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Castello di Rocca San Felice — Attraction in Rocca San Felice

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Castello di Rocca San Felice
Description
Nearby attractions
Nearby restaurants
La Ripa Ristorante - Museo
Via Ospedale, 1, 83050 Rocca San Felice AV, Italy
Ristorante La Ruota Bar Pizzeria
1 Contrada Palombaia, Rocca San Felice, AV 83050, 83050 Rocca San Felice AV, Italy
Nearby hotels
Appartamenti Rocchesi
Via della Posta, 7, 83050 Rocca San Felice AV, Italy
Agriturismo Martone
Via Piani, 12, 83050 Rocca San Felice AV, Italy
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Castello di Rocca San Felice tourism.Castello di Rocca San Felice hotels.Castello di Rocca San Felice bed and breakfast. flights to Castello di Rocca San Felice.Castello di Rocca San Felice attractions.Castello di Rocca San Felice restaurants.Castello di Rocca San Felice travel.Castello di Rocca San Felice travel guide.Castello di Rocca San Felice travel blog.Castello di Rocca San Felice pictures.Castello di Rocca San Felice photos.Castello di Rocca San Felice travel tips.Castello di Rocca San Felice maps.Castello di Rocca San Felice things to do.
Castello di Rocca San Felice things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Castello di Rocca San Felice
ItalyCampaniaRocca San FeliceCastello di Rocca San Felice

Basic Info

Castello di Rocca San Felice

Via Ospedale, 16, 83050 Rocca San Felice AV, Italy
4.7(398)
Open 24 hours
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Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Family friendly
attractions: , restaurants: La Ripa Ristorante - Museo, Ristorante La Ruota Bar Pizzeria
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Reviews

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La Ripa Ristorante - Museo

Ristorante La Ruota Bar Pizzeria

La Ripa Ristorante - Museo

La Ripa Ristorante - Museo

4.7

(308)

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Ristorante La Ruota Bar Pizzeria

Ristorante La Ruota Bar Pizzeria

4.5

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Reviews of Castello di Rocca San Felice

4.7
(398)
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5.0
6y

Rocca San Felice, provincia di Avellino, è un borgo di origine longobarda sorto come baluardo tra i due ducati, Benevento e Salerno. In piazza San Felice si trova l’antico portale di accesso al borgo inglobato nel Palazzo de Antonellis in cui si vedono al primo livello una serie di arcate. Nella piazza con il tiglio, l’albero della libertà, si trova una fontana che soddisfava le necessità di umani ed animali sulle quattro facce, con vasche abbeveratoio per animali e fontane per umani.

Il borgo era abitato normalmente fino al terremoto dell’80, dopo quel tragico momento molti hanno deciso di costruire la propria casa fuori dal paese e il comune ha acquisito le case rimaste vacanti inserendole in un progetto di recupero. Tra questi progetti c’è stato uno indirizzato ai giovani che ha visto la creazione di un museo con i reperti rinvenuti nel castello ed è stato costruito anche un Ristorante Museo (La ripa) con cucina tradizionale irpina rivisitata in chiave internazionale.

Nel Castello sono stati rinvenuti numerosi frammenti di vasellame, ceramica di uso comune, maiolica invetriatagettata perché inutilizzata dall’alto della fortificazione , materiale ora conservato nel museo. Il Donjon è l’elemento principale, nucleo più antico, si tratta di una torre cilindrica di XII secolo costruita su roccia. La torre è strutturata su quattro piani, al primo trova posto la cisterna per l’approvvigionamento idrico e un locale per conservare provviste e legname. Il secondo piano svolgeva funzioni di cucina per la presenza del pozzo e del forno-camino. Gli ultimi piani erano destinati a funzioni abitative. La copertura impiegata per l’avvistamento e la difesa svolgeva funzioni di impluvio ai fini dell’approvvigionamento idrico.

La prima costruzione avvenuta intorno all’850 era destinata ad un fortilizio dove abitò un capitano con il suo drappello di soldati che avevano il compito di sorvegliare il confine del principato. Il capitano era anche signore delle campagne circostanti e delle famiglie che avevano trovato rifugio sotto la rocca. Nell’XI secolo il feudo di Rocca San Felice si trasformò in castello, ma non si conosce il nome del feudatario. Dopo questo momento passò sotto il dominio dei normanni. Nel 1266 Rocca apparteneva al principato Ultra. Carlo d’Angiò restituì poi il feudo di Rocca ad Enrico di di Taurasi. Verso la fine del 1300 appartenne invece a Landolfo D’Aquino.

