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Castle of Pralormo — Attraction in Pralormo

Name
Castle of Pralormo
Description
Nearby attractions
Nearby restaurants
Osteria Vineria Destupa la Buta
Via Torino, 27, 10040 Pralormo TO, Italy
Jiere
Via Alba, 10, 10040 Pralormo TO, Italy
Ristorante dell'Olmo
Via Alba, 67, 10040 Pralormo TO, Italy
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Keywords
Castle of Pralormo tourism.Castle of Pralormo hotels.Castle of Pralormo bed and breakfast. flights to Castle of Pralormo.Castle of Pralormo attractions.Castle of Pralormo restaurants.Castle of Pralormo travel.Castle of Pralormo travel guide.Castle of Pralormo travel blog.Castle of Pralormo pictures.Castle of Pralormo photos.Castle of Pralormo travel tips.Castle of Pralormo maps.Castle of Pralormo things to do.
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Castle of Pralormo
ItalyPiedmontPralormoCastle of Pralormo

Basic Info

Castle of Pralormo

Via Umberto I, 26, 10040 Pralormo TO, Italy
4.2(1.8K)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Outdoor
Family friendly
attractions: , restaurants: Osteria Vineria Destupa la Buta, Jiere, Ristorante dell'Olmo
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Phone
+39 011 884870
Website
castellodipralormo.com

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Museo Egizio di Torino: visita guidata Skip-The-Line
Museo Egizio di Torino: visita guidata Skip-The-Line
Fri, Dec 5 • 3:30 PM
Via Accademia delle Scienze, 6, Torino, 10123
View details
Inside Monet
Inside Monet
Sat, Dec 6 • 9:45 AM
Viale Pier Andrea Mattioli, 25, Torino, 10125
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Explore vineyards, cellar tasting
Explore vineyards, cellar tasting
Fri, Dec 5 • 4:00 PM
12051, Alba, Piemonte, Italy
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Nearby restaurants of Castle of Pralormo

Osteria Vineria Destupa la Buta

Jiere

Ristorante dell'Olmo

Osteria Vineria Destupa la Buta

Osteria Vineria Destupa la Buta

4.4

(116)

$$

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Jiere

Jiere

4.7

(154)

$$$

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Ristorante dell'Olmo

Ristorante dell'Olmo

4.3

(346)

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Reviews of Castle of Pralormo

4.2
(1,765)
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5.0
2y

Pralormo è un comune a circa 40km da Torino. Il castello di Pralormo, ancora abitato dal Conte, può essere vistato (solo visita guidata) al costo di 10euro. L'immenso giardino esterno ospita una grande mostra di tulipani (1 Aprile - 1 Maggio) denominata "messer tulipano". Il costo per visitare il giardino è di 10 euro e troverete un comodissimo ed enorme parcheggio appena sotto il castello (2euro per tutto il giorno). Oltre ai tulipani potrete sostare su un prato per eventuale picnic (ma non è attrezzato, quindi non aspettatevi tavolino e affini), visitare tutta la zona esterna al castello dove troverete tantissime bancarelle e punti ristoro. Se vorrete fare tutto con calma potete anche passarvi tutta la giornata. I tulipani sono davvero stupendi e c'è davvero una varietà incredibile di bancarelle che vendono prodotti di ogni tipo. Unica nota stonata la troppa polvere presente sul percorso fra le aiuole dei tulipani. Una bagnata non avrebbe fatto male. Noi non abbiamo visitato il castello in quanto c'era un po' di coda e non si possono scattare foto.

