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Castello di Mirabello — Attraction in Pavia

Name
Castello di Mirabello
Description
The Mirabello Castle lies in what was once the Parco Visconteo, near Mirabello di Pavia. Between the 14th and 16th centuries, it was the seat of the Captain of the Park, the authority administering the Parco Visconteo on behalf of the Visconti and Sforza families. Only a wing of the original castle has survived.
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Pizzeria Lo Sciabecco
Via Mirabello, 34, 27100 Pavia PV, Italy
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Castello di Mirabello
ItalyLombardyPaviaCastello di Mirabello

Basic Info

Castello di Mirabello

Via Pietro Pavesi, 177, 27100 Pavia PV, Italy
3.9(76)
Open 24 hours
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Ratings & Description

Info

The Mirabello Castle lies in what was once the Parco Visconteo, near Mirabello di Pavia. Between the 14th and 16th centuries, it was the seat of the Captain of the Park, the authority administering the Parco Visconteo on behalf of the Visconti and Sforza families. Only a wing of the original castle has survived.

Cultural
Scenic
Family friendly
attractions: , restaurants: Pizzeria Lo Sciabecco
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lombardiabeniculturali.it

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4.2

(586)

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TheMax1075TheMax1075
Intorno al 1180, nella zona dove ore sorge il castello, fu fondato il monastero cistercense del Gesù. Nel corso del Duecento, accanto al monastero si sviluppò un piccolo abitato, chiamato Miscla nei documenti, dotato di numerosi mulini e protetto, almeno dal 1297, da una torre, tanto che la località cominciò ad essere chiamata Torre della Mischia. Nel 1325 la ricca famiglia pavese dei Fiamberti acquisì numerosi beni e fondi nella zona e, tra il 1325 ed il 1341, fece realizzare il primitivo castello, dotato di torre e ricetto. Negli anni 1360, Galeazzo II Visconti acquistò dai Fiamberti metà del castello, con i fondi a esso pertinenti, mentre la restante parte del complesso fu espropriata dal signore. Il complesso venne fatto restaurare da Gian Galeazzo nel 1384 e inserito nel grande Parco Visconteo (che collegava il castello di Pavia alla certosa di Pavia ed era circondato da mura e torri). A partire dal 1425, in occasione della ristrutturazione del parco voluta da Filippo Maria, il castello acquisì un profondo valore simbolico all'interno dell'organizzazione del territorio. Va segnalato che il parco costituì per la Camera Ducale, soprattutto per l'abbondanze delle acque, una fonte di materie prime: i numerosi appezzamenti di terreno coltivati, i vigneti, i frutteti, i boschi per il legname, i pascoli, gli allevamenti, le colombaie, le peschiere e una gran quantità di selvaggina riservata alla caccia, senza dimenticare gli impinati produttivi, come i mulino o le fornaci. Filippo Maria istituì la carica di capitano del Parco, incaricato della custodia e della gestione dei beni ducali e pose la sua sede nel castello. Nel 1425 Filippo Maria ordinò che a Mirabello fosse costruita, verosimilmente una "casa per residenza del duca", sui sedimi già occupati dal castello trecentesco (che evidentemente versava in pessime condizioni) che venne affidata al capitano del parco. Nel 1472 Galeazzo Maria fece rinnovare e allargare l'edificio, che venne più volte utilizzato dai duchi come sede di rappresentanza politica, in occasione delle cacce e dei banchetti organizzati all'interno del parco. Probabilmente intorno al 1491, Gian Galeazzo Sforza donò il castello a Galeazzo Sanseverino che fece rimodernare la dimora, trasformandola in una residenza di campagna più grande. L'edificio venne così adeguato ai nuovi canoni di rappresentanza nobiliari. I lavori subirono una battuta d'arresto nel 1496 per poi riprendere nel 1501 e continuare (con breve intervallo dal 1512 al 1515 quando Massimiliano Sforza riprese il controllo del ducato) fino al 1521. Il castello venne danneggiato durante l'assedio posto dai francesi a Pavia del 1522. Durante la battaglia di Pavia il castello ospitò il re di Francia Francesco I e nello stesso scontro morì, combattendo tra le fila francesi, Galeazzo Sanseverino. Il complesso tornò quindi nelle disponibilità della Camera Ducale che lo gestì (insieme alle vaste proprietà fondiarie annesse) tramite i vari capitani del parco che si susseguirono nella nomina fino al 1754, quando il Magistrato Camerario dello Stato di Milano mise in vendita la grande proprietà che fu acquistata dall'aristocratico milanese Antonio Giorgio Clerici. Tuttavia, dopo la morte del Clerici, la figlia vendette l'intera proprietà all'ospedale San Matteo di Pavia nel 1768. Tra il 1854 e il 1860 l'amministrazione dell'ospedale fece demolire circa 1/3 delle strutture e le parti rimaste ebbero le più varie destinazioni d'uso: osteria, abitazione dei contadini, scuola elementare e sede del comune di Mirabello. A partire dagli anni '60 del Novecento gli appartamenti ricavati nell'edificio vennero dati in affitto dall'amministrazione dell'ospedale a privati. Nel 2002 il castello fu acquistato dal comune di Pavia.
Paolo ZambonPaolo Zambon
Luogo storico della battaglia di Pavia (24 febbraio 1525) in fase di restauro Qui gli archibugieri spagnoli, al riparo del bosco del parco, hanno ragione della cavalleria pesante francese. "La cavalleria pesante francese venne distrutta; i cavalieri rimasti appiedati vennero annientati all'arma bianca dalla fanteria con colpi di pugnale al collo, nella giunzione tra elmo e corazza, o attraverso le piccole fessure della celata dell'elmo. Gli archibugieri, invece, impiegarono le loro armi da fuoco colpendo a distanza ravvicinata, in molti casi facendo partire il colpo direttamente dentro l'armatura dei cavalieri dopo aver sistemato l'archibugio attraverso la cotta. I principali comandanti del re Francesco I caddero in questa fase della battaglia; Louis de la Trémoille venne ucciso da un colpo ravvicinato di archibugio, lo stesso Guillaume Gouffier de Bonnivet e Galeazzo Sanseverino, mentre La Palice morì per ferite da pugnale." (Wikipedia) Francesco I cade da cavallo e viene fatto prigioniero.
