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Castello di Monastero Bormida — Attraction in Monastero Bormida

Name
Castello di Monastero Bormida
Description
Nearby attractions
Panchina del Cuore
SP56, 1, 14058 Monastero Bormida AT, Italy
Panchina Gigante del Cuore
14058 Monastero Bormida, Province of Asti, Italy
Nearby restaurants
Osteria il Caveau
Via Monteverde, 2, 14058 Monastero Bormida AT, Italy
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Regione S. Desiderio, 48, 14058 Monastero Bormida AT, Italy
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Castello di Monastero Bormida
ItalyPiedmontMonastero BormidaCastello di Monastero Bormida

Basic Info

Castello di Monastero Bormida

Piazza Castello, 1, 14058 Monastero Bormida AT, Italy
4.5(404)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
attractions: Panchina del Cuore, Panchina Gigante del Cuore, restaurants: Osteria il Caveau
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+39 0144 88450
Website
comune.monasterobormida.at.it

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Reviews

Nearby attractions of Castello di Monastero Bormida

Panchina del Cuore

Panchina Gigante del Cuore

Panchina del Cuore

Panchina del Cuore

4.3

(12)

Open 24 hours
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Panchina Gigante del Cuore

Panchina Gigante del Cuore

4.8

(78)

Open until 12:00 AM
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Explore vineyards, cellar tasting
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Wed, Dec 10 • 4:00 PM
12051, Alba, Piemonte, Italy
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Truffle Hunting with family of Tartufai
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Langhe & Monferrato:Vineyard and Wine Tasting
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Nearby restaurants of Castello di Monastero Bormida

Osteria il Caveau

Osteria il Caveau

Osteria il Caveau

4.4

(159)

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Reviews of Castello di Monastero Bormida

4.5
(404)
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5.0
6y

IL SINDACO-GUIDA E' PREPARATISSIMO!! ho visitato questo castello in occasione della mostra su Pietro Morando allestita nel sottotetto, partecipando a una visita guidata gestita dal sindaco ed è stato veramente interessante! in un'ora ci ha illustrato le vicende storiche del sito, costruito dai monaci benedettini intorno al 1050 - come altri monasteri della zona -. di quest'epoca rimangono solo la torre campanaria e l'arco trionfale dell'antica chiesa ormai distrutta che collega la torre all'attuale castello. in seguito, verso fine '300, il bene è passato a famiglie nobili - Della Rovere, Dei Carretto, Scarampi, Polleri... - per diventare a fine '800 di proprietà comunale e sede della scuola. attualmente è sede degli uffici comunali, della Pro Loco, della Croce Rossa, nonchè in parte musealizzato e utilizzato per mostre ed eventi vari. la visita inizia all'esterno. si ripercorrono le vicende storiche di questo splendido edificio in pietra locale, rimaneggiato nel 5 e 700. si gira intorno e si ammira il fiume con il ponte a schiena d'asino, principale fonte di reddito per il paese. prima di entrare si vede lo stemma araldico dei Del Carretto e vicino il grande pentolone in cui è stata preparata la polenta più grande del mondo!

la visita prosegue nel cortile, antico chiostro, di cui si conservano 4 colonne con capitelli di fine '400. si entra nei locali adibiti a cantina e magazzino e si sale al piano nobile, dove si possono vedere gli affreschi a soffitto e i pavimenti in seminato genovese del '700. le stanze visitabili sono 5 o 6. attualmente vi sono gli uffici comunali, del sindaco e del consiglio. durante la visita il Sindaco, veramente preparato, ha raccontato vari aneddoti e spiegato anche modi di dire! davvero in gamba!! è possibile fare queste visite nelle seguenti domeniche estive e autunnali: 23 giugno, 7 e 21 luglio, 4 e 18 agosto, 15 settembre, 6 ottobre. le partenze sono alle 15, 16, 17 e 18. il biglietto costa 3€.

