As of now they have finished the external renovation. The renovation was made in "italian-stye", for example there was no cover on the old staircase, but there was red carpet on it. I would say they have renovated it cost-efficiently...
The fact that really pissed me off is the 3 Euro entrance fee for nothing!(except the view) It is a huge castle but the rooms are TOTALLY EMPTY!
We got back our money after fighting a little bit at the cassa.
Three people are waiting at the cassa to fool the turistics with 3 Euros.
Hanno finito la ristrutturazione esterna, má la qualitá di ristrutturazione é basso. Io sono stato tropissimo incazzato, perché ho pagato (3Eu ingresso) per niente! É una veramente grande castello, má dentro non c'é niente, solo Camere vuote!
Io stavo sostenendo un po', é hanno restituito i nostri soldi.
É veramente un scherzo!
Tre gente aspettando alla cassa per i turistici, che devono...
Read moreIl Castello è situato su un promontorio roccioso a 104 m.s.l.m. e sovrasta l’intero paese. Fondato in periodo normanno da Gualtieri De Collepietro, successivamente la proprietà passò alla famiglia Ruffo per diverse generazioni, poi a Galeotto Baldaxi (il Baldassino o Bardassino delle cronache), un personaggio noto per le sue imprese militari durante la guerra di re Alfonso. In seguito, al marchese di Crotone Antonio Centelles e, infine dal 1479 al 1806, alla nobile famiglia Carafa della Spina, dalla quale è stato in parte rimaneggiato e restaurato. Questo edificio monumentale, potente nella sua struttura, costituì un’inespugnabile baluardo, resistendo agli assalti del corsaro turco Dragut Pascià, nel 1553. Numerosi sono i ruderi del nobile palazzo, conservante un magnifico portale litico, sormontato dallo stemma, in pietra calcarea ed eroso dal tempo, dei principi Carafa della Spina. Superato il portale d’ingresso (un tempo ponte levatoio) l’attenzione è attratta da un balcone monumentale con mensole scolpite e figurate (mascheroni). Il palazzo è arricchito al suo interno da un cortiletto, in selciato, con otto canali a forma di stella. Dal cortile si accede, tramite la scala principale, ai piani superiori, dove c’erano gli appartamenti privati dei principi, mentre a pianterreno si accede ai locali destinati a vari usi (cucine, magazzini, ecc). All’interno del cortile si può vedere un pozzo incassato nella parete e, lungo la stessa, la porticina d’ingresso all’elegante scala a chiocciola, in pietra calcarea. Attigua all’edificio è la Chiesa Matrice di S. Nicola di Bari, in stile jonico barocco. La chiesa aveva un piccolo soccorpo, chiamato catacombe e pregevoli altari in marmo policromo, posti tutt’ora nella nuova chiesa Matrice, due dei quali sono stati dichiarati monumenti nazionali. La chiesa è contigua al palazzo dei Principi Carafa, e la nobile famiglia attraverso un coretto, oggi distrutto, accedeva direttamente all’interno dell’edificio sacro. Nel campanile della chiesa era installato un orologio che rintoccava le ore sulla campana, la cui impronta circolare è ancora visibile. (Dal sito del Comune di...
Read moreIl castello è situato su un promontorio roccioso a 104 m.s.l.m., fondato in periodo normanno, sovrasta l’intero paese di Roccella Jonica in provincia di Reggio Calabria, fu donato da Carlo I d’Angiò al cavaliere Gualtieri de Collepietro (1222 c. – 1270 c.). Famiglia originatasi dai conti dei Marsi, il suo antenato Benedetto Berardi entrato nell’XI secolo in possesso della contea di Pagliara (comune della provincia di Teramo in Abruzzo), cambiò il proprio cognome con il nome del suo feudo, fondando così la famiglia Pagliara (anticamente chiamata anche Palearia o Palladoro). Per il possesso della signoria di Collepietro era anche denominato col nome di Collepietro (Colle Petri in provincia dell’Aquila nell’Abruzzo).
Sembra che il conte Gualtiero fosse morto prima del 1269, in un diploma del 25 settembre del 1268 è nominato Giustiziero di Principato e Terra Beneventana. Il 1° gennaio del 1270 il re Carlo I d’Angiò (1226-1285), dona al cavaliere Gualtieri de Collepietro la terra di Roccella (Codice Diplomatico 1869).
Il primo documento sull’esistenza di Roccella Jonica risale al 1270, quando a Gualtieri de Collepietro fu donato da Carlo I d’Angiò il castello di Roccella di San Vittore.
Successivamente la proprietà di Roccella Jonica passò alla famiglia Ruffo, poi a Galeotto Baldaxi (il Baldassino o Bardassino delle cronache), era un personaggio noto per le sue imprese militari durante la guerra di re Alfonso. In seguito, al marchese di Crotone Antonio Centelles e, infine dal 1479 al 1806, alla nobile famiglia Carafa della Spina. Per privilegio concesso da Filippo II, nel 1594, fu nominato primo principe di Roccella Fabrizio Carafa. L’ultimo Carafa a detenere il titolo di principe del feudo di Roccella fu Vincenzo Maria, dal 1774 al 1806, che governò il suo feudo fino all’eversione della feudalità. Col decreto del 4 maggio 1811, Roccella divenne capoluogo di Circondario comprendente i comuni di Castelvetere e Gioiosa.
Cav. Vincenzo Guerrisi Primus Magister del Sovranato di Malta della...
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