Giuseppe MarzulliGiuseppe Marzulli
Costruito nel XIV secolo dai Visconti come residenza di caccia e punto di controllo delle zone circostanti, la sua storia è strettamente legata alla battaglia di Pavia del 1525. In tale circostanza ospitò il re di Francia, Francesco I, ed il suo seguito. Il castello era interamente affrescato ed aveva una struttura elegante e raffinata. Ma nel corso dei secoli andò sempre più deteriorandosi e fu in parte demolito del 1857. Oggi rimane in piedi solo un'ala, che però fa bene intuire quali sarebbero le sue potenzialità. Purtroppo si trova in notevole stato di degrado ed è attualmente abbandonato. È indispensabile intervenire subito ed, oltre ad organizzare rievocazioni storiche, si farebbe bene a restaurare con urgenza quel che è possibile salvare.
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Intorno al 1180, nella zona dove ore sorge il castello, fu fondato il monastero cistercense del Gesù. Nel corso del Duecento, accanto al monastero si sviluppò un piccolo abitato, chiamato Miscla nei documenti, dotato di numerosi mulini e protetto, almeno dal 1297, da una torre, tanto che la località cominciò ad essere chiamata Torre della Mischia. Nel 1325 la ricca famiglia pavese dei Fiamberti acquisì numerosi beni e fondi nella zona e, tra il 1325 ed il 1341, fece realizzare il primitivo castello, dotato di torre e ricetto. Negli anni 1360, Galeazzo II Visconti acquistò dai Fiamberti metà del castello, con i fondi a esso pertinenti, mentre la restante parte del complesso fu espropriata dal signore. Il complesso venne fatto restaurare da Gian Galeazzo nel 1384 e inserito nel grande Parco Visconteo (che collegava il castello di Pavia alla certosa di Pavia ed era circondato da mura e torri). A partire dal 1425, in occasione della ristrutturazione del parco voluta da Filippo Maria, il castello acquisì un profondo valore simbolico all'interno dell'organizzazione del territorio. Va segnalato che il parco costituì per la Camera Ducale, soprattutto per l'abbondanze delle acque, una fonte di materie prime: i numerosi appezzamenti di terreno coltivati, i vigneti, i frutteti, i boschi per il legname, i pascoli, gli allevamenti, le colombaie, le peschiere e una gran quantità di selvaggina riservata alla caccia, senza dimenticare gli impinati produttivi, come i mulino o le fornaci. Filippo Maria istituì la carica di capitano del Parco, incaricato della custodia e della gestione dei beni ducali e pose la sua sede nel castello. Nel 1425 Filippo Maria ordinò che a Mirabello fosse costruita, verosimilmente una "casa per residenza del duca", sui sedimi già occupati dal castello trecentesco (che evidentemente versava in pessime condizioni) che venne affidata al capitano del parco. Nel 1472 Galeazzo Maria fece rinnovare e allargare l'edificio, che venne più volte utilizzato dai duchi come sede di rappresentanza politica, in occasione delle cacce e dei banchetti organizzati all'interno del parco. Probabilmente intorno al 1491, Gian Galeazzo Sforza donò il castello a Galeazzo Sanseverino che fece rimodernare la dimora, trasformandola in una residenza di campagna più grande. L'edificio venne così adeguato ai nuovi canoni di rappresentanza nobiliari. I lavori subirono una battuta d'arresto nel 1496 per poi riprendere nel 1501 e continuare (con breve intervallo dal 1512 al 1515 quando Massimiliano Sforza riprese il controllo del ducato) fino al 1521. Il castello venne danneggiato durante l'assedio posto dai francesi a Pavia del 1522. Durante la battaglia di Pavia il castello ospitò il re di Francia Francesco I e nello stesso scontro morì, combattendo tra le fila francesi, Galeazzo Sanseverino. Il complesso tornò quindi nelle disponibilità della Camera Ducale che lo gestì (insieme alle vaste proprietà fondiarie annesse) tramite i vari capitani del parco che si susseguirono nella nomina fino al 1754, quando il Magistrato Camerario dello Stato di Milano mise in vendita la grande proprietà che fu acquistata dall'aristocratico milanese Antonio Giorgio Clerici. Tuttavia, dopo la morte del Clerici, la figlia vendette l'intera proprietà all'ospedale San Matteo di Pavia nel 1768. Tra il 1854 e il 1860 l'amministrazione dell'ospedale fece demolire circa 1/3 delle strutture e le parti rimaste ebbero le più varie destinazioni d'uso: osteria, abitazione dei contadini, scuola elementare e sede del comune di Mirabello. A partire dagli anni '60 del Novecento gli appartamenti ricavati nell'edificio vennero dati in affitto dall'amministrazione dell'ospedale a privati. Nel 2002 il castello fu acquistato dal comune di Pavia.
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Luogo storico della battaglia di Pavia (24 febbraio 1525) in fase di restauro Qui gli archibugieri spagnoli, al riparo del bosco del parco, hanno ragione della cavalleria pesante francese. "La cavalleria pesante francese venne distrutta; i cavalieri rimasti appiedati vennero annientati all'arma bianca dalla fanteria con colpi di pugnale al collo, nella giunzione tra elmo e corazza, o attraverso le piccole fessure della celata dell'elmo. Gli archibugieri, invece, impiegarono le loro armi da fuoco colpendo a distanza ravvicinata, in molti casi facendo partire il colpo direttamente dentro l'armatura dei cavalieri dopo aver sistemato l'archibugio attraverso la cotta. I principali comandanti del re Francesco I caddero in questa fase della battaglia; Louis de la Trémoille venne ucciso da un colpo ravvicinato di archibugio, lo stesso Guillaume Gouffier de Bonnivet e Galeazzo Sanseverino, mentre La Palice morì per ferite da pugnale." (Wikipedia) Francesco I cade da cavallo e viene fatto prigioniero.
Paolo Zambon