nel sottotetto inoltre, fino all'11 agosto, è possibile vedere una ricchissima mostra dedicata al pittore alessandrino Pietro Morando. nelle 3 sale, molto suggestive con le travi in legno a vista, sono esposte oltre 130 opere del pittore che ripercorrono tutta la sua carriera artistica. provengono dal Comune di Alessandria, dalla Regione, da collezioni private e qualche altra istituzione. la prima sala è dedicata al cosiddetto periodo rotondo con 50 quadri che mostrano la sua adesione al divisionismo, allo stile di Casorati, la sua vicinanza a Carrà, uno sguardo a Giotto e Beato Angelico e un rimando all'opera di Pelizza, il quarto stato. nella seconda sala si trovano invece 45 opere realizzate nel dopoguerra, quando Morando abbandona le forme tondeggianti per passare a quelle più spigolose, ispirandosi tra gli altri allo scultore Arturo Martini. i temi sono quelli del viandante, del paesaggio agreste, della famiglia contadina, con alcune nature morte, paesaggi e marine. nell'ultima sala sono esposti, oltre ad alcuni quadri, i suoi schizzi realizzati su scontrini e pezzi di carta. si tratta per lo più di autoritratti e di soldati, disegnati durante il periodo bellico. 5 vetrine con lettere, cataloghi e la sua medaglia d'argento completano il percorso. la visita richiede circa mezz'ora. è possibile farsi accompagnare da personale molto preparato che spiega in modo semplice e chiaro quanto esposto e la vita del pittore. la mostra è aperta il sabato dalle 16 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. il biglietto costa 5€ e comprende la visita guidata al castello. consiglio tantissimo la visita a entrambe e un giro nel paese che è...

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5.0
6y

L'edificio nasce come monastero, composto dalla torre campanaria, dalla chiesa (due colonne dai capitelli romanici si vedono ancora trasformate in fontana in uno dei cortili) e da un corpo di fabbrica corrispondente più o meno all'attuale perimetro interno del cortile, dove si notano piccole finestre medioevali a tutto sesto, probabili punti luce delle celle monastiche. Il primo intervento importante di cui si abbia notizia certa risale agli anni 1394-1405, quando i marchesi Antonio e Galeotto Del Carretto sostennero ingenti spese per fortificare il paese. È presumibile che in quell'occasione sia stata operata la più profonda trasformazione dell'edificio, mutandone sostanzialmente la forma e collegando il castello alla torre. La struttura oggi visibile risente dei rimaneggiamenti rinascimentali e barocchi, non tali comunque da stravolgere nei caratteri fondamentali la linea tardo-trecentesca conferita dai Del Carretto. All'edificio si può accedere salendo per una caratteristica alzata a ponte (il Puntet), attraverso una delle porte di ingresso dell'antica cinta muraria; la piazza mantiene ancora in parte l'antica pavimentazione in pietra fluviale. Il prospetto est è composto da una serie di strutture coordinate costruite in epoche diverse, tra i quali spicca una loggetta rinascimentale a due arcate con colonnina centrale in pietra. L'interno, attualmente sede del Municipio, è visitabile in estate in occasione della rassegna Castelli Aperti o per altre manifestazioni. Vi si osservano ampie camere con pavimenti a mosaico e soffitti a vela e a crociera di cui alcuni affrescati a motivi floreali e geometrici o con figure femminili, talvolta di carattere mitologico. Di particolare rilevanza nel complesso architettonico è la torre. Alta 27 metri, presenta su tutti i lati quattro ordini con fregi e archetti pensili, in mattoni i due inferiori e in pietra quelli superiori. In alto si aprono due ordini di finestre con arco a tutto sesto, di cui quelle inferiori in...

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4.0
20w

Un luogo affascinante che racconta mille anni di storia. Il Castello di Monastero Bormida sorge sul sito di un antico monastero benedettino fondato intorno al 1050 d.C., e ve ne lascia traccia nella suggestiva torre-tesoro di quasi 30 metri, l’unica superstite del campanile originario. Nel XV secolo il monastero fu trasformato in fortezza dai marchesi Del Carretto: vennero eretti torrioni e ampliamenti difensivi, e si aggiunse un arco medievale che collega la torre al corpo principale. La facciata principale, in stile barocco secentesco, costituisce un interessante contrasto con l’assetto medievale originale. All’interno, i piani nobili ristrutturati nel XVII secolo mostrano splendidi pavimenti a mosaico e soffitti a vela e a crociera affrescati con motivi floreali e figure mitologiche. Il secondo piano ospita aree private e torri visitabili attraverso due scale, una principale verso l'appartamento e un'altra verso le torri. La visita di solito è guidata, lungo un percorso che parte dal perimetro esterno per restituire il senso storico del complesso, e continua esplorando le sale interne fino alle cantine nei sotterranei. L'ingresso è accessibile e spesso si svolgono visite guidate e rievocazioni storiche, soprattutto durante l’iniziativa “Castelli Aperti” tra maggio e settembre. Un’esperienza culturale completa, perfetta per chi ama l’architettura medievale, la storia locale e l’encaustico fascino delle atmosfere antiche. Un piccolo gioiello delle Langhe astigiane, immerso nel silenzio...

