lui. Ma lo sporco diventa solo un altro alone più grande del precedente. Morale della favola: ho una libreria montata che sembra stia cascando a pezzi, le porte trasbordano dalla scocca e sono a 4 altezze diverse, così come le maniglie. Il vasistas si apre fino a quando il muro non ne impedisce la corsa. Dovrò chiamare falegname e pittore per riparare il parquet e ridipingere la stanza (che era vuota) che era stata ritinteggiata il mese prima (sono entrato da un mese in una abitazione ristrutturata). Mi costerà più della libreria stessa. Mi sento frustrato e ridicolizzato. La vergogna più assoluta....
Read morePrima esperienza di acquisto, prima e ultima per l'appunto. Il motivo? Se qualcuno ci tiene a leggerlo e saperlo eccolo: acquistiamo una cucina misura standard 240cm per spazio ristretto in casa. Alla venditrice di cui ricordo perfettamente nome e luogo di lavoro ma che non menzionerò per cortesia, diamo le misure, mostriamo foto della parete. Come unica indicazione ci dice solo che tubature acqua e collegamenti vari dovranno rientrare e stare entro i primi 60cm. Bene. Nel documento di riepilogo ordine il grafico della cucina risulta munito solo di una presa a muro, presa che noi abbiamo esattamente in quel punto. Anche questo ci sembra ok. Parlando per caso con un elettricista ci chiede ma voi avete le prese a muro per tutti gli elettrodomestici ? Bè c'è quella presa! No impossibile reggere lì forno, piano a induzione e lavastoviglie. PRIMA ERRATA COMUNICAZIONE E GRAFICO: ci rendiamo conto che nel progetto non sono state indicate le prese a muro necessarie agli allacci dei nostri elettrodomestici. Ok, procediamo con i lavori prima della data di consegna, sperando di fare in tempo. GIORNO DI CONSEGNA: due montatori (gentilissimi sia chiaro) procedono al montaggio del mobilio nelle altre stanze, giungendo poi alla cucina.
SECONDO ERRORE DI COMUNICAZIONE E GRAFICO: la venditrice non ci aveva detto che la parete doveva essere liscia e senza paraschizzi che avrebbe creato spessore per il montaggio degli sportelli superiori. Difatti i montatori non hanno voluto montare tali sportelli per lo spessore delle mattonelle adibite a paraschizzi nella parete della cucina. Conseguenza: servizio di montaggio incompleto che dovremo completare in autonomia. TERZO ERRORE DI COMUNICAZIONE: la venditrice non ci ha informati che gli elettrodomestici non sarebbero stati collegati dai montatori, né che non sarebbero stati fatti gli allacci classici di una cucina, che gli stessi elettrodomestici sono sprovvisti di spina classica da poter collegare alla presa elettrica. Conseguenza: dovremo provvedere con spese aggiuntive non essendo noi elettricisti né esperti in materia a realizzare gli allacci e i vari collegamenti elettrici. Tralasciando l'aspetto economico che graverà su di noi, ciò che è più grave e l'assenza di una corretta comunicazione da parte vostra. È un diritto del consumatore essere a conoscenza prima dell'acquisto e durante la stessa fase d'acquisto delle specifiche dei prodotti venduti, e soprattutto essere informati che il montaggio è un montaggio parziale senza istallazione, che la parete in questo caso della cucina necessita di specifiche imprescindibili affinché i montatori eseguino il lavoro. Se tali comunicazioni vengono meno, non so tratta forse anche di inganno subito dal cliente? Evidente è inoltre l'incompetenza della venditrice o meglio ancora evidente è la mancanza di formazione e linea direzionale che la vostra azienda fornisce ai venditori.
Ritengo che l'obiettivo di un'azienda colosso del mobile di larga portata e a prezzi concorrenziali debba puntare anche alla fidelizzazione del cliente. Poiché tra qualche anno potrebbe essere necessario l'acquisto e l'aggiunta di un nuovo mobile in casa ecc... Con un servizio simile il cliente reduce della precedente esperienza porterà altrove la sua ricerca, con un passaparola negativo sulla vostra azienda e i vostri servizi. Di certo i prezzi convenienti come tale è il vostro nome sono comunque attrazione per i più, ma questo non vuol dire di certo vendere privando il cliente in termini di trasparenza, chiarezza e correttezza. In conclusione: mi aspetterei una mail diretta di scuse come dalle migliori aziende che puntano a rendere valido il proprio marchio e nome. E suggerisco da profana del marketing e del business aziendale una maggiore qualità formativa del personale di vendita. La seconda stella è data solo grazie ai montatori, e alla consegna dell'altro mobilio acquistato entro i...
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