STORIA DEL CASTELLO

L’origine del castello risale al XIII secolo, quando era una fortezza, a pianta quadrata, per la difesa del territorio. Dal Medioevo sino all’inizio del XIX secolo l’edificio era circondato da un fossato e vi si accedeva attraverso un ponte levatoio ed una rampa che correva parallela alla facciata ovest, al posto dell’attuale portico. La storia del castello si intreccia naturalmente con quella delle famiglie che lo possedettero nel corso dei secoli. I fondatori furono i Signori di Anterisio, antica famiglia scomparsa nei secoli bui, che riferiva al Vescovo di Asti. Poi la fortezza passò nell’orbita dei Biandrate, importanti feudatari imperiali, ma dopo lo scontro tra questa importante famiglia e il Comune di Asti avvenuto nel 1275, intorno al 1300 pervenne ai Roero, ramo Roero di Pralormo,.I Roero ampliarono il Castello, arricchendolo di due torri rotonde a nord ovest e sud est e di un grande torrione a sud ovest. Nel 1399 tre fratelli Roero divisero il castello (ed anche il feudo) in tre parti eguali che ebbero sorti diverse, suddividendosi talvolta in frazioni ancora minori. In tal modo molte furono le famiglie che si succedettero nella proprietà di porzioni del feudo e del castello. Nel 1680 giunse, da Barcellonette, Giacomo Beraudo, capostipite della famiglia attuale proprietaria, quella dei conti Beraudo di Pralormo. I suoi eredi amarono molto questa grande dimora e vi operarono grandi trasformazioni: fecero costruire nel 1730 la bella cappella dell’architetto Galletti (autore tra l’altro di un ampliamento del Santuario di Oropa) poi una sopraelevazione della stessa con saloni e camere decorate con affreschi. Nel 1830-40 il conte Carlo Beraudo di Pralormo, diplomatico e uomo politico dell’età albertina (fu ministro degli Interni per quasi 10 anni) divenne unico proprietario del Castello e ne fece trasformare gli ambienti interni in una prestigiosa dimora di rappresentanza dall’architetto Ernesto Melano, architetto di corte artefice della trasformazione del Castello Reale di Racconigi. Poiché era venuta meno l’originale destinazione militare dell’edificio vennero aboliti il fossato ed il ponte levatoio, costruiti il portico d’ingresso, un grandioso scalone e venne coperto il cortile centrale, trasformato in un salone d’onore, alto tre piani, sormontato da una volta e da un lucernario, con arcate e finestre neoclassiche sulle facciate interne. Il conte Carlo chiamò anche il famoso architetto paesaggista tedesco Xaver Kurten che creò il magnifico parco all’inglese. Sul finire del secolo il nipote del ministro, anch’egli di nome Carlo, nonno dell’attuale proprietario, fece edificare l’Orangerie, la grandiosa Cascina (1875) e la bellissima serra in vetro e ferro dei Fratelli Lefebvre di Parigi. Il castello è permanentemente abitato dai proprietari, che svolgono, sotto il controllo della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio, un costante ed attento lavoro di...

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1.0
6y

Who ever the owner is I give them a zero out of 10. They hadn’t changed the dates online so there’s was so many people showing up to the gates like why? It said it opened March 8. I went there yesterday Sunday March 24 and it was closed. I saw so many people that went and were confused. We tried to look inside to see what what’s going on and the people who live there showed up being so rude, saying it opens March 30th I explained me and people around there had seen March 8 instead the owners were very rude didn’t apologize for not changing the dates online instead practically kicked us out. We drove from Switzerland all the way to Pralermo to be treated badly by the owners. I don’t recommend this...

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3.0
3y

Un bel posto, ma riformulerei i prezzi in base allo stato dei fiori. Siamo stati il primo maggio, e più del 30% erano appassiti o senza più petali: 11 euro è un costo eccessivo. All'interno qualche bancarella. Percorsi confusi: non si potrebbe formulare un itinerario, un percorso? Parcheggio esterno obbligatorio e a pagamento. Eravamo in 10 e avevamo fatto l'acquisto biglietti online: stampato 10 fogli A4 (con tanto di inutile pubblicità che significa solo spreco di inchiostro) all'ingresso l'operatore si è limitato a contare 10 fogli, senza nessuna verifica.... avremmo potuto usare un solo biglietto per tutti o addirittura consegnarli a chiunque in coda nel momento della nostra uscita (non lo abbiamo fatto per onestà), ma prova quanto scarsa sia l'organizzazione. Il personale all'interno è riuscito a darci 4 risposte diverse sull'area pic nic: "non c'è" "è chiusa" "apre a mezzogiorno (erano le 13.00...)" " è aperta dalle 8.00".

