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Sanctuary of Our Lady Blood — Attraction in Re

Name
Sanctuary of Our Lady Blood
Description
The Santuario della Madonna del Sangue is a sanctuary in the comune of Re, Italy. It is devoted to the Virgin Mary and it was built where in 1494 a miracle occurred: a small fresco of the Nursing Madonna was hit by a stone and started bleeding.
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Sanctuary of Our Lady Blood
ItalyPiedmontReSanctuary of Our Lady Blood

Basic Info

Sanctuary of Our Lady Blood

Via Locarno, 4, 28856 Re VB, Italy
4.7(965)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

The Santuario della Madonna del Sangue is a sanctuary in the comune of Re, Italy. It is devoted to the Virgin Mary and it was built where in 1494 a miracle occurred: a small fresco of the Nursing Madonna was hit by a stone and started bleeding.

Cultural
Family friendly
attractions: , restaurants: Trattoria Svizzera, La Serenella di Lonati Loredana, Trattoria Ristorante Bar Gargino, Trattoria Bar Pace
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Reviews of Sanctuary of Our Lady Blood

4.7
(965)
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5.0
22w

Molto bello. Per credenti e non. Santuario di Re è costituito da due edifici incorporati tra loro, appartenenti a due epoche diverse: quello antico risale agli inizi del 1600, mentre la grandiosa Basilica alla metà del XX secolo. Nella pergamena del podestà Daniele Crespi si fa cenno ad un “maestoso Tempio” da costruire come risposta dei fedeli al dono straordinario del Miracolo del Sangue. Grazie ai decreti vescovili, l’immagine fu subito protetta da una tenda e da ante; il porticato fu chiuso da pareti di muro. In seguito si costruì un primo prolungamento del medesimo che fu poi ampliato e completato con la costruzione di un campanile a tre cam-pane, sul fianco settentrionale della chiesa. L’edificio definitivo del Santuario antico fu messo in opera in modo graduale nel primo trentennio del 1600 e fu consacrato dal Vescovo Volpio nel 1627. Ebbe inizio per l’impulso dato dal Vescovo Bascapé al culto della Madonna del Sangue in seguito alla sua prima visita pastorale del 1596. Egli pubblicò la pergamena del podestà Angelo Romano e subito dopo quella del podestà Daniele Crespi, più importante per il suo valore giuridico di atto pubblico testimo-niato dalla firma dei quattro notai. La costruzione stentò ad avviarsi, sempre a causa della povertà dei mezzi. Si vendettero dei terreni e si fece una raccolta di offerte in tutta la Diocesi tramite due questuanti. Il Bascapé poté vedere solo una parte del Santuario “in fase già avanzata” nella terza visita pastorale del 1609. Per una disposizione del suo successore, il Cardinale Taverna, l’immagine del miracolo doveva essere trasportata sopra l’altare maggiore della chiesa di S. Maurizio; alla fine prevalse l’accortezza di evitare danni irreparabili all’affresco; e la Madonna rimase provvidenzialmente nel posto dove aveva effuso il suo sangue; mentre al patrono della parrocchia, S. Maurizio, fu riservato il coro sul retro dell’altare della Madonna, arricchito nel 1620 da 14 stalli di noce intagliati dallo scultore Grifanti di Ascona.