Nel 1535 il signore del Castello fu Annibale Caracciolo e nel 1591 risulta che lo cedette alla famiglia Reale, dopodiché passo a Giovan Francesco Capobianco che mantenne il feudo fino all’eversione della feudalità nel 1806.

I danni subiti dalla struttura nel tempo permettono la visita ad una parte del castello, la torre principale (il donjon), le torrette di avvistamento, la porta di accesso.

Da vedere nel borgo anche la Chiesa di Santa Maria Maggiorecostruita intorno all’XI secolo e purtroppo andata completamente distrutta a causa del terremoto dell’80 e ricostruita nel ’91. All’interna conserva un interessante altare decorato con stucchi che imitano le...

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4.0
3y

Posto sulla cima di uno sperone roccioso, la Rocca, di origine pre-longobarda era un sito strategico di confine, a difesa del Ducato di Benevento. Si erge, a 750 m. di altitudine, con il suo svettante "donjon", una torre cilindrica del Xll sec., vistosamente danneggiata e unica rimasta, a causa dei numerosi eventi sismici. In una stampa del 1783, il castello ci appare con parti delle mura ancora integre e con altre due torri cilindriche, poste a guardia di un ampio spazio, delineato dal borgo medioevale. Nella piazza centrale del contado, primeggiano il caratteristico tiglio, il secolare albero della libertà e la storica fontana, che con le sue quattro facce, funge come abbeveratoio per gli animali e da fonte dissetante per gli uomini. Nella storia millenaria del castello, si sono succedute numerosissime vicissitudini. Per un breve periodo vi soggiornò Papa Leone lX. Nel 1236, durante la dominazione Sveva, si racconta, che all'interno della Rocca, fu imprigionato Enrico Vll di Svevia, figlio dell'imperatore Federico II. Il recluso morì di stenti nel 1242 a solo 32 anni. La leggenda popolare racconta, che il fantasma della giovane sua sposa, Margherita d'Austria, nelle notti di plenilunio vaghi fra i ruderi del castello, alla ricerca del suo amato consorte. A tale riguardo, ogni anno, nel mese di agosto, ad opera della pro-loco, si celebra nei luoghi, una "rivisitazione storica" di tali avvenimenti e una "riproposizione" delle "fasi salienti" della vita quotidiana del borgo. Nell'arco di quattro giornate, vengono riproposti "momenti" quali: di lavoro, con "mercatini di arte e mestieri tipici"; di caccia, con "spettacoli di falconeria"; di svago, con animazioni itineranti di "guitti, giocolieri, funamboli, fachiri e trampolieri"; di attività ricreative, con esecuzioni di "musiche e canti medioevali" e "rappresentazioni teatrali"; di lauti banchetti e libagioni, con la consumazione di "pietanze di culinaria tipica medioevale". I "figuranti", nelle "rappresentazioni", utilizzano costumi, armi, attrezzi e oggettistica dell'Epoca. Le "rappresentazioni" si alternano con "incontri-convegni" di studio e approfondimento, sulla Storia e la Filosofia, medioevali, tenuti da docenti...

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5.0
7y

If you're ever in the area on the 16th of August, it's a MUST place to visit as the town's Saint is celebrated by a medieval festival and is full of different performances and stalls for you to browse all evening. The castle itself is a short walk up the top of the town and shows some excellent views of the Campania region and if you time your visit correctly, you may be able to catch a falcon show that they host...