Stendiamo un velo pietoso per chi dirige il traffico fuori con le pettorine gialle che, a parte averli visti urlare con rabbia verso anziani che si erano fermati per far scendere delle persone in un punto un pò critico, sono riusciti a fare anche un casino in fondo alla stradina nell'ingresso del parcheggio a cui vorrei dire che "se 50 persone su 55 sbagliano ad attevarsare, il problema è vostro, della ridicola segnaletica e sentirvi polemizzare con tutti con fare bacchettone e saccente, non vi rende migliori delle bandierine tosse che tenete in mano... anche se lo faceste come volontari". Nelle foto sono presenti tutti i papaveri da vedere... assolutamente non meritevole del...

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Cristiano CentoCristiano Cento
Pralormo è un comune a circa 40km da Torino. Il castello di Pralormo, ancora abitato dal Conte, può essere vistato (solo visita guidata) al costo di 10euro. L'immenso giardino esterno ospita una grande mostra di tulipani (1 Aprile - 1 Maggio) denominata "messer tulipano". Il costo per visitare il giardino è di 10 euro e troverete un comodissimo ed enorme parcheggio appena sotto il castello (2euro per tutto il giorno). Oltre ai tulipani potrete sostare su un prato per eventuale picnic (ma non è attrezzato, quindi non aspettatevi tavolino e affini), visitare tutta la zona esterna al castello dove troverete tantissime bancarelle e punti ristoro. Se vorrete fare tutto con calma potete anche passarvi tutta la giornata. I tulipani sono davvero stupendi e c'è davvero una varietà incredibile di bancarelle che vendono prodotti di ogni tipo. Unica nota stonata la troppa polvere presente sul percorso fra le aiuole dei tulipani. Una bagnata non avrebbe fatto male. Noi non abbiamo visitato il castello in quanto c'era un po' di coda e non si possono scattare foto. STORIA DEL CASTELLO L’origine del castello risale al XIII secolo, quando era una fortezza, a pianta quadrata, per la difesa del territorio. Dal Medioevo sino all’inizio del XIX secolo l’edificio era circondato da un fossato e vi si accedeva attraverso un ponte levatoio ed una rampa che correva parallela alla facciata ovest, al posto dell’attuale portico. La storia del castello si intreccia naturalmente con quella delle famiglie che lo possedettero nel corso dei secoli. I fondatori furono i Signori di Anterisio, antica famiglia scomparsa nei secoli bui, che riferiva al Vescovo di Asti. Poi la fortezza passò nell’orbita dei Biandrate, importanti feudatari imperiali, ma dopo lo scontro tra questa importante famiglia e il Comune di Asti avvenuto nel 1275, intorno al 1300 pervenne ai Roero, ramo Roero di Pralormo,.I Roero ampliarono il Castello, arricchendolo di due torri rotonde a nord ovest e sud est e di un grande torrione a sud ovest. Nel 1399 tre fratelli Roero divisero il castello (ed anche il feudo) in tre parti eguali che ebbero sorti diverse, suddividendosi talvolta in frazioni ancora minori. In tal modo molte furono le famiglie che si succedettero nella proprietà di porzioni del feudo e del castello. Nel 1680 giunse, da Barcellonette, Giacomo Beraudo, capostipite della famiglia attuale proprietaria, quella dei conti Beraudo di Pralormo. I suoi eredi amarono molto questa grande dimora e vi operarono grandi trasformazioni: fecero costruire nel 1730 la bella cappella dell’architetto Galletti (autore tra l’altro di un ampliamento del Santuario di Oropa) poi una sopraelevazione della stessa con saloni e camere decorate con affreschi. Nel 1830-40 il conte Carlo Beraudo di Pralormo, diplomatico e uomo politico dell’età albertina (fu ministro degli Interni per quasi 10 anni) divenne unico proprietario del Castello e ne fece trasformare gli ambienti interni in una prestigiosa dimora di rappresentanza dall’architetto Ernesto Melano, architetto di corte artefice della trasformazione del Castello Reale di Racconigi. Poiché era venuta meno l’originale destinazione militare dell’edificio vennero aboliti il fossato ed il ponte levatoio, costruiti il portico d’ingresso, un grandioso scalone e venne coperto il cortile centrale, trasformato