Ancora oggi si possono ammirare gli stucchi della volta di S. Maurizio che fanno da cornice barocca agli affreschi di Carlo Mellerio (1654), disposti in forma concentrica. Nel mezzo è raffigurato il Padre Eterno con angioletti e attorno i quattro Evangelisti. Gli abbellimenti decorativi e le opere artistiche furono eseguite nel corso dell’intero XVIII secolo, contemporaneamente al rifiorire dell’arte nelle altre chiese della Valle Vigezzo. Le tappe più significative vanno in elenco con la costruzione del campanile attuale (1699-1703) e la messa in opera (1733) del pregevole altare in marmo policromo di artigianato lombardo a forma piramidale con due angeli di marmo in adorazione rivolti verso l’Immagine della Madonna e la ghirlanda ovale di sei angioletti di cui una coppia al vertice dell’altare, compie l’atto dell’incoronazione. Sopra l’affresco risalta, in una elegante cornice, il triplice “fiore della verginità” di Maria e subito sopra, tra due angioletti, il medaglione con incisa la scritta in oro: “Venite et videte quae posuit prodigia” (“Venite, vedete le opere del Signore; Egli ha fatto portenti sulla terra”- Sl. XLV). Sopra la scritta aleggia la colomba, simbolo dello Spirito Santo. Sotto la mensa dell’altare, al centro del paliotto di marmo, una finestrella con inferriata lascia intravvedere il muro originale sottostante l’affresco che, durante l’effusione, fu anch’esso bagnato dal sangue del miracolo. Una balaustra di marmo a disegno floreale di fine intarsio ed eleganza racchiude in semicerchio l’altare. Il XIX secolo si apre con la costruzione dell’attuale porticato (1806), formato da quattro coppie di colonnine poggiate su relativi tronchi quadrangolari di sarizzo; opera dovuta ad un benefattore insigne, Borgnis Bolongaro. I due cavalieri all’interno del porticato (S. Maurizio e S. Giorgio) sono del pittore Lorenzo Peretti, come pure il minuscolo affresco raffigurante il Battesimo di Gesù sopra il Battistero posto all’entrata sul lato...

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4.0
15w

Un viaggio tra storia, fede e natura Il Santuario della Madonna del Sangue, incastonato tra le montagne della Val Vigezzo, non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio gioiello di storia, arte e spiritualità che merita di essere visitato con attenzione. La sua storia, intrisa di fede popolare e fatti miracolosi, lo rende un luogo unico e affascinante. Il santuario deve la sua origine a un evento prodigioso avvenuto nel 1494. Secondo la tradizione, un affresco della Madonna del latte dipinta sulla parete della vecchia chiesa, iniziò a sanguinare in seguito a un atto vandalico compiuto da un uomo adirato per aver perso al gioco. Il sangue scorse dalla fronte lasciando un segno indelebile sull'affresco, che ancora oggi è visibile. La notizia del miracolo si diffuse rapidamente, attirando pellegrini da ogni dove e portando alla decisione di costruire un santuario in onore della Madonna del Sangue L'edificio attuale è il risultato di secoli di ampliamenti e restauri. La sua architettura è un affascinante mix di stili, con una facciata in stile neoclassico e interni che spaziano dal barocco al neogotico. La pianta a croce latina, con una navata centrale e due laterali, è imponente e accogliente. Oltre alla storia del miracolo, il santuario custodisce altri tesori e curiosità. Sotto il presbiterio si trova una cripta dove sono conservati gli ex voto e le testimonianze delle grazie ricevute. È un luogo di profonda spiritualità, che racconta le storie di fede e speranza di innumerevoli pellegrini. Il santuario è un vero e proprio museo a cielo aperto, con affreschi, dipinti e sculture di grande valore artistico. Tra i più notevoli, l'affresco di Giovanni Pietro da Cembra che raffigura la Crocifissione, e le tele del pittore vigezzino Carlo Fornara. Un'esperienza che va oltre la fede Anche per chi non è credente, il Santuario della Madonna del Sangue offre un'esperienza indimenticabile. La sua posizione, immersa nel verde della Val Vigezzo, regala panorami mozzafiato e la possibilità di fare splendide escursioni a piedi. La tranquillità e la bellezza del luogo invitano alla riflessione e alla contemplazione, rendendo la visita un momento di profonda serenità. Il Santuario della Madonna del Sangue è un luogo che merita di essere scoperto e vissuto. Un luogo dove storia, arte e spiritualità si fondono, offrendo ai visitatori un viaggio emozionante e indimenticabile. Un'oasi di pace e bellezza che lascia il segno nel cuore di...