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Intorno al 1180, nella zona dove ore sorge il castello, fu fondato il monastero cistercense del Gesù. Nel corso del Duecento, accanto al monastero si sviluppò un piccolo abitato, chiamato Miscla nei documenti, dotato di numerosi mulini e protetto, almeno dal 1297, da una torre, tanto che la località cominciò ad essere chiamata Torre della Mischia. Nel 1325 la ricca famiglia pavese dei Fiamberti acquisì numerosi beni e fondi nella zona e, tra il 1325 ed il 1341, fece realizzare il primitivo castello, dotato di torre e ricetto. Negli anni 1360, Galeazzo II Visconti acquistò dai Fiamberti metà del castello, con i fondi a esso pertinenti, mentre la restante parte del complesso fu espropriata dal signore. Il complesso venne fatto restaurare da Gian Galeazzo nel 1384 e inserito nel grande Parco Visconteo (che collegava il castello di Pavia alla certosa di Pavia ed era circondato da mura e torri). A partire dal 1425, in occasione della ristrutturazione del parco voluta da Filippo Maria, il castello acquisì un profondo valore simbolico all'interno dell'organizzazione del territorio. Va segnalato che il parco costituì per la Camera Ducale, soprattutto per l'abbondanze delle acque, una fonte di materie prime: i numerosi appezzamenti di terreno coltivati, i vigneti, i frutteti, i boschi per il legname, i pascoli, gli allevamenti, le colombaie, le peschiere e una gran quantità di selvaggina riservata alla caccia, senza dimenticare gli impinati produttivi, come i mulino o le fornaci. Filippo Maria istituì la carica di capitano del Parco, incaricato della custodia e della gestione dei beni ducali e pose la sua sede nel castello. Nel 1425 Filippo Maria ordinò che a Mirabello fosse costruita, verosimilmente una "casa per residenza del duca", sui sedimi già occupati dal castello trecentesco (che evidentemente versava in pessime condizioni) che venne affidata al capitano del parco. Nel 1472 Galeazzo Maria fece rinnovare e allargare l'edificio, che venne più volte utilizzato dai duchi come sede di rappresentanza politica, in occasione delle cacce e dei banchetti organizzati all'interno del parco. Probabilmente intorno al 1491, Gian Galeazzo Sforza donò il castello a Galeazzo Sanseverino che fece rimodernare la dimora, trasformandola in una residenza di campagna più grande. L'edificio venne così adeguato ai nuovi canoni di rappresentanza nobiliari. I lavori subirono una battuta d'arresto nel 1496 per poi riprendere nel 1501 e continuare (con breve intervallo dal 1512 al 1515 quando Massimiliano Sforza riprese il controllo del ducato) fino al 1521. Il castello venne danneggiato durante l'assedio posto dai francesi a Pavia del 1522. Durante la battaglia di Pavia il castello ospitò il re di Francia Francesco I e nello stesso scontro morì, combattendo tra le fila francesi, Galeazzo Sanseverino. Il complesso tornò quindi nelle disponibilità della Camera Ducale che lo gestì (insieme alle vaste proprietà fondiarie annesse) tramite i vari capitani del parco che si susseguirono nella nomina fino al 1754, quando il Magistrato Camerario dello Stato di Milano mise in vendita la grande proprietà che fu acquistata dall'aristocratico milanese Antonio Giorgio Clerici. Tuttavia, dopo la morte del Clerici, la figlia vendette l'intera proprietà all'ospedale San Matteo di Pavia nel 1768. Tra il 1854 e il 1860 l'amministrazione dell'ospedale fece demolire circa 1/3 delle strutture e le parti rimaste ebbero le più varie destinazioni d'uso: osteria, abitazione dei contadini, scuola elementare e sede del comune di Mirabello. A partire dagli anni '60 del Novecento gli appartamenti ricavati nell'edificio vennero dati in affitto dall'amministrazione dell'ospedale a privati. Nel 2002 il castello fu acquistato dal...