in un salone d’onore, alto tre piani, sormontato da una volta e da un lucernario, con arcate e finestre neoclassiche sulle facciate interne. Il conte Carlo chiamò anche il famoso architetto paesaggista tedesco Xaver Kurten che creò il magnifico parco all’inglese. Sul finire del secolo il nipote del ministro, anch’egli di nome Carlo, nonno dell’attuale proprietario, fece edificare l’Orangerie, la grandiosa Cascina (1875) e la bellissima serra in vetro e ferro dei Fratelli Lefebvre di Parigi. Il castello è permanentemente abitato dai proprietari, che svolgono, sotto il controllo della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio, un costante ed attento lavoro di manutenzione e restauro.
Giovanni OttiniGiovanni Ottini
Un bel posto, ma riformulerei i prezzi in base allo stato dei fiori. Siamo stati il primo maggio, e più del 30% erano appassiti o senza più petali: 11 euro è un costo eccessivo. All'interno qualche bancarella. Percorsi confusi: non si potrebbe formulare un itinerario, un percorso? Parcheggio esterno obbligatorio e a pagamento. Eravamo in 10 e avevamo fatto l'acquisto biglietti online: stampato 10 fogli A4 (con tanto di inutile pubblicità che significa solo spreco di inchiostro) all'ingresso l'operatore si è limitato a contare 10 fogli, senza nessuna verifica.... avremmo potuto usare un solo biglietto per tutti o addirittura consegnarli a chiunque in coda nel momento della nostra uscita (non lo abbiamo fatto per onestà), ma prova quanto scarsa sia l'organizzazione. Il personale all'interno è riuscito a darci 4 risposte diverse sull'area pic nic: "non c'è" "è chiusa" "apre a mezzogiorno (erano le 13.00...)" " è aperta dalle 8.00". Stendiamo un velo pietoso per chi dirige il traffico fuori con le pettorine gialle che, a parte averli visti urlare con rabbia verso anziani che si erano fermati per far scendere delle persone in un punto un pò critico, sono riusciti a fare anche un casino in fondo alla stradina nell'ingresso del parcheggio a cui vorrei dire che "se 50 persone su 55 sbagliano ad attevarsare, il problema è vostro, della ridicola segnaletica e sentirvi polemizzare con tutti con fare bacchettone e saccente, non vi rende migliori delle bandierine tosse che tenete in mano... anche se lo faceste come volontari". Nelle foto sono presenti tutti i papaveri da vedere... assolutamente non meritevole del prezzo pagato.
Erika BonasoErika Bonaso
Domenica sono andata con amici a visitare il castello di Pralormo di cui tanti parlano.. Parcheggio a 200 m di distanza dal castello (2€ il prezzo giornaliero in mezzo ad un campo di erba). Dopo aver parcheggiato siamo stati invasi da un fiume di gente che saliva e scendeva da questa ripida salita verso il castello,tutto ciò sotto al cocente e afoso sole. Arrivati in cima vi erano due file; quella con l'ingresso di 10€ fatto sul momento e quella per chi aveva fatto il biglietto online di 11€. Entrati nel giardino del castello ci dicono che per visitare all'interno c'era da mettersi in lista e aspettare il proprio" gruppo"che ogni tot di tempo partiva con la guida,quest'ultimo pacchetto costava 8€. Quindi oltre ad aver pagato 10/11€ per entrare nel giardino,avremmo dovuto aggiungere 8€ per la visita del castello. 18/19€ mi sembra eccessivo,ma spiegherò anche il perché.. Il giardino non era PER NIENTE CURATO,tulipani appassiti e sparsi un po' qua e un po' là,zone del tutto lasciate all'abbandono per non parlare del laghetto che era come se ci si trovasse in mezzo ad un bosco. All'interno c'erano le bancarelle per l'evento Messer tulipano,l'unica cosa curata del castello esterno. Dicono che per girare il castello e il giardino ci vogliano dalle 3 alle 4 ore,ma la gente dopo un'ora e mezza aveva finito il giro e se ne tornava a casa. Ho perso il conto nel sentir le persone deluse e arrabbiate per il costo del biglietto e di conseguenza il paesaggio poco curato in cui ci si trovava. Volete vedere delle distese di tulipani? Questo non è il posto giusto.
