PER NON DIMENTICARE
Si trova accanto alla locale stazione ferroviaria dismessa, lungo la ferrovia del Brennero, ove dall'estate del 1945 fino al 1947 sostarono in arrivo dal Nord le tradotte che riportavano in Italia migliaia di internati militari, di deportati civili e lavoratori sfuggiti alla morte in Germania, i quali una volta scesi ricevevano dalle volontarie e dai volontari organizzati dal Comando Alleato insieme con la Croce Rossa italiana e l'Opera pontificia di assistenza e soccorso. Venne scelto come luogo per la sua collocazione la stazione di Balconi di Pescantina dove già a partire dall'8 settembre del 1943 passavano le tradotte dirette verso i campi di concentramento militare e civile in Germania. Alla fine del conflitto, Pescantina e in particolare Balconi ebbero un ruolo di primo piano dovuto al fatto che sia la stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova così come il ponte ferroviario di Parona di Valpolicella erano stati resi impraticabili dai bombardamenti alleati. La stazione di Balconi divenne così il luogo in cui i convogli ferroviari che ritornavano in Italia erano costretti a fermarsi. Qui gli ex internati, che non erano ancora giunti a destinazione, una volta scesi proseguivano il loro viaggio con camion o mezzi di fortuna. Qui verso la fine di giugno del 1945 il Comando Alleato e italiano istituirono un Nucleo di Assistenza e chiesero alla Croce Rossa Italiana infermiere per l'assistenza sanitaria e morale degli ex internati in transito. Il campo di assistenza incominciò a funzionare dal 1º luglio 1945. Nel campo prestò aiuto un movimento volontario e gratuito in maggioranza femminile. Dal campo transitò anche Primo Levi il 17 ottobre del 1945, come lui stesso racconta nell'ultimo capitolo del suo romanzo autobiografico La tregua: "Il 17 di ottobre ci accolse il campo di Pescantina, presso Verona, e qui ci sciogliemmo, ognuno verso la sua sorte: ma solo alla sera del giorno seguente partì un treno in direzione di Torino." Lo scrittore Giovanni Guareschi dichiarò di aver preso spunto per il suo personaggio don Camillo da un frate benedettino che lavorava in questo campo di assistenza accogliendo i reduci dei lager. Si calcola che il centro di assistenza abbia dato cure e ricovero a circa 700.000 cittadini italiani che rientravano dalla Germania ed è per questo motivo che il Comune di Pescantina fu insignito nell'aprile del 2007 della medaglia d'oro al merito civile per atti di abnegazione durante il secondo conflitto mondiale. Il riconoscimento venne consegnato al Sindaco dall'allora capo dello Stato Giorgio Napolitano....
Read moreOpera di profondo valore, dedicata ai caduti nei lager nazisti. Il monumento estremamente semplice e profondamente significativo è dominato da filo spinato e mani imploranti. Al centro è collocata un'alta croce che culmina con una mano implorante che si apre verso il cielo avvolta da un cerchio di ferro all'interno del quale s'intravede la stella di David. Immediatamente vicino vi è un convoglio simbolo della deportazione.
Purtroppo, nonostante l'importanza che questo simbolo riveste, risulta abbandonato e...
Read more@allariaperta con il nostro gruppo di Nordic Walking abbiamo inserito questo luogo all'interno di uno dei nostri percorsi dedicato alle uscite di gruppo xchè è un luogo che deve essere visitato è un dovere da parte nostra fermarci a pensare proprio in quei luoghi che sono stati teatro di avvenimenti importanti come la Stazione di Balconi dove i deportati videro la prima luce...
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