Bellissimo santuario affacciato sul mare di Nettuno. È composta dai due piani ... Il primo piano è una classica chiesa dove si può trovare la statua della Madonna delle grazie.
Nel secondo piano si trovano le spoglie di Santa Maria Goretti. Quest'ultima morì a 12 anni in un tentativo di stupro fu beatificata nel 1947 e proclamata santa nel 1950 da papa Pio Xll. La storia di Maria Goretti è abbastanza famosa ma per chi non la conoscesse è questa... Maria Goretti, nata a Corinaldo il 16 ottobre 1890 e battezzata lo stesso giorno, fu poi cresimata, secondo l’ uso dei tempi in piccola età. Nel 1897, i genitori Luigi Goretti e Assunta Carlini che avevano oltre la primogenita Maria, altri quattro figli, essendo braccianti agricoli e stentando nel vivere quotidiano con la numerosa famiglia, decisero di trovare lavoro altrove, scelsero di spostarsi nell’ Agro Pontino nel Lazio, che essendo infestato dalla malaria, pochissimi sceglievano di trasferirsi lì. Giunsero dapprima nella tenuta del senatore Scelsi a Paliano, come mezzadri insieme ad un’ altra famiglia già residente i Serenelli, composta solo da padre e figlio, essendo la madre morta da tempo. Poi i rapporti con il proprietario si guastarono, ed i Serenelli ed i Goretti dovettero lasciare Paliano e fortunatamente trovarono, sempre come mezzadri, un’ altra sistemazione nella tenuta del conte Lorenzo Mazzoleni a Ferriere di Conca, nelle Paludi Pontine. Mentre i genitori si adoperavano nel lavoro massacrante dei campi, Maria accudiva alle faccende domestiche, tenendo in ordine la casa e badando ai fratellini più piccoli. Le cose non erano tutte"rose e fiori" Il padre morì e Marietta si trovò da sola con la madre ed i fratelli.Il proprietario dopo aver invitato la madre a lasciare quel lavoro e la casa, acconsentì purché nel rimanere si associasse ai Serenelli, che abitavano nella stessa cascina e coltivavano altri terreni. I Serenelli coltivavano i campi e Assunta accudiva i figli e le due case, oltre ai lavori sull’ aia mentre Maria si dedicava alla vendita delle uova e dei colombi nella lontana Nettuno, al trasporto dell’ acqua, alla preparazione delle colazioni per i lavoratori nei campi, al rammendo del vestiario.Intanto i rapporti fra il Serenelli padre e Assunta Goretti si incrinarono. All'età di 12 anni Maria era ormai una donna . cominciava a svilupparsi nel fisico, diventando di bell’ aspetto, ma il suo animo era semplice e puro. Alessandro aveva intanto raggiunto i 18 anni, di fisico robusto era l’ orgoglio del padre, non solo perché sapeva lavorare sodo nei campi, ma cosa rara in quei tempi fra i contadini, sapeva leggere e scrivere. Alessandro ormai guardava Maria con occhi diversi da qualche anno prima e cominciava a cercare di avere degli approcci particolari, insidiandola varie volte, sempre respinto dalla ragazza che lo aveva sempre considerato come un fratello. Un giorno ancora un altra volta respinto, il giovane andò su tutte le furie e preso un punteruolo che aveva con sé, la colpì. Fu trasportata nell’ ospedale di Orsenico di Nettuno, dove a seguito della copiosa perdita di sangue e della sopravvenuta peritonite provocata dalle 14 ferite del punteruolo, i medici non riuscirono a salvarla. Ancora viva e cosciente, perdonò al suo assassino, dicendo all’ affranta madre che l’ assisteva: “per amore di Gesù gli perdono . Voglio che venga con me in paradiso ”; fu iscritta sul letto di morte tra le Figlie di Maria, ricevé gli ultimi Sacramenti e spirò il giorno dopo, il 6 luglio 1902.Alessandro serenelli fu condannato a 40 anni di prigione.. si pentì e si convertì dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il paradiso... Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre...