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Roberto GerbiRoberto Gerbi
L'edificio nasce come monastero, composto dalla torre campanaria, dalla chiesa (due colonne dai capitelli romanici si vedono ancora trasformate in fontana in uno dei cortili) e da un corpo di fabbrica corrispondente più o meno all'attuale perimetro interno del cortile, dove si notano piccole finestre medioevali a tutto sesto, probabili punti luce delle celle monastiche. Il primo intervento importante di cui si abbia notizia certa risale agli anni 1394-1405, quando i marchesi Antonio e Galeotto Del Carretto sostennero ingenti spese per fortificare il paese. È presumibile che in quell'occasione sia stata operata la più profonda trasformazione dell'edificio, mutandone sostanzialmente la forma e collegando il castello alla torre. La struttura oggi visibile risente dei rimaneggiamenti rinascimentali e barocchi, non tali comunque da stravolgere nei caratteri fondamentali la linea tardo-trecentesca conferita dai Del Carretto. All'edificio si può accedere salendo per una caratteristica alzata a ponte (il Puntet), attraverso una delle porte di ingresso dell'antica cinta muraria; la piazza mantiene ancora in parte l'antica pavimentazione in pietra fluviale. Il prospetto est è composto da una serie di strutture coordinate costruite in epoche diverse, tra i quali spicca una loggetta rinascimentale a due arcate con colonnina centrale in pietra. L'interno, attualmente sede del Municipio, è visitabile in estate in occasione della rassegna Castelli Aperti o per altre manifestazioni. Vi si osservano ampie camere con pavimenti a mosaico e soffitti a vela e a crociera di cui alcuni affrescati a motivi floreali e geometrici o con figure femminili, talvolta di carattere mitologico. Di particolare rilevanza nel complesso architettonico è la torre. Alta 27 metri, presenta su tutti i lati quattro ordini con fregi e archetti pensili, in mattoni i due inferiori e in pietra quelli superiori. In alto si aprono due ordini di finestre con arco a tutto sesto, di cui quelle inferiori in conci bicolori.
UmbertoUmberto
Un luogo affascinante che racconta mille anni di storia. Il Castello di Monastero Bormida sorge sul sito di un antico monastero benedettino fondato intorno al 1050 d.C., e ve ne lascia traccia nella suggestiva torre-tesoro di quasi 30 metri, l’unica superstite del campanile originario. Nel XV secolo il monastero fu trasformato in fortezza dai marchesi Del Carretto: vennero eretti torrioni e ampliamenti difensivi, e si aggiunse un arco medievale che collega la torre al corpo principale. La facciata principale, in stile barocco secentesco, costituisce un interessante contrasto con l’assetto medievale originale. All’interno, i piani nobili ristrutturati nel XVII secolo mostrano splendidi pavimenti a mosaico e soffitti a vela e a crociera affrescati con motivi floreali e figure mitologiche. Il secondo piano ospita aree private e torri visitabili attraverso due scale, una principale verso l'appartamento e un'altra verso le torri. La visita di solito è guidata, lungo un percorso che parte dal perimetro esterno per restituire il senso storico del complesso, e continua esplorando le sale interne fino alle cantine nei sotterranei. L'ingresso è accessibile e spesso si svolgono visite guidate e rievocazioni storiche, soprattutto durante l’iniziativa “Castelli Aperti” tra maggio e settembre. Un’esperienza culturale completa, perfetta per chi ama l’architettura medievale, la storia locale e l’encaustico fascino delle atmosfere antiche. Un piccolo gioiello delle Langhe astigiane, immerso nel silenzio sospeso del borgo.
Mauro GhiglioneMauro Ghiglione
Dell’originario monastero dedicato a Santa Giulia, edificato all’inizio dell’XI secolo, è sopravvissuta la torre campanaria. Tra il 1394 e il 1405 l’edificio fu trasformato in residenza fortificata dai marchesi Del Carretto, seguirono ampliamenti e adattamenti difensivi tra il XV e il XVII secolo. Tra il XVII e il XVIII secolo, il complesso venne convertito in residenza signorile. Il castello conserva ancora oggi questa stratificazione di epoche: dalla severità medievale al gusto barocco, testimoniando il ruolo centrale che ebbe nella storia del borgo e della valle Bormida.
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Umberto

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Mauro Ghiglione

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