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Pasquale Dell' ErarioPasquale Dell' Erario
Rocca San Felice, provincia di Avellino, è un borgo di origine longobarda sorto come baluardo tra i due ducati, Benevento e Salerno. In piazza San Felice si trova l’antico portale di accesso al borgo inglobato nel Palazzo de Antonellis in cui si vedono al primo livello una serie di arcate. Nella piazza con il tiglio, l’albero della libertà, si trova una fontana che soddisfava le necessità di umani ed animali sulle quattro facce, con vasche abbeveratoio per animali e fontane per umani. Il borgo era abitato normalmente fino al terremoto dell’80, dopo quel tragico momento molti hanno deciso di costruire la propria casa fuori dal paese e il comune ha acquisito le case rimaste vacanti inserendole in un progetto di recupero. Tra questi progetti c’è stato uno indirizzato ai giovani che ha visto la creazione di un museo con i reperti rinvenuti nel castello ed è stato costruito anche un Ristorante Museo (La ripa) con cucina tradizionale irpina rivisitata in chiave internazionale. Nel Castello sono stati rinvenuti numerosi frammenti di vasellame, ceramica di uso comune, maiolica invetriatagettata perché inutilizzata dall’alto della fortificazione , materiale ora conservato nel museo. Il Donjon è l’elemento principale, nucleo più antico, si tratta di una torre cilindrica di XII secolo costruita su roccia. La torre è strutturata su quattro piani, al primo trova posto la cisterna per l’approvvigionamento idrico e un locale per conservare provviste e legname. Il secondo piano svolgeva funzioni di cucina per la presenza del pozzo e del forno-camino. Gli ultimi piani erano destinati a funzioni abitative. La copertura impiegata per l’avvistamento e la difesa svolgeva funzioni di impluvio ai fini dell’approvvigionamento idrico. La prima costruzione avvenuta intorno all’850 era destinata ad un fortilizio dove abitò un capitano con il suo drappello di soldati che avevano il compito di sorvegliare il confine del principato. Il capitano era anche signore delle campagne circostanti e delle famiglie che avevano trovato rifugio sotto la rocca. Nell’XI secolo il feudo di Rocca San Felice si trasformò in castello, ma non si conosce il nome del feudatario. Dopo questo momento passò sotto il dominio dei normanni. Nel 1266 Rocca apparteneva al principato Ultra. Carlo d’Angiò restituì poi il feudo di Rocca ad Enrico di di Taurasi. Verso la fine del 1300 appartenne invece a Landolfo D’Aquino. Nel 1535 il signore del Castello fu Annibale Caracciolo e nel 1591 risulta che lo cedette alla famiglia Reale, dopodiché passo a Giovan Francesco Capobianco che mantenne il feudo fino all’eversione della feudalità nel 1806. I danni subiti dalla struttura nel tempo permettono la visita ad una parte del castello, la torre principale (il donjon), le torrette di avvistamento, la porta di accesso. Da vedere nel borgo anche la Chiesa di Santa Maria Maggiorecostruita intorno all’XI secolo e purtroppo andata completamente distrutta a causa del terremoto dell’80 e ricostruita nel ’91. All’interna conserva un interessante altare decorato con stucchi che imitano le decorazioni marmoree.
Armando MirraArmando Mirra
La Rocca di Rocca San Felice è uno dei luoghi più suggestivi dell’Irpinia, un vero e proprio salto indietro nel tempo. Situata su un’altura che domina il borgo e l’intera valle circostante, regala un panorama mozzafiato e un’atmosfera che sa di storia e leggenda.Costruita probabilmente in epoca longobarda e successivamente ampliata dai Normanni intorno all’XI secolo, la Rocca ebbe un ruolo strategico fondamentale nel controllo del territorio e delle vie di comunicazione. Nel corso dei secoli passò sotto il dominio di diverse famiglie nobiliari e, nonostante i crolli dovuti a terremoti e all’usura del tempo, conserva ancora il fascino imponente delle sue mura e delle torri.Oggi passeggiare tra i resti della Rocca significa immergersi in una cornice medievale unica, dove ogni pietra racconta una storia. L’area è ben tenuta, con percorsi accessibili che permettono di apprezzare al meglio la maestosità della struttura e la bellezza del paesaggio circostante.Un luogo ideale per chi ama la storia, i borghi antichi e i panorami che sanno emozionare. Assolutamente da visitare se ci si trova in zona.
BrigatamotorizzataMas Moto turismoBrigatamotorizzataMas Moto turismo
Il comune di Rocca San Felice sorge nell'area dell'Alta Irpinia. È un borgo di 843 abitanti, situato a 750 metri sul livello del mare e a 52 km da Avellino. Il territorio si estende per 14,41 km² e i comuni confinanti sono: Frigento, Guardia Lombardi, Sant'Angelo dei Lombardi, Sturno e Villamaina. L'etimologia del nome potrebbe provenire dalla conformazione del luogo stesso, da cui "rocca" intesa come altura o cittadella, mentre la specifica "San Felice" riflette il culto per il Santo Patrono. Gli abitanti sono detti rocchesi e San Felice è il loro patrono.