Read moreMaria Teresa Goretti (Corinaldo, 16 ottobre 1890 – Nettuno, 6 luglio 1902) è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica. Vittima di omicidio a seguito di un tentativo di stupro da parte di un vicino di casa, fu canonizzata nel 1950 da papa Pio XII.La famiglia Goretti, originaria di Corinaldo nelle Marche, era composta dai coniugi Luigi Goretti e Assunta Carlini, entrambi coltivatori diretti, e dai loro sei figli (un settimo figlio, il primogenito, morì a pochi mesi). La vita della giovane Maria, fino al suo omicidio, non fu diversa da quella dei figli di molti lavoratori agricoli che dovettero lasciare le proprie terre per cercare sostentamento altrove: analfabetismo, denutrizione, lavoro pesante fin dall'infanzia. Maria, deceduta a 11 anni, era alta 1,38 m e, secondo il referto autoptico, appariva vistosamente sottopeso e presentava sintomi di malaria in fase avanzata.I Goretti, in cerca di una migliore occupazione, si trasferirono dapprima a Paliano (nei pressi di Anagni), e in seguito alle Ferriere di Conca, oggi frazione di Latina ma all'epoca comprese nel territorio comunale di Cisterna di Roma (l'attuale Cisterna di Latina), assieme ai Serenelli, una famiglia amica. Nel 1900, Luigi Goretti morì di malaria e la collaborazione coi Serenelli, anch'essi in difficoltà, si fece ancora più stretta. Alessandro, secondogenito dei Serenelli, tentò diversi approcci nei confronti dell'undicenne, che raggiunsero il culmine nell'estate del 1902: il 5 luglio, con la scusa di farsi rammendare dei vestiti, Alessandro attirò Maria in casa e tentò di violentarla. Di fronte alle grida e ai tentativi di difendersi, la ferì più volte con un punteruolo. Al processo, confermando quanto detto ai carabinieri immediatamente dopo l'arresto, Serenelli confessò di aver preparato l'arma e di aver deciso di usarla qualora la bambina gli avesse opposto resistenza. Confessò inoltre che la decisione di uccidere Maria era stata in parte motivata dal desiderio di fuggire dalla vita intollerabile nei campi, nella convinzione che la vita in carcere fosse preferibile. È possibile che il giovane Alessandro, proveniente da una famiglia in cui numerosi membri avevano dato segni di squilibrio mentale e figlio di un padre alcolista, fosse in realtà impotente e abbia ferito mortalmente la sfortunata vittima una volta resosi conto di non riuscire a mettere in atto lo stupro. Maria, ancora cosciente, venne trasportata all'ospedale Orsenigo di Nettuno; la morte sopravvenne il giorno successivo per una setticemia conseguente a un intervento chirurgico. Le esequie vennero celebrate l'8 luglio 1902 nella cappella dell'ospedale[, e il corpo della bambina tumulato nel...
Read morePur esulando dal mio stile prediletto che è il Romanico, la Basilica Santuario non lascia nulla al caso: ha un'architettura post-conciliare ispirata a modelli classici con un corpo centrale e due ali colonnate laterali (sembra un abbraccio), accesso libero, presenza di dettagliate informazioni. Situata in fondo al lungomare di Nettuno, a due passi dalla spiaggia, appare da lontano nel suo inconfondibile color mattone. Proprio la vicinanza al mare causò, nel tempo, problemi alla chiesa precedente. Si ha notizia di un edificio molto piccolo di campagna, sulla riva del mare, in documenti del XVI secolo, ed era dedicato all'Annunziata. Nel 1550 avvenne l'approdo della venerata statua mariana che tutt'oggi si venera: giunse via mare dall'Inghilterra, in seguito al naufragio dell'imbarcazione su cui viaggiava. Si costruì una chiesa più grande ma nel tempo e per la vicinanza al mare dovette essere più volte riparata, chiusa e riaperta. Dal 1969 ha assunto le forme attuali. In tal modo è stato possibile creare una cripta particolare, molto ampia e adorna di mosaici, in cui riposano i resti di Santa Maria Goretti, traslati dal Cimitero di Nettuno nel 1929 a questa Basilica. Il corpo che si vede è un simulacro/reliquiario che contiene i resti. Alle pareti si snoda la storia terrena di Marietta, com'era chiamata la giovinetta, uccisa a dodici anni nel 1902 da un violento pretendente, Alessandro Serenelli (l'uomo passò 27 anni in prigione, si redense e visse poi facendo del bene fino alla morte, nel 1970). La cripta è un luogo di pace e silenzio. Risaliti, si visita la Basilica, con moderne vetrate e la statua mariana giunta qui nel 1550. È collocata in una nicchia dietro l'altare (una copia è nell'attiguo museo). Il museo dedicato a S. Maria Goretti occupa un grande salone, in fondo al quale c'è un negozio di souvenir e oggetti sacri, oltre a libri sulla santa. Marietta fu infatti fatta dapprima beata e poi santa, avendo compiuto almeno due miracoli post-mortem. L' 11 dicembre 1949 la Congregazione dei riti riconobbe come miracolose due guarigioni attribuite all'intercessione di Maria Goretti: quella di Giuseppe Cupe (8 maggio 1947) e quella di Anna Grossi Musumarra da pleurite (11 maggio dello stesso anno). Maria Goretti fu canonizzata sotto il pontificato di Pio XII, il 24 giugno 1950, con la mamma anziana presente, fratelli e sorelle. Nel museo, gratuito, si trovano ricordi e cimeli che sono venuti a contatto con le...
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