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Pralormo è un comune a circa 40km da Torino. Il castello di Pralormo, ancora abitato dal Conte, può essere vistato (solo visita guidata) al costo di 10euro. L'immenso giardino esterno ospita una grande mostra di tulipani (1 Aprile - 1 Maggio) denominata "messer tulipano". Il costo per visitare il giardino è di 10 euro e troverete un comodissimo ed enorme parcheggio appena sotto il castello (2euro per tutto il giorno). Oltre ai tulipani potrete sostare su un prato per eventuale picnic (ma non è attrezzato, quindi non aspettatevi tavolino e affini), visitare tutta la zona esterna al castello dove troverete tantissime bancarelle e punti ristoro. Se vorrete fare tutto con calma potete anche passarvi tutta la giornata. I tulipani sono davvero stupendi e c'è davvero una varietà incredibile di bancarelle che vendono prodotti di ogni tipo. Unica nota stonata la troppa polvere presente sul percorso fra le aiuole dei tulipani. Una bagnata non avrebbe fatto male. Noi non abbiamo visitato il castello in quanto c'era un po' di coda e non si possono scattare foto. STORIA DEL CASTELLO L’origine del castello risale al XIII secolo, quando era una fortezza, a pianta quadrata, per la difesa del territorio. Dal Medioevo sino all’inizio del XIX secolo l’edificio era circondato da un fossato e vi si accedeva attraverso un ponte levatoio ed una rampa che correva parallela alla facciata ovest, al posto dell’attuale portico. La storia del castello si intreccia naturalmente con quella delle famiglie che lo possedettero nel corso dei secoli. I fondatori furono i Signori di Anterisio, antica famiglia scomparsa nei secoli bui, che riferiva al Vescovo di Asti. Poi la fortezza passò nell’orbita dei Biandrate, importanti feudatari imperiali, ma dopo lo scontro tra questa importante famiglia e il Comune di Asti avvenuto nel 1275, intorno al 1300 pervenne ai Roero, ramo Roero di Pralormo,.I Roero ampliarono il Castello, arricchendolo di due torri rotonde a nord ovest e sud est e di un grande torrione a sud ovest. Nel 1399 tre fratelli Roero divisero il castello (ed anche il feudo) in tre parti eguali che ebbero sorti diverse, suddividendosi talvolta in frazioni ancora minori. In tal modo molte furono le famiglie che si succedettero nella proprietà di porzioni del feudo e del castello. Nel 1680 giunse, da Barcellonette, Giacomo Beraudo, capostipite della famiglia attuale proprietaria, quella dei conti Beraudo di Pralormo. I suoi eredi amarono molto questa grande dimora e vi operarono grandi trasformazioni: fecero costruire nel 1730 la bella cappella dell’architetto Galletti (autore tra l’altro di un ampliamento del Santuario di Oropa) poi una sopraelevazione della stessa con saloni e camere decorate con affreschi. Nel 1830-40 il conte Carlo Beraudo di Pralormo, diplomatico e uomo politico dell’età albertina (fu ministro degli Interni per quasi 10 anni) divenne unico proprietario del Castello e ne fece trasformare gli ambienti interni in una prestigiosa dimora di rappresentanza dall’architetto Ernesto Melano, architetto di corte artefice della trasformazione del Castello Reale di Racconigi. Poiché era venuta meno l’originale destinazione militare dell’edificio vennero aboliti il fossato ed il ponte levatoio, costruiti il portico d’ingresso, un grandioso scalone e venne coperto il cortile centrale, trasformato in un salone d’onore, alto tre piani, sormontato da una volta e da un lucernario, con arcate e finestre neoclassiche sulle facciate interne. Il conte Carlo chiamò anche il famoso architetto paesaggista tedesco Xaver Kurten che creò il magnifico parco all’inglese. Sul finire del secolo il nipote del ministro, anch’egli di nome Carlo, nonno dell’attuale proprietario, fece edificare l’Orangerie, la grandiosa Cascina (1875) e la bellissima serra in vetro e ferro dei Fratelli Lefebvre di Parigi. Il castello è permanentemente abitato dai proprietari, che svolgono, sotto il controllo della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio, un costante ed attento lavoro di manutenzione e restauro.
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Erika Bonaso

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