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Rocca San Felice, provincia di Avellino, è un borgo di origine longobarda sorto come baluardo tra i due ducati, Benevento e Salerno. In piazza San Felice si trova l’antico portale di accesso al borgo inglobato nel Palazzo de Antonellis in cui si vedono al primo livello una serie di arcate. Nella piazza con il tiglio, l’albero della libertà, si trova una fontana che soddisfava le necessità di umani ed animali sulle quattro facce, con vasche abbeveratoio per animali e fontane per umani. Il borgo era abitato normalmente fino al terremoto dell’80, dopo quel tragico momento molti hanno deciso di costruire la propria casa fuori dal paese e il comune ha acquisito le case rimaste vacanti inserendole in un progetto di recupero. Tra questi progetti c’è stato uno indirizzato ai giovani che ha visto la creazione di un museo con i reperti rinvenuti nel castello ed è stato costruito anche un Ristorante Museo (La ripa) con cucina tradizionale irpina rivisitata in chiave internazionale. Nel Castello sono stati rinvenuti numerosi frammenti di vasellame, ceramica di uso comune, maiolica invetriatagettata perché inutilizzata dall’alto della fortificazione , materiale ora conservato nel museo. Il Donjon è l’elemento principale, nucleo più antico, si tratta di una torre cilindrica di XII secolo costruita su roccia. La torre è strutturata su quattro piani, al primo trova posto la cisterna per l’approvvigionamento idrico e un locale per conservare provviste e legname. Il secondo piano svolgeva funzioni di cucina per la presenza del pozzo e del forno-camino. Gli ultimi piani erano destinati a funzioni abitative. La copertura impiegata per l’avvistamento e la difesa svolgeva funzioni di impluvio ai fini dell’approvvigionamento idrico. La prima costruzione avvenuta intorno all’850 era destinata ad un fortilizio dove abitò un capitano con il suo drappello di soldati che avevano il compito di sorvegliare il confine del principato. Il capitano era anche signore delle campagne circostanti e delle famiglie che avevano trovato rifugio sotto la rocca. Nell’XI secolo il feudo di Rocca San Felice si trasformò in castello, ma non si conosce il nome del feudatario. Dopo questo momento passò sotto il dominio dei normanni. Nel 1266 Rocca apparteneva al principato Ultra. Carlo d’Angiò restituì poi il feudo di Rocca ad Enrico di di Taurasi. Verso la fine del 1300 appartenne invece a Landolfo D’Aquino. Nel 1535 il signore del Castello fu Annibale Caracciolo e nel 1591 risulta che lo cedette alla famiglia Reale, dopodiché passo a Giovan Francesco Capobianco che mantenne il feudo fino all’eversione della feudalità nel 1806. I danni subiti dalla struttura nel tempo permettono la visita ad una parte del castello, la torre principale (il donjon), le torrette di avvistamento, la porta di accesso. Da vedere nel borgo anche la Chiesa di Santa Maria Maggiorecostruita intorno all’XI secolo e purtroppo andata completamente distrutta a causa del terremoto dell’80 e ricostruita nel ’91. All’interna conserva un interessante altare decorato con stucchi che imitano le decorazioni marmoree.
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La Rocca di Rocca San Felice è uno dei luoghi più suggestivi dell’Irpinia, un vero e proprio salto indietro nel tempo. Situata su un’altura che domina il borgo e l’intera valle circostante, regala un panorama mozzafiato e un’atmosfera che sa di storia e leggenda.Costruita probabilmente in epoca longobarda e successivamente ampliata dai Normanni intorno all’XI secolo, la Rocca ebbe un ruolo strategico fondamentale nel controllo del territorio e delle vie di comunicazione. Nel corso dei secoli passò sotto il dominio di diverse famiglie nobiliari e, nonostante i crolli dovuti a terremoti e all’usura del tempo, conserva ancora il fascino imponente delle sue mura e delle torri.Oggi passeggiare tra i resti della Rocca significa immergersi in una cornice medievale unica, dove ogni pietra racconta una storia. L’area è ben tenuta, con percorsi accessibili che permettono di apprezzare al meglio la maestosità della struttura e la bellezza del paesaggio circostante.Un luogo ideale per chi ama la storia, i borghi antichi e i panorami che sanno emozionare. Assolutamente da visitare se ci si trova in zona.
Armando Mirra

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Il comune di Rocca San Felice sorge nell'area dell'Alta Irpinia. È un borgo di 843 abitanti, situato a 750 metri sul livello del mare e a 52 km da Avellino. Il territorio si estende per 14,41 km² e i comuni confinanti sono: Frigento, Guardia Lombardi, Sant'Angelo dei Lombardi, Sturno e Villamaina. L'etimologia del nome potrebbe provenire dalla conformazione del luogo stesso, da cui "rocca" intesa come altura o cittadella, mentre la specifica "San Felice" riflette il culto per il Santo Patrono. Gli abitanti sono detti rocchesi e San Felice è il loro patrono.
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