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Luogo storico della battaglia di Pavia (24 febbraio 1525) in fase di restauro

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"La cavalleria pesante francese venne distrutta; i cavalieri rimasti appiedati vennero annientati all'arma bianca dalla fanteria con colpi di pugnale al collo, nella giunzione tra elmo e corazza, o attraverso le piccole fessure della celata dell'elmo. Gli archibugieri, invece, impiegarono le loro armi da fuoco colpendo a distanza ravvicinata, in molti casi facendo partire il colpo direttamente dentro l'armatura dei cavalieri dopo aver sistemato l'archibugio attraverso la cotta. I principali comandanti del re Francesco I caddero in questa fase della battaglia; Louis de la Trémoille venne ucciso da un colpo ravvicinato di archibugio, lo stesso Guillaume Gouffier de Bonnivet e Galeazzo Sanseverino, mentre La Palice morì per ferite da pugnale." (Wikipedia)

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Potenzialmente da sette stelle ma inspiegabilmente lasciato diroccare dopo l'acquisizione del comune dal policlinico s. Matteo diversi decenni fa. Basterebbe fare un bando offrendo alle maggiori catene alberghiere nazionali ed internazionali la possibilità di acquisire gratuitamente la struttura per un congruo numero di anni (99) a fronte della ristrutturazione del castello. Ci sono evidenti grandi possibilità di business per la conformazione della struttura (le sole scuderie potrebbero ospitare decine di camere), il grande parco annesso, la vicinanza con Milano, l'assenza a Pavia di strutture ricettive di alto livello e di un centro congressi come si deve e ci sono altrettanto evidenti opportunità di sviluppo occupazionale ed economico per la città. Da decenni però l'amministrazione locale si è rivelata inetta ed incapace di pensare a qualsivoglia destinazione del sito se non di lasciarlo...

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