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5.0
6y

Where the sanctuary now stands there was once a small parish church, dedicated to San Maurizio, with an image of the Virgin and Child painted on the façade. Legend has it that while playing a game, a man called Giovanni Zuccone threw a stone which hit the image of the Virgin, whereupon the image began to bleed and continued bleeding for twenty days. The Bishop of Novara accordingly decided to transform the church into a sanctuary. Building work started in1922 and finished in 1958. The ancient miraculous image of the Virgin from the church of San Maurizio is kept on the high altar, which is Baroque and made entirely of marble. A tabernacle at the back of the altar holds some of the blood said to have issued from the...

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Paolo BroggiPaolo Broggi
Molto bello. Per credenti e non. Santuario di Re è costituito da due edifici incorporati tra loro, appartenenti a due epoche diverse: quello antico risale agli inizi del 1600, mentre la grandiosa Basilica alla metà del XX secolo. Nella pergamena del podestà Daniele Crespi si fa cenno ad un “maestoso Tempio” da costruire come risposta dei fedeli al dono straordinario del Miracolo del Sangue. Grazie ai decreti vescovili, l’immagine fu subito protetta da una tenda e da ante; il porticato fu chiuso da pareti di muro. In seguito si costruì un primo prolungamento del medesimo che fu poi ampliato e completato con la costruzione di un campanile a tre cam-pane, sul fianco settentrionale della chiesa. L’edificio definitivo del Santuario antico fu messo in opera in modo graduale nel primo trentennio del 1600 e fu consacrato dal Vescovo Volpio nel 1627. Ebbe inizio per l’impulso dato dal Vescovo Bascapé al culto della Madonna del Sangue in seguito alla sua prima visita pastorale del 1596. Egli pubblicò la pergamena del podestà Angelo Romano e subito dopo quella del podestà Daniele Crespi, più importante per il suo valore giuridico di atto pubblico testimo-niato dalla firma dei quattro notai. La costruzione stentò ad avviarsi, sempre a causa della povertà dei mezzi. Si vendettero dei terreni e si fece una raccolta di offerte in tutta la Diocesi tramite due questuanti. Il Bascapé poté vedere solo una parte del Santuario “in fase già avanzata” nella terza visita pastorale del 1609. Per una disposizione del suo successore, il Cardinale Taverna, l’immagine del miracolo doveva essere trasportata sopra l’altare maggiore della chiesa di S. Maurizio; alla fine prevalse l’accortezza di evitare danni irreparabili all’affresco; e la Madonna rimase provvidenzialmente nel posto dove aveva effuso il suo sangue; mentre al patrono della parrocchia, S. Maurizio, fu riservato il coro sul retro dell’altare della Madonna, arricchito nel 1620 da 14 stalli di noce intagliati dallo scultore Grifanti di Ascona. Ancora oggi si possono ammirare gli stucchi della volta di S. Maurizio che fanno da cornice barocca agli affreschi di Carlo Mellerio (1654), disposti in forma concentrica. Nel mezzo è raffigurato il Padre Eterno con angioletti e attorno i quattro Evangelisti. Gli abbellimenti decorativi e le opere artistiche furono eseguite nel corso dell’intero XVIII secolo, contemporaneamente al rifiorire dell’arte nelle altre chiese della Valle Vigezzo. Le tappe più significative vanno in elenco con la costruzione del campanile attuale (1699-1703) e la messa in opera (1733) del pregevole altare in marmo policromo di artigianato lombardo a forma piramidale con due angeli di marmo in adorazione rivolti verso l’Immagine della Madonna e la ghirlanda ovale di sei angioletti di cui una coppia al vertice dell’altare, compie l’atto dell’incoronazione. Sopra l’affresco risalta, in una elegante cornice, il triplice “fiore della verginità” di Maria e subito sopra, tra due angioletti, il medaglione con incisa la scritta in oro: “Venite et videte quae posuit prodigia” (“Venite, vedete le opere del Signore; Egli ha fatto portenti sulla terra”- Sl. XLV). Sopra la scritta aleggia la colomba, simbolo dello Spirito Santo. Sotto la mensa dell’altare, al centro del paliotto di marmo, una finestrella con inferriata lascia intravvedere il muro originale sottostante l’affresco che, durante l’effusione, fu anch’esso bagnato dal sangue del miracolo. Una balaustra di marmo a disegno floreale di fine intarsio ed eleganza racchiude in semicerchio l’altare. Il XIX secolo si apre con la costruzione dell’attuale porticato (1806), formato da quattro coppie di colonnine poggiate su relativi tronchi quadrangolari di sarizzo; opera dovuta ad un benefattore insigne, Borgnis Bolongaro. I due cavalieri all’interno del porticato (S. Maurizio e S. Giorgio) sono del pittore Lorenzo Peretti, come pure il minuscolo affresco raffigurante il Battesimo di Gesù sopra il Battistero posto all’entrata sul lato sinistro. Da vedere!
SARA v.SARA v.
Un viaggio tra storia, fede e natura Il Santuario della Madonna del Sangue, incastonato tra le montagne della Val Vigezzo, non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio gioiello di storia, arte e spiritualità che merita di essere visitato con attenzione. La sua storia, intrisa di fede popolare e fatti miracolosi, lo rende un luogo unico e affascinante. Il santuario deve la sua origine a un evento prodigioso avvenuto nel 1494. Secondo la tradizione, un affresco della Madonna del latte dipinta sulla parete della vecchia chiesa, iniziò a sanguinare in seguito a un atto vandalico compiuto da un uomo adirato per aver perso al gioco. Il sangue scorse dalla fronte lasciando un segno indelebile sull'affresco, che ancora oggi è visibile. La notizia del miracolo si diffuse rapidamente, attirando pellegrini da ogni dove e portando alla decisione di costruire un santuario in onore della Madonna del Sangue L'edificio attuale è il risultato di secoli di ampliamenti e restauri. La sua architettura è un affascinante mix di stili, con una facciata in stile neoclassico e interni che spaziano dal barocco al neogotico. La pianta a croce latina, con una navata centrale e due laterali, è imponente e accogliente. Oltre alla storia del miracolo, il santuario custodisce altri tesori e curiosità. Sotto il presbiterio si trova una cripta dove sono conservati gli ex voto e le testimonianze delle grazie ricevute. È un luogo di profonda spiritualità, che racconta le storie di fede e speranza di innumerevoli pellegrini. Il santuario è un vero e proprio museo a cielo aperto, con affreschi, dipinti e sculture di grande valore artistico. Tra i più notevoli, l'affresco di Giovanni Pietro da Cembra che raffigura la Crocifissione, e le tele del pittore vigezzino Carlo Fornara. Un'esperienza che va oltre la fede Anche per chi non è credente, il Santuario della Madonna del Sangue offre un'esperienza indimenticabile. La sua posizione, immersa nel verde della Val Vigezzo, regala panorami mozzafiato e la possibilità di fare splendide escursioni a piedi. La tranquillità e la bellezza del luogo invitano alla riflessione e alla contemplazione, rendendo la visita un momento di profonda serenità. Il Santuario della Madonna del Sangue è un luogo che merita di essere scoperto e vissuto. Un luogo dove storia, arte e spiritualità si fondono, offrendo ai visitatori un viaggio emozionante e indimenticabile. Un'oasi di pace e bellezza che lascia il segno nel cuore di chiunque lo visiti.
Huykyung “Grace” ByunHuykyung “Grace” Byun
Where the sanctuary now stands there was once a small parish church, dedicated to San Maurizio, with an image of the Virgin and Child painted on the façade. Legend has it that while playing a game, a man called Giovanni Zuccone threw a stone which hit the image of the Virgin, whereupon the image began to bleed and continued bleeding for twenty days. The Bishop of Novara accordingly decided to transform the church into a sanctuary. Building work started in1922 and finished in 1958. The ancient miraculous image of the Virgin from the church of San Maurizio is kept on the high altar, which is Baroque and made entirely of marble. A tabernacle at the back of the altar holds some of the blood said to have issued from the Virgin’s forehead.
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Huykyung “Grace” Byun

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